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Le Specie Autoctone - Provincia di Treviso - Pesca

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52<br />

<strong>Specie</strong> <strong>Autoctone</strong><br />

cm<br />

cm<br />

<strong>Specie</strong> <strong>Autoctone</strong><br />

53<br />

Dal 1 gennaio<br />

al 31 marzo<br />

cm<br />

Misura minima<br />

45 cm<br />

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cm<br />

cm<br />

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<strong>Specie</strong> vulnerabile<br />

Luccio<br />

Luccio Esox lucius<br />

cm cm<br />

Caratteristiche<br />

Nome comune: Luccio<br />

Nome scienti co: Esox lucius<br />

(Linnaeus, 1758)<br />

Famiglia: Esocidae<br />

Nome <strong>di</strong>alettale: Luz<br />

Taglia: grande (le femmine, più gran<strong>di</strong><br />

dei maschi, possono raggiungere la<br />

lunghezza totale <strong>di</strong> 1,5 m e 35 kg <strong>di</strong><br />

peso. Nelle nostre acque i valori sono<br />

<strong>di</strong> poco inferiori: 1,25 m e 20 kg circa).<br />

Livrea: variabile sia in relazione all’ambiente<br />

che all’età; il colore <strong>di</strong> fondo è<br />

generalmente verde-giallastro con<br />

una vermicolatura irregolare <strong>di</strong> colore<br />

più scuro. In età avanzata il colore<br />

scurisce tendendo al bruno o al grigiastro.<br />

Regione ventrale bianca. <strong>Le</strong> pinne<br />

pettorali e ventrali sono rossastre, le<br />

restanti brune, arricchite da macchie o<br />

variegature nere.<br />

Riproduzione: la deposizione avviene<br />

da metà febbraio a marzo, a seconda<br />

della temperatura dell’acqua. <strong>Le</strong> uova,<br />

in numero <strong>di</strong> 15.000-20.000 per kg <strong>di</strong><br />

peso corporeo, vengono deposte in<br />

più riprese sulla vegetazione acquatica<br />

e possono venir fecondate anche<br />

da più maschi. Alla schiusa le larve<br />

hanno un aspetto molto <strong>di</strong>verso da<br />

quello dell’adulto e restano attaccate<br />

alla vegetazione no al riassorbimento<br />

del sacco vitellino. Solo dopo<br />

una decina <strong>di</strong> giorni iniziano a<br />

condurre vita libera.<br />

Habitat: pre<strong>di</strong>lige le acque ferme o<br />

poco correnti, ben ossigenate e ricche<br />

<strong>di</strong> vegetazione. Lo si rinviene negli<br />

ambienti lacustri, sia interni che<br />

costieri (purché questi ultimi non<br />

abbiano percentuali troppo alte <strong>di</strong> salinità),<br />

negli ambienti <strong>di</strong> risorgiva, nelle<br />

lanche e nei punti morti dei umi.<br />

Distribuzione geogra ca: presente in<br />

tutta l’Europa centrale e in gran<br />

parte <strong>di</strong> quella del nord. In Italia è<br />

<strong>di</strong>ffuso in tutte le regioni settentrionali<br />

e parte <strong>di</strong> quelle centrali, no al<br />

Lazio e all’Abruzzo. Al Sud è comunque<br />

Come si può riconoscere?<br />

• Muso appiattito, a forma <strong>di</strong> becco d’anatra. Bocca molto grande con<br />

numerosissimi denti acuminati rivolti all’in<strong>di</strong>etro;<br />

• corpo fusiforme ed allungato. Pinna dorsale retroposta ed inserita<br />

al <strong>di</strong> sopra <strong>di</strong> quella anale.<br />

presente in seguito ad immissioni<br />

operate negli ultimi decenni.<br />

Presenza in <strong>Provincia</strong>: presente nelle<br />

risorgive e nei settori inferiori dei vari<br />

bacini. Buona presenza nel bacino del<br />

ume Sile.<br />

Status della specie: in <strong>di</strong>minuzione su<br />

tutto il suo areale; la specie è inserita<br />

nella Lista Rossa dei Pesci d’acqua<br />

dolce in<strong>di</strong>geni in Italia nella categoria<br />

“vulnerabile”.<br />

Fattori limitanti la specie: inquinamento<br />

delle acque, <strong>di</strong>struzione degli habitat<br />

soprattutto quelli idonei alla deposizione<br />

delle uova, forte pressione alieutica,<br />

inquinamento genetico con<br />

materiale proveniente dall’esteuropeo,<br />

competizione con specie<br />

alloctone (es. Persico trota).<br />

Rapporto con l’uomo: oggetto sia <strong>di</strong><br />

pesca professionale che sportiva.

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