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Atti del Convegno di Mantova - Associazione CFS

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<strong>Atti</strong> <strong>del</strong> <strong>Convegno</strong> <strong>di</strong> <strong>Mantova</strong> – 18 febbraio 2006<br />

la sindrome se si considerano le innumerevoli funzioni svolte da questa ghiandola. Ciò<br />

che però sembra assai interessante, e che quin<strong>di</strong> merita <strong>di</strong> essere sottolineato, è l’andamento<br />

cronobiologico <strong>del</strong>la prolattina nei <strong>di</strong>versi gruppi <strong>di</strong> pazienti esaminati: i valori<br />

<strong>del</strong> mesor <strong>di</strong> PRL più elevati nei pazienti con <strong>CFS</strong> rispetto ai pazienti con depressione<br />

maggiore “pura” supportano l’ipotesi <strong>di</strong> una sovraregolazione dei recettori serotoninergici<br />

in corso <strong>di</strong> <strong>CFS</strong>. Inoltre, questa osservazione è altamente suggestiva per ipotizzare<br />

che alla base <strong>del</strong>la sintomatologia depressiva pur riferita dai pazienti con <strong>CFS</strong>, vi sia un<br />

meccanismo fisiopatologico ben <strong>di</strong>stinto rispetto a quello che interviene nel corso <strong>del</strong>la<br />

depressione “pura”.<br />

Infine il test al buspirone effettuato nei nostri pazienti ha confermato l’esistenza <strong>di</strong><br />

una sovraregolazione dei recettori 5HT1A ipotalamici in corso <strong>di</strong> <strong>CFS</strong> come segnalato<br />

dalla letteratura1 , ma soprattutto ha evidenziato un incremento <strong>di</strong> prolattina più marcato<br />

nei pazienti con <strong>CFS</strong> se confrontato con quello osservato nei pazienti con depressione<br />

“pura”. Per tale motivo, esso è stato in<strong>di</strong>viduato come test utile nella <strong>di</strong>agnostica <strong>di</strong>fferenziale<br />

tra <strong>CFS</strong> e depressione maggiore.<br />

I risultati <strong>del</strong>l’esame estesiologico nei pazienti con <strong>CFS</strong> hanno evidenziato uno stato<br />

<strong>di</strong> iperalgesia generalizzata solamente a livello muscolare. Ciò in<strong>di</strong>ca innanzitutto una<br />

<strong>di</strong>versificazione netta <strong>del</strong>la sindrome nei confronti <strong>del</strong>la fibromialgia e <strong>del</strong>la sindrome<br />

miofasciale, e consente pertanto <strong>di</strong> proporre l’esame estesiologico come test <strong>di</strong> routine in<br />

aiuto alla <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong>fferenziale in caso <strong>di</strong> dolore/fatica muscolo-scheletrici cronici <strong>di</strong><br />

incerto inquadramento. Inoltre, il riscontro <strong>di</strong> iperalgesia muscolare <strong>di</strong>ffusa ma selettiva<br />

non consentirebbe <strong>di</strong> per sè <strong>di</strong> escludere una genesi tutta centrale dei sintomi: i neuroni<br />

che elaborano il segnale muscolare non sono necessariamente gli stessi che elaborano<br />

il segnale cutaneo/sottocutaneo. Il fatto però che all’iperalgesia siano costantemente<br />

associate alterazioni locali muscolari, sia strutturali che funzionali, è a nostro parere fortemente<br />

in<strong>di</strong>cativo <strong>di</strong> un significativo contributo periferico alle manifestazioni cliniche<br />

<strong>di</strong> dolore e/o fatica muscolo-scheletrica nei pazienti con <strong>CFS</strong>22 , come anche <strong>di</strong>mostrato<br />

dalle indagini oculistiche e otorinolaringoiatriche: la ridotta capacità <strong>di</strong>namica <strong>del</strong>la<br />

muscolatura addetta alla funzione oculomotoria e i dati emersi dall’analisi <strong>del</strong> Decay<br />

Test Prolungato (DTP) tendono a confermare l’esistenza <strong>di</strong> anomalie per lo meno funzionali<br />

<strong>del</strong>la fibra muscolare dei pazienti affetti da <strong>CFS</strong>.<br />

Va però aggiunto che l’indagine otoneurologica è stata poi approfon<strong>di</strong>ta con lo stu<strong>di</strong>o<br />

dei potenziali evocati acustici (ABR) per valutare eventuali alterazioni <strong>del</strong>la sostanza<br />

bianca encefalica e/o <strong>del</strong>la giunzione cito-neurale <strong>del</strong>l’organo <strong>del</strong> Corti: in metà dei<br />

pazienti esaminati è stata documentata l’assenza <strong>del</strong>la I e <strong>del</strong>la III onda. In definitiva<br />

le alterazioni osservate con la meto<strong>di</strong>ca <strong>del</strong> DTP e quelle documentate dall’esame<br />

ABR contribuiscono a suggerire l’esistenza <strong>di</strong> almeno due tipi <strong>di</strong> anomalie: una propriamente<br />

miogena, e altre più probabilmente neurogene centrali.<br />

Tuttavia, quale sia la genesi dei sintomi muscolo-scheletrici in corso <strong>di</strong> <strong>CFS</strong> rimane<br />

a tutt’oggi un argomento assai <strong>di</strong>battuto: alcuni Autori sostengono che la sintomatologia<br />

muscolare <strong>del</strong>la <strong>CFS</strong> sia <strong>di</strong> origine centrale sulla base <strong>del</strong> fatto che non hanno riscontrato<br />

anomalie significative all’esame bioptico <strong>del</strong> tessuto muscolare nei pazienti con<br />

<strong>CFS</strong>7 . Altri Autori invece hanno trovato mo<strong>di</strong>ficazioni bioptiche3, 10 che avvalorerebbero<br />

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