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In copertina - artantis.it

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C A M e C<br />

LUOGHI<br />

liguria<br />

Centro Arte Moderna e Contemporanea<br />

La Spezia<br />

di Eleonora Acerbi<br />

CAMeC<br />

Ph Enrico Amici<br />

ARTA ntis.info<br />

12<br />

Il CAMeC, Centro d’Arte Moderna e Contemporanea,<br />

inaugurato nel maggio 2004, nasce per conservare e valorizzare<br />

i considerevoli fondi artistici provenienti dalle edizioni<br />

del Premio del Golfo, ideato nel 1933 da Filippo Tommaso<br />

Martinetti e Fillia, e dalle donazioni Cozzani e Battolini; nonché<br />

come centro di propulsione per eventi artistici contemporanei<br />

di livello internazionale. Oltre ad ospitare convegni,<br />

dibattiti e seminari, possiede un Dipartimento Didattico che<br />

propone attività di educazione all’arte, rivolta sia alle istituzioni<br />

scolastiche, sia al pubblico generico. Si è specializzato<br />

inoltre in percorsi e laboratori di arte-terapia. Un Bookshop<br />

fornito e specializzato dispone della principale pubblicistica<br />

dedicata all’arte contemporanea italiana e internazionale.<br />

L’attività del CAMeC si svolge in modo continuativo per<br />

tutta la durata dell’anno, esponendo a rotazione le raccolte<br />

civiche, costituite da oltre duemila opere, e realizzando<br />

mostre temporanee con progetti di approfondimento in<br />

diversi ambiti della produzione attuale o del contemporaneo<br />

storico. La sede è frutto del reimpiego di un edificio dei<br />

primi del Novecento, che ha accolto dapprima una scuola<br />

elementare e dagli anni Venti le aule del Tribunale Civile e<br />

Penale.<br />

Le raccolte del CAMeC<br />

Il Premio Nazionale di Pittura “Golfo della Spezia”<br />

Enrico Prampolini<br />

Anatomie concrete, 1951<br />

Coll. Premio del Golfo<br />

Al 1933 risale la nascita del Premio Nazionale di Pittura intitolato<br />

al “Golfo della Spezia”. L’ideazione e l’organizzazione<br />

della rassegna-concorso si devono a Filippo Tommaso Marinetti<br />

e Fillia. Una vivace adunata di numerosi artisti, futuristi<br />

di seconda generazione e non, anima quella memorabile<br />

estate e sigla l’interesse spezzino per l’arte contemporanea:<br />

ne sono preziosa testimonianza i mosaici realizzati nel ‘34 nel<br />

Palazzo delle Poste, a quattro mani, da Fillia e Prampolini,<br />

inedita rappresentazione delle Comunicazioni terrestri, marittime<br />

(Fillia), aeree, telegrafiche, telefoniche (Prampolini),<br />

così come l’Aeropoema del Golfo della Spezia, componimento<br />

parolibero concepito dalla funambolica immaginazione<br />

di Marinetti. A questo precedente storico guarda la<br />

ripresa della manifestazione che con lo stesso titolo si articola<br />

dal 1949 al 1965 e viene ripristinata dal 2000 al 2006.<br />

Distintiva la formula del premio-acquisto, che consegna<br />

alla città oltre 200 opere, nucleo originario della raccolta<br />

permanente ospitata dal CAMeC. Evidenti ed impliciti gli<br />

intenti: la registrazione e l’acquisizione dei più recenti e diversificati<br />

esiti della produzione pittorica italiana (e, dal ‘54,<br />

anche del biancoenero e della grafica). L’eccellenza qualitativa<br />

e la valenza storico-documentaria della selezione,<br />

oggettivamente indubbi a cinquant’anni di distanza, si devono<br />

esclusivamente all’autorevolissima gestione critica: la<br />

giuria del Premio, nelle sue peraltro salutari variazioni, vede<br />

il contributo e la collaborazione di eminenti ed impegnati<br />

artisti e critici. Fra gli altri si ricordano Argan, Bellonzi, Carli,<br />

Carluccio, Carrà, Casorati, Ciardo, De Grada, Guttuso, Longhi,<br />

Magagnato, Russoli, Saetti, Santini, Viale, oltre a Marco<br />

Valsecchi, fedelissimo organizzatore della mostra e Carlo<br />

Ludovico Ragghianti, senza dubbio il più incisivo interprete<br />

della gestione del Premio nel ruolo di Presidente della giuria.<br />

La rinnovata edizione del Premio del Golfo, coincidente con<br />

l’avvento del nuovo millennio, aperta ad apporti internazionali<br />

e destinata, per regolamento, alla registrazione della<br />

produzione ‘giovane’, vede al lavoro i direttori di musei e<br />

fondazioni d’arte contemporanea europei, incaricati della<br />

scelta dei partecipanti, e diverse commissioni giudicanti,<br />

composte nelle successive edizioni fra gli altri da Benedetti,<br />

Castellani, Corà, Di Pietrantonio, Fabro, Gori, Meneguzzo,<br />

Levi, Kounellis, Namioka, Paolini, Pistoletto, Raussmüller,<br />

Zacharopoulos.<br />

Emilio Vedova<br />

Vie del mondo, 1953<br />

Coll. Premio del Golfo<br />

La collezione Cozzani<br />

Nel 1998 Giorgio Cozzani dona alla sua città una cospicua<br />

raccolta di opere d’arte visiva, frutto di cinquant’anni di appassionata<br />

ricerca e frequentazione della produzione artistica<br />

contemporanea internazionale. Collezione singolare,<br />

caratterizzata dall’assenza di evidenti passioni e vincolanti<br />

predilezioni, ma piuttosto sostenuta da un’aperta e lungimirante<br />

curiosità nei confronti del composito insieme di poetiche<br />

e nuclei linguistici tipico del XX secolo. Tale esigenza<br />

di aggiornamento costante e di registrazione puntuale ne<br />

ha determinato il distintivo e spiccato carattere antologico<br />

Gilbert & George<br />

Bloody life, 1983<br />

Coll. Cozzani<br />

e l’ampia dimensione: circa milleduecento opere, fra sculture,<br />

dipinti, grafica, fotografia ed esiti ‘altri’ delle arti visive<br />

si sono aggiunte al fondo costituito dai premi-acquisto del<br />

Premio del Golfo, quasi a colmarne la vacanza di acquisizioni<br />

coincidente con il periodo di sospensione, protratto<br />

fino al 2000. Avanguardie, movimenti, famose coalizioni ed<br />

appartati outsider: tentando di tracciare un elenco in ordine<br />

cronologico, incontriamo, oltre a una limitata digressione<br />

ottocentesca, l’Espressionismo, il Secondo Futurismo,<br />

il Cavaliere Azzurro, Bauhaus, la Metafisica, il Surrealismo,<br />

il Realismo, l’Astrattismo nelle sue molteplici declinazioni<br />

(dall’Astrattismo Classico, Concreto e Neoconcreto, a quello<br />

lirico degli “Otto” e affini), l’Informale internazionale, lo<br />

Spazialismo, i “Cobra”, gli “Spur”, la Pop Art internazionale,<br />

il Nouveau Réalisme, l’Arte Cinetica, Optical, Minimal, Concettuale,<br />

Land, Povera, Body, infine Fluxus, la Transavanguardia,<br />

il Graffitismo. Classe 1910, Giorgio Cozzani affianca<br />

al lavoro del medico quello del collezionista, che trova nel<br />

capoluogo ligure, grazie al Premio del Golfo, una fonte di<br />

aggiornamento di prima mano. Ma nel corso del tempo la<br />

curiosità e la lungimiranza lo portano a spostarsi e a spaziare:<br />

Giorgio ed Ilda Cozzani viaggiano per l’Europa, visitando<br />

puntualmente le più autorevoli manifestazioni internazionali<br />

(dalla Biennale veneziana, alla Quadriennale romana, a Documenta<br />

di Kassel) e tessendo rapporti con le più importanti<br />

gallerie (ne è preziosa testimonianza l’archivio documentale,<br />

donato anch’esso insieme alla corposa biblioteca).<br />

ARTA ntis.info<br />

13

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