Bulletin 2017/4

Buono a sapersi
Il presente contributo sul
programma per il clima riferisce
dell’incontro dei responsabili
dei gruppi specializzati,
degli esperti e dei
relatori, fornendo prime proposte
per rafforzare le competenze
in materia climatica
a tutti i livelli della professione
di logistico.
Il 16 settembre si è tenuto un primo
incontro tra i rappresentanti
del programma per il clima e i
responsabili dei gruppi specializzati
della formazione professionale
di base. Nella loro introduzione,
i rappresentanti del programma
per il clima hanno illustrato che
la protezione del clima non costituisce
un ostacolo supplementare
che il settore della logistica
deve affrontare nella difficile situazione
attuale caratterizzata da
una «società a 24 ore» e da una
forte concorrenza. Le misure volte
a contrastare il riscaldamento
climatico favoriranno anche
l’efficienza e consentiranno di risparmiare
risorse.
Nel successivo workshop i presenti
si sono chiesti in che misura
la formazione di base in campo
logistico considera già la protezione
del clima e quali lacune dovranno
eventualmente essere
colmate. Durante la vivace discussione
sono stati affrontati diversi
aspetti chiave quali la «razionalizzazione
delle spedizioni» o il «riciclaggio
nelle scuole professionali»
e proposta un’analisi riferita
al clima della propria azienda formatrice.
il 18 settembre, ed era destinato
ai relatori e agli esperti dell’esame
professionale e specialistico superiore.
Dalla discussione è apparso
quasi subito chiaro che la protezione
del clima è implicitamente tematizzata
in numerosi moduli formativi:
«la logistica punta sempre
a un contenimento dei costi: ci
riu sciamo ad esempio riducendo
il peso dell’imballaggio, concentrando
le capacità e ottimizzando
i tragitti. In questo modo tuteliamo
anche il clima» constata
Adrian Glauser, un partecipante
all’evento, che da 25 anni insegna
gestione dei progetti e sicurezza
sul lavoro presso l’ASFL SVBL.
Detto in altre parole: una logistica
ben pensata protegge automaticamente
anche il clima.
Tuttavia, è parso evidente che
manca un filo conduttore che integra
la protezione del clima nei
moduli offerti. È stato inoltre criticato
ad esempio il fatto che in
linea di massima il clima non viene
espressamente menzionato
ma piuttosto sottinteso, senza
essere esplicitato quando si parla
di smaltimento o conservazione
ottimale. Questa lacuna potrebbe
essere colmata con un modulo
specifico. Sarebbe altresì opportuno
approfondire l’aspetto climatico
negli altri moduli illustrando
la tematica attraverso esempi
concreti. «Dovremmo riflettere
in quali materie è possibile tematizzare
la protezione del clima; e
dovremmo mostrare che conviene
sfruttare le opportunità di ottimizzazione
per fornire un contributo
alla protezione del clima»,
precisa Adrian Glauser.
Obiettivi ambiziosi ma comunque
realistici
Entro la fine dell’anno, le esigenze
dell’ASFL SVBL dovrebbero essere
chiarite in misura da poter
essere integrate in un piano volto
a completare con competenze
in materia climatica i moduli
formativi e gli esami. Stephan
Neumann, capo progetto, coordinerà
i progetti climatici in seno
all’ASFL SVBL. Il suo primo «atto
ufficiale» sarà quello di informare
a fine settembre i capi esperti
degli esami finali di tirocinio sui
passi compiuti finora e, a fine dicembre,
la commissione per la
garanzia della qualità dell’ASFL
SVBL sul progetto previsto.
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Citare espressamente quanto
praticato tacitamente
Il secondo evento informativo si è
svolto solo alcuni giorni più tardi,
Ci sono state interessanti e vivaci discussioni nei vari gruppi di lavoro sulla misura
in cui la protezione del clima è già stata studiata nella formazione di base
della logistica.