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N. 2 - F ebbraio 2006 P oste Italiane S. p. A. - Parrocchia di Chiari

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Chiari, 10 gennaio 2006Gentilissimo don Rosario,siamo un numeroso gruppo didipendenti della Gnutti di Chiarie anche parrocchiani di Chiari.Le scriviamo in riferimento all’articolocomparso sul suo bollettinoUn futuro per i nostri bambinia cura di Luciano Cinquini.Riteniamo offensivo tale articolonei confronti di chi come noiha passato la vita all’interno dellostabilimento in questione lavorandodalla mattina alla sera permantenere i nostri figli agli studi equindi garantire a loro un futuro.Probabilmente il signor Cinquininon ha mai provato a lavorarein fonderia e dovrebbe primadi parlare a nome della comunitàparrocchiale perlomeno venire avisitare l’ambiente dove noi lavoriamoda molti anni. Non siamoa difendere il signor Gnutti ma citeniamo a protestare nei confrontidi un “bollettino parrocchiale”che dà spazio a questi interventifalsi e privi di fondamentoscientifico altrimenti non ci spiegheremmose la situazione è cosìpreoccupante come denunciatodal giornalista perché le istituzionichiamate in causa dallo stessonon hanno ancora provveduto aporre dei rimedi.Noi che ci lavoriamo quotidianamentecome tanti altri possiamodire che da parte della direzioneaziendale sono stati fatti continuiinvestimenti per migliorare tuttoquello che la tecnologia attualeconsente senza risparmio di impegnoe di risorse economiche.Noi intendiamo con questo scrittodifendere il nostro diritto a unposto di lavoro e ci sembra stranoche “la Parrocchia di Chiari sisia sentita in dovere di fare chiarezza”mettendo in discussione ilfuturo dei nostri figli.Le chiediamo se questa è caritàcristiana. Sarebbe opportunoche Lei invitasse il sig. Cinquinia provare se non l’ha maifatto nella sua vita a sporcarsi lemani nel lavorare e non nell’usaresolo la penna e l’inchiostro. Ciaspettiamo da parte sua se nonuna smentita una presa di posizionein merito in quanto riteniamoche sia un nostro diritto continuarea riconoscerci nella Parrocchiadi Chiari che frequentiamoe in cui viviamo e cresciamo inostri figli. Ci scusiamo se le siamosembrati scortesi ma ci credale parole lette hanno contribuitoa creare tanta angoscia nei nostrianimi.Un gruppodi dipendenti della GnuttiPubblichiamo questa lettera – facendoun’eccezione alla nostraregola di cestinare gli scritti senzafirma riconoscibile - e anche se ècarica di insulti e minacce più chedi argomentazioni La pubblichiamointegralmente perché ci offrel’occasione di tornare sull’argomentoche ci sta a cuore.Con qualche puntualizzazione:1. Non abbiamo mai chiesto néproposto la chiusura della Gnutti,ma solamente abbiamo richiamatol’attenzione su un tema cheda qualche tempo è al centro dellepreoccupazioni di tutta la cittadinanzae dell’Amministrazionecomunale.2. Siamo convinti che il lavorosia un valore preziosissimo(lo rispettiamo e vorremmo fossesempre rispettato: non sgobbasolo chi sta in fonderia…),ma siamo convinti che la salutenon sia meno preziosa e crediamoche entrambi, lavoro e salute,possano essere difesi senza sacrificarela seconda al primo.3. Il tema della tutela della salutee dell’ambiente è in continuaevoluzione: quello che avremmotollerato dieci anni fa oggi nonlo accettiamo più se scopriamoche mette a rischio la qualità dellanostra vita. Così è anche perla Gnutti: non a caso l’aziendastessa continua a migliorare l’impattoambientale delle sue strutture.L’attenzione collettiva suitemi ambientali non è un’offesaagli imprenditori o una insensatavoglia di mettere a rischio il postodi lavoro dei dipendenti, maun diritto-dovere dei cittadini.Con queste motivazioni è statoorganizzato il dibattito cui l’articolofaceva riferimento e al quale,fra l’altro, era presente un belgruppo di dipendenti della stessaGnutti. Non è una “stranezza” daparte della Parrocchia di Chiari,visto che al tavolo dei relatorisedeva anche il delegato del Vescovoper i temi della difesa dellanatura e dell’ambiente.4. La Parrocchia, infine, non è unpartito, un club o un’associazionealla quale si aderisce finchédice e sostiene quello che ci fapersonalmente comodo. È, invece,una comunità viva, che al suointerno dà voce a sensibilità diverse,che si prende cura di ogniaspetto della vita dei suoi membri,che si preoccupa del futurodei suoi figli. È cellula vitale dellaChiesa e gli elementi in cui siriconosce sono la Fede e la Grazia,Cristo e il suo messaggio disalvezza. Che si incarnano anchenella tutela della vita quotidianadi ogni persona.E questa è carità cristiana.La redazione27

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