NOTIZIARIO DI MEDICINA NUCLEARE ED IMAGING ... - AIMN
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Iodio-124. Una sfida possibile Gloria Rossi<br />
integrazione tra medico e fisico (ha due lauree!), ha introdotto le prime relazioni sull’utilizzo<br />
clinico dello 124 I, soffermandosi in particolare sui protocolli sviluppati in<br />
Germania per la valutazione dosimetrica e sui differenti approcci applicativi, in Europa<br />
come anche negli Stati Uniti.<br />
Il Prof. Hobbs, dell’Università John Hopkins di Baltimore, ha infatti illustrato il programma<br />
di calcolo 3D-ID, sviluppato presso i loro laboratori, che tiene conto anche della<br />
disomogeneità della captazione e della variabilità interpaziente. Nella sua relazione ha<br />
descritto come valutare anche la dosimetria alle ghiandole salivari e ha presentato un<br />
caso pediatrico in cui l’utilizzo dello 124 I è stato fondamentale nella valutazione dosimetrica<br />
pre terapia.<br />
Un aspetto importante di questo caso era la captazione polmonare diffusa, criticità<br />
evidente nella valutazione dell’attività somministrabile.<br />
Nel calcolare la tossicità polmonare, ha considerato sia l’approccio Benua-Leeper<br />
(ritenzione totale corporea alla 48 h) che OLINDA per la valutazione della frazione<br />
assorbita, utilizzando le mappe 124 I-PET. Oltre a ciò, ha valutato anche una simulazione<br />
MonteCarlo con codice EGS per ogni time point del protocollo, eseguendo poi un confronto<br />
incrociato dei tre metodi, analizzandone limiti e vantaggi. La sua conclusione è<br />
stata che in prima istanza i tre metodi fornivano tre differenti valori di attività somministrabile.<br />
Hanno quindi improntato una revisione dei metodi Benua-Leeper e OLINDA,<br />
ottenendo poi una convergenza di risultato, confermando la validità dell’applicabilità<br />
del metodo 3D-ID, altamente personalizzato per il paziente.<br />
Nella seconda parte della sua presentazione ha illustrato la dosimetria alle ghiandole<br />
salivari, che sembrerebbe storicamente essere inefficace per la valutazione della tossicità,<br />
in quanto con le apparenti basse dosi ricevute non si spiegano le criticità cliniche<br />
successive.<br />
Tramite un protocollo simile a quello del residuo tiroideo, con immagini sequenziali<br />
PET con 124 I, hanno calcolato la frazione di dose assorbita dalle ghiandole, considerando<br />
comunque una dose uniforme. Poi però, visti i risultati assai poco soddisfacenti,<br />
hanno ben pensato di complicare l’analisi, approfondendo la questione della disomogeneità<br />
con valutazioni Monte Carlo e considerando anche l’effetto di volume parziale<br />
dovuto agli hot-spot. Hanno poi perseverato nella laboriosità, ipotizzando una voxellizzazione<br />
degli hot-spot ed una valutazione del loro “centro di gravità permanente”, per<br />
poi calcolare la B<strong>ED</strong> e trovare la relazione causa-effetto, concludendo che gli hot-spot<br />
nelle ghiandole salivari introducono una modellizzazione “seriale” in un organo generalmente<br />
considerato “parallelo”, con le conseguenze del caso.<br />
Il prof. Walrand, dell’Università di Bruxelles, in collaborazione con l’Università di<br />
Rotterdam, ha elaborato un protocollo di acquisizione PET-TOF per acquisizioni di<br />
immagini da Y90, sfruttando la bassissima percentuale di emissione positronica di questo<br />
radioisotopo (32 su un milione!), un po’ come cercare un ago in un pagliaio. Ci ha<br />
mostrato delle immagini decisamente affascinanti, al cui cospetto ti chiedi se hai letto<br />
bene la didascalia, effetto credo condiviso da tutti coloro che hanno letto l’EJNMMI di<br />
Ottobre 2009 e si sono soffermati sull’immagine del mese (3).<br />
Per ottenere questo risultato hanno dapprima sviluppato una serie di prove su fantoccio,<br />
per quantificare le problematiche derivanti dall’alta emissione di fotoni singoli che<br />
danno origine a coincidenze spurie, soprattutto nel caso di analisi quantitativa PET con<br />
Y86 per terapia con microsfere di Y90. Dopo aver analizzato anche tutti i vari metodi<br />
correttivi implementati dal 1999 al 2003, hanno elaborato la dosimetria al midollo rosso<br />
utilizzando su paziente la correzione per le coincidenze spurie validata con fantoccio<br />
antropomorfo e calcolando il B<strong>ED</strong> con i valori standard di / e di T 1/2 rep . In una secon-<br />
<strong>AIMN</strong> - <strong>NOTIZIARIO</strong> ELETTRONICO <strong>DI</strong> ME<strong>DI</strong>CINA <strong>NUCLEARE</strong> <strong>ED</strong> <strong>IMAGING</strong> MOLECOLARE, ANNO VI, N 1-2, 2010<br />
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