L'ESPERIENZA GIURIDICA - Società Amici del Pensiero

Osiamo spingerci fino alla concezione dell'inferno. L'inferno non
risulta come condanna contemplata da un diritto penale divino o
umano, bensì da ricusata anzi rinnegata correzione (è la perversione
come risultante dal rinnegamento – Freud: Verleugnung– della
castrazione come correzione non penale né penosa). Né Dio né
l'uomo mandano all'inferno: semplicemente, idiotamente ossia con la
semplicità dell'idiota, ci si va... «di risulta».
Nel suo buon-senso Freud non si è in alcun modo avventurato – dopo
purgatorio e inferno – in paradiso.
[41] Il Corso 1998-99 dello Studium Cartello è dedicato, con il tema
Scienza, ai quattro nessi o quattro ambiti della scienza: causale,
logico, patologico, giuridico (vedi nota 18). Dobbiamo annotare
pateticamente che ancora oggi la scienza detta «ufficiale» si
accanisce nel non voler distinguere causazione e compulsione, come
già, peraltro, Hume e Kant.
[42] Ancora H. Kelsen, la dottrina dell'imputazione come «punto finale».
[43] Rendiamo omaggio a J. Lacan per il suo Seminario sull'atto: L'acte
psychanalytique, 1967-68.
[44] Il che è specialmente sensibile nella tecnica psicoanalitica: questa,
che altro non è che un'applicazione della norma fondamentale, non
comporta sanzioni correttive. Ciò non significa che la sanzione
penale non esista: la patologia stessa è la sanzione, ma sanzione
priva di efficacia correttiva, come è fin troppo facile vedere.
[45] Vedi nota 8.
[46] Nel concetto freudiano di «Superio» si tratta dell'idea di fini
sopraindividuali innestata nell'individuo anziché impostagli da fuori
di esso. Non siamo i primi a osservare la complicità tra totalitarismo
e psicopatologia (già Th.W. Adorno, La personalità autoritaria).
[47] Ciò comporta due distinzioni, di cui la modernità è andata
privandosi: che il tribunale non è anzitutto statuale (primo diritto); e
che giudiziario non significa né anzitutto né essenzialmente penale.
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