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Il Fondo Pietro Vigo conservato nella Biblioteca Labronica - Archivi

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Nel 1893 la casa tipografico - editrice fallì e il <strong>Vigo</strong> fu costretto ad<br />

accogliere il fratello in casa ospitandolo per un anno fino a che non gli trovò<br />

un’occupazione nelle Strade Ferrate.<br />

<strong>Il</strong> suo carattere sensibile e le varie insoddisfazioni professionali relative<br />

all’insegnamento gli costarono gravi problemi di salute ma si riprese quando<br />

cambiarono i criteri direttivi dell’Accademia Navale e il corpo insegnante<br />

civile si trovò in migliore condizione.<br />

Nel 1895 la situazione migliorò attraverso un periodo contornato di<br />

conferenze e villeggiature a Montenero ma oscurato in verità da<br />

un’eventuale riforma in Accademia Navale, che avrebbe portato alla<br />

cessazione di ogni insegnamento di cultura generale. Non ebbe, in effetti,<br />

lezioni straordinarie in Accademia causando una riduzione di stipendio<br />

proprio nel periodo in cui doveva cambiare casa. Fortunatamente un “ricco<br />

signore” gli prestò denaro da restituire a rate, così <strong>Pietro</strong> <strong>Vigo</strong> ottenne una<br />

temporanea tranquillità dando lezioni private e lavorando per le sue<br />

pubblicazioni.<br />

La morte della sorella Corinna fu un duro colpo alla quale si aggiunse nel<br />

1898 la morte di Roberto Beghè, il padre di sua moglie Laura, comportando<br />

il trasferimento della suocera e del cognato <strong>nella</strong> sua dimora.<br />

Intanto crescevano i disagi e scarseggiarono anche le lezioni private.<br />

Nel 1905 traslocò in due case differenti, dividendo la famiglia dai libri.<br />

Molti furono i problemi di salute mentale che lo portavano spesso alla<br />

depressione e alla nevrastenia, malattia che lo accompagnò fino ai suoi<br />

ultimi anni di vita.<br />

Vari inconvenienti riguardanti la liquidazione dall’Accademia Navale e alla<br />

sua pensione lo ammalarono ancora di angoscia.<br />

Turbato per il ritardo della sua promozione da reggente a titolare, voleva<br />

recarsi a Roma per sollecitarla ma non ci riuscì e partì come ospite dai<br />

Salesiani tornando migliorato ma con instabile equilibrio.<br />

Dopo alcuni viaggi ricadde <strong>nella</strong> depressione.<br />

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