Le Specie Autoctone - Provincia di Treviso - Pesca
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<strong>Specie</strong> <strong>Autoctone</strong><br />
<strong>Specie</strong> <strong>Autoctone</strong><br />
57<br />
cm<br />
Nessun <strong>di</strong>vieto<br />
cm<br />
Nessuna misura<br />
minima<br />
Passera<br />
cm<br />
Passera Platichthys esus italicus<br />
cm cm<br />
cm cm<br />
Caratteristiche<br />
Nome comune: Passera<br />
Nome scienti co: Platichthys esus<br />
italicus (Gunther, 1862)<br />
Famiglia: Pleuronectidae<br />
Nome <strong>di</strong>alettale: Passarin<br />
Taglia: me<strong>di</strong>a (raggiunge una lunghezza<br />
massima <strong>di</strong> 35-40 cm e il peso <strong>di</strong> circa<br />
500 g).<br />
Livrea: colorazione del lato rivolto<br />
verso l’alto bruno-olivastro o grigiastro<br />
ornato a volte da macchie irregolari più<br />
scure. Lato inferiore biancastro, a volte<br />
punteggiato <strong>di</strong> nero. <strong>Le</strong> pinne sono<br />
bruno chiaro.<br />
Riproduzione: avviene in acque marine<br />
costiere tra l’autunno e l’inverno. <strong>Le</strong><br />
uova sono sferiche e, pur essendo<br />
provviste <strong>di</strong> una goccia oleosa, sono<br />
ottanti. Alla schiusa la larva è pelagica<br />
lunga 2,5 mm e metamorfosa, acquisendo<br />
le abitu<strong>di</strong>ni bentoniche, dopo<br />
circa due mesi, a taglie <strong>di</strong> circa 10 mm.<br />
Habitat: vive nelle acque marinocostiere<br />
e nelle acque interne lagunari<br />
ed estuariali. Pre<strong>di</strong>lige fondali sabbiosi<br />
o fangosi e modeste profon<strong>di</strong>tà.<br />
Distribuzione geogra ca: specie<br />
endemica dell’Alto Adriatico; è<br />
presente dal Friuli Venezia Giulia<br />
all’Emilia Romagna.<br />
Presenza in <strong>Provincia</strong>: presente nella<br />
parte bassa del Sile, Piave e Livenza.<br />
Status della specie: non è inserita tra<br />
le specie che necessitano <strong>di</strong> norme <strong>di</strong><br />
tutela.<br />
Fattori limitanti la specie: inquinamento<br />
delle acque, forte pressione<br />
alieutica soprattutto se a carico <strong>di</strong><br />
in<strong>di</strong>vidui che non hanno raggiunto la<br />
maturità sessuale.<br />
Rapporto con l’uomo: oggetto <strong>di</strong> pesca<br />
sia professionale, che sportiva.<br />
Come si può riconoscere?<br />
• Corpo piatto <strong>di</strong> forma ellittica e ricoperto da piccole scaglie cicloi<strong>di</strong> molto<br />
aderenti al corpo. Pinne pettorali <strong>di</strong>versamente sviluppate, con la pinna<br />
rivolta verso l’alto più grande. Pinna caudale grande e con margine<br />
arrotondato. Pinne dorsale ed anale molto lunghe con raggi centrali più<br />
lunghi rispetto agli altri che conferiscono al pesce un aspetto romboidale;<br />
• capo piccolo con bocca terminale ed occhi <strong>di</strong>sposti entrambi<br />
generalmente sul lato destro.<br />
Curiosità<br />
Il recente rinvenimento <strong>di</strong> un<br />
esemplare nel ume Piave a<br />
Ponte <strong>di</strong> Piave, è sintomatico<br />
dell’avanzata del cuneo salino nel<br />
territorio trevigiano.