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Fig. 8 Resti della cisterna del castello di San Severo.<br />
G. DE BENEDITTIS - M. ANZOVINO<br />
botte composta da frammenti di embrici in cotto legati tra loro con malta tra cui, anche qui, alcuni<br />
relativi a tegole di epoca classica. La struttura ha un orientamento SO-NE e presenta le seguenti<br />
dimensioni: h 2,20 x 2,40 x 7 m.<br />
Nel lato NO la volta è ancora abbastanza conservata è presenta la superficie coperta da malta<br />
idraulica bianco-rosata ancora in buone condizioni.<br />
L’abitato di San Severo ci è noto attraverso molti documenti; il primo è un diploma del luglio<br />
1114 con data topica Sanctum Severum 10 . Da Falcone Beneventano 11 sappiamo che il Re Ruggiero<br />
di Sicilia s’accampò a S. Severo il 4 ottobre del 1138 allorché mosse da Benevento per soggiogare<br />
gli altri paesi della Contea di Ariano. Di poco successiva è una citazione dell’agosto 1142 in<br />
cui viene ricordata la chiesa di S. Giovanni, già in possesso del monastero di S. Adeodato, ubicata<br />
nel territorio de castello Sancti Severi 12 ; è ricordato nel Catalogus Baronum 13 da cui sappiamo che<br />
sotto Guglielmo II faceva parte della Contea di Buonalbergo, e dipendeva direttamente da<br />
Ruggiero, Conte di Buonalbergo.<br />
Secondo il Meomartini nel 1298 in questo paese c’erano le seguenti parrocchie: S. Pietro, S.<br />
Nicola, S. Barbara e S. Maria 14 . In questo lasso di tempo era feudo di Francesco Maletta 15 . Nel<br />
1320 era ancora un grosso paese; dal Cedolario del 9 ottobre S. Severo è tassato per once 23, tarì<br />
28 e grani 3 16 . Compare nella bolla di Clemente VI del 1351 dove è indicato come Castrum S.