Evaluation des Vollzugs» ( pdf-Datei, 1.2 MB, 101 Seiten)
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Aiuti finanziari per la custodia di bambini complementare alla famiglia<br />
Valutazione dell’esecuzione<br />
Riassunto<br />
moduli dell’UFAS. Secondo i Cantoni e le associazioni, i dati richiesti dall’UFAS nei moduli di tipo<br />
A e B in merito alle finanze e alla pianificazione delle strutture di custodia non vanno al di là degli<br />
accertamenti che un ente richiedente dovrebbe comunque fare in previsione dell’apertura o<br />
dell’ampliamento dell’offerta di una struttura di custodia. In questo caso si parla anche del “valore<br />
educativo“ che i requisiti necessari alla concessione di un aiuto finanziario hanno sul piano della<br />
pianificazione e dell’ampliamento dell’offerta di una struttura di custodia. Alla base dei problemi<br />
riscontrati dagli enti nel compilare le domande c’è soprattutto l’organizzazione delle strutture di<br />
custodia complementari alle famiglie. Infatti in queste strutture le prestazioni lavorative sono fornite<br />
perlopiù a titolo volontario. Ne risulta spesso una mancanza di professionalità proprio nella<br />
pianificazione finanziaria dei progetti. È tuttavia emerso che anche le richieste presentate da enti<br />
comunali sono spesso incomplete.<br />
4. Un problema spesso evocato dagli enti e soprattutto dai Cantoni è l’esigenza di allestire un piano<br />
di finanziamento che copra un periodo di almeno 6 anni. Questo costringe sì gli enti a riflettere<br />
sull’esistenza e sul finanziamento a lungo termine della struttura di custodia. Per gli enti è tuttavia<br />
quasi impossibile fornire dati quantitativi affidabili sullo sviluppo della domanda per un periodo di<br />
6 anni e, nel caso di progetti sostenuti dai Comuni, sui finanziamenti comunali (che di norma sono<br />
pianificati al massimo su 4 anni). L’UFAS ritiene però che per gli enti le difficoltà non riguardino<br />
il quinto o il sesto anno del piano finanziario, ma risiedano piuttosto nella presentazione<br />
dell’evoluzione nei primi anni di esistenza delle strutture di custodia.<br />
5. In base ai dati forniti dagli enti, il tempo impiegato per il conteggio annuale degli aiuti finanziari<br />
ammonta in media (mediana) a 8,5 ore. Questa operazione si è rivelata problematica per oltre la<br />
metà degli enti interpellati. Gli enti hanno impiegato parecchio tempo per compilare il modulo di<br />
controllo delle presenze o per allestire un conteggio annuale per ogni anno di versamento dei<br />
sussidi. Nel frattempo l’UFAS ha iniziato ha comunicare i requisiti in materia di conteggi già nelle<br />
sue decisioni, in modo da consentire agli enti di adeguarvisi. Gli enti possono inoltre servirsi di<br />
propri moduli di controllo delle presenze. Poiché gli aiuti finanziari vengono corrisposti sulla base<br />
dei posti occupati, è indispensabile disporre di una statistica sull’occupazione dei posti per ogni<br />
anno di versamento dei sussidi. Nell’allestire il conto annuale per l’anno di versamento dei sussidi<br />
gli enti devono affrontare anche un altro problema: spesso l’anno di esercizio per il quale viene<br />
allestita la contabilità ordinaria e l’anno di versamento dei sussidi alla base del conteggio degli<br />
aiuti finanziari non combaciano. Nella maggior parte dei casi gli enti devono estrarre dai loro dati<br />
contabili – spesso con un grande dispendio di tempo – le informazioni necessarie per il conto annuale.<br />
Ci si può quindi chiedere se il conto annuale per anno di versamento dei sussidi non potrebbe<br />
essere sostituito da un conteggio per anno d’esercizio. Secondo l’UFAS, però, il conto annuale<br />
per anno di versamento dei sussidi è indispensabile per il conteggio e la fissazione degli<br />
aiuti finanziari, poiché solo così è possibile controllare i dati presentati dagli enti per il conteggio.<br />
Stando alle informazioni del Controllo federale delle finanze, tali verifiche sono parte integrante<br />
del sistema di controllo interno (SCI) richiesto dal Controllo federale delle finanze.<br />
6. Il programma ha riscontrato alcune difficoltà iniziali, dovute soprattutto al fatto che la domanda di<br />
sussidi doveva essere inoltrata all’UFAS al più tardi 12 settimane prima dell’apertura della struttura,<br />
dell’aumento dell’offerta o dell’esecuzione di relativi provvedimenti. Le richieste di diversi enti,<br />
presentate in ritardo, sono state respinte dall’UFAS a causa del mancato rispetto delle scadenze<br />
prestabilite. Nel frattempo il numero delle richieste respinte per questo motivo è diminuito sensi-<br />
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