Le Specie Autoctone - Provincia di Treviso - Pesca
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30<br />
<strong>Specie</strong> <strong>Autoctone</strong><br />
<strong>Specie</strong> <strong>Autoctone</strong><br />
31<br />
Nessun <strong>di</strong>vieto<br />
cm<br />
Misura minima<br />
20 cm<br />
cm<br />
Cavedano<br />
cm<br />
Cavedano <strong>Le</strong>uciscus cephalus<br />
cm cm<br />
cm cm<br />
Caratteristiche<br />
Nome comune: Cavedano<br />
Nome scienti co: <strong>Le</strong>uciscus cephalus<br />
(Linnaeus, 1758)<br />
Famiglia: Cyprinidae<br />
Nome <strong>di</strong>alettale: Squal<br />
Taglia: me<strong>di</strong>a (la lunghezza totale<br />
massima è <strong>di</strong> circa 60 cm e il peso<br />
<strong>di</strong> 4 kg).<br />
Livrea: dorso grigio o brunastro<br />
gradualmente più chiaro sui anchi,<br />
che possono presentare ri essi<br />
argentei o dorati. Regione ventrale<br />
chiara.<br />
<strong>Le</strong> pinne sono grigie, talvolta, in<br />
periodo riproduttivo, assumono una<br />
colorazione che tende all’arancio.<br />
Occhio con ri essi metallici.<br />
Riproduzione: avviene da maggio a<br />
tutto giugno; in questo periodo i<br />
maschi presentano piccoli tubercoli<br />
nuziali sul capo e sul corpo.<br />
<strong>Le</strong> femmine depongono in acque basse<br />
su fondali ghiaiosi o sabbiosi e in<br />
taluni casi anche sulla vegetazione<br />
acquatica. La schiusa avviene in 3-7<br />
giorni a seconda della temperatura<br />
dell’acqua.<br />
Habitat: vive in una grande varietà <strong>di</strong><br />
ambienti; trova il suo habitat d’elezione<br />
nel tratto me<strong>di</strong>o e me<strong>di</strong>o-alto<br />
dei corsi d’acqua con acque limpide e<br />
moderatamente correnti, ma è in<br />
grado <strong>di</strong> spingersi no in acque<br />
salmastre. Popola inoltre tutti gli<br />
ambienti lacustri adattandosi ad<br />
acque sia oligotro che che eutro-<br />
c h e .<br />
Distribuzione geogra ca: Europa e<br />
parte del vicino Oriente. In Italia è<br />
in<strong>di</strong>geno nell’intera Regione Padana e<br />
in tutta quella Italico-peninsulare.<br />
Presenza in <strong>Provincia</strong>: <strong>di</strong>ffuso in tutto<br />
il bacino idrogra co provinciale.<br />
Status della specie: è una delle poche<br />
specie in<strong>di</strong>gene in Italia considerate<br />
“non a rischio”; ciò è dovuto a <strong>di</strong>versi<br />
Come si può riconoscere?<br />
• Corpo slanciato e massiccio. In tutta la regione dorsale e laterale è<br />
evidente un <strong>di</strong>segno a reticolo dato dalla pigmentazione scura del bordo<br />
delle scaglie;<br />
• pinna dorsale inserita a livello delle pinne ventrali;<br />
• bocca piuttosto grande posta in posizione me<strong>di</strong>ana con la mascella<br />
superiore leggermente più lunga <strong>di</strong> quella inferiore.<br />
fattori tra cui la grande valenza ecologica,<br />
la buona tolleranza verso alcune<br />
tipologie <strong>di</strong> alterazione ambientale<br />
(scarichi urbani, canalizzazione dei<br />
corsi d’acqua), l’ampio areale <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffusione.<br />
Fattori limitanti la specie: debole<br />
predazione da parte degli uccelli ittiofagi.<br />
Rapporto con l’uomo: occasionalmente<br />
costituisce oggetto <strong>di</strong> pesca sportiva.