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Dolomiti Golf Cup 2011 – 20° Anno

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dolomiti golF <strong>Cup</strong> <strong>2011</strong> | <strong>20°</strong> anno | inserzioni sui media<br />

Corriere del Trentino Venerdì 5 Agosto <strong>2011</strong><br />

Venerdì 5 Agosto <strong>2011</strong> Corriere del Trentino<br />

Sanità Il fenomeno<br />

La statistica Rappresentano il 4% degli accessi al pronto soccorso e crescono costantemente. Il 53 per cento colpisce le donne<br />

Incidenti domestici, 10.000 infortuni l’anno<br />

La casa si rivela un luogo sempre più pericoloso. Ramponi: serve prevenzione<br />

TRENTO — Sono quasi diecimila le<br />

persone che ogni anno in Trentino corrono<br />

al pronto soccorso a causa di un<br />

incidente domestico, il 4% del totale<br />

degli accessi registrati. Cadute, scivolate<br />

e inciampate sono all’ordine del<br />

giorno: le case, spesso, risultano molto<br />

più insidiose di una passeggiata in<br />

montagna.<br />

Lo rileva il Servizio economia e programmazione<br />

sanitaria della Provincia.<br />

Un dato che nel corso degli anni<br />

ha registrato un incremento da capogiro:<br />

nel 2004 gli accessi furono 3.220,<br />

schizzarono a 5.607 nel 2005 per arrivare<br />

agli 8.100 nel 2009 e ai 9.757 accessi<br />

nel 2010. Numeri allarmanti, se<br />

consideriamo che gli ingressi al pronto<br />

soccorso causati da incidenti stradali<br />

nel 2010 sono stati 7.000. Dunque è<br />

più pericoloso cucinare e fare le pulizie<br />

di casa che mettersi alla guida di<br />

un auto? Secondo molte casalinghe sì,<br />

ma, scaramucce sessiste a parte, il fenomeno<br />

non va preso alla leggera, anche<br />

perché non coinvolge solo le donne.<br />

In ogni modo la provincia di Trento,<br />

con i suoi 10.000 incidenti domestici<br />

l’anno (10 feriti ogni mille abitanti),<br />

è sotto la media nazionale (14 feriti<br />

ogni 1000 abitanti). Si stima che a livello<br />

italiano, nell’arco dei 12 mesi, siano<br />

coinvolte quasi 4 milioni di persone,<br />

vale a dire 54 individui ogni mille.<br />

«Il fenomeno in effetti ha numeri<br />

piuttosto alti — conferma Claudio<br />

Ramponi, primario del pronto soccorso<br />

all’ospedale Santa Chiara di Trento<br />

— ma nella maggior parte dei casi è di<br />

poca gravità ed è dovuto a distrazione:<br />

tagliarsi un dito mentre si affetta il<br />

salame o prendere una botta in testa<br />

chiudendo il garage non sono episodi<br />

gravissimi come possono essere quelli<br />

da ricovero a seguito di un incidente<br />

stradale. Un così alto numero di infortuni<br />

è comunque da addebitare al fatto<br />

che passiamo molto tempo in casa<br />

e può succedere di farsi male». Ramponi,<br />

inoltre, rileva che molto spesso la<br />

corsa al pronto soccorso potrebbe essere<br />

evitata con un po’ di buon senso.<br />

«In molti — dice — corrono qui per<br />

delle sciocchezze curabili con un cerotto<br />

o una fasciatura».<br />

In Trentino sono stati operati specifici<br />

interventi di sensibilizzazione e in<br />

caso di incidente domestico si è accertata<br />

la registrazione ai pronto soccorso<br />

valutando tre variabili: luogo di accadimento,<br />

attività in corso al momento<br />

dell’incidente e dinamica dell’infortunio.<br />

Questo per permettere da una<br />

parte l’analisi dettagliata sui fattori<br />

che determinano gli incidenti domestici,<br />

dall’altra per poter pianificare campagne<br />

mirate di prevenzione. Dagli ac-<br />

certamenti effettuati risulta un quadro<br />

piuttosto chiaro di chi si fa male e<br />

come succede. In generale chi si rivolge<br />

al pronto soccorso è caduto, inciampato<br />

o scivolato: per il 30% degli infortunati<br />

la colpa è di un’attività domestica<br />

svolta all’interno della casa e non<br />

all’esterno come possono essere il garage<br />

o il giardino. Più della metà degli<br />

infortunati (il 53,1%) è composto da<br />

donne; per la maggior parte, inoltre,<br />

si tratta di cittadini italiani (92,6%) e<br />

residenti in provincia di Trento<br />

(91,8%). Nel 2009, su 8.100 infortunati,<br />

693 sono stati ricoverati e 40 sono<br />

poi deceduti. Nel 70% dei casi si tratta<br />

di persone sopra i 65 anni d’età. «Molti<br />

anziani — specifica Ramponi — scivolano<br />

in casa. Ma spesso per evitarlo<br />

si potrebbero togliere i tappeti. Sembra<br />

una stupidaggine, eppure non lo<br />

è. Prevenzione prima e buon senso dopo<br />

potrebbero far diminuire notevolmente<br />

gli accessi».<br />

Linda Pisani<br />

© RIPRODUZIONE RISERVATA<br />

Cautela Claudio Ramponi, primario del pronto soccorso, invita tutti a avere più buonsenso nell’accesso al pronto soccorso. Sopra, l’ospedale di Trento (Foto Matteo Rensi)<br />

Come tutelarsi Contratti da 80/100 euro all’anno garantiscono rimborsi giornalieri fino a 50/60 euro<br />

Assicurazioni, polizze per tutte le tasche<br />

Emergenza Un intervento per un infortunio domestico<br />

TRENTO — Un dito tagliato o<br />

una botta in testa possono valere<br />

un rimborso che parte da 20<br />

euro per ogni giorno di infortunio<br />

attestato da certificato medico.<br />

Era il 1999 quando il legislatore<br />

nazionale approvò l’istituzione<br />

di un’assicurazione<br />

contro gli infortuni domestici<br />

e da allora di polizze ne sono<br />

state fatte tante, tantissime.<br />

«Ci sono varie formule per<br />

cautelarsi dalle conseguenze<br />

economiche di un infortunio<br />

— spiega Angelo Perri, responsabile<br />

di un’agenzia assicurativa<br />

del capoluogo — Ci sono polizze<br />

che ricomprendono tutti i<br />

casi di infortunio, dunque anche<br />

quelli più piccoli causati<br />

da incidente domestico». Anche<br />

un vaso di fiori che cade<br />

sul piede, per capirci, se provoca<br />

una fratturina certificata dal<br />

medico dà diritto a un rimborso.<br />

Di quanto? Dipende dalla<br />

polizza che si stipula, ma sempre<br />

più persone ne hanno una.<br />

«L’investimento è minimo<br />

— spiega Perri — anche di<br />

80/100 euro l’anno e via via a<br />

Perri<br />

«Gli importi possono essere<br />

modulati sulla disponibilità dei<br />

clienti. E ci si mette al riparo<br />

da danni ben maggiori»<br />

Primo Piano<br />

3<br />

salire. In genere si decide di fare<br />

una diaria minima che prevede<br />

un rimborso giornaliero di<br />

50/60 euro; la polizza poi copre<br />

anche le spese mediche e sanitarie<br />

fino ad arrivare alle invalidità<br />

permanenti». Ma in tempo<br />

di crisi ci sono stati tagli alle<br />

polizze? «Gli importi annuali<br />

da versare vengono stabiliti in<br />

base alla disponibilità dei clienti<br />

— specifica l’assicuratore —<br />

La polizza è considerarata come<br />

un mettersi al riparo da danni<br />

ben peggiori, che possono<br />

capitare. È un concetto di investimento<br />

minimo, più che di<br />

spesa».<br />

L. P.<br />

TN<br />

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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