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Le Specie Autoctone - Provincia di Treviso - Pesca

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68<br />

<strong>Specie</strong> <strong>Autoctone</strong><br />

cm<br />

cm<br />

<strong>Specie</strong> <strong>Autoctone</strong><br />

69<br />

cm<br />

Dal 1 marzo<br />

al 30 aprile<br />

cm<br />

Nessuna misura<br />

minima<br />

<strong>Specie</strong> vulnerabile<br />

cm<br />

cm<br />

cm cm<br />

Scazzone<br />

Scazzone Cottus gobio<br />

cm cm<br />

cm cm<br />

Caratteristiche<br />

Nome comune: Scazzone<br />

Nome scienti co: Cottus gobio<br />

(Linnaeus, 1758)<br />

Famiglia: Cottidae<br />

Nome <strong>di</strong>alettale: Marson<br />

Taglia: piccola (raggiunge la lunghezza<br />

massima <strong>di</strong> 15-16 cm).<br />

Livrea: colorazione del corpo brunogrigia,<br />

bruno-verdastra o rossastra,<br />

in relazione all’ambiente, con macchie<br />

irregolari più scure che spesso<br />

formano bande trasversali; regione<br />

ventrale chiara.<br />

Riproduzione: avviene tra la metà <strong>di</strong><br />

febbraio e la metà <strong>di</strong> aprile. Il corteggiamento<br />

segue un preciso rituale:<br />

il maschio prepara un nido tra i sassi<br />

ed esegue una danza per farsi seguire<br />

nel nido dalla femmina; sulla volta<br />

del riparo, i due partner, in posizione<br />

capovolta, depongono i gameti. Ogni<br />

femmina depone da 80 a 600 uova,<br />

in relazione alla taglia. Più femmine<br />

possono deporre all’interno dello<br />

stesso nido. Il maschio <strong>di</strong>fende poi<br />

le uova no alla schiusa, che avviene<br />

circa dopo 3-4 settimane dalla deposizione.<br />

Habitat: tipico pesce <strong>di</strong> fondo, vive in<br />

acque limpide, fredde (temperature<br />

inferiori ai 14-16°C) e ben ossigenate,<br />

con fondali prevalentemente ciottolosi.<br />

Si rinviene pertanto in corsi d’acqua<br />

con caratteristiche torrentizie, no<br />

a quote elevate, ma anche in corsi<br />

d’acqua <strong>di</strong> pianura, purché con buone<br />

caratteristiche qualitative.<br />

Distribuzione geogra ca: Europa<br />

centrale e settentrionale; in Italia<br />

è <strong>di</strong>ffuso in tutto l’arco alpino, nelle<br />

risorgive dell’alta pianura a nord del<br />

Po, nei due versanti dell’Appennino<br />

Tosco-Emiliano, nelle Marche e nella<br />

parte alta del bacino del Tevere.<br />

Presenza in <strong>Provincia</strong>: comune nel<br />

ume Piave e suoi af uenti e risorgive,<br />

più raro nel bacino del Sile.<br />

Come si può riconoscere?<br />

• Corpo allungato e leggermente appiattito con pelle priva <strong>di</strong> squame.<br />

Pinne pettorali molto sviluppate. Pinne ventrali separate (e non fuse<br />

assieme come nei Gobidae).<br />

• testa larga e tozza. Bocca grande e occhi molto sviluppati situati nella<br />

parte superiore del capo.<br />

Status della specie: in rarefazione;<br />

è inserito nella Lista Rossa dei Pesci<br />

d’acqua dolce in<strong>di</strong>geni in Italia tra le<br />

specie “vulnerabili”. A livello europeo<br />

è presente nella Direttiva 92/43/CEE<br />

(all. II).<br />

Fattori limitanti la specie: alterazione<br />

degli habitat, soprattutto degli alvei,<br />

inquinamento delle acque, pesca <strong>di</strong><br />

frodo.<br />

Rapporto con l’uomo: localmente le<br />

sue carni sono molto apprezzate, tanto<br />

da farne oggetto <strong>di</strong> pesca illegale.

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