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In copertina - artantis.it
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Annotazioni sulla fotografia di<br />
PHOTO<br />
G i u l i a n a<br />
L A P O R T E L L A<br />
di Enrico Pietrangeli<br />
ARTA ntis.info<br />
20<br />
La costante di simmetrie che ricorrono nelle immagini<br />
catturate da Giuliana Laportella, interagendo con ponderate<br />
esposizioni sugli effetti di luci, spesso giocati sulle<br />
tonalità dei grigi, denotano un’acquisizione degli spazi<br />
attraverso un occhio poetico, capace di rielaborare labirintici<br />
flussi generando una prospettiva interiore, quella<br />
dell’anelito per un istante perduto. Un istante evocato,<br />
che mira al dettaglio evidenziando, oltre quanto rappresentato,<br />
la panoramica di un divenire in esso contenuto.<br />
Genova è dunque sì dettaglio di scorcio per linee interposte<br />
tra viadotti e soprastanti opifici, ma ancor prima<br />
anima pulsante eclissata nel permanere di un fuggevole<br />
momento, poiché altrimenti non sarebbe possibile trattenerlo.<br />
Arte, dunque, consapevole e non artifizio volto a<br />
volubile ricerca dell’effetto sinestetico, che non prescinde<br />
dall’installazione in quanto mezzo espressivo, trovando<br />
compimento della sua contemporaneità in una consoli-<br />
Scena 2004<br />
stampa da negativo bianco nero, cm 40x30<br />
a sinistra<br />
Pesci. Praga 2006<br />
stampa da negativo bianco nero, cm 40x30<br />
ARTA ntis.info<br />
21<br />
MonoMenti. Carrara 2010<br />
stampa da negativo bianco nero, cm 30x40<br />
data tradizione, a partire dalle tecniche utilizzate. Altrove,<br />
punti di fuga colti dal basso, come nel caso di Parigi, divengono<br />
ombra, l’analogo che si riflette; è emblematico<br />
un periferico intonaco cadente e perpendicolare ad un<br />
soggetto sdoppiato, per ritrovare un sapore da nouvelle<br />
vague dietro l’angolo su quanto immortalato. Quel che<br />
producono lampioni e luci con le loro consonanze, viene<br />
riproposto con bicchieri e più lunghi tempi di posa delineati<br />
da un fondo tavola di bistrot, un’inquadratura che<br />
assume dimensioni e gusto quasi rinascimentale nel vuoto<br />
esistenziale del personaggio che ne viene ritratto. Lo stesso<br />
dato esistenziale diviene qui proiezione verso altro dal<br />
sé, in grado di ricondurre a un presente perduto, poiché<br />
la percezione d’entità del passato persiste ravvisabile<br />
nella pagina a fianco, dall’alto<br />
Realtà. Paris 2010<br />
stampa da negativo bianco nero, cm 40x30<br />
Velluto blu 2002<br />
stampa da negativo bianco nero, cm 30x40<br />
Impèro. Roma 2006<br />
stampa da negativo bianco nero, cm 30x40<br />
dietro l’obiettivo nella confluenza con quanto, nell’immanenza<br />
di un tempo già immaginifico del proprio futuro,<br />
s’intende frugare più avanti. L’uso del bianco e nero è<br />
di prassi in un simile impianto, dove a tratti sopraggiungono<br />
anche ieratiche figure dissimulate nel contesto di<br />
ottiche visive, come quella dell’imperatore che investe<br />
la platea, intermediario e demiurgo proteso verso ulteriori<br />
mondi per altrettanti destini che cielo e luce infondono, o<br />
dello stesso Mao Tse tung, ripreso col suo ritratto allineato<br />
dietro la visuale di una statua equestre. L’autrice, dopo<br />
aver collaborato per diversi anni col poeta romano Vito<br />
Riviello ed essersi occupata di teatro e cinema nell’ambito<br />
della scenografia, dal 2009 si cimenta con installazioni<br />
“videofotografiche”, forma di ricerca nella contaminazione<br />
di tecniche, un’apertura al digitale che ha ancora<br />
tutto il gusto dei più datati processi chimici della camera<br />
oscura che mai, a dire il vero, Giuliana sembrerebbe intenzionata<br />
ad abbandonare del tutto.<br />
Giuliana Laportella<br />
vive e lavora a Roma