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Metodi Quantitativi per le Scienze Economiche ed Aziendali

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e quella diacronica: alcuni aspetti della fonetica e della fonologia del<strong>le</strong> lingue germaniche antiche,<br />

in particolare dell’antico e del m<strong>ed</strong>io ing<strong>le</strong>se, e del primo ing<strong>le</strong>se moderno, il <strong>le</strong>ssico ing<strong>le</strong>se e<br />

la grammatica del <strong>le</strong>ssico, i linguaggi specialistici, <strong>le</strong> varietà dell’ing<strong>le</strong>se. La ricerca si incentra<br />

anche sulla <strong>le</strong>ssicografia anglosassone, in particolare sui dizionari anglo-saxonici-latini compilati<br />

nei secoli XVI e XVII all’interno dell’importante fenomeno della rinascita e degli studi anglosassoni<br />

e del recu<strong>per</strong>o del<strong>le</strong> antiche origini. Un altro ambito è la tematica del viaggio in testi del <strong>per</strong>iodo<br />

antico e m<strong>ed</strong>io ing<strong>le</strong>se. Nell’ambito dell’ESP (English for specific purposes) sono stati approfonditi<br />

gli usi specialistici della lingua nel contesto del<strong>le</strong> discipline economiche, l’analisi ha riguardato il<br />

punto di vista linguistico, testua<strong>le</strong> e comunicativo, in una prospettiva diacronica e sincronica. Sono<br />

state anche prese in analisi <strong>le</strong> nuove tecnologie, in particolare Internet e la te<strong>le</strong>visione, <strong>per</strong> poter<strong>le</strong><br />

applicare alla didattica della lingua.<br />

Pubblicazioni:<br />

Articoli:<br />

Tornaghi, P. Maggioni M.L., Le varietà dell’ing<strong>le</strong>se in SILTA, anno XXXVII, 2008, numero 1, volume<br />

d<strong>ed</strong>icato alla ricognizione critico-bibliografica sulla linguistica ing<strong>le</strong>se, Pacini <strong>ed</strong>., Pisa, pp. 145-<br />

180. A Paola Tornaghi si deve la stesura del<strong>le</strong> sezioni 1.2; 2;1-4; 8.1; 9,1-2; 10.1-2; della sezione<br />

K-Z della bibliografia.<br />

Si offre una esauriente panoramica dei numerosi studi sul<strong>le</strong> varietà dell’ing<strong>le</strong>se nel<strong>le</strong> iso<strong>le</strong> britanniche<br />

e al di fuori di esse, nel mondo. Si affronta il dibattito sulla standardizzazione e si tiene conto<br />

del<strong>le</strong> radici storiche dell’ing<strong>le</strong>se e degli Englishes. Si evidenzia la ricchezza e la differenziazione<br />

dei cosiddetti world Englishes. Si discute poi del<strong>le</strong> prospettive future dell’ing<strong>le</strong>se e vengono poste<br />

domande cui non è faci<strong>le</strong> dare una risposta definitiva.<br />

Contributi su miscellanee:<br />

Tornaghi, P., “Travelling with John Mandevil<strong>le</strong> to the Holy Land”, in John Douthwaite & Domenico<br />

Pezzini (<strong>ed</strong>s), Words in Action. Diachronic and Synchronic Approaches to English Discourse. Studies<br />

in Honour of Ermanno Barisone. ECIG, Genova 2008, ISBN 978-88-7699-139-4, pp.49-74. La<br />

<strong>le</strong>tteratura di viaggio emerge come genere pr<strong>ed</strong>ominante in ogni tempo e nel<strong>le</strong> diverse culture sia<br />

che si tratti di viaggio <strong>per</strong> piacere, o di viaggio <strong>per</strong> motivi religiosi come il pel<strong>le</strong>grinaggio, o di<br />

viaggio <strong>per</strong> motivi d’ufficio, o <strong>per</strong> motivi di studio, sia che si tratti di viaggio verso nuove terre da<br />

esplorare. The Travels of Sir John Mandevil<strong>le</strong> una del<strong>le</strong> o<strong>per</strong>e meglio conosciute nel M<strong>ed</strong>ioevo può<br />

essere a buon diritto definito un prototipo ing<strong>le</strong>se della <strong>le</strong>tteratura popolare di viaggio e continua<br />

ad essere una piacevo<strong>le</strong> <strong>le</strong>ttura in questo ambito. Originatasi in Francia intorno al 1356-57, l’o<strong>per</strong>a<br />

fu subito tradotta in varie lingue e una versione ing<strong>le</strong>se apparve nel 1375 ca, dal Lincolnshire.<br />

Il saggio delinea e analizza <strong>le</strong> fonti su cui Mandevil<strong>le</strong> si basò <strong>per</strong> descrivere il suo Itinerarium verso<br />

la Terra Santa. Ta<strong>le</strong> itinerario copre i primi 15 capitoli dei “Viaggi”: una attenta e scrupolosa <strong>le</strong>ttura<br />

ha mostrato che oltre a Odorico da Pordenone altre fonti sono state utilizzate quali la Bibbia, il<br />

Corano, la Legenda Aurea, l’o<strong>per</strong>a di Vincent de Beauvais, quella di Albert d’Aix, di Haiton,<br />

di Plinio il Vecchio, di Brunetto Latini ecc. L’obiettivo di ta<strong>le</strong> analisi è stato quello di dimostrare<br />

che, nonostante l’o<strong>per</strong>a di Mandevil<strong>le</strong> sia un’accurata compilazione risultante da una sapiente<br />

collazione di varie o<strong>per</strong>e ben note ai tempi come capisaldi della cultura del tardo m<strong>ed</strong>ioevo in<br />

Europa, si rivela essa stessa una origina<strong>le</strong> rielaborazione di queste fonti. L’autore ha arricchito il<br />

suo itinerario con osservazioni storiche, an<strong>ed</strong>doti di costumi, resoconti religiosi, e <strong>le</strong>ggende del<strong>le</strong><br />

regioni visitate. Tutto ciò viene accuratamente se<strong>le</strong>zionato dal<strong>le</strong> ampie <strong>le</strong>tture di Mandevil<strong>le</strong> tanto<br />

che gli originali sono trasformati, arricchiti e ravvivati dalla sua capacità <strong>le</strong>tteraria e dalla sua<br />

immaginazione creativa.<br />

”On <strong>le</strong>gal sources in the Dictionaries of John Joscelyn and Sir Simonds D’Ewes”, in Giovannni<br />

Iamartino, Maria Luisa Maggioni, Roberta Facchinetti (<strong>ed</strong>s), “Thou sittest at another boke....English<br />

Dipartimento di <strong>Metodi</strong> <strong>Quantitativi</strong> <strong>per</strong> <strong>le</strong> <strong>Scienze</strong> <strong>Economiche</strong> <strong>ed</strong> <strong>Aziendali</strong><br />

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