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CHANDOS

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CHAN 3119 BOOK.qxd 20/9/06 12:00 pm Page 58domesticità borghese di Daland, Mary e lefilatrici. Quando Wagner avviò lacomposizione della nuova opera a Parigi,sperava di poter avere una buona audizionecon alcuni dei suoi brani alla famosa Opéra.Alla fine sarebbe riuscito a ottenere solo unmagro compenso vendendo il canovacciodell’opera alla direzione del teatro.La storia di Heine, il suo incontro conl’autore e la vita di un artista in difficoltàeconomiche a Parigi furono sproni importantiper il progetto wagneriano dell’Olandese, maun elemento autobiografico della storia sicollega anche alla località in cui si svolge lastoria. Se Wagner lesse la storia di Heinedurante il periodo in cui fu direttore musicalea Riga, avrà avuto fresco nella memoria ilviaggio interrotto per mare che fece dallaRussia alla Francia nell’estate del 1839. Questoviaggio lo aveva portato quasi letteralmentesulla riva della costa norvegese meridionaleproprio nel punto in cui avrebbe finalmenteambientato la sua storia (Sandvika sull’isola diBorøya). Sebbene la ricerca locale norvegese sisia successivamente affannata a rintracciareogni particolare dei due giorni del soggiornodi Wagner e a trovare i suoi equivalenti nellibretto dell’Olandese, attualmente si può direcon sicurezza solo che la Thetis (la sua nave) fucostretta a fare appunto tappa a Borøya a causadi una feroce tempesta quello giuglio e che lescogliere di granito dell’isola creano una paretedi echi che potrebbe avere ispirato i richiamidel coro dei marinai nella prima scenadell’opera.Tuttavia l’importanza della Norvegia perl’opera andava ben oltre le influenze letterali.Ancora a poche settimane di distanza dallaprima dell’Olandese, nel gennaio 1843, lavicenda era ambientata in Scozia (l’Atto I sisvolgeva a “Holystrand”, Senta si chiamavaAnna, suo padre era Donald o solo “loscozzese”, ed Erik era Georg). Questo nascevapresumibilmente dal fatto che non solo lastoria di Heine, ma anche una storia d’orroretedesca di successo dell’epoca nota a Wagner,intitolata The Cave at Steenfoll e un popolaremusical contemporaneo (probabilmente noto aHeine) dal titolo L’Olandese volante, o IlVascello fantasma erano tutti ambientati inScozia, la remota e mitica terra di grotte, relittie spettri marini. Poi (sembra) Wagner cambiòidea all’improvviso e trasferì la storia inNorvegia. Perché? Forse perché venne a sapereche a Parigi aveva appena aperto un’opera,ispirata (non molto da vicino) al canovacciodell’Olandese da lui venduto all’Opéra evoleva prendere le distanze da quel progettocon il suo originale. O forse voleva annacquarela questione del suo debito con Heine.(Trent’anni dopo, quando riscrisse le suememorie, Wagner avrebbe sostenuto che “iltrattamento di Heine era preso a prestito dauna commedia olandese con lo stesso titolo”,dimenticando la redenzione conclusiva cheera stata un’invenzione originale del poeta).O forse perché concordava con l’idea chestava prendendo forma nella sua mente,secondo cui nella vita di un vero artista lacreazione di un’opera deve essere semprecollegata ad eventi “reali”. In seguito Wagnersostenne che la sua “opera romantica” del 1843era il vero punto di inizio della propria carrieradi poeta e drammaturgo musicale, unaconvenzione sposata dal Festival di Bayreuthche ha sempre declinato di allestire le sueprime opere.Sebbene alla sua prima di Dresda l’Olandeselasciasse un segno più debole rispetto alsuccesso precedente, il lungo, vistoso e piùconvenzionale Rienzi, la riuscita della nuovaopera fu garantita dal fatto che Wagnerfinalmente aveva messo le mani su unargomento veramente popolare. Al di là delleopere degli autori citati sopra, nei primidecenni del diciottesimo secolo esistevano dueromanzi inglesi che ebbero vasta diffusione (efurono tradotti): Vanderdecken’s Message Homedi John Howison (il primo testo che avrebbedato il nome allo spettrale capitano) eThe Phantom Ship di Frederick Marryat (checontiene una redenzione finale e lanciò unamini mania dell’Olandese volante in Olanda) –e una serie di lavori teatrali olandesi originali otradotti (che Heine potrebbe aver vistodurante le sue regolari visite in quell Paese).Non è un caso inoltre che i primi racconti divampiri di Polidori e Byron, e Frankenstein diMary Shelley siano esatti contemporanei diqueste storie di spettri marittimi dell’Olandese.Entrambi i filoni utilizzano l’idea del nonmortoo di personaggi che non possono morirefinchè qualche delitto o peccato commesso nelpassato non venga formalmente espiato. Comescrisse nelle sue memorie Edward Fitzball,autore del musical Phantom Ship: “Questo tipodi dramma allora era molto in voga el’Olandese volante non era da meno diFrankenstein o Der Freischütz per quantoriguarda orrori e luci spettrali.”Il libretto scritto dallo stesso Wagnerattingeva a caratteristiche comuni a molteversioni della storia del vascello fantasma: iltentativo da parte dell’equipaggio di spettri difare recapitare a casa lettere indirizzate adestinatari che si rivelano morti da tempo5859

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