Bulletin 2017/4

aussi, la procédure est exigeante,
les candidats devant apporter la
preuve de leurs connaissances et
compétences. Faute de quoi, ils
doivent compléter leur formation
en suivant divers cours.
A ce jour, quelque 80 % des personnes
qui débutent le processus
vont jusqu’au CFC, les autres
abandonnent en cours de route.
Ce taux de 20 % est important, car
seules des personnes très motivées
décident de se lancer dans
une procédure de VAE. Quant à
ceux qui réussissent, ils se disent
tous fiers d’avoir surmonté autant
d’épreuves.
Dès lors, poser l’équation VAE =
CFC au rabais est fausse. Il est sûr
que la VAE, telle qu’elle est pratiquée
en Suisse, n’est en aucun
cas un moyen facile d’acquérir un
CFC. On ne peut que s’en réjouir
et encourager les sceptiques à revoir
leur point de vue.
Validazione degli apprendimenti acquisiti: un AFC al ribasso?
5
La validazione degli apprendimenti acquisiti è una procedura di qualifica ammessa dalla legge
federale sulla formazione professionale. Offre prospettive per il futuro ai professionisti senza certificazione
che lavorano da anni nei diversi settori della logistica.
La validazione degli apprendimenti
acquisiti (VAA) è incoraggiata
dalla SEFRI e permette agli
adulti di far validare le competenze
allo scopo di conseguire
un AFC seguendo un percorso
diverso dall’apprendistato formale.
Negli ultimi 10 anni, oltre 400 candidati
romandi hanno compiuto
il primo passo nel percorso della
VAA e hanno completato il loro
portafoglio di competenze, cercando
e raccogliendo le attestazioni
richieste.
In media servono 200 ore per
comporre il dossier, finalizzarlo e
inviarlo a due esperti della professione
che lo esaminano e preparano
una visita in azienda della
durata di 4 ore. Il colloquio di
verifica che fa seguito alla visita
permette di evidenziare le competenze
e le lacune del candidato.
Il rapporto redatto dagli esperti
valida le competenze, che sono
così considerate acquisite. Se vengono
evidenziate lacune, il candidato
deve seguire moduli teorici
basati sui corsi professionali e
moduli pratici basati sui corsi interaziendali.
Le competenze mancanti le acquisisci con una formazione complementare.
Per ognuno dei moduli seguiti è
obbligatorio sostenere un test.
Ed è solo dopo aver dimostrato
di possedere le conoscenze e le
competenze richieste per i moduli
che il candidato riceverà un AFC.
Si tratta di un percorso molto faticoso
per i candidati. E richiede anche
grande professionalità e oggettività
assoluta da parte degli esperti e di
tutte le parti coinvolte nel progetto.
Questo per quanto riguarda le «conoscenze
professionali». Poi però
c’è anche un secondo aspetto, ovvero
la validazione degli apprendimenti
acquisiti in materia di cultura
generale. Questa validazione
è richiesta a tutte le persone che
non hanno seguito una formazione
di grado secondario II. Anche
qui, la procedura è impegnativa e
i candidati devono fornire le prove
delle loro conoscenze e competenze.
In caso contrario sono
costretti a completare la loro formazione
seguendo dei corsi.
Ad oggi, l’80 % delle persone che
iniziano il percorso arriva fino
all’AFC; gli altri si perdono strada
facendo. Questa quota del 20 %
è importante, perché solo le persone
molto motivate decidono di
lanciarsi in una procedura di VAA.
Chi raggiunge il traguardo si dice
fiero di aver superato una prova
così ardua.
Per questo è falsa l’equazione VAA
= AFC al ribasso. La VAA, così come
è praticata in Svizzera, non è assolutamente
una scorciatoia per acquisire
un AFC. Non resta che sperare in
una sua diffusione e incoraggiare gli
scettici a rivedere la loro opinione.