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L'ESPERIENZA GIURIDICA - Società Amici del Pensiero

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strettamente neurologica, che però|non può mai configurare<br />

un'azione), bensì azione patologica – anch'essa formale nella sua<br />

compulsione – in quanto orientata contro la legge di moto qui<br />

descritta. In particolare: non esiste raptus che in una psicopatologia<br />

da baraccone (la premeditazione è sempre presente).<br />

Non esistono leggi <strong>del</strong> pensiero: anzi «pensiero» è il nome <strong>del</strong>la<br />

facoltà individuale di elaborazione di leggi di moto <strong>del</strong> corpo<br />

nell'universo dei corpi. In questo lavoro non esiste distinzione tra<br />

«uomo <strong>del</strong>la strada» e scienziato o filosofo o altre discriminazioni<br />

(<strong>del</strong> resto questo punto qualifica ciò che modernamente è stato<br />

chiamato «democrazia», oggi disattesa oltre ogni comprensibile o<br />

marcusiana inadempienza).<br />

C'è conoscenza <strong>del</strong>la realtà umana come risultante <strong>del</strong> lavoro<br />

investito. La stessa conoscenza contemplativa è solo un'oscura<br />

ingannevole ubbia, se non comporta anch'essa investimento di lavoro<br />

almeno <strong>del</strong> pensiero.<br />

La legge di moto è anch'essa pensiero, in forma di memoria<br />

<strong>del</strong>l'elaborazione <strong>del</strong>l'atto di pensiero afferente a essa, o anche<br />

elaborazione di ragione. Questa memoria si distingue dalla memoria<br />

<strong>del</strong>la ragione dispositiva (oggi al computer come «intelligenza<br />

artificiale») ovvero imperativa o coattiva (istigatori« oppure<br />

inibitoria), propria <strong>del</strong>la patologia. Le azioni che quella rende<br />

possibili non sono né coatte, né causate, né proibite. Non è più<br />

possibile confondere norma e comando. [38]<br />

Atto significa inizio non riconducibile – per necessità causale<br />

o logica – a condizioni anteriori. [39] Grazie alla sanzione –<br />

|premiale, correttiva, [40] penale – l'atto ha fine sia come termine<br />

temporale che come meta cioè conclusione o soddisfazione, ossia<br />

non si daranno atti successivi, <strong>del</strong> medesimo o di un altro|soggetto,<br />

che gli siano riconducibili in via causale o logica. [41] Ecco<br />

l'importanza <strong>del</strong> nesso di imputazione: l'imputazione ha l'ultima<br />

parola. [42] L'angoscia segnala un'imputazione mancata ossia un<br />

moto privo <strong>del</strong>la possibilità <strong>del</strong>la conclusione. Mentre nell’ ambito<br />

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