Franz Rosenzweig

traduttiva. Fin dalla postfazione alla seconda edizione delle traduzioni da
Yehudah ha-Lewi (Zweiundneunzig Hymnen und Gedichte des Jehuda Halevi,
Lambert Schneider, Berlin 1927), la congiunzione tra la lingua di partenza,
l’ebraico biblico o medievale, e quella di arrivo, il tedesco, è uno degli esiti più
radicali della simbiosi ebraico-tedesca, nel suo precipitare a livello testuale.
La congiunzione non è qui intesa come semplice, cauto, avvicinamento che
mantiene le lingue nella loro diversità e autonomia. Quel che accade nelle
traduzioni rosenzweighiane (e, per quanto riguarda la Verdeutschung der
Schrift, anche buberiane) è vera e propria sintesi linguistica, congiunzione
che implica il travaso reciproco delle due lingue, in ogni loro aspetto, e che
rende possibile la comunicazione autentica. Il reciproco riversarsi dell’intera
struttura morfologica, sintattica e lessicale delle due lingue – dove la
congiunzione diventa fusione – sottintende un tratto metamorfico, una
disposizione dell’una lingua a compiere il salto nell’altra lingua, a tentare la
mutazione, a diventare altra da sé. La comunicazione mira a mettere in luce
il valore della congiunzione linguistica nelle traduzioni di Franz Rosenzweig,
a partire dal livello più tecnico – ossia delle discussioni con Martin Buber
sulla resa del waw congiuntivo (o disgiuntivo o inversivo) ebraico nel tedesco
della Verdeutschung – fino al livello concettualmente più elevato, dove la
congiunzione linguistica mira al recupero messianico di una totalità, la totalità
della adamitica Ursprache, in linea con lo Sprachdenken rosenzweighiano.
– Libera Pisano, The limits of language and the differences of
languages.Traces of linguistic skepticism in Franz Rosenzweig
In this contribution I will attempt to shed light on the traces of linguistic
skepticism in Rosenzweig´s philosophy by focalizing on the limits of language,
seen as theoretical notion and a communicative practice as well. If on the one
hand it´s undeniable that Rosenzweig – thanks to his grammatical thought –
was one of the most important philosophers of language of the last century,
on the other hand there is an apophatic tendency in the Star of Redemption,
where silence and gesture play a crucial role. In fact, the conjunction
between different tongues is not assigned to language, but to the liturgy,
which fills the gap of understanding by turning gesture in «something more
than speech». Furthermore, in regards to communicative practice, I will show
how the heterogeneity of languages deals with of the boundaries of human
understanding and the limits of translations, with a particular emphasis on
the holy tongue.
– Renato Bigliardi, German and Hebrew. Philosophy and Holy
Languange in Franz Rosenzweig’s Thinking
In 1921 in a letter, Franz Rosenzweig wrote to Gershom Scholem regarding
The Star of Redemption: “In the book […] I was allowed to speak in German
exactly in the decisive passages”. “Just for these passages – the philosopher
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