DE SOCIETATE JESU - Georgetown University
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allegorica e titolo racchiusi in cornicetta ornamentale. Legatura piena pergamena coeva.<br />
Fioriture ad alcuni ff., ma buon esemplare. (5405)<br />
Operetta non banale del gesuita valtellinese Giambattista Nogherà (1719-1784), dedicata alla diffusione<br />
delle idee degli “ésprits forts” o “belli spiriti”, ed ai fautori della religione naturale critici delle<br />
religioni rivelate. L’autore si oppone in particolare alle posizioni di coloro che ritengono la religione<br />
adatta al “basso popolo”, a cui si possono spacciare le menzogne, mentre il pensiero più profondo<br />
deve essere appannaggio dei filosofi; e conclude osservando che, anche se il cristianesimo fosse un<br />
errore, mai sarebbe venuto al mondo “errore più felice”. Alla presente opera fece seguito, come<br />
un’annunziata seconda parte, l’opera qui descritta al numero successivo. Giambattista Nogherà,<br />
entrato nella Compagnia nel 1735, insegnò prima a Milano negli istituti gesuitici e poi all’Università<br />
di Vienna; scrisse numerose opere apologetiche e di varia letteratura. De Backer-Sommervogel,<br />
V/col. 1798, n. 10.<br />
213. (NOGHERÀ Giambattista) - Riflessioni su la Natura Umana e su la Religione<br />
Naturale. Parte Prima (-e Seconda). Bassano, Remondini, 1768.<br />
2 voll. in-8° piccolo (18 x 12), di pp. XII+199; pp. 404. Frontespizi incisi su rame<br />
con vignetta allegorica e titoli racchiusi in cornicetta ornamentale. Cartonatura coeva in<br />
carta marmorizzata. Timbri di biblioteca estinta ai frontespizi, tracce d’umido nell’angolo<br />
inferiore bianco dei fascicoli iniziali del primo volume, ma buon esemplare per il resto.<br />
(5406)<br />
Il Nogherà prosegue qui le riflessioni avviate nell’opera precedente, ampliate ai grandi temi del pensiero<br />
filosofico, e conclude non esservi contrasto tra religione naturale e religione rivelata, in quanto<br />
la prima spinge l’uomo necessariamente verso la seconda. De Backer-Sommervogel, V/col. 1798, n.<br />
11. Anche quest’opera, come la precedente, è dedicata al principe Antonio Montecuccoli.<br />
IL ” CURSUS PHILOSOPHICUS” <strong>DE</strong>LLA COMPAGNIA<br />
214. OVIEDO, Francisco de - Integer Cursus Philophicus<br />
ad unum corpus redactus, in Summulas,<br />
Logicam, Physicam de Coelo, de Generatione, de<br />
Anima, & Metaphysicam distributus. Tomus Primus<br />
(et Secundus). Lyon, Pierre Prost, 1640.<br />
2 tomi in 1 volume in-f° (36 x 23) di pp.<br />
(28)+610+(2); pp. 445+(36) di Indici. Bel frontespizio<br />
inciso su rame da Spirinx in apertura del<br />
1° volume, con 4 ritratti di illustri e dotti gesuiti<br />
entro una grande cornice architettonica, e stemma<br />
del Card. B. Moscoso Sandoval y Osorio cui l’opera<br />
è dedicata; al frontespizio della 2a parte grande<br />
impresa tipografica in rame. Legatura piena pergamena<br />
coeva, dorso ornato a 5 nervi. Bruniture<br />
diffuse dovute alla qualità della carta e degli inchiostri,<br />
firme coeve al frontespizio, ma buon esemplare.<br />
(5024)<br />
Prima edizione di questo vasto corso di filosofia ad uso<br />
soprattutto degli istituti della Compagnia, del gesuita madri-<br />
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