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(= > C 500.000) e dei risarcimenti pagati per queste tipologie di danno.<br />
Le cause che hanno determinato tale aumento sono estremamente variegate e<br />
diversificate. Una di esse va ricercata, a nostro modo di vedere, nel miglioramento dell’assistenza<br />
medica sia nel settore della medicina d’urgenza, vale a dire degli interventi<br />
effettuati subito dopo un incidente, sia nel follow-up, cioè nelle terapie postoperatorie di<br />
carattere generale e in quelle riabilitative. Molti dei danni gravi alle persone, cui oggi è<br />
possibile far fronte in virtù di una migliore e più rapida medicina d’urgenza, si sarebbero<br />
trasformati, in passato, in perdite di vite umane. E l’intero settore del follow-up, come le<br />
terapie postoperatorie di carattere generale, quelle riabilitative e l’assistenza ai non<br />
autosufficienti, non si sarebbe mai sviluppato.<br />
All’incremento dei costi in questo settore ha poi anche contribuito lo sviluppo delle<br />
legislazioni nazionali e della giurisprudenza nei singoli paesi europei. A questo aspetto<br />
viene da noi dedicato molto spazio, già da molti anni, anche nell’ambito delle visite sinistri<br />
da noi effettuate presso i nostri clienti di tutta Europa. In quella sede, infatti, possiamo<br />
discutere circa le politiche di riservazione e di liquidazione e renderci conto dei mutamenti<br />
intervenuti nel corso del tempo. Se si analizzano gli importi corrisposti dai Tribunali a titolo<br />
di risarcimento danni alle persone si constata una forte crescita negli ultimi anni. Ad oggi,<br />
inoltre, sembra non vi siano indizi che facciano presagire un eventuale arresto di questa<br />
preoccupante tendenza nel futuro prossimo.<br />
Questo andamento appare comune alla maggior parte dei paesi europei. In Germania, ad<br />
esempio, una sentenza del 2002 ha fatto sì che il risarcimento, per un caso di paraplegia,<br />
sfondasse il magico tetto dei 500.000 Euro quando, nel 1998, l’importo massimo<br />
corrisposto per casi analoghi era ancora di 300.000 Euro. Lo stesso si può constatare<br />
analizzando la situazione in Inghilterra, in Francia, nel Belgio e in Italia. In questo Paese,<br />
ad esempio, la Suprema Corte di Cassazione, con la sentenza del 23-4-1998 (numero<br />
d’ordine 4186/98), ha stabilito il diritto dei familiari della vittima ad essere risarciti, non<br />
solo in caso di morte del soggetto ma anche di sopravvivenza. Come spiegherò più avanti<br />
illustrando un caso concreto, questo orientamento è oggi condiviso da numerosi Tribunali.<br />
Un ulteriore fattore di lievitazione dei costi è da individuare nell’utilizzo delle cosiddette<br />
tabelle di risarcimento danni, diffuse in alcuni paesi europei, in particolare in Belgio, in<br />
Spagna e in Italia. Se, da un lato, con questi strumenti si mira a disporre di una procedura<br />
che sia la più obiettiva nel definire l’ammontare dei risarcimenti, dall’altro lato le<br />
esperienze da noi fatte hanno dimostrato come, proprio laddove vengano utilizzate, il<br />
livello dei risarcimenti è sensibilmente aumentato dopo la loro introduzione. Ciò è dovuto,<br />
a nostro avviso, al fatto che i soggetti danneggiati ed i loro legali si orientano<br />
unitariamente alle citate tabelle e che, dunque, i bassi risarcimenti, un tempo corrisposti<br />
in virtù della mancata conoscenza della normativa vigente, oggi, non si riscontrano più. A<br />
ciò si aggiunge l’indicizzazione delle tabelle al tasso d’inflazione che determina un<br />
incremento dei costi quasi programmato in partenza.<br />
Un altro fattore, che contribuisce all’incremento dei costi, è rappresentato dalla crescita<br />
oltre misura delle spese per le terapie riabilitative e di assistenza ai non autosufficienti.<br />
Soprattutto per queste ultime si è registrata in singoli paesi, come ad esempio in Francia,<br />
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