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Relazioni e Bilancio Esercizio 2009 - Italiana Assicurazioni

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La funzione di Risk Management supporta il Consiglio di Amministrazione e l’Alta Direzione<br />

mediante la predisposizione di analisi relative alla valutazione, misurazione e controllo dei rischi.<br />

La funzione di Compliance è responsabile di valutare l’adeguatezza dell’organizzazione e delle<br />

procedure aziendali al fine di prevenire sanzioni giudiziarie o amministrative, perdite patrimoniali o<br />

danni reputazionali derivanti da violazioni delle norme.<br />

La funzione di Internal Audit è preposta a monitorare e valutare l’efficacia e l’efficienza al<br />

monitoraggio del funzionamento del sistema di gestione dei rischi.<br />

La gestione operativa dei rischi rimane in carico alle singole funzioni competenti, in ragione della<br />

loro responsabilità sui processi operativi gestiti.<br />

La Commissione Investimenti, costituita all’interno del Consiglio di Amministrazione della<br />

Capogruppo, ha fra i propri obiettivi la definizione delle linee strategiche dell’attività inerente<br />

l’impiego e la valorizzazione delle risorse finanziarie e la verifica di particolari aspetti<br />

dell’andamento del Gruppo, compresi quelli connessi alla gestione dei rischi derivanti dagli<br />

investimenti mobiliari e immobiliari.<br />

L’Alta Direzione ricorre a gruppi di lavoro collegiali, istituiti a livello di Gruppo, che svolgono attività<br />

di approfondimento e di analisi su specifici temi; tra di essi si citano, in particolare, il Comitato<br />

Impieghi Mobiliari, il Comitato Rischi Vita e il Comitato delle Politiche Assicurative di Gruppo.<br />

Nell’ambito del sistema di gestione dei rischi e coerentemente con quanto previsto dalla<br />

normativa, il Consiglio di Amministrazione ha formalizzato nel “Documento delle politiche di<br />

gestione dei rischi” i criteri di identificazione, misurazione, gestione e controllo di tutti i rischi<br />

aziendali.<br />

La gestione dei rischi viene attuata mediante un processo integrato che consente di censire e<br />

classificare i rischi a cui la compagnia è esposta in maniera continuativa definendo pertanto il<br />

profilo di rischio sulla base del quale sviluppare modelli di valutazione quantitativa ed ottimizzare i<br />

processi aziendali preposti alla gestione ed alla mitigazione di tali rischi.<br />

Il modello per la misurazione dei principali rischi si basa sul concetto di risk capital ovvero di<br />

massima perdita potenziale (secondo logiche di valutazione degli attivi e passivi a valori di<br />

mercato) su un orizzonte temporale di un anno e con un livello di probabilità pari al 99,5% in linea<br />

con le indicazioni della normativa relativa al nuovo sistema di solvibilità denominato Solvency II.<br />

Tale scelta di parametri definisce pertanto il livello di tolleranza al rischio della compagnia<br />

formalizzato dal Consiglio di Amministrazione.<br />

Nell’ambito dei rischi di mercato si fa riferimento a tutti quei rischi che hanno come effetto il<br />

deterioramento di investimenti di natura finanziaria ovvero immobiliare come conseguenza di<br />

andamenti avversi delle variabili di mercato rilevanti quali i prezzi azionari, i tassi di interesse, il<br />

valore degli immobili, ed i tassi di cambio. La compagnia adotta, nei confronti di tali rischi, politiche<br />

di gestione che prevedono la definizione di limiti, linee guida e strategie di gestione. I limiti relativi<br />

agli investimenti sono oggetto di verifica e controllo su base continua da parte delle funzioni<br />

aziendali preposte e, con frequenza periodica, i risultati di tali controlli sono portati all’attenzione<br />

della Commissione Investimenti.<br />

L’attività finanziaria della compagnia è caratterizzata da un’impostazione prudenziale realizzata,<br />

per quanto concerne il rischio tasso di interesse, attraverso una gestione congiunta di attivi e<br />

passivi sulla base dei flussi attesi; in particolare, per la gestione danni la duration di portafoglio<br />

prevede un allineamento all’evoluzione temporale di smontamento delle riserve mentre per la<br />

gestione vita vengono utilizzate tecniche di gestione di tipo ALM (Asset-Liability Management).<br />

La duration complessiva degli investimenti obbligazionari è pari a circa 4 anni per la gestione vita<br />

e 2 anni per la gestione danni.<br />

Relativamente al rischio prezzo, la componente azionaria degli investimenti è pari a circa lo 0,6%<br />

dell’intero portafoglio ed è principalmente rivolta al settore delle telecomunicazioni ed industria ed<br />

al settore finanziario e bancario. La volatilità annua della componente azionaria, registrata nel<br />

corso dell’esercizio <strong>2009</strong>, è stata pari al 32,2%.<br />

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