TuttoBallo20 - Nov. Dic. 2022 EnjoyArt
Cari amici lettori, eccoci con il nuovo ed ultimo numero dell’anno; un numero ricco di tante notizie interessanti che, come sempre vi proponiamo. Notizie che riguardano il benessere, l’attualità, i viaggi, gli eventi culturali ed artistici che si terranno soprattutto nel periodo Natalizio che stiamo attendendo, i cambiamenti sociali e culturali a cui stiamo andando incontro e tanto, tanto altro, tutto racchiuso nella cornice dell’Arte, che è la matrice, il motore che tutto muove. Non ci resta, dunque che augurarvi una buona lettura, rinnovando a voi tutti l’invito ad interagire con noi, affinché si rafforzi quel filo diretto, già fortunatamente creato con altri interlocutori ed amici che ci seguono, e che accomuna noi tutti nel nome dell’Arte. Buona lettura a tutti, e buone feste natalizie, ricordando sempre il nostro motto: TuttoBallo, la rivista che ti informa e ti tiene in forma
Cari amici lettori, eccoci con il nuovo ed ultimo numero
dell’anno; un numero ricco di tante notizie interessanti
che, come sempre vi proponiamo.
Notizie che riguardano il benessere, l’attualità, i viaggi,
gli eventi culturali ed artistici che si terranno soprattutto
nel periodo Natalizio che stiamo attendendo, i
cambiamenti sociali e culturali a cui stiamo andando
incontro e tanto, tanto altro, tutto racchiuso nella cornice
dell’Arte, che è la matrice, il motore che tutto muove.
Non ci resta, dunque che augurarvi una buona lettura,
rinnovando a voi tutti l’invito ad interagire con noi,
affinché si rafforzi quel filo diretto, già fortunatamente
creato con altri interlocutori ed amici che ci seguono, e
che accomuna noi tutti nel nome dell’Arte.
Buona lettura a tutti, e buone feste natalizie, ricordando
sempre il nostro motto: TuttoBallo, la rivista che ti
informa e ti tiene in forma
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Nei giorni scorsi ha attirato molta attenzione un post<br />
pubblicato da Carlo Verdone, circa la chiusura del<br />
Café de Paris , in cui rievocava gli anni durante i quali<br />
Via Veneto era viva, pullulava di personaggi “non<br />
comuni” che ispirarono il grande Federico Fellini ne<br />
“La dolce vita”… e tutto ciò che Via Veneto<br />
rappresentava, non solo per Roma, ma per il mondo<br />
intero, è storia…<br />
Molti i commenti in cui si evidenziava la<br />
decadenza, il cambiamento, la trasformazione, non<br />
in meglio della famosa via.<br />
Qualche sabato sera fa, ho percorso anch’io quella<br />
via; di giorno l’ho percorsa molto tranquillamente,<br />
sotto il sole ed una luce abbagliante che hanno<br />
sempre il potere di rendere tutto più bello (almeno<br />
per me!) … tutto normale, anche perché di giorno<br />
la vita scorre semplicemente, a volte in modo<br />
ripetitivo ed ordinario anche in Via Veneto: traffico,<br />
camerieri che preparavano i tavoli davanti ai<br />
ristoranti, gente che faceva shopping nei negozi,<br />
insomma, nulla di eccezionale.<br />
Lo scenario cambia, invece, la sera, la notte, forse<br />
perché è quella parte della giornata in cui tutto è<br />
permesso, anche il proibito perché non c’è la luce<br />
del sole che mette tutto al vaglio di tutti.<br />
E la dolce vita si consumava, effettivamente e<br />
prevalentemente di notte.<br />
Percorro, dunque, Via Veneto in tarda serata e<br />
cerco qualcosa che mi riporti alla dolce vita, che mi<br />
faccia rivivere con l’immaginazione, anche se in<br />
modo sbiadito, quelle scene, quei personaggi, le<br />
famose attrici che con guanti di seta e lunghe e<br />
sottili sigarette sorridono a uomini eleganti, attori,<br />
giornalisti, politici e si fanno immortalare dai<br />
numerosi paparazzi che sono lì, fissi, ogni sera…<br />
ci riprovo, ma nulla… la mia immaginazione è<br />
debole rispetto allo scenario che mi si presenta e<br />
che è la realtà; una luce fioca che a malapena<br />
illumina la maestosa via, tavolini davanti ai<br />
ristoranti, occupati da stranieri che leggono il solito<br />
menù turistico, pochi, perché molti non sono<br />
nemmeno apparecchiati; qualche giovane sdraiato<br />
sotto un albero con una bottiglia di birra in mano e,<br />
ancora stranieri alle fermate degli autobus diretti<br />
da tutt’altra parte, gruppi di adolescenti che<br />
cantano ad alta voce le canzoni del momento….<br />
Provo un senso di vuoto, di tristezza, di angoscia,<br />
e mi chiedo: dov’è la dolce vita?<br />
Nessun segnale, foto o un qualsiasi simbolo che<br />
attesti la presenza di quei “fantasmi”, di quelle<br />
figure passate, di ciò che è stato e che dovrebbe<br />
rimanere indelebile, perché un pezzo di storia da<br />
non cancellare.<br />
Ma poi, ecco la spiegazione razionale: il tempo<br />
passa, le mode passano, le persone passano, non<br />
si può pretendere che tutto rimanga intatto per<br />
sempre… è necessario custodire i ricordi in uno<br />
scrigno, qualche volta tirarli fuori e sorridere con<br />
nostalgia, ma non imporli al nuovo tempo, per tanti<br />
motivi… ma l’amarezza resta.