Il Fondo Pietro Vigo conservato nella Biblioteca Labronica - Archivi

essere utile anche agli altri intellettuali; una raccolta dei più interessanti
scritti di storia filosofia e soprattutto letteratura dantesca che Giovanni
Wiquel nel suo Dizionario di persone e cose livornesi definisce di ventimila
volumi. Da una lettera datata Firenze 1920 set. 20 conservata presso
l’Archivio Storico Comunale 19 si deduce che la collezione fu inviata ad una
libreria antiquaria di Firenze: la Libreria Oreste Gozzini, tuttora esistente,
ma nonostante alcune ricerche in loco non si ha un effettivo riscontro
dell’accaduto.
Il 26 maggio 1903 morì il critico d’arte Aristide Nardini Despotti
Mospignotti al quale il Comune di Livorno aveva affidato la direzione della
Biblioteca Labronica; la nuova amministrazione decise di affidare l’incarico
a Pietro Vigo già direttore dell’Archivio, il quale rifiutò viste le condizioni
della biblioteca ma non solo: aveva la convinzione di essere finalmente
collocato all’Accademia ed era fiducioso nelle pratiche iniziate affinché
l’Archivio fosse dichiarato di Stato. Fu comunque nominato 20 nel febbraio
1904 a far parte della Deputazione di vigilanza per la Biblioteca Labronica,
nel cui regolamento organico si dichiara “composta dal sindaco e
dall’Assessore per l’istruzione che la presiede e di 6 deputati di nomina
consiliare i quali durano via ufficio due anni e possono essere rieletti, […]
scelti fra le persone le quali, per cultura e per generalità, abbiano le qualità
necessarie per soprintendere a un consimile istituto. […] Ha lo scopo di
studiare e promuovere qualunque atto che possa reputarsi utile
all’incremento al decoro e alla regolarità della Biblioteca. […] Ha la facoltà
di riformare i regolamentiinterni della Biblioteca e quello per il prestito dei
libri fuori dalla Biblioteca” 21 .
19 C.L.A.S. Busta Archivio Storico Cittadino, Firenze, 1920 set. 20.
20 Cfr. Cass. 4 n. 74 lettera datata Livorno, 1904 feb. 2.
21 Centro di Documentazione e Ricerca Visiva, Regolamento organico della Biblioteca
Labronica comunale 1889, Busta n. 21 op. 28.
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