In Fonderia 3 2023

AMBIENTE E SICUREZZA
mativa; questo tema è molto importante, in
quanto si ha una grave carenza di informazioni
nelle aziende, anche connessa alle abitudini
già acquisite, basate sulla gestione dei
residui potenzialmente classificabili sottoprodotti
come rifiuti e il loro conseguente conferimento
ad imprese abilitate.
Principali motori di cambiamento devono perciò
essere la politica legislativa ambientale e la
capacità di accrescere l’efficienza dei processi
produttivi. Certamente, l’impatto ambientale
diretto (rifiuti, emissioni e scarichi) e indiretto
(consumo di materie prime da cave e miniere)
avrà costi sempre più elevati e questa situazione
deve rappresentare un’opportunità per
ripensare i processi produttivi e ottimizzare
l’utilizzo delle risorse naturali, grazie anche allo
sviluppo di nuove simbiosi industriali. L’estrazione
di sabbia, che spesso avviene vicino ai
fiumi, ha infatti già portato a un certo inquinamento,
a impatti sull’ecosistema fluviale e
al rischio di inondazioni ed erosione in diversi
Paesi, con significativi rischi anche per la salute
e la sicurezza.
In conclusione, in un contesto in cui tutti i settori
produttivi sono chiamati ad adattarsi al
nuovo paradigma della transizione ecologica,
mitigando i loro effetti collaterali sulla qualità
dell’ambiente, possiamo considerare le fonderie
tra i principali. Sotto questo profilo, la sabbia
esausta ha un grande potenziale, anche se
molti fattori oggi limitano il suo riutilizzo. Tra
questi si possono citare:
• la mancanza di una normativa che garantisca
la protezione ambientale e, al contempo,
incoraggi un processo di riciclo ad elevato
valore aggiunto in cui si evita l’effettiva
estrazione di sabbie vergini;
• la mancanza di un processo consolidato di
valutazione e di autorizzazione dei riutilizzi;
• le potenziali parti interessate potrebbero
non essere a conoscenza delle possibilità di
riutilizzo di questi materiali o essere prevenuti
sul loro utilizzo;
• le fonderie non sono ancora pienamente
consapevoli del potenziale di queste sabbie
e delle modifiche operative che potrebbero
migliorare le loro caratteristiche, rendendole
idonee a sostituire materiali naturali.
Con riferimento al primo punto, è stato molto
importante il percorso compiuto da Assofond
con Regione Lombardia nell’ambito del Tavolo
tematico sul riciclo delle scorie, in quanto
b) the specific analysis of the sands so as to
identify their recycling potential and the practical
testing in the technical departments of
the companies where the sands will be used;
c) promoting the development of enterprises
that recycle by-products, like spent sands,
showing the possibility, also legal, of their use
and helping to identify the correct regulatory
procedure; this topic is very important, insofar
as there is a serious lack of information in companies,
also linked to learned habits, based on
the management of residues potentially classifiable
as by-products as waste and their
consequent transfer to qualified companies.
The main drivers for change must therefore be
environmental legislative policy and the ability to
increase the efficiency of production processes.
Certainly, direct environmental impact (waste,
emissions and discharges) and indirect impact
(consumption of raw materials from quarries and
mines) will have higher and higher costs and this
situation must be an opportunity for rethinking
production processes and optimising the use of
natural resources, thanks also to the development
of new industrial symbioses. The extraction
of sand, which often occurs near rivers, has in fact
already led to some pollution, to impacts on the
river ecosystems and to the risk of flooding and
erosion in different countries, with significant risks
also for health and safety.
In conclusion, in a context in which all production
sectors are called upon to adapt to the new paradigm
of ecological transition, mitigating their
side effects on the quality of the environment,
we can consider foundries among the main ones.
In this respect, spent sands have major potential,
even if many factors today limit their reuse.
These include:
• the lack of a regulation that guarantees the
protection of the environment and, at the same
time, encourages a high added value recycling
process in which the extraction of virgin sands is
avoided;
• the lack of a consolidated assessment and authorisation
process for re-use;
• the potentially interested parties may not be
aware of the recycling possibilities of these materials
or be misled about their use;
• foundries are not yet fully aware of the potential
of these sands and of the operating changes
that could improve their characteristics, making
them suitable for replacing natural materials.
Referring to the first point, the path taken by As-
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