PDF (tesi dottorato ROTIROTI) - FedOA - Università degli Studi di ...
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dell’or<strong>di</strong>ne dei 10-100 nm. Questo si ottiene dalla parziale <strong>di</strong>ssoluzione <strong>di</strong> silicio <strong>di</strong> tipo p + ,<br />
con elevato numero <strong>di</strong> portatori liberi <strong>di</strong> carica dunque, in una soluzione <strong>di</strong> acido fluoridrico<br />
ed etanolo in rapporto 1:1. Per ottenere strati <strong>di</strong> silicio poroso con porosità e spessore<br />
definiti è stato necessario, una volta fissata la composizione della soluzione elettrolitica ed<br />
il tipo e livello <strong>di</strong> drogaggio del substrato <strong>di</strong> silicio cristallino, calibrare il sistema <strong>di</strong><br />
produzione e cioè costruire delle curve sperimentali che determinano la velocità <strong>di</strong> attacco<br />
(“etch rate” [nm/s] ) e la porosità, ottenuta al variare della densità <strong>di</strong> corrente applicata alla<br />
cella.<br />
Una delle caratteristiche peculiari del processo <strong>di</strong> produzione del silicio poroso è <strong>di</strong> essere<br />
“self-stopping”: se si interrompe l’attacco elettrochimico fermando l’erogazione <strong>di</strong> corrente,<br />
lo strato <strong>di</strong> poroso formatosi è svuotato dai portatori liberi <strong>di</strong> carica che hanno partecipato<br />
alla <strong>di</strong>ssoluzione del silicio cristallino, per cui riprendendo ad erogare corrente il processo<br />
riparte dall’interfaccia silicio poroso-silicio cristallino, ove sono presenti i portatori <strong>di</strong> carica.<br />
In questo modo è possibile creare, durante un unico processo <strong>di</strong> attacco, strati successivi<br />
e a<strong>di</strong>acenti <strong>di</strong> silicio poroso con spessori e porosità <strong>di</strong>verse l’uno dall’altro partendo<br />
dall’alto (prima superficie esposta) verso il basso (fondo del wafer <strong>di</strong> silicio cristallino). Il<br />
buon controllo del processo <strong>di</strong> attacco permette la progettazione e la realizzazione <strong>di</strong><br />
strutture in PSi con specifiche caratteristiche ottiche. È possibile realizzare <strong>di</strong>spositivi a<br />
singolo strato, questi si comportano dal punto <strong>di</strong> vista ottico come <strong>degli</strong> interferometri<br />
(Fabry-Perot) il cui spettro in riflessione è riportato in Figura 5 (a) o progettare <strong>di</strong>spositivi<br />
multistrato a specifiche lunghezze d’onda <strong>di</strong> risonanza, quali microcavità ottiche (b),<br />
specchi <strong>di</strong> Bragg (c) e sequenze Thue-Morse (d).<br />
Reflectivity (a.u.)<br />
1.0<br />
0.8<br />
0.6<br />
0.4<br />
0.2<br />
0.0<br />
a<br />
Reflectivity (a.u)<br />
1.0<br />
0.8<br />
0.6<br />
0.4<br />
0.2<br />
monostrato<br />
600 800 1000 1200 1400 1600<br />
Wavelength (nm)<br />
specchio <strong>di</strong> Bragg<br />
600 800 1000 1200 1400 1600<br />
b<br />
Reflectivity (a.u)<br />
2.0<br />
1.5<br />
1.0<br />
0.5<br />
0.0<br />
microcavità ottica<br />
800 1000 1200 1400<br />
Wavelength (nm)<br />
600 800 1000 1200 1400 1600<br />
Wavelength (nm)<br />
Wavelength (nm)<br />
c<br />
d<br />
Figura 5: schematizzazioni e spettri in riflessione dei <strong>di</strong>spositivi in silicio poroso ottenuti illuminando con luce<br />
bianca.<br />
Lo spettro in riflessione si ottiene facendo incidere sul <strong>di</strong>spositivo un fascio <strong>di</strong> luce<br />
collimato, proveniente da una sorgente ad ampio spettro (400-1600 nm), ed inviando la<br />
luce riflessa ad un analizzatore ottico <strong>di</strong> spettro secondo lo schema riportato in Figura 6.<br />
Reflectivity (a.u)<br />
1.0<br />
0.8<br />
0.6<br />
0.4<br />
0.2<br />
0.0<br />
Thue Morse S6<br />
Figura 6: apparato sperimentale utilizzato per misurare gli spettri ottici <strong>di</strong> riflessione dei campioni in PSi<br />
vi