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c. Le circostanze al contorno<br />
Poiché all’aumentare della quota diminuisce la pressione atmosferica, per il solo effetto<br />
della differenza di quota altimetrica (107 m.) fra l’imbocco francese (1.274 m.) e quello italiano<br />
(1.381 m.) si avrebbe una variazione di pressione e quindi un “effetto camino” che favorisce<br />
un flusso di aria diretto dalla Francia verso l’Italia. La velocità della ventilazione naturale<br />
può arrivare sino a 10 m./s. mentre quella artificiale, in condizioni normali, a 2 m./s. e in<br />
condizioni di emergenza a 3 m./s. Nell’immediatezza dell’evento alla p. k. 6 + 540 m. (in<br />
territorio francese, ma nella metà del tunnel gestita dalla Società Italiana) corrispondente<br />
alla posizione del PL0, contrariamente a quanto avviene normalmente, il flusso dell’aria<br />
era diretto dall’Italia verso lo sbocco francese ad una velocità di 3 ÷ 5 m./s.<br />
A questa situazione va attribuita la circostanza che le vittime siano tutte sul lato francese<br />
e dall’altro spiega la possibilità di porre in salvo tutti gli autisti presenti sul lato italiano.<br />
d. Il tratto interessato<br />
Come abbiamo anticipato la zona interessata dall’incidente si trova nel tratto in concessione<br />
all’Italia ma in territorio francese.<br />
Nel tratto di galleria, direttamente interessato dalle fiamme, di lunghezza pari a ~ 1.200<br />
m., le temperature hanno superato i 1.200° C.<br />
Il sinistro è stato provocato dall’incendio del camion Volvo FH12 420 Globe trotter XL con<br />
targa belga GHS 324 proveniente dalla Francia e diretto in Italia che trasportava farina (12<br />
t.) e grassi vegetali (8 t.).<br />
Sono rimasti coinvolti complessivamente 37 veicoli (23 mezzi pesanti, 11 autovetture, 1<br />
26<br />
Fig.2.6. Tratto del tunnel interessato dall’evento