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La macchina - Il laboratorio di Galileo Galilei

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Stu<strong>di</strong>o della fattibilità da parte <strong>di</strong> <strong>Galileo</strong>Esattamente come nell’esperimento precedente, sappiamo che<strong>Galileo</strong> non aveva <strong>di</strong>fficoltà a misurare il tempo: la precisione delsuo apparecchio (l’orologio ad acqua) non è lontana da quella cheabbiamo oggi con i nostri cronometri.Non sappiamo se abbia fatto esperimenti del genere a Padova; se liaveva fatti, non ricordava più con esattezza i risultati. L’affermazioneerrata <strong>di</strong> <strong>Galileo</strong> sulla velocità finale suggerisce che egli non hafatto personalmente l’esperimento ad Arcetri. Non sono purtropporimasti appunti riferibili alla <strong>macchina</strong> e ai suoi esperimenti. Aveva,allora, circa 74 anni e cominciava a non vederci più mentre facevascrivere la nuova giornata sulla forza della percossa al sacerdoteMarco Ambrogetti, che gli era stato vicino tra il 1637 e il 1638 e chepoteva averlo aiutato negli esperimenti, insieme al servitore PierFerri.Non poteva certo fare o rifare lui stesso gli esperimenti, per iquali bastava avere una carrucola e qualche attrezzatura, ma cherichiedevano lo spostamento <strong>di</strong> pesi molto gran<strong>di</strong>, e non sappiamose, nei suoi ultimi anni <strong>di</strong> vita, vi fosse ad Arcetri qualcun’altro chepotesse farli per lui, o così bene come lui.Doveva dare una valutazione della velocità finale. <strong>Galileo</strong> ha creduto<strong>di</strong> poter applicare un teorema, che nel caso specifico non è valido,perché la massa che scende con moto accelerato è la metà dellamassa che procede in moto uniforme.<strong>La</strong>sciando da parte ogni incerta giustificazione, quello che oggimi sento in con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> poter affermare con sicurezza è chequesto esperimento e il successivo potevano essere fatti facilmentedal grande scienziato. Non voglio, anzi, nascondere un dubbio:qualcuno deve aver misurato, dopo il 1632, l’accelerazione <strong>di</strong>gravità “g” abbastanza bene da indurre <strong>Galileo</strong> a fare un’aggiunta inmargine ad un esemplare 30 del Dialogo sopra i due Massimi Sistemidel Mondo,30G.G., vol. VII, p. 54.36

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