06.09.2015 Views

A

In copertina - artantis.it

In copertina - artantis.it

SHOW MORE
SHOW LESS
  • No tags were found...

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

ARTA ntis.info PRIMO PIANO<br />

vullo<br />

rosario<br />

di Vinny Scorsone<br />

È un caldo pomeriggio di primavera. Rosario Vullo mi accoglie nel<br />

suo studio e pian piano comincia a parlarmi del suo lavoro. Sentirlo<br />

narrare della genesi delle sue opere è piacevole. Il racconto è un<br />

crescendo di toni e temi. Vullo si lascia infervorare da ciò che fa e<br />

come un fiume in piena riversa su chi lo sta ad ascoltare il suo entusiasmo.<br />

Progetti per statue, portoni bronzei, monumenti, medaglie<br />

commemorative etc. vengono posti alla mia attenzione, accompagnati,<br />

ognuno, da una storia differente. Lo conosco da anni e riesce<br />

sempre a stupirmi. Nel grande ambiente, dove si respira l’odore<br />

della plastilina, le sue creazioni e gli studi preparatori delle grandi<br />

sculture, fanno da sfondo ai tanti racconti. Osservo. Ogni particolare<br />

delle sue statue è studiato alla perfezione con un’attenzione<br />

quasi maniacale. Marmo, creta, gesso, pietra, bronzo, ceramica,<br />

granito, cartapesta, nessuna tecnica gli è ostile. Noto ai più soprattutto<br />

per il suo lavoro di scultore monumentale, Vullo mette, nelle<br />

sue opere, ore e ore di studio e ricerca. La creazione “di getto”<br />

non gli appartiene, tutto è ben ponderato e compreso prima di<br />

essere realizzato. I suoi tempi sono lunghi perché la creazione altro<br />

non è che un momento dilatato di tempo. È uno scultore classico,<br />

senza timor di smentita, ma nel suo Io più profondo vi è una sorta di<br />

lotta intestina tra ciò che fa su commissione (in cui ogni cosa deve<br />

essere “canonica”) e ciò che fa per se stesso. Eppure in questa sua<br />

classicità anacronistica vi sono tracce di una ribellione interna che<br />

vibra sottopelle. Anche la più tradizionale delle statue bronzee o<br />

marmoree da lui eseguita, difatti, porta in sé dettagli generati dal<br />

desiderio inconscio di anticonvenzionalità. Classico sì, dunque, ma<br />

con moderazione. Il suo repertorio di immagini comprende leoni,<br />

figure mitologiche, cavalli, sacre famiglie, ma in ognuna di esse c’è<br />

una piccola traccia che le lega a questi nostri tempi: la visione della<br />

vita. Statue classiche, quindi, si ritrovano ad avere “sentimenti”<br />

legati a questo secolo, con tutti i turbamenti e le inquietudini che<br />

contraddistinguono l’essere umano. Ballerine dai corpi muscolosi di<br />

atlete danzano su esili piedistalli, Madonne serene e pulsanti d’amore<br />

(anche fisico) prendono il sole e giocano con il piccolo Gesù o<br />

abbracciano un umanissimo San Giuseppe, cardinali guardano lo<br />

spettatore con un sorriso compiaciuto e, a volte, anche beffardo.<br />

Dove però Rosario Vullo dà il massimo di sé è nella realizzazione di<br />

grandi statue. Soprattutto lì niente è lasciato al caso. Ogni tratto<br />

distintivo del personaggio viene analizzato ed interpretato. La rappresentazione<br />

canonica, ad un occhio attento, è accantonata e<br />

la statua si arricchisce di nuovi simboli divenendo, essa stessa, oggetto<br />

di studio per altri. Quella per la scultura, in Rosario Vullo, è una<br />

passione profonda ed infuocata iniziata anni fa per puro istinto che<br />

lo ha portato a diplomarsi, lui perito tecnico, presso l’Istituto Statale<br />

d’Arte e successivamente a frequentare la prima cattedra di scultura<br />

presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo. Quella che era<br />

una passione è divenuta quindi lavoro. Un lavoro che ogni giorno si<br />

arricchisce di nuovi stimoli e nuovi progetti in cui contemporaneità<br />

e classicismo convivono. In Rosario Vullo, contenitore e contenuto,<br />

forma ed essenza giocano da anni una lunga partita e solo il tempo<br />

ci dirà chi avrà il sopravvento o se continueranno a percorrere<br />

insieme il sentiero dell’Arte.<br />

Sacra Famiglia (part.) 2005<br />

terracotta, cm 47x25x12<br />

Rapita dalle onde 2000<br />

bronzo, cm 50x27x15<br />

Rosario Vullo<br />

Via G. Naccari, 6 - 90123 Palermo<br />

Tel. 091.475917 - Cell. 328.8883507<br />

info@rosariovullo.it - www.rosariovullo.it<br />

sotto<br />

Mora 2003<br />

tecnica mista su tela, cm 150x200<br />

Autoritratto 1996<br />

olio su tela, cm 70x50<br />

Angela Tindara<br />

La Rocca<br />

di Paolo Tricase<br />

Angela Tindara La Rocca nasce nel 1978 a Barcellona Pozzo<br />

di Gotto, in Sicilia, cittadina nota nel mondo dell’arte per<br />

aver dato i natali ad uno dei più importanti artisti concettuali<br />

italiani, ovvero Emilio Isgrò. Sin da giovanissima dimostra una<br />

predisposizione al disegno e alla pittura. Nel 1996 si trasferisce<br />

a Palermo, dove studia presso l’Accademia di Belle Arti<br />

e dove inizierà a frequentare il mondo artistico della città,<br />

frequentando artisti, mostre, musei. E’ in questi anni che conosce<br />

e frequenta Ezio Pagano, seguendone il percorso di<br />

trasformazione che porterà la sua galleria a diventare l’Osservatorio<br />

dell’Arte Contemporanea in Sicilia - Museum. A<br />

questa struttura dedicherà la sua tesi: un lavoro approfondito<br />

che permetterà alla giovane artista di conoscere da<br />

vicino non solo le opere dei maggiori artisti siciliani del XX<br />

secolo, ma di conoscerne molti in maniera diretta. Tutto ciò<br />

sarà fondamentale per la sua maturazione pittorica: avrà<br />

consapevolezza che l’arte del nostro tempo non può che<br />

essere enigmatica e deve essere intrisa di senso e significato;<br />

complice di questa certezza la lettura di testi e saggi che<br />

stimolano la sua ricerca intellettuale. Più recentemente, a<br />

partire dal 2010, riordina il suo bagaglio tecnico e culturale,<br />

dando vita ad una ricerca che, prendendo spunto dal reale<br />

approda a nuove forme, partendo da una appassionata<br />

indagine su oggetti e cose e, soprattutto, da corpo umano,<br />

che indaga in tutte le sue direzioni. Nascono così opere in<br />

cui si percepisce il senso di una gestazione continua, come<br />

di un corpo in crescita, che testimonia della viva partecipazione<br />

al processo creativo, fatto di idee e di tensione immaginifica.<br />

Il quadro finito sarà infine la testimonianza di questo<br />

travaglio, offerto per immagini dense ed efficaci, protagoniste<br />

di incessanti racconti dipinti.<br />

Angela Tindara La Rocca<br />

vive ed opera tra Palermo e Barcellona P.G. (ME)<br />

bidditta@libero.it<br />

PRIMO PIANO

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!