L'ESPERIENZA GIURIDICA - Società Amici del Pensiero

ognuno può obbligarsi a proprio beneficio correlato, in un unico
moto, con il beneficio di un altro. Qualità e grandezza della materia
dell'appuntamento (o dei suoi «affari» quali che siano, e vi sono
anche «affari amorosi»), nonché la sua durata o stabilità temporale,
nonché il numero di soggetti implicabili, non possono né devono
venire prestabiliti da alcuna tipologia pregiudiziale. Quanto al
numero, vale il detto che molti – tutti – sono i chiamati, non
dipendendo che da loro se pochi o molti saranno gli eletti.
L’esistenza di un tale regime, o il rilancio nel tempo della sua
possibilità, dipende dal solo fatto che almeno uno, dalla posizione di
Soggetto, gli dia inizio. L’esistenza dell'universo di un tale regime
dipende da un tale atto iniziale.
Chiamiamo «paterno» il pensiero giuridico di natura. Questo
«paterno» sconfigge il paternalismo della modernità, oggi
ridicolizzato dalla «figura paterna» degli psicologi («che figura!»).
«Padre» significa eredità e costituibilità dell'universo come eredità
grazie all'atto costituente di un soggetto.
2. IL DIRITTO SECONDARIO, O STATUALE
Faremo ora brevissimo cenno al secondo e secondario diritto,
ossia a ciò che fa una seconda cittadinanza. Non per la prima volta
dichiariamo il nostro agostinismo laico (due sono le cittadinanze).| 35| 36
«Secondario» non significa di importanza minore: significa che
senza il primo il secondo non è neppure pensabile malgrado la sua
esistenza reale, oltre a rimanere permanentemente esposto alla sua
degradazione da diritto a comando (ius quia iussum),
simultaneamente in politica, economia, psicologia. Nel nostro secolo,
e nei nostri ultimi anni, l'attualità di questa osservazione è massima:
il diritto statuale infatti può essere nuovamente, e forse più
gravemente, travolto.
Posto il primo diritto come quello in cui si realizza l'unica
normalità possibile, cioè la nostra definizione della vita psichica
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