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La macchina - Il laboratorio di Galileo Galilei

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conferitigli o dalla natura o dall’arte, etc. Per comprendere quanto <strong>Galileo</strong> sia arrivato vicino al concetto <strong>di</strong>conservazione della quantità <strong>di</strong> moto e alla giusta interpretazionedell’effetto della percossa come impulso <strong>di</strong> una forza, traduciamo lesue parole in un linguaggio più formalizzato.In<strong>di</strong>chiamo con M pe M mle masse della palla e della mano, con v pev mle velocità della palla e della mano e con ∆p il colpo assorbito.Supponiamo che la palla rimanga nella mano e che essa mantenga lavelocità che aveva, anche dopo aver raccolto la palla. <strong>La</strong> relazione trale loro quantità <strong>di</strong> moto, imme<strong>di</strong>atamente prima e dopo la percossa,è data dalla seguente espressioneM pv p+ M mv m= (M p+ M m)v m+ ∆pCioèM p(v p- v m) = ∆pQuin<strong>di</strong> la percossa è proporzionale alla velocità relativa, come avevaaffermato <strong>Galileo</strong>. Se poi la mano resta ferma, prima, durante e dopol’urto, il colpo <strong>di</strong>pende dalla intera velocità della palla.<strong>Galileo</strong> poco più avanti inventa la <strong>macchina</strong> che 150 anni dopoavrebbe reinventato George Atwood:stimo che sia necessario l’andar contemplando [la forza della percossa]sopra tale, che, ricevendo le percosse, a quelle sempre colla medesimaresistenza si opponga. Ora, per istabilire tal resistente, voglio checi figuriamo un solido grave, per esempio <strong>di</strong> mille libre <strong>di</strong> peso, ilquale posi sopra un piano che lo sostenti; voglio poi che inten<strong>di</strong>amouna corda a cotal solido legata, la quale cavalchi sopra una carrucolaG.G., vol. VIII, cit., p. 344.In seguito si parlerà sempre <strong>di</strong> 100 libre, che sembra un peso più ragionevole.Infatti l00 libbre = 33,95 kg. <strong>La</strong> libbra toscana era <strong>di</strong>visa in 12 once;l’oncia era <strong>di</strong>visa in 24 denari; il denaro in 24 grani.

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