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Dolomiti Golf Cup 2011 – 20° Anno

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dolomiti golF <strong>Cup</strong> <strong>2011</strong> | <strong>20°</strong> anno | inserzioni sui media<br />

Corriere dell'Alto Adige Martedì 9 Agosto <strong>2011</strong><br />

Martedì 9 Agosto <strong>2011</strong> Corriere dell'Alto Adige<br />

BOLZANO — L’Istituto di ricerca<br />

economica della Camera<br />

di commercio non cambia la<br />

previsione fatta a novembre<br />

2010 e confermata ad aprile:<br />

quest’anno il Pil altoatesino crescerà<br />

tra lo 0,5 e l’1,5%. Ma se<br />

fino a 5 mesi fa la forbice sembrava<br />

orientata verso la soglia<br />

massima, adesso la crescita dell’1%<br />

sembra più realistica, in linea<br />

con le previsioni per l’Italia<br />

(+0,9%) ma distanti rispetto al<br />

3,3% della Germania, al 3,1%<br />

dell’Austria, al 4,2% degli Usa e<br />

al 2,5% dell’economia mondiale.<br />

La ricetta dell’assessore provinciale<br />

Thomas Widmann:<br />

«Abbiamo la tripla A di rating,<br />

come i migliori Stati del mondo.<br />

Dobbiamo ricontrattare<br />

con lo Stato le nostre competenze,<br />

reclamando piena autonomia<br />

fiscale, finanziaria e persino<br />

sui Tribunali per snellire i<br />

contenziosi e dare certezza del<br />

diritto a cittadini e imprese e<br />

sulel forze dell’ordine».<br />

Lo studio<br />

Il «Barometro dell’economia<br />

- bilancio intermedio <strong>2011</strong>» è<br />

stato illustrato ieri dal presidente<br />

della Camera di commercio,<br />

Michl Ebner. «La ripresa dell’economia<br />

mondiale — ha detto<br />

— è proseguita nel primo semestre<br />

<strong>2011</strong>, trainata dai Paesi<br />

emergenti. In Europa il motore<br />

trainante è l’area di lingua tedesca.<br />

Le preoccupazioni per la<br />

solvibilità dei singoli Paesi molto<br />

indebitati hanno ampliato la<br />

divergenza dei tassi di interesse<br />

sui titoli di Stato di emittenti<br />

europei. Le agenzie americane<br />

di rating Standard & Poor’s,<br />

Moody’s e Fitch hanno influenzato<br />

questo andamento. Inoltre<br />

registriamo la situazione tesa<br />

delle Borse, il rincaro delle<br />

materie prime, l’euro relativamente<br />

forte e l’inversione di<br />

tendenza sui tassi: la Bce ha<br />

rialzato due volte il tasso di<br />

sconto per fermare l’inflazione».<br />

Anche per l’Alto Adige i dati<br />

quadro indicano il proseguimento<br />

della ripresa: «L’economia<br />

continua a creare occupazione<br />

— ha detto Ebner — ma i<br />

motori congiunturali non sono<br />

più hotel, ristoranti e servizi come<br />

un anno fa, ma il manifatturiero<br />

e il commercio. Cala il ricorso<br />

alla cassa integrazione,<br />

l’export ha avuto un primo tri-<br />

I sindacati<br />

Presidio<br />

di Cisl e Uil<br />

BOLZANO — Presidio di Cisl e Uil davanti al Commissariato del governo, domani alle 9.15,<br />

per sollecitare modifiche alla manovra economica. «La gravità della situazione finanziaria<br />

dell’Italia — dicono le segreterie provinciali dei due sindacati — e la conseguente necessaria<br />

manovra finanziaria non devono scaricarsi prevalentemente su lavoratori e pensionati». Dalle<br />

mestre record nel <strong>2011</strong>, il numero<br />

di imprese cresce (sono<br />

57.357, +0,8%) pur se con segnali<br />

di indebolimento, i fallimenti<br />

non sono numericamente<br />

un problema, il turismo preannuncia<br />

un’altra annata record,<br />

è ripartita l’erogazione di<br />

crediti a famiglie e imprese di<br />

ogni dimensione, il tasso d’inflazione<br />

è rimasto a livelli tollerabili».<br />

I problemi<br />

L’analisi dettagliata del ricercatore<br />

dell’Ire, Stefan Perini, ha<br />

mostrato i punti dolenti: l’edilizia<br />

continua a calare, la riduzione<br />

della disoccupazione procede<br />

più lentamente del previsto,<br />

si è attenuata la nascita di nuove<br />

imprese, il traffico pesante<br />

sull’A22 è in leggero calo, il clima<br />

di fiducia dei consumatori<br />

è peggiorato due volte (a gennaio<br />

e ad aprile) e si è stabilizzato<br />

a luglio, ma senza inversione<br />

di tendenza. Il sondaggio<br />

tra le 1.200 imprese rivela che<br />

l’82% ha avuto redditi positivi<br />

nel primo semestre dell’anno,<br />

ma sono aumentati i costi dell’energia<br />

e del personale. È aumentata<br />

l’incertezza internazionale<br />

dopo il disastro giapponese,<br />

la crisi della Grecia e le tensioni<br />

nei Paesi arabi; cresce la<br />

9 alle 11 si terrà un presidio sindacale davanti per sensibilizzare il prefetto e l’opinione<br />

pubblica «in merito alle parti della legge che riteniamo inique e ingiuste. La decorrenza di<br />

diversi provvedimenti al 2013 lasciano ancora spazi per ottenere sostanziali modifiche nella<br />

direzione da noi auspicata». Una delegazione sarà ricevuta dal prefetto Fulvio Testi.<br />

Barometro economico Lechner: «Troppe incertezze, tasse e burocrazia deprimono il Pil. Si sfrutti la tripla A della Provincia»<br />

Widmann: l’Italia ci frena, stacchiamoci<br />

L’assessore: «Vogliamo autonomia fiscale e finanziaria, tribunali e polizia»<br />

Le proposte<br />

Cna e Apa:<br />

«Si sostenga<br />

di più l’edilizia»<br />

Cisl: «Contratti<br />

integrativi»<br />

Legacoop:<br />

«Opportuno<br />

liberalizzare»<br />

pressione su prezzi e concorrenza,<br />

rallentano gli ordinativi.<br />

Le previsioni<br />

Per la seconda metà dell’anno<br />

l’Ire prevede una crescita<br />

più attenuata dell’economia<br />

mondiale. Tra le imprese altoatesine,<br />

l’84% si attende redditi<br />

al rialzo in otto settori su nove,<br />

fa eccezione solo il commercio<br />

all’ingrosso che non migliora<br />

le previsioni ma rimane su un<br />

livello comunque alto. L’edilizia<br />

continua a vedere nero, così<br />

come la vendita di auto, l’arredamento,<br />

l’abbigliamento, le<br />

vendite immobiliari. Stabili il<br />

turismo, fiduciosi agricoltura e<br />

commercio. Alla luce di questi<br />

dati, l’Ire riconferma una crescita<br />

tra 0,5 e +1,5%. Il direttore<br />

dell’Istituto, Oswald Lechner,<br />

ha però rimarcato i fattori di incertezza<br />

a livello internazionale<br />

e la rallentata crescita dell’Italia<br />

«che potrebbero ripercuotersi<br />

sull’andamento degli ordinativi<br />

in diversi comparti dell’economia<br />

altoatesina». Le sfide: al<br />

primo posto l’eccesso di burocrazia<br />

e fisco, poi il mantenimento<br />

degli ordinativi, i prezzi<br />

di vendita, l’aumento dei costi<br />

delle materie prime. Lechner<br />

ha aggiunto: «Per rimanere<br />

competitivi abbiamo bisogno<br />

Il relatore Il docente universitario: le banche avranno difficoltà a rifinanziarsi all’estero e a concedere prestiti<br />

Biasin: conseguenze sulle aziende locali<br />

Pessimista<br />

Massimo Biasin,<br />

economista bolzanino,<br />

insegna nelle università<br />

di Macerata<br />

e «Cattolica» di Milano<br />

BOLZANO — «La crisi finanziaria internazionale<br />

per i debiti degli Stati sovrani<br />

potrebbe avere ripercussioni sulle aziende<br />

altoatesine con maggiore difficoltà o<br />

maggiori costi di accesso al credito, a causa<br />

del rischio Paese che potrebbe rendere<br />

meno agevole la raccolta delle banche italiane<br />

sui mercati internazionali». È la tesi<br />

illustrata ieri da Massimo Biasin, docente<br />

altoatesino dell’Università di Macerata e<br />

della Cattolica di Milano, relatore alla presentazione<br />

del «Barometro».<br />

«La crisi debitoria non è più solo europea<br />

ma riguarda anche gli Stati Uniti —<br />

ha evidenziato il docente —. È una continuazione<br />

della crisi precedente, con modalità<br />

differenti. Nel 2008 la crisi era stata<br />

generata dalla sfiducia sulle banche ed<br />

era stata frenata con una regolamentazione<br />

maggiore per gli istituti di credito ed<br />

un loro rafforzamento patrimoniale.<br />

Adesso, invece, è andato in sofferenza il<br />

debito sovrano. Se nel 2008-2009 le banche<br />

di Irlanda, Germania, Francia erano<br />

state salvate o rafforzate con interventi<br />

degli Stati, che hanno aumentato il loro<br />

debito, non è così per l’Italia, che non ha<br />

avuto necessità di interventi per le banche<br />

ma ha un debito storico frutto di prolungati<br />

squilibri nella finanza pubblica.<br />

L’interconnessione tra il rischio della solvibilità<br />

dello Stato e le banche si è fatta<br />

sentire con le forti perdite azionarie delle<br />

banche».<br />

Biasin ha spiegato: «Prima ancora delle<br />

agenzie di rating, i mercati hanno giudicato<br />

con una percezione negativa la<br />

scarsa crescita in Italia, che rende impossibile<br />

abbattere il rapporto debito/Pil, e le<br />

capacità del governo di invertire la rotta.<br />

Ma ha influito anche un giudizio negativo<br />

sulla lentezza con cui l’Europa è intervenuta<br />

nella crisi greca, oltre alle dinamiche<br />

di crescita rallentata negli Usa, in<br />

Giappone e persino in Germania. I fondamentali<br />

dell’Italia sono buoni, il deficit è<br />

sotto controllo, ma i mercati non si fidano.<br />

La manovra di consolidamento dei<br />

conti del governo non basta, perché non<br />

incentiva la crescita e non stabilisce le<br />

priorità di investimento. A medio termine,<br />

il rischio Paese potrebbe coinvolgere<br />

le grandi banche aumentando le difficoltà<br />

di rifinanziamento all’estero e impoverendo<br />

i rendimenti dei titoli di Stato in<br />

portafoglio. Le banche locali, più legate<br />

alla raccolta sul territorio, sono chiamate<br />

ad uno sforzo supplementare».<br />

F. E.<br />

© RIPRODUZIONE RISERVATA<br />

Economia<br />

11<br />

di maggior collaborazione tra<br />

le parti sociali e di mantenere<br />

la pace sociale. Non abbiamo<br />

70.000 poveri, ma tra molti di<br />

quelli che si rivolgono alla Caritas<br />

ci sono imprenditori o ex<br />

imprenditori e non solo lavoratori<br />

dipendenti. Gli interventi<br />

auspicati: ridurre la burocrazia<br />

e il carico fiscale, sfruttare la tripla<br />

A di rating della Provincia».<br />

La giunta provinciale<br />

Gli assessori provinciali Thomas<br />

Widmann (economia) e<br />

Hans Berger (agricoltura) hanno<br />

partecipato al dibattito sul<br />

«Barometro» con le parti sociali<br />

e i media. Perentorio Widmann:<br />

«L’Alto Adige sta crescendo<br />

poco, come l’Italia. La<br />

situazione internazionale è preoccupante,<br />

quella dell’Italia è<br />

grave Siamo virtuosi, tripla A<br />

di rating perché non abbiamo<br />

debiti, ma ugualmente paghiamo<br />

le conseguenze di un sistema<br />

Paese allo sbando. Abbiamo<br />

dimostrato con i fatti di saper<br />

gestire meglio dello Stato<br />

le strade, le ferrovie, le scuole.<br />

Il Patto di Milano è valido, il<br />

Patto di stabilità è continuamente<br />

oggetto di contrattazione<br />

sui saldi. È giunta l’ora di<br />

trattare con Roma per chiedere<br />

piena autonomia fiscale e finanziaria,<br />

vogliamo poter spendere<br />

i nostri soldi assumendoci<br />

anche altre competenze. Ad<br />

esempio i Tribunali: dobbiamo<br />

dare certezza del diritto, ovvero<br />

tempi celeri per le cause legiferando<br />

sui contenziosi, e un sistema<br />

fiscale equo e chiaro a<br />

cittadini e imprese. Ma anche<br />

le forze dell’oridne. Vogliamo<br />

sopravvivere in Europa». Nel<br />

dibattito, Claudio Corrarati<br />

(Cna)e Thomas Pardeller (Apa)<br />

hanno chiesto interventi per il<br />

rilancio dell’edilizia e un sistema<br />

che lasci gli appalti in mano<br />

a ditte locali, Alberto Stenico<br />

(Legacoop) ha sollecitato la<br />

liberalizzazione per le imprese<br />

e la privatizzazione di gran parte<br />

dei servizi oggi gestiti dall’ente<br />

(favorevoli i due assessori),<br />

Anton Von Hartungen (Cisl)<br />

ha auspicato accordi tra le<br />

parti sociali per migliorare i<br />

redditi dei dipendenti con la<br />

contrattazione aziendale e integrativa.<br />

Felice Espro<br />

BZ<br />

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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