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L'ESPERIENZA GIURIDICA - Società Amici del Pensiero

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portata più generale: in principio era la civiltà. L’abito da sera la<br />

simbolizza.<br />

Sto introducendo il Corso di quest’anno – L’esperienza giuridica.<br />

Istituzioni <strong>del</strong> pensiero laico – non solo perché vogliamo<br />

confrontarci con tanti e vogliamo discutere la dottrina che<br />

insegniamo, ma anche perché questo è il modo per procedere nella<br />

nostra capitolazione e ri-capitolazione. "Istituzione" è parola<br />

intellettualmente forte; la nostra prima affermazione è che l’uomo è<br />

un’istituzione ambulante (non è solo "persona fisica"): non vi sono<br />

l’uomo nudo da una parte (cioè non-istituzione), e la civiltà, la<br />

cultura, il diritto, lo Stato, la religione dall’altra. La prima istituzione<br />

è quella che, in quell’antica lingua, si chiamava Adamo, che sta a<br />

dire "l’uomo". L’uomo è un’istituzione che incontra istituzioni. In<br />

definitiva: non c’è Natura/Cultura.<br />

Noi aggiungiamo che l’uomo è un’istituzione giuridica, oppure<br />

che è malato. La novità <strong>del</strong> nostro parlare di ri-capitolazione sta<br />

nell’ammettere l’esistenza <strong>del</strong> ri-capitolante, ossia <strong>del</strong> soggetto. Ai<br />

giorni nostri questa è l’asserzione più ardua: si parla di funzioni, di<br />

organizzazione, di mo<strong>del</strong>li, ma il soggetto sta scomparendo persino<br />

dalla lingua, o almeno dalla lingua colta (ma la lingua è colta solo<br />

perché è lingua). A costo di restare in pochi - ma tres faciunt<br />

collegium -, noi asseriamo di riconoscere il soggetto.<br />

Ma fin qui resteremmo al solo livello <strong>del</strong>la dottrina, mentre la<br />

novità di ciò che facciamo è subito materiale e operativa fino a<br />

professionale. La nostra asserzione più ingente è che|riconosciamo<br />

[2] il soggetto ri-capitolante o ri-capitolato, buono o cattivo, sano o<br />

patologico o patogeno, in ogni soggetto e specialmente in tutta la<br />

psicopatologia: riconosciamo il soggetto nello schizofrenico, nel<br />

demente, nell’handicappato grave, nell’autistico. Se già l’asserzione<br />

dottrinale <strong>del</strong>l’esistenza <strong>del</strong> soggetto - significa: competente,<br />

foss’anche nel peggio - si scontra con le teorie consolidate<br />

<strong>del</strong>l’attuale cultura universitaria psicologico-psichiatrica, asserire che<br />

riconosciamo il soggetto in ogni psicopatologia è dire l’impensato.<br />

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