DE SOCIETATE JESU - Georgetown University
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con argomenti aggiornati ai tempi dell’autore e alle controversie dell’epoca. “L’opera si impose presto<br />
per l’acutezza delle sue osservazioni, l’ampia erudizione, l’ordine, la chiarezza” (Enc. Cattolica). Per le<br />
varie edizioni dei commentari, cfr. Palau, n. 343113 e segg. (non cita la presente).<br />
LA SIMPATIA DI VOLTAIRE…<br />
255. VOLTAIRE, François Marie Arouet - Lettera del signor Voltaire al R. P. della Torre<br />
Governatore del Collegio di Luigi il Grande volgarizzata da Genevio a cui si è aggiunta la<br />
risposta del Religioso suddetto con alcune note del Traduttore. In Cesarea (falso luogo),<br />
l’Anno 1753.<br />
In-4° (23 x 18), pp. 23. Cartonatura più recente in carta varese. Fresco esemplare, a pieni<br />
margini intonsi. (5422)<br />
Versione italiana, di traduttore non identificato, impressa forse in Toscana, di questa lettera di<br />
Voltaire al padre Simon de la Tour (1697 - 1766), della Compagnia di Gesù, già precettore del<br />
principe di Conti e poi rettore del Collège Louis le Grand. Apparsa in Francia nel 1746, e tardivamente<br />
tradotta da tal “genevio”, la lettera risponde alle critiche che erano state rivolte a Voltaire<br />
per la dedicatoria della sua tragedia Mahomet indirizzata a Papa Benedetto XIV, e coglie l’occasione<br />
per tessere un ampio elogio della Compagnia di Gesù e dei suoi istituti di educazione, rifiutando<br />
di farsi coinvolgere nelle dispute innescate da qualche Cappuccino per il ruolo dei Gesuiti nel<br />
Malabar. “Qui debbo attestare che nel corso di sette anni, che soggiornai nel Collegio di questi<br />
Religiosi, osservai sempre in essi una vita faticosa, parca, e frugale: una vita regolatissima... questo<br />
mi fa meravigliare non poco, che s’accusino i Gesuiti d’una morale rilassata, e corrompitrice del<br />
buon costume... Uomini, che menano in Europa una vita santissima, ed austera, e che vanno<br />
a cercar la morte nell’estremità dell’Asia, e dell’America”. Non mancano le critiche alle Lettres<br />
Provinciales di Pascal, definite utili ad imparare solo “l’arte di motteggiar con ingegno, ed insultare<br />
con eloquenza”. Segue poi al termine la Risposta del M. R. P. della Torre, di ringraziamento<br />
a Voltaire per il suo elogio della Compagnia. La lettera è assai significativa per documentare la<br />
posizione di Voltaire e dei “philosophes” nei confronti dei Gesuiti, e la distanza dal Giansenismo,<br />
prima dell’affaire del Portogallo, e la caduta in disgrazia della Compagnia. Bengesco, III/pp. 9-11,<br />
n. 1926; De Backer-Sommervogel, VIII/col. 165 (ambedue non conoscono questa versione italiana,<br />
ignota anche al Melzi).<br />
… SI TRASFORMA IN ANTIPATIA<br />
256. (VOLTAIRE, François Marie Arouet) - Histoire du Parlement de Paris. Cinquième<br />
édition corrigée. S.l., s.t., 1769.<br />
In-8°, pp. (4)+364. Legatura piena pelle coeva con cornicetta in oro ai piatti, filetti al<br />
dorso. Guasti al dorso e alle cuffie; un timbro di bibl. estinta al front., qualche brunitura;<br />
ma buon esemplare. (5423)<br />
Malgrado la dicitura di quinta edizione, forse sarebbe più corretto definire la presente come una<br />
delle tre varianti della seconda edizione. Dopo la prima edizione di Amsterdam del 1769, apparvero<br />
infatti una seconda edizione con la stessa data, un’edizione ginevrina, e la presente senza indicazione<br />
di luogo, recante un Avis al verso del titolo. La presente opera, negli intenti di Voltaire, voleva<br />
dimostrare come un organismo istituzionale, nato in una certa epoca e per certe finalità, sulla base<br />
del diritto tardomedioevale, si fosse poi trasformato in “altro”, sulla base della nuova dinamica dei<br />
poteri. Dopo aver trattato nel cap. XXVI dell’introduzione dei Gesuiti in Francia, l’opera si conclude<br />
quasi emblematicamente col capitolo De l’abolissement des Jesuites, in cui si percepisce quanto<br />
fosse mutato nel frattempo l’atteggiamento di Voltaire, dopo l’affaire Lavalette e lo scioglimento<br />
della Società nel 1764: pur ridimensionando le accuse contro i Gesuiti, giudicati né più ricchi né<br />
più opulenti di altri ordini, Voltaire conclude che essi finirono con l’abusare del loro potere nel<br />
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