Le Specie Autoctone - Provincia di Treviso - Pesca
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60<br />
<strong>Specie</strong> <strong>Autoctone</strong><br />
cm<br />
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<strong>Specie</strong> <strong>Autoctone</strong><br />
61<br />
Nessun <strong>di</strong>vieto<br />
cm<br />
Misura minima<br />
20 cm<br />
cm<br />
<strong>Specie</strong> vulnerabile<br />
cm<br />
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Pigo<br />
Pigo Rutilus pigus<br />
cm cm<br />
Caratteristiche<br />
Nome comune: Pigo<br />
Nome scienti co: Rutilus pigus<br />
(Lacèpède, 1804)<br />
Famiglia: Cyprinidae<br />
Nome <strong>di</strong>alettale: Avaià<br />
Taglia: me<strong>di</strong>a (raggiunge una lunghezza<br />
totale <strong>di</strong> circa 45 cm e il peso <strong>di</strong> circa<br />
1,5 kg).<br />
Livrea: dorso bruno e anchi <strong>di</strong> colore<br />
bronzeo-dorato, con scaglie orlate<br />
<strong>di</strong> nero che formano un <strong>di</strong>segno a<br />
reticolo sull’intero corpo; il ventre è<br />
biancastro. <strong>Le</strong> pinne pettorali, ventrali<br />
e anale sono <strong>di</strong> colore arancio, molto<br />
marcato durante il periodo riproduttivo,<br />
le pinne dorsale e caudale sono<br />
grigio scure.<br />
Riproduzione: ha luogo tra aprile<br />
e maggio quando la temperatura<br />
dell’acqua raggiunge i 14°C; i maschi,<br />
in questo periodo, assumono una<br />
pigmentazione più scura e presentano<br />
vistosi tubercoli nuziali sul capo e sulla<br />
regione dorso-laterale del corpo.<br />
<strong>Le</strong> uova vengono deposte in acque<br />
basse con fondale ciottoloso o<br />
ghiaioso, attaccate alla vegetazione<br />
acquatica o su substrati sassosi.<br />
Habitat: vive nelle acque dei laghi e nei<br />
tratti dei umi a maggiore profon<strong>di</strong>tà<br />
e corrente moderata, pre<strong>di</strong>ligendo le<br />
zone ricche <strong>di</strong> vegetazione.<br />
Distribuzione geogra ca: è in<strong>di</strong>geno<br />
nell’Italia settentrionale, dal Piemonte<br />
al Veneto, e nella Regione del Danubio.<br />
In seguito ad immissioni, ora è<br />
presente in alcuni bacini lacustri arti-<br />
ciali dell’Appennino Tosco-Emiliano e<br />
del Lazio.<br />
Presenza in <strong>Provincia</strong>: segnalato nel<br />
ume Livenza e nel ume Sile.<br />
Status della specie: in forte decremento<br />
demogra co; è inserito nella<br />
Lista Rossa dei Pesci d’acqua dolce<br />
in<strong>di</strong>geni in Italia nella categoria<br />
“vulnerabile”. A livello europeo è<br />
Come si può riconoscere?<br />
• Il Pigo si <strong>di</strong>fferenzia dagli altri ciprini<strong>di</strong> del genere “Rutilus” per le gran<strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>mensioni e per l’assenza della banda scura lungo i anchi.<br />
• Può essere confuso facilmente con il Cavedano il quale però ha il corpo<br />
più slanciato, testa più grande e bocca ampia in posizione me<strong>di</strong>ana.<br />
Il Pigo a <strong>di</strong>fferenza presenta un corpo più arcuato, con capo piuttosto<br />
contenuto, occhi piccoli e bocca in posizione infero-me<strong>di</strong>ana.<br />
presente nella Direttiva 92/43/CEE<br />
(all. II e V) e nella Convenzione <strong>di</strong><br />
Berna.<br />
Fattori limitanti la specie: costruzione<br />
<strong>di</strong> sbarramenti che impe<strong>di</strong>scono il<br />
raggiungimento dei luoghi adatti alla<br />
riproduzione, forte pressione alieutica<br />
soprattutto durante il periodo riproduttivo,<br />
inquinamento delle acque.<br />
Rapporto con l’uomo: oggetto sia <strong>di</strong><br />
pesca sportiva che professionale,<br />
soprattutto negli ambienti lacustri.