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dolomiti golF <strong>Cup</strong> <strong>2011</strong> | <strong>20°</strong> anno | inserzioni sui media<br />
Corriere del Trentino Giovedì 4 Agosto <strong>2011</strong><br />
Giovedì 4 Agosto <strong>2011</strong> Corriere del Trentino<br />
Cultura<br />
&Tempo libero<br />
Era il 10 agosto 2001 quando Gianfranco<br />
Miglio moriva lasciando alle<br />
spalle un cospicuo elenco di scritti e<br />
una statura intellettuale che ancora<br />
merita le attenzioni del pubblico. Aveva<br />
dedicato la vita alla politica, anche<br />
se solo in parte a quella attiva: il suo<br />
«luogo» erano le aule universitarie, i<br />
centri di ricerca, le biblioteche. Ora, a<br />
dieci anni dalla scomparsa, il Mulino<br />
pubblica due volumi delle sue Lezioni<br />
di politica, che raccolgono il materiale<br />
dei corsi di «Storia delle dottrine<br />
politiche» e di «Scienza della politica«<br />
tenuti all’Università Cattolica di<br />
Milano negli anni Settanta e Ottanta<br />
(in libreria dal 25 agosto). I volumi sono<br />
preceduti da una presentazione di<br />
Lorenzo Ornaghi, attuale rettore dell’ateneo<br />
milanese, e Pierangelo Schiera,<br />
a lungo professore dell’università<br />
di Trento. Ed è proprio quest’ultimo,<br />
oggi docente emerito dell’ateneo trentino,<br />
a raccontare il pensiero e la vita<br />
di Gianfranco Miglio, teorico del federalismo,<br />
politologo, considerato<br />
l’ideologo della Lega nord prima della<br />
rottura con Umberto<br />
Bossi nel 1994.<br />
Partiamo dal<br />
principio: come si<br />
potrebbe riassumere<br />
l’essenza del pensiero<br />
politico di Miglio?<br />
«Innanzitutto vorrei<br />
fare una premessa:<br />
più che un pensatore,<br />
Gianfranco Miglio<br />
è stato uno studioso<br />
e professore di<br />
politica. Questa sua<br />
azione di studioso si<br />
è poi tradotta in due<br />
filoni: da un lato l’insegnamento<br />
della<br />
«Scienza della politica»; dall’altro la<br />
«Storia delle dottrine politiche», disciplina<br />
che a Trento, purtroppo, non<br />
viene più impartita. L’obiettivo, comunque,<br />
restava il medesimo: cercare<br />
di capire e insegnare agli studenti<br />
la continuità dell’esperienza politica<br />
in Occidente, individuare una linea<br />
di sviluppo che scorresse dall’antica<br />
Grecia al presente e che fosse in gra-<br />
do di mostrare la<br />
sostanza ultima<br />
della politica. Miglio<br />
ha perseguito<br />
questa sua ricerca<br />
in due fasi:<br />
prima trattando<br />
il problema dello<br />
Stato moderno e<br />
dell’amministrazione<br />
come sua spina dorsale; poi andando<br />
oltre e accettando l’idea, che<br />
condivido, di una crisi dello Stato moderno».<br />
Quale fu l’atteggiamento di Miglio<br />
nel trattare la politica e dove viene<br />
collocato, nella sua analisi, il seme<br />
di questa crisi?<br />
«In tutta la sua attività di studioso,<br />
Miglio cercò di leggere la politica sot-<br />
Autori La rassegna<br />
«Brunico <strong>2011</strong>»<br />
Appuntamento<br />
con Folco Quilici<br />
to l’apparenza e la forma con cui quotidianamente<br />
essa si presenta, per capire<br />
i reali motivi che spingono gli uomini<br />
a stare insieme. Con un discorso<br />
realistico e addirittura brutale, approfondì<br />
i comportamenti su cui è basato<br />
il sistema politico di oggi: comportamenti<br />
non ispirati a valori, ma<br />
all’interesse e alla competizione tra<br />
uomini. Va detto, inoltre, che in lui<br />
prevalse un radicale pessimismo di<br />
matrice cristiana, che non a caso lo riportava<br />
ai suoi autori preferiti: Niccolò<br />
Machiavelli, Thomas Hobbes e<br />
Carl Schmitt. Metodologicamente, invece,<br />
l’analisi di Miglio non poteva<br />
prescindere da un’impostazione storica<br />
e dalla consapevolezza che nessuna<br />
formula politica può durare per<br />
sempre. Detto questo, la crisi dello<br />
Entra nel vivo la rassegna ormai<br />
ventennale «Incontri con l’autore.<br />
Brunico <strong>2011</strong>» organizzata<br />
dall’associazione Il Telaio.<br />
L’appuntamento di oggi (alle 18 a casa<br />
Ragen a Brunico) è con Folco Quilici,<br />
documentarista, che presenterà il suo<br />
ultimo libro «La dogana del vento». Si<br />
prosegue sabato (alle 18) con Sergio<br />
Resta, chirurgo e alpinista, per «L’ultima<br />
arrampicata». Lunedì 8 agosto alle 18<br />
arriva Beppe Severgnini («La pancia degli<br />
italiani»), martedì Stefano Zecchi<br />
(«Quando ci batteva forte il cuore», a<br />
Idea federalista<br />
Lezioni politiche, Schiera racconta Gianfranco Miglio<br />
Docenti Gianfranco Miglio, politologo e teorico del federalismo. A breve uscirà il volume che<br />
raccoglie le sue «Lezioni di politica». Una delle prefazioni è di Pierangelo Schiera (a fianco)<br />
❜❜ Più che un pensatore<br />
è stato uno studioso<br />
Condivido la sua<br />
analisi sulla crisi<br />
dello Stato moderno<br />
Documentarista<br />
Folco Quilici presenterà<br />
oggi alle 18<br />
a casa Ragen il suo<br />
ultimo libro «La dogana<br />
del vento»<br />
Stato moderno viene individuata negli<br />
anni che precedono la Prima guerra<br />
mondiale: quando, cioè, il sistema<br />
politico che aveva retto l’Occidente<br />
fin dal Medioevo si scopre ormai inadatto».<br />
Una risposta<br />
alla crisi dello<br />
Stato moderno<br />
è, nell'analisi<br />
di Miglio, il sistema<br />
federalista. Quali sono le caratteristiche<br />
del federalismo da lui<br />
tracciato?<br />
«Il federalismo, se bene inteso,<br />
può rappresentare il superamento<br />
della crisi dello Stato moderno, in<br />
quanto apre ai bisogni dislocati più<br />
in basso rispetto al livello statale. Miglio<br />
arrivò all’idea federalista negli ultimi<br />
anni della sua attività di studioso,<br />
quando il tempo e le forze erano<br />
ormai venuti a mancare: il federalismo,<br />
nella sua analisi, è rimasto una<br />
parola vuota ancora da riempire. È<br />
tuttavia stupefacente, a mio avviso,<br />
come una persona di così grande acume<br />
possa aver creduto nel federalismo<br />
di cui parla la Lega: quando Umberto<br />
Bossi diede avvio alla sua avventura,<br />
Miglio sperò vivamente in<br />
quella novità e cercò di istruire i leghisti,<br />
tanto che alcuni di loro, soprattutto<br />
quelli della prima generazione,<br />
continuano ad adorarlo. Sappiamo,<br />
in realtà, della rottura con la Lega che<br />
avvenne in seguito».<br />
A Miglio viene ascritto il merito<br />
di aver portato in Italia il pensiero<br />
di illustri studiosi, che da quel momento<br />
in poi entrarono a pieno titolo<br />
nelle biblioteche universitarie.<br />
«Sì, e uno di questi fu proprio il tedesco<br />
Carl Schmitt. Miglio, inoltre, fu<br />
uno dei riformatori del piano di studi<br />
della facoltà di scienze politiche, fondò<br />
istituti di ricerca, portò l’Istituto<br />
storico italo-germanico di Trento, allora<br />
guidato da Paolo Prodi, alla scoperta<br />
di Otto Brunner, Otto Hintze e<br />
dello stesso Schmitt. La biblioteca della<br />
Fisa (Fondazione italiana per la storia<br />
amministrativa, fondata da Miglio<br />
stesso, ndr) venne comprata a poco<br />
prezzo dall’Isig e rappresenta tuttora<br />
un fiore all'occhiello dell’istituto».<br />
Lei ha conosciuto ed è stato vicino<br />
personalmente a Gianfranco Miglio.<br />
Come lo descriverebbe, sotto il<br />
profilo umano e non accademico?<br />
«Come un uomo che sopportava<br />
poco gli altri. Aveva un pessimo carattere,<br />
ma era un uomo molto intelligente<br />
e con un grande senso del dovere».<br />
Francesca Polistina<br />
© RIPRODUZIONE RISERVATA<br />
casa Micheal Pacher). Mercoledì, sempre<br />
a casa Pacher, tocca a Gian Antonio Stella<br />
con «Vandali. L’assalto alle bellezze<br />
d’Italia» (alle 21). Alla stessa ora, ma<br />
giovedì 11 agosto, a casa Pacher, Mario<br />
Giordano parlerà di «Sanguisughe. Le<br />
pensioni scandalo che ci prosciugano le<br />
tasche». Si torna a casa Ragen sabato 13<br />
Martina Colombari («La vita è una»).<br />
Martedì 16 ci sarà Carlo Repetti («Insolita<br />
storia di una vita normale») presentato<br />
da Sergio Cofferati. Giovedì si chiude con<br />
Antonella Boralevi («Una vita in più»).<br />
Domani<br />
13<br />
© RIPRODUZIONE RISERVATA<br />
Isabella Bossi<br />
Fedrigotti<br />
a Corvara<br />
Isabella Bossi Fedrigotti è<br />
attesa domani a Corvara<br />
nell’ambito della rassegna<br />
«Alta Badia, un libro-un<br />
rifugio. Incontri con gli<br />
autori». La scrittrice,<br />
giornalista del Corriere<br />
della Sera e editorialista<br />
del Corriere del Trentino,<br />
presenterà «Amore mio,<br />
uccidi Garibaldi», la sua<br />
opera prima ripubblicata<br />
quest’anno da Longanesi.<br />
L’incontro, alle 17.30 nella<br />
Sala manifestazioni, sarà<br />
moderato da Enrico<br />
Franco, direttore del<br />
Corriere del<br />
Trentino-Corriere<br />
dell’Alto Adige. La<br />
rassegna continua<br />
domenica, alle 17.30, con<br />
Beppe Severgnini, anche<br />
lui giornalista del Corriere<br />
della Sera, che presenterà<br />
«La pancia degli italiani.<br />
Berlusconi spiegato ai<br />
posteri». Lo scrittore,<br />
impegnato in questi<br />
giorni in un tour di<br />
incontri in regione, sarà<br />
domani alle 21 al<br />
ristorante La Ruscoletta in<br />
località Musiera-Telve, sul<br />
Lagorai in Valsugana,<br />
nell’ambito dei «Trekking<br />
con l’autore» promossi<br />
dall’Apt locale. Riguardo<br />
alla rassegna in Alta Badia,<br />
il calendario prosegue con<br />
la serata dal titolo<br />
«Dov’erano le donne<br />
mentre gli uomini<br />
facevano l’Italia» ideata<br />
dalla curatrice della<br />
manifestazione, la<br />
psicologa e psicoterapeuta<br />
Gianna Schelotto.<br />
© RIPRODUZIONE RISERVATA<br />
TN