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Aiuti finanziari per la custodia di bambini complementare alla famiglia
Valutazione dell’esecuzione
Riassunto
una presentazione dettagliata dei conti. Tuttavia non va dimenticato che i maggiori problemi concernono
la presentazione dei dati finanziari per i primi anni.
• Riduzione degli allegati richiesti per le domande di tipo C. Nel modulo è richiesta tutta una serie
di allegati, anche se la maggior parte di essi vanno presentati solo se disponibili. Consigliamo di
conformare il modulo alla prassi già in uso e di ridurre il numero degli allegati da presentare in
base ai requisiti minimi stabiliti dall’ordinanza. Infine ci si dovrebbe chiedere se non sarebbe meglio
creare due moduli diversi, uno per il perfezionamento professionale e l’altro per i progetti di
coordinamento, in modo da aumentare la chiarezza della richiesta.
• Trasmissione di informazioni dall’UFAS ai Cantoni: l’UFAS dovrebbe chiedere ai Cantoni se desiderano
maggiori informazioni su temi e sviluppi in determinati settori nell’ambito degli aiuti finanziari.
Inoltre l’UFAS dovrebbe chiedere ai Cantoni se desiderano un incontro a scadenza annuale.
• Semplificazione dei conteggi: diversi enti partecipanti all’inchiesta hanno espresso il desiderio
che le statistiche sull’occupazione dei posti messe a disposizione dall’UFAS vengano provviste di
funzioni di calcolo automatiche. Poiché ormai gli enti possono presentare anche le proprie statistiche
e non devono più servirsi dei moduli dell’UFAS, questa richiesta andrebbe soddisfatta solo
nel caso in cui gli enti continuassero ad usare in prevalenza i moduli di controllo delle presenze
dell’UFAS.
Ulteriori considerazioni
La valutazione dell’esecuzione ha fatto emergere anche degli aspetti che non riguardano tanto
l’esecuzione quanto la misura in sé. Essi sono riportati qui di seguito quali spunto di riflessione:
• Gli aiuti finanziari attualmente corrisposti ammontano al massimo ad un terzo dei costi annuali
effettivi del perfezionamento e ad un terzo dei costi computabili per progetti volti al miglioramento
del coordinamento o della qualità della custodia nelle famiglie diurne. Gli importi effettivamente
corrisposti sono nella maggior parte dei casi relativamente bassi e – secondo quanto affermato
dai responsabili delle strutture – non commisurati all’onere amministrativo per la presentazione
della richiesta. Va quindi vagliata l’ipotesi di un aumento degli aiuti finanziari almeno per il settore
del perfezionamento.
• Le strutture di custodia degli enti interpellati funzionano spesso grazie all’impegno di volontari.
Per questo motivo talvolta i compiti legati alla concezione di una struttura di custodia si rivelano
troppo impegnativi. Per poter migliorare la qualità dei dati dell’UFAS (e quindi ridurre i tempi di
elaborazione), bisognerebbe incoraggiare gli uffici di consulenza comunali o intercomunali ad assistere
gli enti richiedenti nella pianificazione e nell’elaborazione delle richieste. Come nel caso
della promozione di progetti di coordinamento nell’ambito delle famiglie diurne, anche qui gli aiuti
finanziari della Confederazione potrebbero contribuire all’istituzione di tali uffici di consulenza e al
loro sostegno nella fase iniziale.
• Nel quadro di una modifica legislativa, il periodo su cui si basa attualmente il piano finanziario
necessario per la richiesta potrebbe essere ridotto da 6 a 4 anni. In tal modo esso sarebbe maggiormente
compatibile con i contributi finanziari accordati dai Cantoni. Resta da vedere se tale
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