R. De Lorenzo, L'età napoleonica (1800-1815) - Decennio ...
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RENATA DE LORENZO<br />
L'ETA Á NAPOLEONICA (<strong>1800</strong>-<strong>1815</strong>)
Introduzione<br />
Avvertenza<br />
Bibliografia<br />
I. LE FONTI<br />
1. Archivi. Inventari ed edizioni di fonti<br />
a) Le fonti fiscali: i catasti (in ordine geopolitico)<br />
b) Le fonti notarili<br />
c) Le fonti demografiche<br />
d) Le fonti sulle forme di opposizione (brigantaggio,<br />
insorgenze) e sulle societaÁ segrete<br />
e) Le fonti sulla soppressione degli ordini religiosi<br />
e l'alienazione dei beni dello Stato<br />
f) Le fonti giuridiche e le fonti coeve a stampa di<br />
carattere legislativo e amministrativo (codici, almanacchi,<br />
statuti)<br />
g) Le fonti diplomatiche<br />
2. Manoscritti e testi di contemporanei (antologie,<br />
diari, cronache, lettere, memorie, manifesti, ristampe)<br />
3. Sussidi (Monete, Medaglie e Timbri, Cartografia)<br />
a) Monete<br />
b) Medaglie e Timbri<br />
c) Cartografia<br />
II. BIBLIOGRAFIE E RASSEGNE BIBLIOGRAFICHE.<br />
STORIOGRAFIA<br />
1. Bibliografie e rassegne bibliografiche<br />
2. Storiografia<br />
III. OPERE GENERALI<br />
1. Napoleone Bonaparte<br />
2. Il periodo <strong>1800</strong>-<strong>1815</strong> nella storia europea e mondiale<br />
3. Il periodo <strong>1800</strong>-<strong>1815</strong> nella storia italiana<br />
4. Percorsi tematici<br />
IV. ATTI DI CONVEGNI E CATALOGHI DI MOSTRE<br />
V. LE GUERRE NAPOLEONICHE<br />
VI. IL PERCORSO POLITICO<br />
1. Dalla politica concordataria al Congresso di Vienna<br />
SOMMARIO<br />
Ð 446 Ð<br />
2. La Consulta di Lione<br />
3. Tumulti e insorgenze<br />
4. I movimenti politici: democrazia, neogiacobinismo,<br />
massoneria, emigrazione<br />
5. Napoleone all'Elba<br />
6. Il <strong>1815</strong> e la fine del regime napoleonico<br />
VII. L'ITALIA E IL SUO TERRITORIO<br />
1. I dipartimenti italiani annessi all'Impero<br />
a) Piemonte e Val d'Aosta<br />
Fonti e storiografia<br />
Opere generali<br />
Percorsi tematici<br />
Personaggi (in ordine alfabetico)<br />
La dimensione urbana<br />
b) Liguria<br />
Fonti e storiografia<br />
Opere generali<br />
Percorsi tematici<br />
Personaggi (in ordine alfabetico)<br />
La dimensione urbana<br />
2. La Seconda Cisalpina. La Repubblica Italiana<br />
(1802-1805). Il Regno d' Italia (1805-1814)<br />
Fonti e storiografia<br />
Opere generali<br />
Percorsi tematici<br />
Personaggi (in ordine alfabetico)<br />
La dimensione urbana lombarda<br />
Veneto, Friuli, Trentino, Istria e Dalmazia,<br />
Isole Jonie<br />
3. Gli Stati Parmensi<br />
4. La Toscana e il Regno d'Etruria<br />
Fonti e storiografia<br />
Opere generali<br />
Percorsi tematici<br />
Personaggi (in ordine alfabetico)<br />
La dimensione urbana<br />
5. Lo Stato della Chiesa<br />
Fonti e storiografia<br />
Opere generali<br />
a) La storia della Chiesa<br />
b) Lo Stato pontificio (Roma, Lazio, Legazioni poi<br />
dipartimenti)<br />
Percorsi tematici<br />
Personaggi (in ordine alfabetico)
Regioni appartenenti allo Stato Pontificio passate<br />
sotto il Regno Italico e annesse alla Francia:<br />
Lazio, Emilia Romagna, Territori Estensi,<br />
Marche, Umbria<br />
6. Il Regno di Napoli<br />
Fonti e storiografia<br />
Opere generali<br />
Percorsi tematici<br />
Personaggi (in ordine alfabetico)<br />
Regioni, province, cittaÁ: Napoli e la Campania,<br />
Principato Citra, Principato Ultra, Abruzzi,<br />
Basilicata, Calabria, Puglia, Molise<br />
7. L'Italia fuori della conquista <strong>napoleonica</strong><br />
L'ETA Á NAPOLEONICA (<strong>1800</strong>-<strong>1815</strong>)<br />
Ð 447 Ð<br />
a) La Sardegna<br />
Fonti e storiografia<br />
Opere generali<br />
Percorsi tematici<br />
Personaggi (in ordine alfabetico)<br />
La dimensione urbana<br />
b) La Sicilia<br />
Fonti<br />
Bibliografia e storiografia<br />
Opere generali<br />
Percorsi tematici<br />
Personaggi (in ordine alfabetico)<br />
La dimensione urbana
INTRODUZIONE<br />
Rispetto all'affermazione con cui Vittorio E. Giuntella e Carlo Zaghi introducevano<br />
il loro contributo su L'Italia nel sistema napoleonico alla Bibliografia dell'etaÁ del Risorgimento,<br />
edita nel 1971, cioeÁ dello scarso interesse nel trentennio 1940-1970 per questo<br />
periodo, ci troviamo oggi di fronte alla constatazione opposta. E cioÁ vale sia per la fase<br />
1790-1799, dal riformismo al Triennio rivoluzionario, sia per quella <strong>napoleonica</strong> post-<br />
Marengo. Le motivazioni sono molteplici, legate certamente alla domanda storiografica<br />
e politica del presente a livello italiano e internazionale, alle celebrazioni del bicentenario,<br />
prima rivoluzionario, ora napoleonico, con modalitaÁ molto diverse dal trionfalismo<br />
revanchista che in Francia aveva caratterizzato le celebrazioni del primo centenario nel<br />
1889. Si aggiungano la moltiplicazione dei centri di ricerca, col proliferare di piccole<br />
universitaÁ, l'accresciuto numero dei ricercatori, la celeritaÁ dei mezzi di comunicazione<br />
che consente tempi di lavoro piuÁ concentrato, maggiore disponibilitaÁ di fonti e strumenti<br />
bibliografici.<br />
Se tutto cioÁ puoÁ aver avuto risvolti penalizzanti in alcuni casi in merito alla qualitaÁ<br />
degli interventi [ma si tratta degli stessi limiti dell'«indirizzo politico diplomatico fine a<br />
se stesso» (p. 391) e della stessa approssimazione delle conclusioni e dell'indagine archivistica,<br />
che lamentavano Giuntella e Zaghi], i vantaggi sono certamente individuabili in<br />
un ampliamento delle tematiche, in una maggiore consapevolezza del carattere complesso<br />
dell'approccio storiografico, che deve tener conto delle settorializzazioni (storia politica,<br />
diplomatica, sociale, economica, delle istituzioni, demografica, di genere, dell'ambiente,<br />
e cosõÁ via), ma anche smussarne i contorni rigidi e valorizzare il carattere euristico<br />
delle conoscenze trasversali. Il riproporsi negli ultimi anni della storia politica, diplomatica,<br />
culturale, non va pertanto inteso come revanchista ritorno di scuole, ma<br />
come consapevolezza di rinnovate metodologie.<br />
In campo archivistico, per quanto molto sia ancora da organizzare, si sono moltiplicati<br />
gli inventari di fonti sul periodo francese in Italia e in alcuni casi anche di fonti francesi<br />
sull'Italia, sia ad opera degli archivi parigini che per iniziativa di quelli italiani. Significativo<br />
il caso torinese, ove si eÁ provveduto a selezionare il materiale di etaÁ <strong>napoleonica</strong>,<br />
relativo al Piemonte, conservato a Parigi, dando luogo al volume Fonti dell'Archivio<br />
nazionale di Parigi per la storia istituzionale del Piemonte (1798-1814), che integra il<br />
classico Baldo Peroni, Fonti per la storia d'Italia dal 1789 al <strong>1815</strong> nell'Archivio di Stato<br />
di Parigi, del 1936. Ne sono mancate indagini in altri archivi europei.<br />
La disponibilitaÁ diretta di alcuni di questi inventari in Internet eÁ un aspetto che richiede<br />
sia maggiore e diversa professionalitaÁ dell'archivista, sia capacitaÁ di interrogazione<br />
da parte del ricercatore. Su queste basi per il presente e per il futuro la segnalazione<br />
delle mancanze non va tanto nella direzione di chiedersi quanto eÁ stato ordinato, inventariato,<br />
ecc..., ma quanto eÁ stato messo in rete, segnalato opportunamente con link, in-<br />
Ð 449 Ð
RENATA DE LORENZO<br />
serito con programmi ad hoc, elaborati per la schedatura di manoscritti ed opere a<br />
stampa.<br />
C'eÁ da chiedersi ancora come ha risposto la ricerca degli ultimi trent'anni alle lacune<br />
chiaramente indicate dai due autori citati: la settorialitaÁ, il tecnicismo, la ripetitivitaÁ dei<br />
temi, la mancanza di attenzione all'«analisi della societaÁ e delle sue strutture e delle classi<br />
e forze economiche, culturali e sociali che esprime e delle loro singole azioni e reazioni»,<br />
l'attrazione per la figura di Napoleone piuÁ che per l'Italia nel suo processo storico,<br />
la mancanza di opere complessive. Quest'ultimo rilievo eÁ ancora valido, sia per il Regno<br />
d'Italia che per altre zone, come la Roma <strong>napoleonica</strong> e il Regno di Napoli, ambiti per i<br />
quali restano fondamentali alcune opere generali (Louis Madelein e Jacques Rambaud),<br />
espressione di una storiografia francese di inizio '900, o sono comunque punto di riferimento<br />
opere datate come quelle di Angela Valente per il Regno di Gioacchino Murat.<br />
I tentativi di sintesi, in effetti, non sono mancati ma sono stati delegati ad iniziative editoriali<br />
a piuÁ voci, nelle quali uno o piuÁ ricercatori affrontavano il periodo rivoluzionario<br />
e napoleonico nella sua complessitaÁ, o in analisi per temi, ma in un imposto ridotto numero<br />
di pagine.<br />
Queste constatazioni hanno indotto l'autrice (anche in funzione della divisione della<br />
trattazione del periodo, in base ad una delimitazione cronologica, con Anna Maria Rao<br />
e Massimo Cattaneo, il cui saggio comprende gli anni fino al 1799), a cambiare la struttura<br />
del precedente repertorio bibliografico di Giuntella e Zaghi, la cui impostazione<br />
appare prevalentemente dominata dalla storia politica e confina negli studi locali proprio<br />
il settore che ha avuto maggiore sviluppo, quello della storia delle singole aree, nelle<br />
loro interne articolazioni territoriali. Qui infatti si individuano i campi privilegiati della<br />
verifica di cioÁ che si chiedeva alla ricerca storica degli anni post-1970: non solo le leggi<br />
e le riforme, «il profilo dell'istituto giuridico nella sua formazione costituzionale» (che<br />
egemonizzava per i due autori l'opera di Melchiorre Roberti sulla Milano <strong>napoleonica</strong> a<br />
discapito del suo funzionamento e dell'influenza della societaÁ), ma le esigenze strutturali<br />
grazie alle quali fu possibile far funzionare un modello di Stato amministrativo imposto<br />
dall'esterno; il concreto agire di uffici, magistrature; le battaglie, ma soprattutto la vita<br />
quotidiana dell'esercito; il pre e il post di eventi, che si ricordano per la loro esplosivitaÁ e<br />
invasivitaÁ; le strade del diritto, di codici e costituzioni, come frutto di societaÁ complesse<br />
che occorre conoscere proprio articolando le esigenze delle eÂlites e dei gruppi sociali in<br />
rapporto alla specificitaÁ dei contesti; il linguaggio, come strumento di decostruzione,<br />
per precisare termini, espressioni. Le definizioni si complicano e il dato linguistico assume<br />
una valenza socio-politica esplicita. Lo storico ha necessitaÁ di definire termini,<br />
espressioni. Concetti aggreganti cambiano significato secondo i luoghi e i tempi: eÂlites,<br />
protonotabilato, notabilato, controrivoluzione, antirivoluzione, insorgenze, giacobini,<br />
patrioti, neogiacobini e cosõÁ via, sono termini che hanno perso il carattere di genericitaÁ<br />
per riempirsi di valori e significati legati ai processi di formazione di lunga, media e breve<br />
durata.<br />
I tentativi compiuti per venir incontro a queste esigenze hanno finito per complicare<br />
ma anche raffinare le domande storiografiche: si pensi agli studi sulla vendita dei beni<br />
dello Stato e degli enti ecclesiastici soppressi che hanno dato luogo in tutte le zone a<br />
ricerche di tipo quantitativo. Non piuÁ ad un certo punto contano tuttavia le modalitaÁ,<br />
i meccanismi ``politici'' della vendita dei beni nazionali, di distribuzione e redistribuzione<br />
della proprietaÁ, ma la verifica su tempi lunghi degli effetti di quell'operazione, che eÁ<br />
Ð 450 Ð
L'ETA Á NAPOLEONICA (<strong>1800</strong>-<strong>1815</strong>)<br />
stata momento fondante di diversi rapporti e diverse forme di rappresentativitaÁ; conta<br />
ancora la verifica in spazi urbani, ove agiscono non solo le borghesie delle tradizionali<br />
categorie di un Ottocento progressista, ma anche le aristocrazie e si plasma la loro capacitaÁ<br />
di sopravvivere e di imporre i propri valori alla societaÁ, con una sorta di prosieguo<br />
dell'antico regime, su diverse coordinate.<br />
Si prospetta quindi un notabilato ampio e diversificato al suo interno, espressione<br />
dell'eÂlite (Louis Bergeron), data la molteplicitaÁ di figure che esso riesce a inglobare, con<br />
accentuazione ora degli aspetti relativi all'influenza politica e fortuna economica (Armando<br />
Saitta), ora di quelli della componente burocratica-amministrativa e della partecipazione<br />
alla guardia d'onore (Carlo Capra, Andre Tudesq e Andre Jardin), ora di<br />
«honneur, meÂrite, argent» (Guy Chaussinand-Nogaret), per qualificare le «masses de<br />
granit». ProprietaÁ, potere, famiglia, sono aspetti caratterizzanti estendibili a livelli medi,<br />
gruppi professionali, mondo militare, clero, servizi, ai soggetti presenti nei collegi elettorali,<br />
nei consigli dipartimentali, provinciali e distrettuali, nei consigli di arrondissement,<br />
nei consigli comunali, con connotazioni destinate a perpetuarsi e complicarsi<br />
(Le Italie dei notabili: il punto della situazione, a cura di Luigi Ponziani, L'Aquila,<br />
2001, Atti del convegno, Pescara, 5-8 marzo 1998, Napoli, ESI, 2001).<br />
Se ancora forte eÁ la suggestione dell'antropologia storica del classico Sidney Tarrow<br />
(Tra centro e periferia. Il ruolo degli amministratori locali in Italia e in Francia, Bologna,<br />
Il Mulino, 1979), nel qualificare questo complesso rapporto si eÁ arricchita la conoscenza<br />
dei gruppi dirigenti periferici, notabili o protonotabili, amministratori, funzionari e impiegati,<br />
«imprenditori», ma anche commercianti e negozianti, la cui caratteristica eÁ<br />
quella di vivacizzare in vario modo le realtaÁ provinciali, di dare un nuovo senso al rapporto<br />
con le capitali, di muoversi sempre all'ombra dello Stato, di sfruttare le occasioni<br />
offerte dal riformismo. Problema che si proietta all'indietro per la necessitaÁ di comprendere<br />
l'entourage istituzionale e pedagogico che forma potenziali amministratori in Stati<br />
settecenteschi non amministrativi e si proietta sull'Ottocento per la concreta prova di seÂ<br />
che molti fecero, a conferma spesso dell'esperienza giaÁ fatta nel Triennio repubblicano.<br />
Come si eÁ formato il personale politico e amministrativo che in definitiva non appare<br />
impari ai compiti assegnati? Come valutare la capacitaÁ di molti di interpretare piuÁ<br />
che di recepire il modello d'oltralpe, di entrare col mondo burocratico francese in un<br />
rapporto non di sudditanza ma di scambio di esperienze e competenze? Si veda il caso<br />
del costituzionalismo di Daunou che tanto deve all'esperienza romana (Francesca Sofia,<br />
Antico e moderno nel costituzionalismo di P.C.F. Daunou, commissario civile a Roma, in<br />
Cap. IV Convegni, 1994 ROMA, pp. 349-366)<br />
Le citate diversificazioni trovano conferma negli studi sulle cittaÁ e sulle regioni, suffragati<br />
da scelte editoriali che prediligono queste dimensioni. Sensibile ad una maggiore<br />
articolazione dei gruppi sociali rispetto alla tradizionale polaritaÁ fra proprietari e contadini,<br />
ancora condizionata, nei primi anni Settanta, dall'impostazione gramsciana e da<br />
una maggiore attenzione allo studio delle campagne, la storiografia appare infatti privilegiare<br />
la dimensione urbana, in un rapporto tuttavia non conflittuale con quella rurale.<br />
Il convegno di Roma del 1984 (Villes et territoire pendant la peÂriode napoleÂonienne:<br />
France et Italie), in una prospettiva comparata Italia-Francia, coniugava innanzitutto<br />
il territorio, soggetto e oggetto dell'amministrazione, attraverso lavori pubblici, con l'individuazione<br />
delle relative professioni: ingegneri e architetti, rivisitazione in prospettiva<br />
urbana di catasti, statistiche, censimenti, cartografia, viabilitaÁ, urbanistica, spazi pubbli-<br />
Ð 451 Ð
ci e privati. Accanto al sorgere dei soliti uomini nuovi, prevalevano l'attenzione alla persistenza<br />
e alla capacitaÁ di riciclarsi delle aristocrazie, alla loro continuata presenza nei<br />
centri del potere, alla loro promettente capacitaÁ di adeguarsi alle nuove richieste sociali<br />
ed economiche del periodo, come nel caso della Firenze francese di Giovanni Gozzini<br />
(Firenze francese: famiglie e mestieri ai primi dell'Ottocento, Firenze, Ponte alle Grazie,<br />
1989). In altri casi si eÁ piuttosto valorizzata la fisionomia <strong>napoleonica</strong> e ottocentesca urbana<br />
determinata da impiegati e liberi professionisti, negozianti, bottegai, con l'uso di<br />
tutti i criteri di misurazione (come affitti, presenza di servi e domestici), salvaguardando<br />
la caratteristica fondamentale dei nuovi ceti nella ricchezza pecuniaria, che incide anche<br />
su una diversa fisionomia nobiliare (la Firenze di Fabio Bertini, NobiltaÁ e finanza tra<br />
'700 e '800. <strong>De</strong>bito e affari a Firenze nell'etaÁ <strong>napoleonica</strong>, Firenze, Centro Editoriale Toscano,<br />
1989). L'attenzione al terziario ha reso piuÁ articolata l'eÂlite cittadina di grossisti,<br />
commercianti, provenienti da vari strati sociali, con annessa attenzione alle forme del<br />
credito, e i cambiamenti urbanistici, richiesti da gruppi burocratici viventi di stipendio,<br />
sono apparsi motori di una maggiore circolazione del danaro.<br />
In questo arricchirsi del campo semantico delle eÂlites, soggette a molteplici e differenti<br />
tipi di definizione, si eÁ avvertita l'esigenza di conoscere la loro formazione culturale<br />
complessiva, quindi il moltiplicarsi di studi sulla scuola e soprattutto sulle universitaÁ,<br />
riflesso di un rinnovato interesse per la storia della cultura ed insieme per quella dei<br />
gruppi dirigenti, seguiti nel loro cursus studiorum.<br />
I tradizionali blocchi (gruppi sociali in lotta, cittaÁ-campagna) appaiono quindi poco<br />
omogenei e poco convincenti, eppure occorre guardarsi dalla tentazione di respingerli<br />
tout-court. Nello studio del mondo rurale suggestioni e categorie interpretative provenienti<br />
dal Gruppo di Gottinga ci restituiscono una ruralitaÁ complessa, in cui verificare<br />
il rapporto tra demografia e attivitaÁ manifatturiere, dinamiche matrimoniali e strutturarsi<br />
della famiglia come unitaÁ produttiva e riproduttiva insieme (ganzes haus); in una campagna<br />
luogo anche di attivitaÁ extraagricole, la famiglia appare piuÁ articolata e meno lontana<br />
dal mondo urbano, in un rapporto non piuÁ conflittuale ne reciprocamente escludente.<br />
Sono da auspicare pertanto un ritorno di ruralitaÁ, una consapevolezza rinnovata<br />
del carattere comunque preminente del settore primario per tutto l'Ottocento e in tutte<br />
le regioni italiane, un suo rinnovato protagonismo che coinvolga i settori produttivi e<br />
sociali aspiranti ad una ampliata e diffusa legittimazione storiografica, come il mondo<br />
del clero e delle parrocchie, non a caso fortemente legato alla dimensione «campagna».<br />
Sono processi che vanno seguiti attraverso lo studio di censimenti, statistiche coeve,<br />
contratti di matrimonio, fonti demografiche, ricostruzioni di reti relazionali legate al<br />
gruppo parentale, collegando demografia storica e storia socio-politica.<br />
1. Trenta anni non compatti: un bilancio<br />
RENATA DE LORENZO<br />
Il Colloquio internazionale sulla storia dell'Italia giacobina e <strong>napoleonica</strong> (Roma,<br />
25-27 marzo 1974), sia per la qualitaÁ delle relazioni che per le tematiche affrontate indicava<br />
le linee di interesse di quegli anni: la compattezza della fase 1789-<strong>1815</strong>, le indagini<br />
su proprietaÁ, feudalitaÁ, economia, il ruolo penalizzante o meno della dominazione<br />
francese, le suggestioni gramsciane della «reÂvolution agraire manqueÂe», l'uso del catasto<br />
non solo come fonte fiscale, ma per lo studio delle strutture economico-sociali, il tentativo<br />
di definire i gruppi dirigenti, l'interesse allo studio dei prezzi, la correlazione<br />
Ð 452 Ð
tra atteggiamenti politici e fisionomia sociale, le suggestioni degli studi prosopografici<br />
francesi in merito alla quantitaÁ e qualitaÁ dei notabili, le forme dell'opposizione piuttosto<br />
come ``ralliement'', l'aspetto istituzionale come adesione o differenziazione rispetto al<br />
modello ma anche come contenitore da conoscere nei suoi aspetti organizzativi, da<br />
riempire con fisionomie di impiegati, funzionari, burocrati, lo studio della povertaÁ e<br />
dei prefetti, l'aspetto culturale e propagandistico tramite la stampa, lo sviluppo urbano,<br />
le classi dirigenti pre e post la rivoluzione e l'etaÁ <strong>napoleonica</strong>, l'organizzazione amministrativa<br />
nell'ambito sia dei dipartimenti di nuova creazione nelle zone annesse alla Francia,<br />
sia con la creazione di distretti e di province, una conoscenza delle istituzioni nuove<br />
e progressivamente studi sul loro funzionamento.<br />
Molti di questi percorsi sono stati seguiti in un'ottica che manteneva inalterata la<br />
centralitaÁ dello Stato, ma non escludeva la possibilitaÁ di stabilire nessi, correlazioni<br />
tra momento istituzionale e societaÁ civile, sia che riguardassero il livello comunale<br />
che quello distrettuale e provinciale/dipartimentale, dando risalto alle possibilitaÁ di mobilitaÁ<br />
socio-politica offerte dal nuovo regime censitario, sia che prediligessero prefetture<br />
e intendenze, o le sommosse contadine, il brigantaggio, come forme di una complessa<br />
accettazione della dominazione <strong>napoleonica</strong>. L'approccio culturale conosceva anch'esso<br />
molte sfumature, da quella istituzionale a quella ideologica, concentrandosi sul tema<br />
delle universitaÁ, delle accademie, dei circoli patriottici, della Massoneria, dell'impegno<br />
di scienziati ed educatori di alto livello, ma anche sulle istituzioni educative di base e sui<br />
processi di alfabetizzazione nell'azione dello Stato amministrativo.<br />
Un primo bilancio di questa fase si deve a Pasquale Villani che nel 1986, riflettendo<br />
sulla storiografia dei venti anni precedenti, pur optando per la rottura rispetto al Settecento<br />
prerivoluzionario, individuava comunque la compattezza e l'unitarietaÁ della fase<br />
1780-1820, rispetto alla quale c'era da chiedersi «come e perche» gli «italiani» del pre-<br />
1780 fossero diversi da quelli del post-1820. Villani individuava alcuni percorsi: la distinzione<br />
fra gruppi dirigenti e la gran massa della popolazione, a sua volta non indifferenziata,<br />
ma variamente collocata in una rete di relazioni economiche, sociali, familiari;<br />
il porsi del «giacobinismo» come categoria densa di significati politici; i differenti<br />
percorsi di una storia delle idee e di quella delle istituzioni, delle congiunture economiche,<br />
della societaÁ.<br />
Sulla scia di Saitta riconfermava il carattere di frattura del Triennio, come momento<br />
anche di introduzione di nuovi fermenti destinati a lievitare, ed accettava una scansione<br />
storiografica che vedeva nel 1974, come denunziato da Saitta, il declinare o la fine della<br />
stagione di studio dei movimenti politici e del giacobinismo, nel 1986 anche il declino<br />
per l'interesse alla storia delle strutture e dell'economia, e l'affermarsi di una storiografia<br />
sensibile alle suggestioni antropologiche. <strong>De</strong>lla produzione 1965-1985 lamentava «minore<br />
originalitaÁ e vigore» rispetto al periodo precedente, ma anche «piuÁ sicura disciplina<br />
di ricerca, ... maggiore consapevolezza della complessitaÁ degli intrecci, .... piuÁ varia<br />
articolazione dei temi, ... piuÁ folto numero di ricerche e ricercatori».<br />
Riferendosi al numero dei «Quaderni storici» del 1978 su Notabili e funzionari nell'Italia<br />
<strong>napoleonica</strong>, ricordava come il cambiare delle prospettive incidesse sulle scansioni<br />
temporali, come i quesiti tradizionali su ruolo e funzionamento delle istituzioni, frattura<br />
o continuitaÁ, rapporti tra le «classi», «progresso o regresso sulla via del capitalismo»,<br />
fossero generali e imprecisi rispetto ad un'etaÁ <strong>napoleonica</strong>, momento breve ma<br />
significativo secondo che si badi alla storia politica, sociale, istituzionale, alle trasforma-<br />
30<br />
L'ETA Á NAPOLEONICA (<strong>1800</strong>-<strong>1815</strong>)<br />
Ð 453 Ð
RENATA DE LORENZO<br />
zioni economiche, alla mentalitaÁ collettiva. Momento pertanto di uomini viventi in istituzioni<br />
rinnovate, ma anche radicati nel passato, per educazione, sensibilitaÁ, legami familiari,<br />
mentalitaÁ e quindi uomini delle ``resistenze''. Riaffermava tuttavia il ruolo e gli<br />
spazi che ancora appartenevano alla storia politico-sociale, politico-istituzionale, politico-economica.<br />
Il consuntivo di Villani precedeva la svolta determinata dalla celebrazione del bicentenario<br />
della Rivoluzione francese, che dava luogo anche in Italia ad una serie di incontri<br />
sui temi dell'esercito, delle istituzioni e del loro funzionamento (in particolare quelle assistenziali),<br />
sull'organizzazione dello Stato, o semplicemente su specifiche aree geo-politiche<br />
al fine di verificare i riflessi, gli echi, le ripercussioni dell'evento francese nella<br />
penisola e nella sua cultura. Si recepivano nuove categorie interpretative come la distinzione<br />
tra antirivoluzione e controrivoluzione, lavorando sui lemmi per analizzare le modalitaÁ<br />
della politica. Temi in apparenza non nuovi come il mondo militare, la politica<br />
fiscale, il patriottismo, l'assistenza, la pubblica istruzione, le Accademie e la cultura, erano<br />
riproposti all'insegna del dibattito ideologico francese che metteva in discussione la<br />
attualitaÁ del messaggio rivoluzionario, donde il significativo titolo del convegno di Venezia<br />
del 1989 L'ereditaÁ dell'Ottantanove e l'Italia.<br />
Esigenze comuni alla storiografia italiana hanno conosciuto diversi approfondimenti<br />
in base alle latitudini e alle tradizioni culturali. Nonostante la omogeneizzazione istituzionale<br />
dell'etaÁ <strong>napoleonica</strong>, emergono infatti varie dimensioni regionali, secondo l'impostazione<br />
pollardiana di subsistema territoriale, omogeneo sotto il profilo produttivo<br />
ed economico, in equilibrio tra risorse naturali e lavoro, e in grado di concepire il rapporto<br />
cittaÁ-campagna in maniera piuÁ articolata e ricca di suggestioni, con una propria<br />
sensibilitaÁ a vivere il clima del momento. Se nelle zone annesse alla Francia, come nel<br />
Piemonte, si sperimentano i modelli istituzionali direttamente, a cominciare dai Codici,<br />
e ci si puoÁ avvantaggiare di biografie, bibliografie, dizionari, atlanti, opere su dignitari,<br />
ministri, diplomatici, personale politico, amministrativo, militare, sul Consiglio di Stato,<br />
ecc.., relative all'Impero (molte delle quali coordinate da Jean Tulard, Louis Bergeron,<br />
Guy Chaussinand-Nogaret, Maurice Agulhon, frutto di una storiografia che ha affrontato<br />
massicce indagini prosopografiche), le ricerche di Marco Violardo sul Piemonte ci<br />
forniscono l'immagine di un mondo piuÁ vicino al Mezzogiorno delineato dagli Atti del<br />
Convegno di Bari del 1984 (Il Mezzogiorno preunitario, economia, societaÁ e istituzioni, a<br />
cura di Angelo Massafra, Bari, <strong>De</strong>dalo, 1988) che alla Francia-modello.<br />
Per lo Stato della Chiesa rimane una specifica duplice valenza spirituale-religiosa e<br />
civile-amministrativa. Nel Regno di Napoli la pur problematica fase della prima Restaurazione,<br />
resa piuÁ viva e complessa dagli studi di Pasquale Villani colla sua esemplare<br />
biografia di Zurlo, e piuÁ di recente dall'attenzione ad una opzione federativa post-<br />
1799 che vede la partecipazione anche di intellettuali meridionali, eÁ stata comunque<br />
compressa dal «<strong>De</strong>cennio», arco temporale considerato con una sua unitarietaÁ nella sequenza<br />
Giuseppe Bonaparte-Gioacchino Murat, per connotare la tardiva dominazione<br />
<strong>napoleonica</strong> nel Mezzogiorno rispetto al Regno italico.<br />
La Toscana, erede del riformismo lorenese e pronta a riaccogliere i sovrani nella Restaurazione,<br />
dopo una produzione storiografica che valorizzava piuttosto la continuitaÁ<br />
dinastica come sintomo di specificitaÁ e identitaÁ proprie, anziche la incerta, breve, contraddittoria<br />
fase del regno d'Etruria, dell'annessione alla Francia e del granducato di<br />
Elisa Baciocchi, vede di recente il riconoscimento alla fase <strong>napoleonica</strong> di un dinamismo<br />
Ð 454 Ð
L'ETA Á NAPOLEONICA (<strong>1800</strong>-<strong>1815</strong>)<br />
che la lunga dominazione pre e post dei Lorena aveva appiattito sui connotati del riformismo<br />
autoctono; esso appariva limitato in precedenza invece a forme di patriottismo o<br />
all'opposto di brigantaggio, moti popolari e criminalitaÁ, a particolari situazioni come<br />
quella del porto di Livorno e allo sviluppo della siderurgia, all'uso dei censimenti, alla<br />
vendita dei beni nazionali, al personale prefettizio.<br />
Ne deriva quindi una visione piuÁ articolata anche di zone che non rientrano nel dominio<br />
napoleonico, ritenuto motore privilegiato della modernizzazione. Ridimensionata<br />
appare ad esempio la tradizione storiografica dell'isolamento quasi totale della Sardegna<br />
e della Sicilia, si sono evidenziati i processi messi in atto dalla dimora della corte borbonica<br />
a Palermo e dai percorsi costituzionali su modello inglese. In Sicilia i dieci anni<br />
di presenza dei sovrani fecero dell'isola la base e l'emporio della flotta inglese nel Mediterraneo,<br />
con un indotto legato ai bisogni della corte nonche alle spese militari per<br />
derrate alimentari, soprattutto grano, vino e bestiame, con conseguenti alti prezzi ± favorevole<br />
congiuntura economica (Alfio Signorelli, Tra ceto e censo: studi sulle eÂlites urbane<br />
nella Sicilia dell'Ottocento, Milano, Franco Angeli, 1999).<br />
Alla luce di questa piuÁ consapevole percezione delle varie fisionomie territoriali eÁ<br />
possibile valutare anche cosa si eÁ realizzato rispetto alla denuncia di carenze fatta da<br />
Giuntella e Zaghi, a cominciare dalle biografie di Napoleone che, pur vedendo prevalere<br />
ancora l'atteggiamento agiografico rispetto alla leggenda nera, hanno anche recepito<br />
l'opportunitaÁ di qualificare il regime piuÁ che l'uomo. La prevalenza di traduzioni di<br />
opere straniere non ha escluso inoltre agili sintesi di serio taglio scientifico, come quella<br />
di Criscuolo, e un ampio e critico lavoro da prospettiva italiana, ad opera di Luigi Mascilli<br />
Migliorini.<br />
E Á indubbio che, grazie ai lavori di John Davis, di Franco <strong>De</strong>lla Peruta, di Luigi Mascilli<br />
Migliorini, di Anna Maria Rao, di Isabella Forte Messina, la costante attenzione al<br />
tema della guerra e delle sue modalitaÁ, uno dei punti forti della storiografia <strong>napoleonica</strong>,<br />
si eÁ aperta agli aspetti sociali collaterali, dalla vita quotidiana delle truppe agli approvvigionamenti,<br />
alle forme di armamento e composizione delle armate, ma soprattutto alla<br />
coscrizione legata alla nuzialitaÁ e ai processi demografici, alla diserzione, alle modalitaÁ<br />
della vita civile e politica. Sempre molto studiati sono ancora i problemi della difesa,<br />
delle relazioni internazionali sotto il profilo delle vicende guerresche, con accentuate<br />
specializzazioni sia da parte dei tecnici della difesa e della diplomazia che da parte<br />
dei giuristi, tranne forse che per gli aspetti finanziari ed economici (fornitori dell'esercito,<br />
per alimenti, nitro, armi, forme di speculazione).<br />
Alla fine degli anni Settanta il citato numero 78 dei «Quaderni storici» su Notabili e<br />
funzionari nell'Italia <strong>napoleonica</strong>, sulla scia di lavori condotti in Francia, dava una chiara<br />
indicazione di ricerca, non seguita in maniera massiccia come ci si aspettava. Gli anni<br />
Ottanta vedevano approfondire la conoscenza di alcuni campi di questa burocrazia, come<br />
il mondo dei prefetti (Livio Antonielli, Armando <strong>De</strong> Martino), l'amministrazione<br />
delle finanze, in particolare per la tassa sulla terra (Renata <strong>De</strong> <strong>Lorenzo</strong>), si moltiplicavano<br />
gli studi sugli organismi consultivi, come i consigli provinciali e distrettuali, fucina<br />
e campo di prova dei gruppi dirigenti, in seguito alle importanti indicazioni di Alfonso<br />
Scirocco (Maria Sofia Corciulo, Renata <strong>De</strong> <strong>Lorenzo</strong> e, negli anni Novanta, Nicola Antonacci,<br />
Claudio Canonici, Francesca Lo Faro, Maria Rosaria Rescigno). Ai molti stimoli<br />
non sembra corrispondere una identica sensibilitaÁ regionale ma gli studi degli autori<br />
citati e di Angelantonio Spagnoletti, Guido Melis, Marco Meriggi, Raffaele Feola sul<br />
Ð 455 Ð
RENATA DE LORENZO<br />
contenzioso amministrativo, con taglio istituzionale e giuridico ma anche con forti interrogativi<br />
sui risvolti sociali, sono segno di una minore rigiditaÁ delle discipline.<br />
La centralitaÁ dello Stato rimane forte come criterio interpretativo, tuttavia l'analisi si<br />
proietta su diverse categorie storiografiche, dalla creazione e crescita dei gruppi professionali,<br />
all'associazionismo religioso e solidaristico, alle storie di genere, a forme di varia<br />
mobilitaÁ sociale, ma anche di demobilitaÁ. I temi dell'assistenza, dell'insegnamento, in<br />
quanto campi che subirono trasformazioni radicali, sottratti alla Chiesa, sono stati approfonditi<br />
dovunque, per quanto poco conosciuto sia ancora l'insegnamento di base,<br />
primario. L'azione e la selezione delle burocrazie, a livello comunale, distrettuale, provinciale,<br />
dipartimentale, eÁ campo soggetto ad indagini frammentarie ed alla fine appare<br />
ancora molto lacunoso.<br />
Studiosi del diritto e dei movimenti politici hanno evidenziato le motivazioni ampie<br />
che sono alla base di codici e costituzioni, indagato sulle forme di polizia. La ricostruzione<br />
dell'organizzazione ministeriale, in particolare quella della Repubblica italiana, ha<br />
privilegiato gli Affari Interni e la Guerra (Giovanni Ancarani, Il governo della Repubblica<br />
italiana, 1802-1805, Milano, UniversitaÁ Cattolica, 1988), grazie anche alla relativa omogeneitaÁ<br />
dei rispettivi fondi archivistici. Minore attenzione ha viceversa ricevuto l'organizzazione<br />
diplomatica dell'Italia francese (Repubblica e Regno), tanto nella forma<br />
del cosiddetto «servizio interno» (l'attivitaÁ degli Uffici del Ministero delle Relazioni<br />
Estere) che del «servizio esterno», relativo alle rappresentanze diplomatiche e consolari<br />
vere e proprie, probabilmente per gli scarsi spazi di autonomia e di sovranitaÁ, che ebbe<br />
la politica estera del Regno d'Italia, creato nel 1805, come Stato satellite. Ne daÁ conferma<br />
lo studio di Arianna Arisi Rota sull'attivitaÁ diplomatica dell'Italia <strong>napoleonica</strong> attraverso<br />
le figure e le strutture alle quali, dal 1802 al 1814, spettarono l'organizzazione e la<br />
conduzione delle relazioni con gli Stati esteri: il Ministero delle Relazioni Estere, affidato<br />
da Bonaparte a Ferdinando Marescalchi e diviso tra una sede a Parigi ed una a Milano,<br />
il corpo diplomatico-consolare, evidenziano questa sudditanza ma la storia del «microcosmo»<br />
di impiegati e di agenti diplomatici ripropone i ritmi del tormentato rapporto<br />
tra il sistema francese e la realtaÁ italiana, una storia fatta di aspettative e di delusioni, di<br />
prerogative e di interessi faticosamente difesi di fronte alle interferenze delle autoritaÁ<br />
d'oltralpe e alle esigenze finanziarie della macchina imperiale.<br />
Una sommaria individuazione dei temi economici, per i quali si rimanda alla relativa<br />
sezione in ognuno dei capitoli successivi, ci porterebbe ad evidenziare lo studio del quadro<br />
generale come verifica, piuÁ che come tendenza a ricostruire le grandi linee delle sintesi<br />
complessive. Il problema che all'inizio degli anni Settanta Villani si poneva in merito<br />
al contributo che il periodo napoleonico aveva dato ad accelerare o meno la crescita<br />
economica italiana [Qualche aspetto dell'economia italiana nell'etaÁ <strong>napoleonica</strong> in Colloquio<br />
internazionale sulla storia dell'Italia giacobina e <strong>napoleonica</strong> (Cap. IV Convegni<br />
1974 ROMA, pp. 13-44)] ha perso in manicheismo, per acquistare in maggiore articolazione<br />
dei contenuti. Si va dalla ricerca sui porti, soprattutto quello di Livorno (con la<br />
consueta attenzione al contesto internazionale, agli aspetti diplomatici), di Venezia, di<br />
Genova, di Napoli, in cui la dimensione interna si qualifica per l'impegno dello Stato<br />
nel valorizzare le potenzialitaÁ produttive delle singole zone, alla riproposizione degli studi<br />
su SocietaÁ agrarie ed economiche, svincolati da una prestabilita volontaÁ di verifica<br />
dell'affermarsi del capitalismo, per proporsi come fonte utilizzabile anche per lo studio<br />
dei fenomeni associazionistici (Renata <strong>De</strong> <strong>Lorenzo</strong>, Marta Petrusewicz, Walter Palmie-<br />
Ð 456 Ð
L'ETA Á NAPOLEONICA (<strong>1800</strong>-<strong>1815</strong>)<br />
ri). Le molte ricerche su singoli settori produttivi, anche in zone molto circoscritte, spesso<br />
non sono autoreferenziali e tendono a verificare l'impatto dell'eventuale crisi sui ritmi<br />
della societaÁ e della famiglia (vedi i lavori sul Piemonte di Rosalba Davico negli anni<br />
Settanta e di Luciano Allegra negli anni Novanta).<br />
La storia delle istituzioni finanziarie e fiscali, se trova ancora un punto di riferimento<br />
essenziale nel lavoro di Marcel Marion, della prima metaÁ del '900, e di Gabriel Ardant,<br />
va sempre piuÁ a porsi come dimensione economica, anche internazionale, spesso<br />
ridotta ai soli rapporti con l'Inghilterra, mentre preme il confronto col quadro europeo.<br />
Lo studio dei catasti a sua volta, fonte per conoscere la diffusione della proprietaÁ, ha<br />
dato quadri piuÁ articolati delle singole realtaÁ locali, ma soprattutto va riproponendo il<br />
dato quantitativo come strumento da indagare con tecnologie informatiche e con risultati<br />
cartografici interattivi tramite GIS (Gestione di informazioni spaziali). Strumenti informatici<br />
che vengono usati anche per la schedatura di fonti fondamentali ma finora mai<br />
capillarmente sondate, come i lavori della Commissione feudale nel Regno di Napoli, al<br />
centro di una ricerca di Giuseppe Galasso, attualmente in corso.<br />
La pubblicazione delle fonti statistiche e dei censimenti, inquadrati con saldi apparati<br />
critici (come nel caso di Francesca Sofia), se ha confermato il ruolo «poliziesco» e di<br />
controllo delle indagini di questo tipo, ha fornito strumenti di analisi e di conoscenze<br />
nella direzione della formazione e del sondaggio del consenso.<br />
Questi temi (e molti altri, che possono dedursi dalla divisione in sezioni proposta<br />
nell'ambito dei vari capitoli, soprattutto quelli relativi alle singole aree geo-politiche),<br />
riportabili in prima istanza ad esigenze conoscitive relative al funzionamento dello Stato<br />
amministrativo, potrebbero dare la sensazione di aver messo in ombra un aspetto piuÁ<br />
evidente nella fase pre-<strong>1800</strong>, quello del dibattito politico, delle opzioni costituzionali,<br />
delle forme di opposizione (rivolte, societaÁ segrete, Massoneria), la fase cioeÁ della «scoperta<br />
della politica», per privilegiare i «tempi della politica», secondo una fraseologia<br />
ormai collaudata. In realtaÁ i rispettivi campi semantici delle due definizioni attendono<br />
ancora un reale approfondimento, soprattutto in merito alla seconda fase, quella <strong>napoleonica</strong>,<br />
da rivisitare in funzione di quanto le celebrazioni del bicentenario della Rivoluzione<br />
hanno fornito circa filoni e suggestioni di ricerca. A titolo di esempio, uno degli<br />
oggetti piuÁ controversi del recente dibattito storiografico, quello delle insorgenze, al<br />
centro anche di antistorici e faziosi revisionismi, nell'essersi precisato nel Triennio come<br />
manifestazione sottratta a motivazioni esclusivamente economiche, religiose, conservatrici,<br />
rurali, per qualificarsi antropologicamente e politicamente come espressione di antichi<br />
dissidi, lotte locali, strascichi di tentativi modernizzanti provenienti dallo Stato<br />
stesso, si proietta verso l'etaÁ <strong>napoleonica</strong> post-<strong>1800</strong> come necessitaÁ di definire le corrispettive<br />
forme di opposizione.<br />
Resistenze, iniziali settarismi carbonari, brigantaggio, non appaiono sempre etichettabili<br />
come antagonismi politici; essi consentono infatti forme di collaborazione, da funzionari<br />
e amministratori, allo Stato napoleonico e/o sono il riflesso delle simili forme di<br />
compromesso e trasformazione di ex rivoluzionari divenuti intellettuali «organici» del<br />
regime stesso (significative le biografie di alcuni dei tanti rivoluzionari che diventano<br />
funzionari, ad opera di Carlo Capra, Renato Pasta, Antonino <strong>De</strong> Francesco, Eugenio<br />
Di Rienzo, Francesco Mastroberti). In ambedue gli schieramenti, giaÁ di per se non rigidi,<br />
agiscono uomini «nuovi», con un'aggettivazione che richiede di essere precisata,<br />
piuÁ che come dato anagrafico e di maggiore o minore compromesso politico, come for-<br />
Ð 457 Ð
RENATA DE LORENZO<br />
ma di maturazione, autocoscienza, sofferenza, malinconia, malessere, sõÁ da recuperare<br />
anche dinamicitaÁ e opposizioni, magari non ostentate, ma non meno suggestive. Il citato<br />
studio delle biografie, l'apporto della storia psicologica e della psicologia storica, in Italia<br />
ancora poco praticate, possono aprire strade ad analisi di situazioni di particolare e<br />
diffuso eroismo napoleonico.<br />
Il quadro ideologico complessivo eÁ frutto comunque alla fine del funzionamento<br />
delle strutture, dell'accresciuta consapevolezza di un'uniformante dominazione <strong>napoleonica</strong><br />
su un mondo di molti Stati, di molte Italie, non solo come riflesso di un paese<br />
non unito, ma di una grande varietaÁ di atteggiamenti mentali, di opzioni politiche, di<br />
forme comportamentali. Nonostante questa frammentazione, non sempre compensata<br />
da una soddisfatta esigenza comparativa, il tema del contributo napoleonico al Risorgimento<br />
ha perso i connotati di un dibattito patriottico e nazionalistico, per riempirsi dei<br />
contenuti di una plasmante omogeneizzazione amministrativa che funge da collante sociale,<br />
di una invasivitaÁ e diffusione del modello che consente gli adeguamenti alle realtaÁ<br />
locali, ma lascia in vigore una comune percezione di Stato moderno (vedi gli studi di<br />
Livio Antonielli per il Regno italico, Alfonso Scirocco, Angelantonio Spagnoletti per<br />
il Regno di Napoli, Enrico Iachello per la Sicilia coinvolta in questi processi nonostante<br />
la sua estraneitaÁ all'occupazione territoriale <strong>napoleonica</strong>).<br />
Si ritrovano percioÁ interrogativi classici, come quelli relativi ai modelli istituzionali<br />
che dalla Francia vengono adattati agli altri paesi. Il dibattito dei primi anni Settanta, su<br />
«originalitaÁ o imitazione» delle istituzioni napoleoniche italiane, ha spinto ad indagini<br />
sulle strutture dello Stato, sulle leggi del riformismo napoleonico, sotto il profilo sia giuridico<br />
che della loro concreta applicazione. Se la problematica del modello francese si<br />
pone ripetutamente anche in studi recenti, il quadro comparativo all'interno dello spazio<br />
italiano (Cap. IV Convegni, 1996 MILANO, L'Italia nell'etaÁ <strong>napoleonica</strong>), si eÁ allargato<br />
spesso all'Europa (Cap. IV Convegni, 1997 CITTADELLA DI ALESSANDRIA, L'Europa<br />
scopre Napoleone 1793-1804); il cambiamento di prospettiva eÁ nella valorizzazione di<br />
un'imitazione che eÁ capace di gestirsi come originalitaÁ, di un'esigenza di confronto<br />
che recupera la dimensione «italiana», sotto la spinta della ricerca di nuove identitaÁ.<br />
Ma il piuÁ felice approccio comparativo si registra all'interno del paese Italia, legando<br />
il tema della nazione ad un dibattito politico di rinnovato stampo risorgimentale, riattualizzato<br />
dalle tematiche antiunitarie in una parte del paese. Dai convegni di Arcole<br />
degli anni Ottanta a quelli di Torre Pelice, Modena e Reggio Emilia della fine degli anni<br />
Novanta il Tricolore diviene oggetto di un circostanziato dibattito.<br />
La scoperta e l'esigenza di conoscenza di spazi pubblici valorizzati dal nuovo quadro<br />
normativo (cittaÁ, piazze, strade, porti ma anche uffici, carceri, luoghi di assistenza,<br />
caserme...) vede ovunque persistere ampi spazi privati con relative forme di potere,<br />
pur nella costruzione dello Stato nuovo, cioÁ sia nel Triennio che nella fase <strong>napoleonica</strong><br />
(baroni con propri armigeri, rapporti di solidarietaÁ fra baroni e comunitaÁ, pur fra<br />
contrasti).<br />
Le pratiche dell'associazionismo, in un'ottica sia politica che sociale, hanno aperto<br />
vie per la conoscenza delle biografie di singoli e di gruppi: si va dalle storie individuali<br />
di quanti dall'esperienza patriottica, repubblicana e «giacobina», spesso antibonapartista,<br />
si convertono in maniera indolore al notabilato e funzionariato napoleonico, senza<br />
reale contraddizione in rapporto all'evolversi degli eventi, a quanti rimangono da quella<br />
fase perennemente condizionati, con l'esilio politico e altre forme di opposizione ed<br />
Ð 458 Ð
emarginazione (L'Aurora, Seracchi a Roma, Esuli di Rao, Cuoco e Lomonaco di <strong>De</strong><br />
Francesco). Di qui studi sulla mobilitaÁ, quasi sempre ascendente, mentre scarsissima<br />
sensibilitaÁ ha mostrato la storiografia italiana a percorsi di mobilitaÁ discendente.<br />
Lo studio della stampa, dei giornali di vario genere, ha qualificato l'impegno di una<br />
intellettualitaÁ «organica» di tipo nuovo, di cui Foscolo eÁ emblematico rappresentante,<br />
ma essa conta soprattutto come metro di una nascente opinione pubblica che si esprime<br />
scrivendo e leggendo giornali, libri, ed elaborando, a servizio dello Stato, strumenti di<br />
creazione del consenso al regime napoleonico. Col Convegno di Tolentino del 1997<br />
(Ideologie e patrimonio storico-culturale nell'etaÁ rivoluzionaria e <strong>napoleonica</strong>) si eÁ intervenuti<br />
in uno dei settori piuÁ carenti come quello del patrimonio storico culturale, delle<br />
ideologie che vi sottendono e dell'uso che se ne fece, al di laÁ della frammentarietaÁ di altri<br />
interventi sul tema che erano rientrati in piuÁ generali discorsi di carattere istituzionale e<br />
politico. Patrimoni che furono soggetti a spostamenti, con conseguenze sul mondo degli<br />
studi e sull'opinione pubblica, sulla regolamentazione del regime internazionale in materia,<br />
sui problemi della formazione dei musei e delle collezioni pubbliche, sul «rapporto<br />
fra opera d'arte e contesto storico-culturale, utilizzazione delle fonti documentarie<br />
nello svolgimento della storia dell'arte, la catalogazione, la conservazione, il restauro,<br />
la fruizione collettiva del patrimonio, il concetto di museo diffuso, e cosõÁ via» (Raponi,<br />
p. 3). L'immensa quantitaÁ di opere d'arte giunte al Louvre creoÁ problemi di organizzazione<br />
e catalogazione e fondoÁ la moderna storia dell'arte, problemi simili si posero anche<br />
per Brera ai creatori del museo, Andrea Appiani e Giuseppe Bossi.<br />
Il giornalismo, l'inchiesta sui dialetti e l'impiego della lingua francese rispetto a<br />
quella italiana, temi linguistici trascurati fino ad un certo periodo, acquistano sempre<br />
piuÁ spazio.<br />
2. Periodizzazione e ideologie<br />
L'ETA Á NAPOLEONICA (<strong>1800</strong>-<strong>1815</strong>)<br />
Quadri interpretativi non conflittuali che superano i dualismi della storia etico-politica<br />
ci impongono di tornare a riflettere sulla periodizzazione e sul tema classico dell'etaÁ<br />
rivoluzionaria e <strong>napoleonica</strong>, sempre coesa fra originalitaÁ-imitazione, continuitaÁfrattura,<br />
modernizzazione in positivo-suoi effetti negativi.<br />
Il giudizio sull'etaÁ <strong>napoleonica</strong> che nel 1974 ancora Zaghi contrapponeva al Triennio<br />
come sinonimo di conservazione, mancanza di slanci giacobini, appiattimento, eÁ ancora<br />
una volta problema di prospettive. La valorizzazione della continuitaÁ puoÁ porsi in<br />
maniera da superare il rischio di non valutare le resistenze, le diversitaÁ, le novitaÁ; non<br />
appare piuÁ prioritario contrapporre Triennio-piena fase <strong>napoleonica</strong>, certamente periodi<br />
che mantengono una propria specificitaÁ, ma conoscere i meccanismi del passaggio<br />
dalla «scoperta» al «tempo» della politica, fasi scontate e prevedibili di ogni processo<br />
rivoluzionario. Conoscere questi meccanismi ha il vantaggio di costituire una base ineludibile<br />
per la precisazione della dimensione di medietas come quella piuÁ idonea a comprendere<br />
il «lungo Ottocento». Non quindi una deminutio <strong>napoleonica</strong>, ma consapevolezza<br />
che il problema delle rivoluzioni, come tutti i veri rivoluzionari chiaramente percepiscono,<br />
eÁ quello di individuarne la fine, per far subentrare una rinnovata forma di<br />
stabilizzazione e di riformismo.<br />
Codici, costituzioni, sanciscono questa diversa percezione dell'uomo che si esprime<br />
nell'eroismo napoleonico, eroismo delle grandi battaglie, ma soprattutto dei ritmi quo-<br />
Ð 459 Ð
RENATA DE LORENZO<br />
tidiani della normalitaÁ. Il problema si pone in particolare per gli Stati che, piuÁ che ispirarsi<br />
al modello francese, lo fecero proprio in quanto annessi a quel territorio come dipartimenti,<br />
soprattutto il Piemonte, la Liguria, gli Stati parmensi, lo Stato pontificio, la<br />
Toscana.<br />
La prevalenza dell'uno o dell'altro termine delle citate coppie antitetiche coinvolge<br />
la valutazione del riformismo settecentesco, che vide Stati riformati dall'alto (Regno sabaudo,<br />
domini austriaci lombardi e toscani), «riforme senza illuminismo» (Stato pontificio,<br />
Venezia, Genova, Piemonte sabaudo), «illuminismo senza riforme» o riformismo<br />
parziale e inefficace (Napoli). In realtaÁ tuttavia ovunque si ebbero tentativi riformistici<br />
che consentono di smussare la rigiditaÁ di tale schema; la storiografia va recuperando il<br />
nesso tra pensiero riformatore e efficacia delle riforme, che nel caso di Napoli, col condizionamento<br />
di Croce e della storiografia etico-politica, ha contribuito al giudizio sull'isolamento<br />
e l'astrattezza degli intellettuali. Di questi ultimi invece a vari livelli, soprattutto<br />
in etaÁ <strong>napoleonica</strong>, si puoÁ ben sottolineare la concretezza e la rapiditaÁ di acquisizione<br />
delle coordinate dello Stato amministrativo, anche dove esso rappresentoÁ una novitaÁ<br />
piuÁ sconvolgente, come nel Mezzogiorno.<br />
Senza sminuire la portata del cambiamento di fine Settecento-inizi Ottocento, in<br />
molte zone gli interventi e i dibattiti settecenteschi erano stati vere e proprie anticipazioni<br />
delle successive riforme rivoluzionarie. Si pensi al Piemonte sabaudo e al piuÁ ricco quadro<br />
della repubblica veneta, alla valutazione del riformismo borbonico a Napoli, non insensibile<br />
ai problemi di carattere economico, amministrativo, istituzionale, sociale del<br />
paese, al modello leopoldino toscano, che ha sempre goduto della fama di anticipatore<br />
del riformismo napoleonico. Riforme settecentesche che tuttavia, ipotizzate e non realizzate<br />
o realizzate in maniera insufficiente e impropria, finiscono per ribadire il carattere di<br />
svolta del periodo napoleonico in aree come il Regno di Napoli o lo Stato pontificio.<br />
La tesi della continuitaÁ ha trovato una valorizzazione, con frequenti riferimenti a<br />
Tocqueville (analisi centrata sul 18 brumaio, il Consolato, gli aspetti negativi dell'Impero<br />
per l'eccessivo ordine, la burocrazia e l'amministrazione come routine), oltre che nel<br />
rapporto fra antico regime e rivoluzione, fra rivoluzione e impero e restaurazione, grazie<br />
alla diffusione delle ricerche prosopografiche che hanno evidenziato la capacitaÁ degli<br />
uomini di collaborare a differenti regimi, di riproporsi come intellettuali, amministratori,<br />
operatori a vari livelli, in regimi politici differenziati, spesso prima e dopo la rivoluzione<br />
e l'impero.<br />
In questo continuum la storia ideologica eÁ solo apparentemente emarginata. Essa si<br />
plasma non piuÁ nell'ottica dell'opposizione ma in quella della concreta prospettiva del<br />
migliore sistema di governo consentito nell'Italia del tempo. Alcuni temi sono efficaci<br />
campi di verifica di questa «concretezza dell'ideologia»: lo studio dell'ebraismo, il ruolo<br />
delle donne, il rapporto Stato-Chiesa, tutte le problematiche in genere che presuppongono<br />
il momento legislativo e istituzionale (misure in favore degli ebrei, Codice Civile,<br />
Concordato, e cosõÁ via), ma tendono a studiarne la portata, il peso reale nella vita sociale<br />
e culturale. E Á proprio su questi percorsi che la verifica di paradigmi interpretativi conseguenti<br />
il fallimento delle repubbliche del Triennio e la riflessione sulla sconfitta hanno<br />
avuto sbocchi storiografici decisivi: si pensi alla valorizzazione, nell'ambito dei movimenti<br />
democratici, dell'opzione federalista, perdente ma non minoritaria, alla ricostruzione<br />
del percorso politico ottocentesco che ha emarginato alcune presenze per valorizzarne<br />
altre, in considerazione della soluzione moderata del Risorgimento italiano, di cui<br />
Ð 460 Ð
L'ETA Á NAPOLEONICA (<strong>1800</strong>-<strong>1815</strong>)<br />
eÁ un esempio la ristampa del Saggio di Vincenzo Cuoco e del Rapporto di Lomonaco ad<br />
opera di Antonino <strong>De</strong> Francesco. Il democratismo post-1799 non appare piuÁ un blocco<br />
quasi monolitico, proiettato su scelte esclusivamente unitarie.<br />
Biografie esemplari, piuÁ articolata conoscenza della fase post-1799, del quadro soprattutto<br />
milanese di delineazione della «sinistra militare» e di quella «politica», consentono<br />
di individuare le modalitaÁ di una battaglia politica che concilia, durante tutta la<br />
fase <strong>napoleonica</strong>, seppure con sofferenza e malessere, l'impegno amministrativo, politico<br />
e militare al servizio dello Stato, con quello pubblico nella stampa e con le forme di<br />
opposizione settaria e cospirativa. Il problema di molti eÁ quello dell'adesione al cesarismo<br />
mantenendo istanze democratiche e ideali di indipendenza nazionale, di essere servitori<br />
e oppositori degli Stati, di accettare la visione del bonapartismo come continuatore<br />
della rivoluzione e garanzia contro i pericoli del tradizionalismo di antico regime e<br />
di mantenere margini di «libertaÁ», praticando forme di consenso non cieche ne acritiche.<br />
Dal dopo Marengo ai comizi di Lione alla proclamazione della Repubblica italiana,<br />
al 1803 con l'affare Ceroni, gli studi della Rao, di <strong>De</strong> Francesco, di Di Rienzo, ci restituiscono<br />
una dinamicitaÁ ideologica e politica che sfata immagini di stasi e «ripiegamento<br />
ideologico» post-1799 indicate da Zaghi.<br />
Ancora una volta la dimensione italiana si misura sul rapporto con cioÁ che accade<br />
contemporaneamente in Francia, ove il movimento democratico era costretto all'opposizione<br />
latomica, pur collaborando alla tirannia <strong>napoleonica</strong>, dopo il sostegno dato nel<br />
<strong>1800</strong> alla presa di potere di Bonaparte, visto come unico garante delle conquiste della<br />
rivoluzione contro il pericolo reazionario all'interno e all'esterno della Francia. Ma la<br />
condizione italiana eÁ diversa, con i patrioti tornati in patria e impegnati nella creazione<br />
di una nuova cultura politica. La Milano della seconda cisalpina eÁ banco di prova e fucina<br />
di idee: unico territorio liberato, vi si recano Francesco Saverio Salfi, Nicola Celentano,<br />
Carlo Lauberg, Vincenzo Cuoco e Francesco Lomonaco, gli esuli settentrionali<br />
rientrati dalla Francia. Le analisi di Anna Maria Rao delle motivazioni della «sinistra<br />
militare» che conta sull'intervento militare del primo console per dare inizio alla guerra<br />
di liberazione (cfr. Da Lodi a Marengo: gli italiani in esilio e Napoleone Bonaparte, in<br />
L'Europa scopre Napoleone 1793-1804, cit., pp. 709-764 e Les exileÂs italiens et Brumaire,<br />
«Annales historiques de la ReÂvolution francËaise», 1999, n. 4, pp. 713-725) e la ricostruzione<br />
prosopografica di alcuni personaggi dal Triennio alla Restaurazione e al 1820-21,<br />
danno sia un senso al dibattito ideologico e al suo maturarsi in quell'ambiente, sia si<br />
proiettano sulla non secondaria giaÁ citata problematica della periodizzazione e del classico<br />
rapporto continuitaÁ-rottura.<br />
La continuitaÁ infatti non eÁ solo problema di permanenza di istituzioni, ma ha una<br />
valenza nel mondo democratico, francese (dalla sinistra repubblicana del periodo rivoluzionario<br />
al movimento democratico ottocentesco, ad esempio nella biografia politica<br />
di Marc-Antoine Jullien de Paris, tratteggiata da Eugenio Di Rienzo) e italiano, capace<br />
di trasformarsi e ridare tono alla propria domanda politica. Una fase <strong>napoleonica</strong> all'insegna<br />
del tempo della politica e di esigenze costituzionali, conseguente alla fine del<br />
Triennio, non puoÁ concepirsi senza il recupero di opzioni ideologiche e di uomini dagli<br />
anni Novanta del Settecento fino a tutto il primo ventennio dell'Ottocento, e oltre. Non<br />
appare inopportuno sollecitare in questa direzione ulteriori indagini biografiche che, nel<br />
caso di Cuoco, Foscolo e molti altri, hanno giaÁ consentito di liberare l'analisi da strumentali<br />
appropriazioni nazionalistiche o liberali.<br />
Ð 461 Ð
RENATA DE LORENZO<br />
3. La cultura e la vita religiosa. Il futuro della ricerca<br />
Le tematiche religiose e della presenza ecclesiastica, insieme alla citata connessa riproposizione<br />
di una arricchita ruralitaÁ, sono il prevedibile settore di espansione, vera<br />
novitaÁ degli studi degli ultimi anni, riflesso del clima politico e culturale della fine<br />
del secondo millennio, sensibile agli aspetti religiosi e comunitari, riportati in auge dalla<br />
crisi dei canoni interpretativi classici, laici e progressisti dei fenomeni rivoluzionari; da<br />
grandi assenti, la Chiesa e la vita religiosa sono destinate, dopo le celebrazioni del bicentenario,<br />
ad assumere un ruolo rilevante negli studi e ad acquisire la dignitaÁ di filone<br />
autonomo di ricerca, sia come valorizzazione e organizzazione delle fonti, sia come prospettiva<br />
di parametri interpretativi. Proprio nei paesi satelliti e tanto piuÁ in Italia sono<br />
tutte le premesse per indagare sul paradosso della politica imperiale, latrice di un Concordato<br />
che, con i suoi articoli organici, rappresenta la forma piuÁ gallicana assunta dalla<br />
Francia, ma insieme consente l'azione di una Chiesa ultramontana; il riformismo dei napoleonici<br />
fu infatti cesura sotto il profilo politico-istituzionale dell'organizzazione ecclesiastica,<br />
ma non diede luogo ad una «rivoluzione religiosa», con interventi su religione,<br />
disciplina e liturgia secondo una precisa opzione teologica. Il gallicanesimo tese piuÁ a<br />
garantire la subordinazione dell'episcopato al monarca che a dare una base ideologica<br />
alla politica ecclesiastica governativa. Rispetto alle Chiese protestanti, meglio conosciute,<br />
riorganizzate in condizioni spesso poco conformi alla loro tradizione, sono da indagare<br />
la Chiesa cattolica e il culto israelitico, date le diverse interpretazioni fornite della<br />
politica imperiale nei loro confronti.<br />
Gli studi giaÁ disponibili, scarni e poco autonomi, limitati a riviste specializzate e atti<br />
di convegni, sono legati ad uno specifico territorio e inseriti spesso in una prospettiva<br />
cronologica di lungo periodo. Unico volume collettaneo su questo argomento eÁ Vita religiosa<br />
e cultura in Lombardia e nel Veneto nell'etaÁ <strong>napoleonica</strong>, a cura di Gabriele <strong>De</strong><br />
Rosa e Filiberto Agostini, Roma-Bari, Laterza, 1990. Se ad Agostini si devono interventi<br />
documentati sulla Chiesa nella Repubblica e nel Regno d'Italia, a Gabriele <strong>De</strong> Rosa e<br />
all'Istituto per le ricerche di storia sociale e religiosa di Vicenza sono riportabili lavori<br />
sul tema, prevalentemente relativi all'area veneta e ad alcune zone del Mezzogiorno.<br />
Di conseguenza i nuovi eroi della ricerca sono i vescovi, i prelati, i parroci, non solo<br />
i «prefetti viola» di Napoleone, ma i loro vicari e provicari che ne formano e dirigono<br />
l'amministrazione, oltre che supportarne la missione religiosa. Eroi che si affiancano all'esercito,<br />
alle burocrazie, al notabilato, al mondo del commercio, o del terziario, settori<br />
giaÁ collaudati o in espansione.<br />
Prosopografia, storia delle mentalitaÁ e degli atteggiamenti popolari, non escludono<br />
l'auspicio di studi sul funzionamento del ministero del culto, sulla vita delle parrocchie<br />
soggette ai contraccolpi del diffuso fenomeno della deportazione, durante l'impero, dei<br />
sacerdoti non giurati, esponenti di un'emigrazione diversa da quella del mondo democratico<br />
e repubblicano post-Triennio, ma anch'essa emigrazione «politica», una categoria<br />
umana e sociale di lunga proiezione otto-novecentesca. Gli studi finora disponibili<br />
spesso mantengono un'impostazione erudita ed espositiva, interessata alla quantificazione,<br />
non lontana da atteggiamenti agiografici del clero refrattario, e faticano a inquadrare<br />
il piuÁ generale fenomeno della conflittualitaÁ tra Papato e Impero, a prospettare nuovi<br />
schemi mentali e modificazioni culturali. Le fonti documentarie ecclesiastiche, vescovili<br />
e parrocchiali, possono dare basi da un lato per ricerche sugli episcopati, gruppi e in-<br />
Ð 462 Ð
L'ETA Á NAPOLEONICA (<strong>1800</strong>-<strong>1815</strong>)<br />
dividui, dall'altro per quelle sugli aspetti strutturali, dalle rivisitabili soppressioni di ordini<br />
religiosi e confraternite laiche e vendite di beni nazionali ed ecclesiastici, a «abolizione<br />
delle giurisdizioni esenti, riforma delle parrocchie e delle circoscrizioni diocesane,<br />
abolizione delle immunitaÁ ecclesiastiche residue» (Simone Bonechi, Chiesa e societaÁ nell'Italia<br />
<strong>napoleonica</strong>. Rassegna di studi recenti (1989-1996) e proposte di ricerca, «Cristianesimo<br />
nella Storia», XIX, 1998, p. 301), riassetto delle circoscrizioni parrocchiali e<br />
normativa sul culto. Anche per l'etaÁ <strong>napoleonica</strong> sono disponibili le visite pastorali, usate<br />
dagli storici dell'etaÁ moderna, di cui cominciano a comparire i primi regesti per l'Ottocento,<br />
grazie a Gabriele <strong>De</strong> Rosa e al citato Istituto di Vicenza (con la collegata rivista<br />
«Ricerche di storia sociale e religiosa»); le lettere pastorali, segnalate da Davide Menozzi,<br />
esprimono l'atteggiamento dell'episcopato di fronte a cambiamenti innescati da spinte<br />
laiche, in quanto introducono il piuÁ ampio rapporto tra Chiesa, istituzioni e societaÁ,<br />
prospettano linguaggi-codici sotto i quali si organizza la riproposizione di messaggi biblici<br />
e cristiani, si occultano forme di resistenza e ricerche di spazi, si palesa la partecipazione<br />
complessa, spesso conflittuale, al clima plasmato dal riformismo napoleonico.<br />
Le suggestioni di <strong>De</strong> Rosa verso una storiografia religiosa piuÁ sensibile alla storia<br />
sociale e culturale, al mondo delle diocesi e alla formazione del relativo clero, tendono<br />
a recuperare percorsi settecenteschi dei lavori di Claudio Donati, Mario Rosa, Daniele<br />
Menozzi, ma si proiettano anche sull'atteggiamento degli episcopati italiani dei secoli<br />
XIX e XX.<br />
E Á auspicabile l'ampliarsi dei quadri territoriali di riferimento oltre la monopolizzante<br />
zona veneta e al di laÁ degli studi parziali giaÁ esistenti, privi per lo piuÁ di una reale carica di<br />
rinnovamento, sugli episcopati del granducato di Toscana e della repubblica di Lucca,<br />
ove la stessa soppressione degli ordini religiosi si riduce ad un reperimento di risorse<br />
e repressione del dissenso, non comporta un reinserimento del clero parrocchiale, produce<br />
un riformismo tardivo che favorisce immobilismo e paralisi piuÁ che fattiva riorganizzazione.<br />
Da colmare sono la quasi inesistente presenza di ricerche sulle diocesi e sul<br />
personale delle gerarchie ecclesiastiche in area lombarda e la trascuratezza delle problematiche<br />
religiose in Piemonte, tranne che per alcuni profili giuridici relativi all'inserimento<br />
della Chiesa torinese in quella gallicana (Giuseppe Briacca e Aldo Giraudo).<br />
L'interesse della prospettiva eÁ inoltre nella possibilitaÁ di decostruire l'atteggiamento<br />
dei vescovi, liberandolo dai condizionamenti storico-politici, tendenti ad identificare la<br />
loro adesione all'Impero come una forma di devianza e di servilismo. Analisi che superino<br />
la settorialitaÁ della ricerca grazie alla consapevolezza di doversi inserire in processi<br />
sincronici e diacronici a maglie larghe, riporterebbero questi atteggiamenti in un processo<br />
interno alla Chiesa di fine Settecento, processo di ritorno ad una mitizzata cristianitaÁ<br />
medievale ierocratica e intransigente, al rilancio tra i fedeli di una pietaÁ devozionale<br />
e penitenziale. In questa ottica Napoleone appariva il «Nuovo Ciro», campione della<br />
fede contro la falsitaÁ dei lumi e la bestialitaÁ della rivoluzione, strumento divino per la<br />
sconfitta della persecuzione anticristiana.<br />
Il contesto culturale quindi facilita l'accoglienza da parte dei vescovi del messaggio<br />
progressista della rivoluzione e dei governi napoleonici: il caso di Dondi dell'Orologio,<br />
studiato da Paolo Preto e Agnese Coccato, prospetta la convinzione di una possibile<br />
conciliazione e convivenza di innovazioni «illuminate» e insegnamento cristiano, mostra<br />
un episcopato vitale, collaborativo ma non servile, dotato di percezione del momento e<br />
percioÁ capace di coniugare insieme tradizione, pensiero e cultura contemporanei, rap-<br />
Ð 463 Ð
RENATA DE LORENZO<br />
porti col mondo politico e con la sfera delle mentalitaÁ. Sul crogiuolo di queste componenti<br />
esso legittima il suo ruolo presente e il protagonismo postnapoleonico.<br />
Sono considerazioni che prospettano una differente analisi anche del Concordato<br />
del 1801 che, come ha notato Menozzi, «lascia alle spalle le precedenti tendenze secolarizzatici<br />
dello stato e della societaÁ e ripropone l'unitaÁ politico-religiosa del vivere collettivo».<br />
Se infatti si ritrovano strumenti giuridici di antico regime, come la legittimazione<br />
divina del potere nella consacrazione di Napoleone da parte di Pio VII, il clima collaborativo,<br />
frutto della secolarizzazione, prevede un ruolo politico dell'episcopato; se<br />
risultano inevitabili per la Chiesa la rinuncia alla canonizzazione della societaÁ civile, l'accettazione<br />
della secolarizzazione del matrimonio e dell'introduzione del divorzio, queste<br />
«sofferenze» non escludono una rinnovata presenza della componente ecclesiastica; l'attaccamento<br />
alla tradizione si coniuga con partecipazione al clima culturale del presente,<br />
percezione della sensibilitaÁ collettiva e risposta alle sollecitazioni politiche, da verificare<br />
a vari livelli, non ultimo quello delle parrocchie, centri per eccellenza di interessi comunitari,<br />
oltre che economici e sociali, centri della devozione e di una serie di servizi e interventi,<br />
in cui il parroco, non diversamente da come operavano gli Asburgo, agisce come<br />
un funzionario dello Stato.<br />
Il Veneto quindi regione modello e l'area del regno italico e delle zone annesse alla<br />
Francia luoghi in cui la manutenzione degli uffici sacri e del culto eÁ problema amministrativo<br />
politico-ecclesiastico, tramite le fabbricerie (ente che gestisce la contabilitaÁ delle<br />
chiese parrocchiali e di alcune sussidiarie, con personale di nomina ministeriale o prefettizia,<br />
il cui funzionamento varia secondo i luoghi in rapporto alla preesistenza o meno<br />
di simili organizzazioni, motivo di continua conflittualitaÁ fra fabbricieri e parroci) per le<br />
quali Simone Bonechi sollecita lo studio del rapporto tra ex confratelli e fabbricieri, insieme<br />
a quello della riforma del giuspatronato sui benefici semplici e curati, continuando<br />
gli studi piuÁ diffusi in merito per l'etaÁ moderna.<br />
L'amministrazione anche in questo settore si ripropone coi lavori sul ministero del<br />
culto di Silvia Zenato e di Filiberto Agostini, indice dello sforzo governativo per estendere<br />
anche sulla vita religiosa una superiore funzione di organizzazione e controllo, e di<br />
conciliare, non gestire in maniera antagonistica, religione e temporalitaÁ. Su questi aspetti<br />
occorreraÁ verificare i livelli di laicitaÁ dello Stato in etaÁ <strong>napoleonica</strong> e nel «lungo Ottocento»,<br />
in mancanza di studi sulle magistrature addette e sulla loro attivitaÁ normativa e<br />
consultiva, sul loro ruolo nell'ambito del rapporto Stato-Chiesa e nell'applicazione concreta<br />
delle elaborazioni normative, sui livelli di entropia ed empatia dei funzionari con i<br />
luoghi e le popolazioni, dipendenti anche dalla loro provenienza, se locale o estranea.<br />
Il rapporto Chiesa-Stato, mondo religioso-societaÁ civile, ha perso quindi i caratteri<br />
di una conflittualitaÁ spigolosa e priva di contatti, per evidenziare la grande varietaÁ<br />
delle situazioni locali e la capillaritaÁ, anche a livello familiare, della destrutturazione<br />
di quadri ideologici precedenti, per quanto propensi a ricompattarsi nel nuovo<br />
clima complessivo. Nella fase <strong>napoleonica</strong> fu possibile anzi alla Chiesa ricostruire<br />
la sua egemonia sociale, attuare una «riconquista» del popolo grazie all'opera di ordini<br />
di recente fondazione come Redentoristi, Passionisti, Lazzaristi, nei confronti<br />
dei ceti umili, ricondotti agli obblighi religiosi. Attraverso la pietaÁ popolare in epoca<br />
imperiale si prospetta un metro di misurazione anche dei livelli e delle modalitaÁ del<br />
consenso del popolo degli Stati italiani verso il governo imperiale, accanto e al di laÁ<br />
della parola del sacerdote e dell'ordine del funzionario, accanto e al di laÁ di una ri-<br />
Ð 464 Ð
L'ETA Á NAPOLEONICA (<strong>1800</strong>-<strong>1815</strong>)<br />
duttiva valutazione solo delle manifestazioni di violenza, collegate all'azione di un<br />
clero reazionario.<br />
Si avverte l'esigenza di analisi diffuse dei fenomeni di collaborazione, di confronto<br />
piuÁ che di conflitto, tra autoritaÁ, vescovi filomperiali e clero, per verificare quanto in<br />
loro influissero precedenti tradizioni o vocazioni-attitudini della popolazione locale,<br />
nonche interventi del riformismo illuminato. Preme qualificare di conseguenza il clero,<br />
diviso tra i pochi che si occupano della cura delle anime e i molti che sopravvivono grazie<br />
a benefici e legati, o impegnandosi nell'insegnamento e in altri ruoli: un clero generalmente<br />
povero, fino a lasciar individuare un proletariato ecclesiastico che vive ai margini<br />
del mercato dei benefici, un clero parrocchiale, ribelle spesso alle autoritaÁ, vicino<br />
per abitudini e comportamenti ai pensatori laici, reazionario e sanfedista ma anche patriottico<br />
o filomperiale, talora complice di briganti o capobanda, un clero combattuto<br />
tra spinta del nuovo e tradizione, di cui si sa pochissimo.<br />
Ancora sono da indagare il tema della soppressione degli ordini e del rinvio degli ex<br />
regolari nei luoghi di origine, che incide sull'economia e sull'organizzazione degli ordini<br />
stessi; quanto pesi la presenza dei secolari regolarizzati sul piano pastorale e politico,<br />
dato il ruolo che essi hanno presso le famiglie aristocratiche, tramite la confessione e<br />
l'educazione; la loro fama di martiri della religione e critici del regime, che influenza<br />
gli atteggiamenti popolari e ne fa un importante oggetto di studio.<br />
Un mondo quindi vario, che si esprime nel diverso atteggiamento di fronte al giuramento<br />
ecclesiastico, studiato da Claudio Canonici, tra chi eÁ propenso a giurare e i parroci<br />
meno istruiti, piuÁ proni alla parola del pontefice e pronti ad affrontare le sanzioni<br />
governative, tra vescovi capaci di condizionare i sottoposti ed ecclesiastici sensibili piuttosto<br />
alle spinte locali e alle pressioni dei maires, come in Tuscia. Sia i refrattari che i<br />
giurati mostrarono, secondo Canonici, una certa opposizione al regime, per i primi risolta<br />
sul piano personale, per i secondi attraverso una sofferta obbedienza, ma per Bonechi<br />
essi sono favorevoli al regime anche nella fase piuÁ acuta della lotta antipapale, vedendo<br />
una sanzione divina nel nuovo potere temporale, soprattutto monarchico.<br />
Rimane ancora da sviluppare per l'etaÁ imperiale il percorso tracciato da Marina Caffiero<br />
per la fine del Settecento, quello della persistenza dei miti, delle simbologie di origine<br />
medievale e del loro uso da parte delle gerarchie ecclesiastiche, dei parroci e di tutti<br />
coloro che vengono in contatto col mondo dei fedeli a vari livelli e lo gestiscono, nell'ambito<br />
di una piuÁ generale storia delle mentalitaÁ. Sacralizzazione delle strutture politiche<br />
e secolarizzazione della vita civile (uffici dello stato civile, per nascite, morti, matrimoni)<br />
prevedono un rapporto non di ostilitaÁ, ma di reciprocitaÁ Stato-Chiesa, un tentativo<br />
di legittimazione del nuovo ordine politico grazie al recupero egemonico della<br />
Chiesa nella societaÁ; la religione appare ad entrambi necessaria per l'ordine sociale, e<br />
le vittorie militari e i fasti dell'Impero appaiono legittimati all'interno di un ordine trascendente<br />
che esprime il volere divino. Al di laÁ del carattere strumentale da parte del<br />
governo napoleonico dell'uso di questa simbologia e della persistente lotta contro l'ultramontanesimo,<br />
il comune riferirsi alla trascendenza consentõÁ una comunicazione, un<br />
traslocare reciproco di idee e di uomini, di sacro e politico, che comporta molteplicitaÁ<br />
di significati delle forme di accettazione o rifiuto del regime.<br />
Cosa ci si attende o giaÁ si intravede nel futuro della ricerca, per rispondere ad interrogativi<br />
attuali e colmare le lacune conoscitive? Certamente rimane ancora costante<br />
Ð 465 Ð
RENATA DE LORENZO<br />
l'esigenza di mettere a disposizione gli archivi, di indagare le istituzioni e il loro funzionamento,<br />
di quantificare e qualificare il personale, di riproporre biografie, come percorso<br />
di collegamento tra la storia politica e la storia delle mentalitaÁ e del quotidiano, preme<br />
suffragare questa quotidianitaÁ con la valorizzazione della pubblicistica e saggistica e<br />
delle fonti locali, che ci consentano di accedere al pluralismo delle dimensioni periferiche<br />
e di articolare il pur persistente modello francese. E Á quest'ultimo, per quanto messo<br />
in crisi, ad essere di stimolo alla ricerca anche in Italia, proprio in quanto ha perso la<br />
compattezza di un tempo. Si pensi alla constatazione del persistente disordine delle finanze<br />
dall'Antico Regime, alla Rivoluzione, all'Impero, alla Restaurazione, che non ha<br />
ancora consentito di focalizzare i meccanismi finanziari che furono alla base della politica<br />
economica <strong>napoleonica</strong>, ricostruibili solo attraverso indagini sulle connesse istituzioni,<br />
spia delle risorse consolari e imperiali: borsa di valori o di commercio, camere<br />
di commercio, banche, percorso delle imprese nell'ambito delle crisi internazionali e<br />
del blocco, fiscalitaÁ e rapporto col territorio, condizioni del prelievo e della percezione<br />
delle imposte. Si tratta di settori che si riflettono sull'evoluzione sociale, dalla creazione<br />
di una nuova borghesia, alle relazioni tra antica e nuova nobiltaÁ, all'alleanza fra i gruppi<br />
e le classi, con connessi processi di arricchimento.<br />
Si pensi all'applicazione del diritto come problema di linguaggio, da verificare nella<br />
trasposizione/traduzione di testi francesi; al ruolo delle assemblee, dei consigli provinciali<br />
e distrettuali, dei consigli di dipartimento, da vedere sotto molti profili, non solo di<br />
rappresentanza, ma di socialitaÁ e strategie di gruppi, di sostituzione del potere regolamentare<br />
a quello legislativo, di gerarchie e lotte per un dominio territoriale; all'evoluzione<br />
delle arti, con un ritorno all'antico, persistente dalla Rivoluzione all'Impero, fase<br />
quest'ultima che ne accentua il carattere ufficiale, pomposo, freddo, alla ricerca della<br />
grandeur.<br />
Si prospetta attraverso questi studi una storia non solo politica, ma della politica,<br />
che si fa nei luoghi di vertice del potere, pubblici e privati, ma anche nelle periferie<br />
e che richiede la conoscenza dei ministeri (soprattutto affari esteri, finanze, dogane, corte<br />
dei conti, culto), con annesso riordino degli archivi, non solo italiani, per verificare<br />
livelli e modalitaÁ della centralizzazione, coniugare insieme vita amministrativa laica e<br />
presenza ecclesiastica.<br />
Le dinamiche politico-istituzionali rimangono quindi centrali in un'etaÁ <strong>napoleonica</strong><br />
che cerca di adattare a Stati in continua situazione di belligeranza una politica che presuppone<br />
la pace; ad esse infatti delega una forte carica modernizzante. Il contenitore<br />
istituzionale tende tuttavia a riempirsi di storia del potere, di dinamiche di identitaÁ,<br />
di linguaggi di consenso e di appartenenza, in quanto vi confluiscono processi di varia<br />
origine che «non sono spesso di origine politica ma nella dimensione politica si confrontano<br />
e si definiscono» (R. <strong>De</strong> <strong>Lorenzo</strong>, Dalla scoperta della politica al tempo della politica,<br />
la dimensione italiana in etaÁ <strong>napoleonica</strong>, «Rassegna storica del Risorgimento»,<br />
LXXXVII, 2000, p. 340).<br />
In campo internazionale il crollo del comunismo, i toni e le forme celebrative del<br />
bicentenario della rivoluzione francese, hanno sfatato il mito di una Francia esportatrice<br />
di novitaÁ in un'Italia totalmente immersa nell'Antico Regime, hanno accentuato l'esigenza<br />
di valutazioni basate su quadri comparativi ampi, europei, hanno legittimato riflessioni<br />
che cercano di recuperare percorsi di crescita interni ai singoli contesti nazionali<br />
e ai loro processi di costruzione della nazione, ponendo problemi di identitaÁ e di<br />
Ð 466 Ð
L'ETA Á NAPOLEONICA (<strong>1800</strong>-<strong>1815</strong>)<br />
differenziazione. In Italia preminente appare la sensibilitaÁ per una rinnovata storia culturale,<br />
in cui conta la valutazione delle resistenze, di qualsiasi tipo, laiche ed ecclesiastiche,<br />
di simpatizzanti/collaboratori e oppositori, urbane e rurali, in un percorso diacronico<br />
unitario 1789-1820, nonostante la specificitaÁ e fertilitaÁ di stimoli del Triennio 1796-<br />
1799.<br />
Non ci stupisce che alla fine rimanga una percezione della dominazione <strong>napoleonica</strong><br />
come momento di modernitaÁ, statale e sociale, con attenzione ai trend positivi piuÁ che a<br />
quelli negativi, in quanto sono i parametri della crescita piuÁ che quelli dello sviluppo<br />
che occorre tener presenti: essi non ci consentono condanne, gerarchie, ma ci pongono<br />
di fronte a quadri sociali, economici, mentali non appiattibili, in cui il dinamismo impresso<br />
dal rinnovato quadro istituzionale va rapportato ai mille mondi di un paese<br />
che dalle sue diversitaÁ puoÁ trovare stimoli e non divisioni.<br />
Ð 467 Ð<br />
RENATA DE LORENZO
AVVERTENZA<br />
Nella compilazione di questa bibliografia, che non aspira ad essere esaustiva, data la<br />
sterminata produzione sul tema registrabile dal 1970, l'attenzione si eÁ concentrata prevalentemente<br />
sulla storia politica e sociale, sulla storia amministrativa e delle istituzioni,<br />
dell'economia, sulla storia delle idee. Si fa riferimento anche al settore delle arti figurative,<br />
al mondo della musica e del teatro, a quello della scienza, ma occasionalmente, nell'ambito<br />
delle sottoarticolazioni dei singoli capitoli. Non si citano opere che spaziano<br />
su molti secoli, inglobando in se anche l'etaÁ <strong>napoleonica</strong>. Si rinvia invece spesso a lavori<br />
sul Settecento e l'Ottocento che hanno il periodo <strong>1800</strong>-<strong>1815</strong> come termine a quo o ad<br />
quem.<br />
Per molti aspetti che coprono l'etaÁ rivoluzionaria e <strong>napoleonica</strong> si rimanda al saggio<br />
di Anna Maria Rao e Massimo Cattaneo e per le singole aree geopolitiche si rinvia agli<br />
altri contributi della bibliografia.<br />
Dopo i classici capitoli iniziali su fonti, risorse bibliografiche, storiografia, opere generali,<br />
sono stati segnalati gli atti di convegni e i cataloghi di mostre (cap. IV), che vengono<br />
richiamati con l'indicazione in maiuscoletto del luogo e dell'anno del convegno.<br />
Sono stati poi individuati i temi prevalenti della politica <strong>napoleonica</strong>, le guerre (cap.<br />
V) e il percorso politico (cap. VI, diviso in sottosezioni).<br />
La successiva trattazione ha tenuto presenti le articolazioni regionali, anche quando<br />
si sono avute aggregazioni alla Francia o al regno italico. Questa scelta eÁ motivata dalla<br />
tendenza della ricerca a tagliarsi spazi circoscritti identificabili con i quadri regionali e<br />
subregionali contemporanei, anche in funzione dell'organizzazione prevalentemente<br />
provinciale degli Archivi di stato.<br />
All'interno di ogni capitolo dedicato alle aree regionali si riproduce l'articolazione<br />
di base fonti-bibliografia-storiografia-opere generali, indi si forniscono aggregazioni<br />
tematiche o sezioni, per quanto possibile omogenee, che sono frutto dei percorsi storiografici<br />
piuÁ battuti negli ultimi trenta anni. Ulteriore aggregazione eÁ quella dei personaggi,<br />
anche minori, e delle localitaÁ, soprattutto cittaÁ capoluoghi di comparti amministrativi.<br />
Si rimanda spesso ad autori citati in precedenza: se si usa tuttavia la dizione vedi<br />
Cap. I. FONTI, si fa riferimento ai capitoli dell'indice generale, se si usa la dizione vedi la<br />
sezione FONTI si fa riferimento all'articolazione interna all'argomento o al contesto geopolitico<br />
trattato in quel momento.<br />
L'autrice ringrazia per la collaborazione alla stesura della bibliografia il personale e i<br />
collaboratori della SocietaÁ Napoletana di Storia Patria.<br />
Ð 468 Ð
1. ARCHIVI. INVENTARI ED EDIZIONI DI FONTI<br />
La disponibilitaÁ delle fonti si eÁ notevolmente<br />
accresciuta nell'ultimo trentennio. Guide francesi<br />
sul periodo 1789-<strong>1815</strong> sono di grande utilitaÁ per<br />
il quadro italiano, come ad esempio MICHEL BRU-<br />
GUIE Á RE - PIERRE-FRANCË OIS PINAUD, Guide du<br />
chercheur pour la peÂriode 1789-<strong>1815</strong>: les sources<br />
de l'histoire financieÁre et eÂconomique, GeneÁve,<br />
Droz, 1992.<br />
Accanto al sempre utile classico BALDO PERO-<br />
NI, Fonti per la storia d'Italia dal 1789 al <strong>1815</strong> nell'Archivio<br />
di Stato di Parigi, Roma, Reale Accademia<br />
d'Italia, 1936, si segnalano presso le Archives<br />
nationales di Parigi: CHANTAL DE TOURTIER - BO-<br />
NAZZI, Archives NapoleÂon: eÂtat sommaire, preÂf.<br />
par JEAN FAVIER, Paris, 1979; SecreÂtairerie d'E Â tat<br />
impeÂriale. Guerre (an VIII-1814). Inventaire des<br />
articles AF IV 1590 aÁ 1670, par NICOLE GOTTERI,<br />
avant-propos par JEAN FAVIER, Paris, 1988; Cabinet<br />
de NapoleÂon 1 er et SecreÂtairerie d'E Â tat impeÂriale.<br />
PieÁces ministeÂrielles. An VIII-<strong>1815</strong>. Inventaire<br />
des articles AF IV 1287 aÁ 1589, par SEGOLENE DE<br />
DAINVILLE-BARBICHE - GENEVIE Á VE LE MOEÈ L et<br />
MONIQUE POULIQUEN, avant-propos par JEAN FA-<br />
VIER, Paris, 1994, sull'importante organo di coordinamento<br />
tra i ministri e l'imperatore. La leÂgation<br />
en France du cardinal Caprara (1801-1808).<br />
ReÂpertoire des demandes de reÂconciliation avec<br />
l'Eglise, par JEANNINE CHARON-BORDAS, 1979, eÁ<br />
utile per la storia politico-religiosa francese ed<br />
europea, dopo il Concordato del 1801, soprattutto<br />
per l'Italia e i paesi annessi alla Francia. L'Inventaire<br />
des archives de la leÂgation en France du<br />
cardinal Caprara (1801-1808), par JEANNINE CHA-<br />
RON-BORDAS, Paris, 1975, fa riferimento a suppliche<br />
di preti e religiosi, documentazione per la<br />
storia delle mentalitaÁ. La politica di valorizzazione<br />
del patrimonio imperiale situato nei paesi sottoposti<br />
alla Francia puoÁ essere ricostruita tramite<br />
Maison de l'Empereur. Domaine eÂtranger. Italie,<br />
31<br />
BIBLIOGRAFIA<br />
I<br />
LE FONTI<br />
Ð 469 Ð<br />
Belgique, Hollande, Inventaire des articles O 2<br />
940 aÁ 1122, par NICOLE GOTTERI, 1989: riguarda<br />
i beni (palazzi, domini rurali, stabilimenti scientifici<br />
o artistici e altro) posseduti in Italia, soprattutto<br />
in Piemonte, Stati di Parma e Piacenza, Toscana,<br />
Stato della Chiesa. Sullo stesso tema anche<br />
MARIE PIERRE LAFFITTE, La BibliotheÁque nationale<br />
et les ``conqueÃtes artistiques'' de la ReÂvolution et<br />
de l'Empire: les manuscrits d'Italie (1796-<strong>1815</strong>),<br />
«Bulletin du bibliophile», 1989, n. 2, pp. 273-<br />
324. Un'utile indicazione di fonti delle Archives<br />
nationales eÁ in PAOLO ALVAZZI DEL FRATE, Le<br />
istituzioni giudiziarie degli ``stati romani'' nel periodo<br />
napoleonico (1808-1814), Roma, Euroma,<br />
1990, pp. 231-233. Per i documenti militari vedi<br />
la sezione di Vincennes degli Archivi parigini.<br />
Tra gli Archivi privati parigini si segnalano:<br />
Archives de Joseph Bonaparte, roi de Naples, puis<br />
d'Espagne (381 AP), inventaire par CHANTAL DE<br />
TOURTIER-BONAZZI, avant-propos par JEAN FA-<br />
VIER, Paris, Archives Nationales, 1982, e MARIA<br />
ROSARIA DE DIVITIIS, L'archivio privato di Joseph<br />
Bonaparte nelle Archives Nationales de France e<br />
altre fonti per lo studio del ``decennio francese''<br />
nel Regno di Napoli tra il 1806 e il 1808, in Il futuro<br />
della memoria, Atti del Convegno internazionale<br />
di studi sugli archivi di famiglie e di persone,<br />
Capri, 9-13 settembre 1991, 2 voll., Roma,<br />
Ministero per i beni culturali e ambientali, Ufficio<br />
centrale per i beni archivistici, 1997, pp.<br />
629-635; L'archivio di Elisa Bonaparte Baciocchi,<br />
su cui VITO TIRELLI, L'archivio di Elisa Bonaparte<br />
Baciocchi presso les Archives Nationales di Parigi,<br />
in Le fonti diplomatiche in etaÁ moderna, Atti del<br />
Convegno internazionale, Lucca, 20-25 gennaio<br />
1989, Roma, Ministero per i beni culturali e ambientali,<br />
Ufficio centrale per i beni archivistici,<br />
1995; Papiers Roederer (29 AP) contenente il carteggio<br />
di Pierre Louis Roederer, consigliere di<br />
Stato, poi ministro delle Finanze di Giuseppe Bonaparte<br />
nel Regno di Napoli, col figlio Antoine,
prefetto del Dipartimento del Trasimeno, noncheÂ<br />
un'abbondante documentazione sul Regno di<br />
Napoli.<br />
Utili selezioni di documenti francesi per un'area<br />
specifica sono in ARCHIVIO DI STATO DI TORI-<br />
NO, Fonti dell'Archivio nazionale di Parigi per la<br />
storia istituzionale del Piemonte: 1798-1814, a cura<br />
di ISABELLA MASSABO Á RICCI, MARCO CARASSI,<br />
Torino, Archivio di Stato, 1990.<br />
Per tematiche settoriali vedi ROSALBA DAVICO,<br />
L'Europa dei notabili: antropologia di un'eÂlite<br />
(geologia sociale e strutture familiari dei collegi<br />
elettorali napoleonici): stato delle fonti esistenti alle<br />
Archives Nationales di Parigi, «Rivista italiana<br />
di studi napoleonici», n.s., XVIII, 1981, n. 1,<br />
pp. 39-72; GIORGIO SIMONCINI, La viabilitaÁ nelle<br />
cittaÁ italiane del periodo napoleonico. Le fonti delle<br />
Archives nationales di Parigi, «Storia urbana»,<br />
VI, 1982, n. 19, pp. 139-156.<br />
Fondamentale UFFICIO CENTRALE PER I BENI<br />
ARCHIVISTICI, E Â COLE FRANCË AISE DE ROME, FONDA-<br />
ZIONE LELIO E LISLI BASSO, La rivoluzione francese:<br />
1787-1799: repertorio delle fonti archivistiche e<br />
delle fonti a stampa conservate in Italia e nella cittaÁ<br />
del Vaticano, Ministero per i Beni culturali e<br />
ambientali, Ufficio centrale per i Beni Archivistici,<br />
5 voll., Roma, 1991, con indicazioni su fonti<br />
che, a dispetto del titolo, comprendono sia l'etaÁ<br />
rivoluzionaria che quella <strong>napoleonica</strong>. Si veda anche<br />
L'Italia rivoluzionaria e <strong>napoleonica</strong> nelle raccolte<br />
della Biblioteca del Senato, catalogo della<br />
Mostra, Roma, s.e. (Eredi dott. G. Bardi), 1990.<br />
Per gli archivi italiani eÁ opportuno lo spoglio di<br />
riviste specialistiche come la «Rassegna degli Archivi<br />
di Stato», «Archivi per la Storia», «Le Carte<br />
e la Storia».<br />
La Guida generale degli archivi di Stato italiani,<br />
voll. 4, Roma, Ministero per i beni culturali e ambientali,<br />
1981-1994, ha fornito un aggiornamento<br />
della situazione di consultabilitaÁ e disponibilitaÁ<br />
dei fondi.<br />
Da segnalare, anche per l'ampliarsi delle ricerche<br />
su vari aspetti della storia ecclesiastica, la<br />
Guida degli archivi diocesani d'Italia, Associazione<br />
archivistica ecclesiastica, a cura di VINCENZO<br />
MONACHINO... [et al.], 3 voll., Roma, Ministero<br />
per i beni culturali e ambientali, 1990, 1994,<br />
1998, nonche la regestazione delle lettere pastorali<br />
dei vescovi italiani dell'etaÁ contemporanea,<br />
coordinata da Daniele Menozzi, giaÁ pubblicata<br />
per alcune aree regionali (Lettere pastorali dei<br />
vescovi dell'Emilia Romagna, a cura di DANIELE<br />
MENOZZI, con la collaborazione di ANNAMARIA<br />
VALENTI e GIOVANNI CODICE, prefazione di GIO-<br />
VANNI MICCOLI, Genova, Marietti, 1986; Lettere<br />
pastorali dei vescovi della Toscana, a cura di BRU-<br />
RENATA DE LORENZO<br />
Ð 470 Ð<br />
NA BOCCHINI CAMAIANI e DANIELE MENOZZI, con<br />
la collaborazione di ROBERTO BARDUCCI... [et al.],<br />
Genova, Marietti, 1990; Lettere pastorali dei vescovi<br />
dell'Umbria, a cura di BRUNA BOCCHINI CA-<br />
MAIANI e MARIA LUPI, Roma, Herder, 1999).<br />
Gli archivi contengono inventari di istituzioni,<br />
banchi, comuni, famiglie, carte geografiche, catastali,<br />
ecc. su lunghi periodi che inglobano anche<br />
la fase rivoluzionaria e <strong>napoleonica</strong> e comprendono<br />
spesso il lungo Ottocento. Ci limitiamo in<br />
questa sede a segnalare solo fonti relative agli anni<br />
<strong>1800</strong>-<strong>1815</strong>, con qualche concessione per l'arco<br />
temporale direttamente a ridosso, pre e post.<br />
Alcuni archivi (indicati secondo un ordine<br />
geo-politico) hanno provveduto a selezionare le<br />
proprie fonti del periodo francese: ARCHIVIO DI<br />
STATO DI TORINO, Guida alle fonti archivistiche<br />
francesi per la storia istituzionale del Piemonte<br />
in etaÁ rivoluzionaria e <strong>napoleonica</strong>, Torino, s.e.,<br />
1989 (cfr. anche Cap. IV. CONVEGNI, 1990 TORI-<br />
NO, All'ombra dell'Aquila imperiale...per i numerosi<br />
contributi su fonti archivistiche); ARCHIVIO<br />
DI STATO DI GENOVA, Inventario dell'archivio<br />
del Banco di San Giorgio (1407-1805), sotto la direzione<br />
di GIUSEPPE FELLONI, 5 voll., Roma, Ministero<br />
per i beni culturali e ambientali, Ufficio<br />
centrale per i beni archivistici, Istituto Poligrafico<br />
e Zecca dello stato, 1990; GIUSEPPE FELLONI,<br />
L'archivio della Casa di San Giorgio di Genova<br />
(1407-1805) ed il suo ordinamento, «Atti della<br />
SocietaÁ ligure di Storia Patria», n.s., XXIV,<br />
1984, n. 1, pp. 237-266; ARCHIVIO DI STATO DI<br />
MILANO, Momenti dell'etaÁ <strong>napoleonica</strong> nelle carte<br />
dell'Archivio di Stato di Milano, s.l., s.e. (Como,<br />
New press), 1987; ARCHIVIO DI STATO DI VENE-<br />
ZIA, GIUNTA REGIONALE DEL VENETO, Archivi delle<br />
vice-prefetture di Chioggia (1807-1816) e di San<br />
DonaÁ(poi di Portogruaro) (1808-1816), inventario<br />
a cura di PIERO SCARPA, Venezia, s.e. (Helvetia),<br />
1987; ALESSANDRA SAMBO, L'Archivio di Stato di<br />
Venezia. Schede di lavoro (1796-1866), «Cheiron»,<br />
VII, 1989-1990, n. 12-13, pp. 183-241;<br />
GIOVANNI MANTESE, Itinerario archivistico nella<br />
vita vicentina del primo Ottocento: in ricordo del<br />
mio cinquantesimo sacerdotale, a cura di VITTO-<br />
RIANO NORI, Vicenza (Arzignano, Dal Molin),<br />
1986; ARCHIVIO DI STATO DI AREZZO, Fonti per<br />
la storia di Arezzo dal 1799 al 1801: occupazione<br />
francese ed insorgenza, a cura di STEFANO DONTI,<br />
MARIA GIORNI, ILARIA PESCINI, coordinamento di<br />
AUGUSTO ANTONIELLA, s.l. s.e., 1989; La Toscana<br />
e la rivoluzione francese. Pistoia: repertorio e regesto<br />
di fonti e documenti, Pistoia, Tip. Pistoiese,<br />
1989; MARINA LAGUZZI, Archivi dell'amministrazione<br />
francese conservati nell'Archivio di Stato di<br />
Pistoia (1808-1814), «Rassegna degli Archivi di
Stato», LI, 1991, pp. 9-63; GIANCARLO DE FE-<br />
CONDO, L'archivio del Vicariato regio di Pistoia<br />
(1772-1808), «Rassegna degli Archivi di Stato»,<br />
LII, 1992, pp. 82-105; ARCHIVIO DI STATO DI SIE-<br />
NA, Archivi del governo francese nel dipartimento<br />
dell'Ombrone, inventario a cura di GIULIANO CA-<br />
TONI, Roma, s.e. (Siena, Pistoleri), 1971 (ma giaÁ<br />
GIULIANO CATONI, Gli archivi senesi durante il<br />
periodo francese (1808-1814), «Rassegna degli Archivi<br />
di Stato», XXVI, 1966, n. 1-2, pp. 121-<br />
146); DOMENICO CORSI, Il principato napoleonico<br />
e gli archivi lucchesi, con presentazione di GIULIO<br />
PRUNAI, Lucca (Pisa, Lischi), 1972, su cui la recensione<br />
di ANTONIO ROMITI, Gli archivi lucchesi<br />
nel periodo napoleonico, «Rassegna degli Archivi<br />
di Stato», XXXIV, 1974, pp. 210-213; Correspondance<br />
politique et diplomatique du MinisteÁre des<br />
affaires eÂtrangeÁres de France: seÂrie Lucques, inventario<br />
a cura di GIORGIO TORI, Roma, Ministero<br />
per i beni culturali e ambientali, Ufficio centrale<br />
per i beni archivistici, 1991; FONTI ARCHIVISTICHE<br />
PER LA STORIA DEL POLESINE TRA SETTE E OTTO-<br />
CENTO, Parte seconda degli Atti del Convegno<br />
cit. in Cap. IV, 1997 BADIA POLESINE-ROVIGO<br />
(Rovigo e il Polesine tra rivoluzione giacobina ed<br />
etaÁ <strong>napoleonica</strong>...); ARCHIVIO DI STATO DI ROMA,<br />
Consulta straordinaria per gli stati romani, 1809-<br />
1810: inventario, a cura di CARLA NARDI, s.l.<br />
s.e., 1990; ARCHIVIO DI STATO DI ROMA, Giunta<br />
di Stato (1799-<strong>1800</strong>), Inventario a cura di LUCA<br />
TOPI, «Archivi e Cultura», XXIII-XXIV, 1990-<br />
1991, pp. 165-260, ma vedi nelle pagine seguenti<br />
anche il Cap. VII, 5 sullo Stato della Chiesa; ELIO<br />
LODOLINI, In tema di inventari archivistici. Inventari<br />
di fondi romani del periodo napoleonico,<br />
«Nuovi annali della Scuola speciale per archivisti<br />
e bibliotecari», V, 1991, pp. 105-136; Fondi documentari<br />
dell'epoca franco italica conservati negli<br />
Archivi di Stato dei territori dell'antico Stato pontificio:<br />
Marche, «Quaderni del bicentenario», II,<br />
1996, pp. 165-175; Gli arrendamenti: fonti documentarie<br />
conservate presso l'Archivio di Stato di<br />
Napoli, a cura di LIDIA CASTALDO MANFREDONIA,<br />
con una prefazione di LUIGI DE ROSA, Napoli,<br />
L'Arte tipografica, 1986, opera in piuÁ volumi,<br />
che comprendono anche la fase della prima Restaurazione<br />
per il periodo <strong>1800</strong>-1806, anno in<br />
cui questa forma di appalto delle imposte fu abolita.<br />
Il Mezzogiorno preunitario: economia, societaÁ<br />
e istituzioni, a cura di ANGELO MASSAFRA, Bari,<br />
<strong>De</strong>dalo, 1988, pp. 603-795, nella sezione introdotta<br />
da CATELLO SALVATI, Fonti documentarie<br />
per lo studio dell'Ottocento napoletano, contiene<br />
UMBERTO BILE, L'archivio del Ministero di Grazia<br />
e Giustizia, ROSSANA SPADACCINI, L'archivio del<br />
Ministero dell'Interno, MARINA AZZINNARI - MA-<br />
L'ETA Á NAPOLEONICA (<strong>1800</strong>-<strong>1815</strong>)<br />
Ð 471 Ð<br />
RIA ROSARIA RICCI, Il Ministero di casa reale, MA-<br />
RIA LUISA STORCHI, Fonti documentarie per la storia<br />
delle bonifiche nel Mezzogiorno dal 1806 al<br />
1860, MARIA C. NARDELLA, I fondi delle intendenze<br />
provinciali, RAFFAELE COLAPIETRA, Gli archivi<br />
privati e le ricerche di storia economico-sociale<br />
dell'Abruzzo ottocentesco: gli archivi di Zambra<br />
e <strong>De</strong> Riseis, CARMELITA DELLA PENNA, Fonti archivistiche<br />
relative al problema demaniale, DOME-<br />
NICA PORCARO MASSAFRA, Le vicende degli archivi<br />
comunali del Mezzogiorno d'Italia nel secolo XIX,<br />
GIUSEPPE DI BENEDETTO, Le fonti iconografiche<br />
per lo studio del territorio meridionale nel primo<br />
Ottocento: il caso di Terra di Bari. Su un'importante<br />
fonte pugliese ARCHIVIO DI STATO DI FOG-<br />
GIA, L'archivio del Tavoliere di Puglia, a cura di<br />
PASQUALE DI CICCO, Roma, Ministero per i beni<br />
culturali e ambientali, Ufficio centrale per i beni<br />
archivistici, 1991.<br />
Per gli archivi privati si rimanda alla sezione<br />
FONTI delle varie aree geopolitiche e regionali.<br />
Sono state anche selezionate fonti relative ad<br />
aspetti particolarmente caratterizzanti dell'etaÁ <strong>napoleonica</strong>,<br />
talora tuttavia nell'ambito di piuÁ ampie<br />
ricognizioni sotto il profilo cronologico.<br />
a) Le fonti fiscali: i catasti (in ordine geopolitico)<br />
Riferimenti all'uso di fonti catastali sono in numerosi<br />
atti di Convegni e in cataloghi di mostre,<br />
per cui si rimanda al Cap. IV.<br />
Per un inquadramento generale vedi la ristampa<br />
di RENATO ZANGHERI, Catasti e storia della<br />
proprietaÁ terriera, Torino, Einaudi, 1980; GILBER-<br />
TO ZACCHE Á , L'uso del catasto prima dell'attuale<br />
elaborazione: la ricostruzione di Paolo Guaitoli<br />
(1796-1871), «Storia della CittaÁ», IX, 1984, n.<br />
30, pp. 53-58; GIULIANA BIAGIOLI, I catasti, in Vita<br />
civile degli italiani, IV, Ambiente e societaÁ alle<br />
origini dell'Italia contemporanea, 1700-1850, Milano,<br />
Electa, 1990, pp. 26-39. Sulle modalitaÁ di<br />
utilizzazione della fonte fiscale per lo studio del<br />
territorio NICOLA VASSALLO, Da strumento fiscale<br />
a fonte per la storia e per la gestione del territorio:<br />
il riordinamento ``virtuale'' del catasto delle alluvioni<br />
collettate di Alessandria, «Rassegna degli<br />
Archivi di Stato», LVIII, 1998, pp. 268-293; AN-<br />
NA MARIA NICOLETTI, Un paesaggio di villa all'inizio<br />
del XIX secolo: il territorio di Cornigliano<br />
(Genova) nella descrizione del catasto napoleonico<br />
(1808), «Storia urbana», XIX, 1995, n. 71, pp.<br />
117-147; PIETRO CALINI IBBA, La proprietaÁ fondiaria<br />
del territorio bresciano: nei catasti Napoleonico,<br />
Austriaco e del Regno d'Italia, Brescia, Fondazione<br />
civiltaÁ bresciana, 2000.<br />
Sul catasto napoleonico in rapporto agli estimi
settecenteschi e alle successive elaborazioni in materia<br />
MICHELE GOTTARDI, Il regime fondiario: estimi<br />
comunali settecenteschi e catasto napoleonico, in<br />
Dueville: storia e identificazione di una comunitaÁ<br />
del passato, a cura di CLAUDIO POVOLO, Vicenza,<br />
Neri Pozza, 1985, pp. 1022-1033. Sempre per il<br />
Veneto cfr. Catasto francese o napoleonico 1807,<br />
Catasto austriaco 1846, Catasto italiano 1889, Nuovo<br />
catasto edilizio urbano 1939, Nuovo catasto terreni<br />
1939: estratto delle leggi e regolamenti, Venezia,<br />
Laboratorio cartografico dell'Istituto universitario<br />
di Architettura, 1981; Catasto napoleonico:<br />
mappa della cittaÁ di Venezia, Venezia, Marsilio,<br />
1981; I catasti storici di Venezia: 1808-1913, a cura<br />
di ITALO PAVANELLO, con un'introduzione di<br />
EGLE R. TRINCANATO e con un commento storico<br />
di ENNIO CONCINA, Roma, Officina, 1981; I catasti<br />
storici di Padova, a cura di ITALO PAVANELLO e<br />
con una premessa di CARLO AYMONINO, Roma,<br />
Officina, 1977; Catasto napoleonico: mappa della<br />
cittaÁdi Treviso, Venezia, Giunta Regionale del Veneto,<br />
1990; GIOVANNI NETTO, Le piante di Treviso<br />
dell'etaÁ <strong>napoleonica</strong> (1790-1826), Treviso, Canova,<br />
1975; ID., Province e comuni nel Veneto dal 1813<br />
al 1866: allegati, Vittorio Veneto, TIPSE, 1981;<br />
Registro dei numeri di mappa ed anagrafici, dei proprietari<br />
ed inquilini, degli esercenti arti e mestieri,<br />
secondo i documenti del 1811-19, distribuiti nelle<br />
contrade e parrocchie del 30-8-1811 nella cittaÁ di<br />
Treviso, a cura di GIOVANNI NETTO, Treviso, Comune<br />
di Treviso, 1994; EUGENIO MORANDO DI<br />
CUSTOZA, Il catasto napoleonico a Verona, «Atti e<br />
memorie dell'Accademia di agricoltura, scienze e<br />
lettere di Verona», s. VI, XLIV, 1992-1993, pp.<br />
225-227; Misurare la terra: agrimensura e cartografia,<br />
catasti e catartici a Verona dall'etaÁ romana ai<br />
nostri giorni, a cura di PIERPAOLO BRUGNOLI, prefazione<br />
di PAOLO CORAZZA, VITTORIO BIGOTTO,<br />
presentazione di PIERPAOLO BRUGNOLI, saggi di<br />
ALESSANDRA MENEGAZZI... [et al.], dizionario dei<br />
cartografi di GIUSEPPE FRANCO VIVIANI, coordinamento<br />
editoriale di GIGI SPERI, Verona, Collegio<br />
dei geometri di Verona e provincia, 1992.<br />
Per la Toscana cfr. ALBERTO SATOLLI, La proprietaÁ<br />
come rappresentazione nei cabrei settecenteschi<br />
orvietani ed il catasto del 1801, «Bollettino dell'Istituto<br />
storico artistico orvietano», XXXIII,<br />
1977, pp. 3-185.<br />
Per i territori dello Stato della Chiesa, si riferiscono<br />
all'Emilia e alla Romagna: Memoria dei siti:<br />
dal Catasto Napoleonico Gregoriano, Provincia di<br />
Bologna, Italia, s.e., 1985; MARINA FOSCHI, I catasti<br />
preunitari dell'Emilia Romagna: una fonte per<br />
lo studio storico delle strutture urbane, «Storia Urbana»,<br />
I, 1977, n. 3, pp. 221-246; CLAUDIA SALTE-<br />
RINI, DIANA TURA, Il catasto Boncompagni e la do-<br />
RENATA DE LORENZO<br />
Ð 472 Ð<br />
cumentazione catastale bolognese tra XVIII e XIX<br />
secolo, «Archivi per la Storia», VIII, 1995, n. 1-2,<br />
pp. 257-266. Si riferiscono all'Umbria: Documenti<br />
e immagini della memoria storica: Terni attraverso<br />
i catasti dell'Archivio di Stato: 1783-1961, Mostra<br />
documentaria, Terni, 1984, Archivio di Stato di<br />
Terni, 1984. Sono relativi alle Marche ProprietaÁ<br />
fondiaria e disegno del territorio nelle carte degli<br />
Archivi di Stato di Pesaro, Fano ed Urbino dei secc.<br />
XV-XIX: spunti e prospettive di ricerca, Mostra<br />
realizzata nell'ambito della settimana per i Beni<br />
Culturali e Ambientali, 3-9 dicembre 1990, Ministero<br />
per i Beni Culturali e Ambientali, Archivio<br />
di Stato di Pesaro, sezione di Fano e Urbino.<br />
Per il Regno di Napoli vedi GE Â RARD DELILLE,<br />
Cadastre napoleÂonien et structures eÂconomiques et<br />
sociales dans le Royaume de Naples, in Cap. IV.<br />
CONVEGNI, 1974, ROMA, lavoro che ha evidenziato<br />
le potenzialitaÁ della fonte per indagini che vadano<br />
al di laÁ del dato fiscale. Ulteriori approcci<br />
storico-geografici sono in RENATA DE LORENZO,<br />
Aspetti dell'habitat rurale di Principato Ultra nei<br />
rilevamenti del catasto napoleonico, in Studi sul<br />
Regno di Napoli nel <strong>De</strong>cennio francese, 1806-<br />
<strong>1815</strong>, a cura di AURELIO LEPRE, Napoli, Liguori,<br />
1985, pp. 164-204; VINCENZO AVERSANO, Geografia<br />
e catasto napoleonico: analisi territoriale<br />
del Principato Citra, Napoli, ESI, 1987; ID., Dal<br />
catasto napoleonico: la carta agraria di un comune<br />
del Mezzogiorno, Salerno, UniversitaÁ, Dipartimento<br />
analisi delle componenti culturali del territorio,<br />
1988.<br />
Per studi sulla proprietaÁ e i catasti circoscritti a<br />
singole zone vedi i capitoli successivi.<br />
b) Le fonti notarili<br />
FERNANDA MAZZANTI PEPE - GIOVANNI ANCA-<br />
RANI, Il notariato in Italia dall'etaÁ<strong>napoleonica</strong> all'unitaÁ,<br />
Roma, Consiglio nazionale del notariato,<br />
1983; I protocolli notarili tra medioevo ed etaÁ moderna.<br />
Storia istituzionale e giuridica, tipologia, strumenti<br />
per la ricerca, Atti del Convegno, Brindisi,<br />
Archivio di Stato, 12-13 novembre 1992, «Archivi<br />
per la storia», VI, 1993, n. 1-2; RITA D'ERRICO, Il<br />
prestito tra privati a Roma attraverso le fonti notarili<br />
e fiscali del XVIII-XIX secolo, «Roma moderna e<br />
contemporanea», II, 1994, n. 1, pp. 139-151; Nouvelles<br />
approches de la documentation notariale et histoire<br />
urbaine. Le cas italien (XVII e -XIX e sieÁcle).<br />
Table ronde organiseÂe par l'E Â cole francËaise de Rome,<br />
l'UniversitaÁ degli studi di Milano et le Centre<br />
Roland Mousnier (Universite Paris IV - Sorbonne),<br />
«MeÂlanges de l'eÂcole francËaise de Rome. Italie et<br />
MeÂditerraneÂe», CXII, 2000, n. 1 [in particolare si<br />
segnalano i contributi di RENZO DEROSAS, Dati di
stato, di flusso, di relazione: un esempio di integrazione<br />
nello studio della proprietaÁ fondiaria, pp.<br />
193-208; OLIVIER FARON, Projet d'eÂtude des archives<br />
notariales milanaises pour la peÂriode moderne et<br />
contemporaine, pp. 209-226; STEFANO DANIELE<br />
LEVATI, Ricostruzione prosopografica e fonte notarile:<br />
metodi e limiti per uno studio dell'eÂlite milanese<br />
preunitaria, pp. 227-241; FABIO BERTINI, La fonte<br />
notarile per la definizione del sistema commerciale<br />
tra Sette e Ottocento, pp. 281-290]. Per altri casi<br />
vedi i capitoli sulle singole aree geo-politiche.<br />
c) Le fonti demografiche<br />
EUGENIO SONNINO, Le rilevazioni demografiche<br />
di stato in periodo napoleonico e post-napoleonico<br />
fino all'unificazione, in Le fonti della demografia<br />
storica. Atti del seminario di demografia storica<br />
1971-1972, Roma, CISP, 1974; MONICA PA-<br />
ROLA, Reti parentali e reti sociali nel periodo<br />
napoleonico. I consigli di famiglia, «Bollettino<br />
del diciannovesimo secolo», V, 1996, pp. 59-62;<br />
NICO RANDERAAD, I registri di popolazione ottocenteschi<br />
come fonti statistiche e strumenti di controllo<br />
sociale (Belgio, Italia, Paesi Bassi), «Le Carte<br />
e la Storia», II, 1996, n. 1, pp. 35-42.<br />
d) Le fonti sulle forme di opposizione (brigantaggio,<br />
insorgenze) e sulle societaÁ segrete<br />
Occupazione francese e insorgenza antifrancese<br />
nelle carte dell'Archivio di Stato di Arezzo, 1799-<br />
1801, 2 voll., a cura di AUGUSTO ANTONIELLA, revisione<br />
dei testi di ANTONELLA MORIANI, Arezzo,<br />
Provincia di Arezzo, Progetto Archivi, 1992; AR-<br />
CHIVIO DI STATO DI CHIETI, Brigantaggio ottocentesco<br />
in Abruzzo, VIII settimana dei Beni Culturali<br />
e Ambientali, Ari, Tinari, s.d.; Archivio di Stato<br />
dell'Aquila, Sezione di Sulmona, Abruzzo: montagne<br />
e briganti, a cura di MARTORANO DI CESARE e<br />
SEBASTIANA FERRARI, Ari, Tinari, 1994. Al di laÁ di<br />
altri casi geograficamente circoscritti, per i quali si<br />
rimanda alle singole aree, cfr. FRANCESCO MARIO<br />
AGNOLI, Guida introduttiva alle insorgenze controrivoluzionarie<br />
in Italia durante il dominio napoleonico,<br />
1796-<strong>1815</strong>, Pessano, Mimep-Docete, 1996.<br />
Per le societaÁ segrete vedi Secreta. Collezione di<br />
documenti riguardanti le societaÁ segrete conosciute<br />
in Italia dall'anno <strong>1800</strong> al 1819, Firenze, Cardini,<br />
Centro internazionale del libro, 1981.<br />
e) Le fonti sulla soppressione degli ordini religiosi<br />
e l'alienazione dei beni dello Stato<br />
Agli studi giaÁ effettuati prima degli anni Settanta<br />
da Renzo <strong>De</strong> Felice, Renzo Paci, Luigi<br />
L'ETA Á NAPOLEONICA (<strong>1800</strong>-<strong>1815</strong>)<br />
Ð 473 Ð<br />
Dal Pane, Pasquale Villani e altri, si sono aggiunti<br />
lavori di carattere generale, per i quali si rimanda<br />
anche alla bibliografia riportata da FILIBERTO<br />
AGOSTINI in appendice al saggio La riforma statale<br />
della Chiesa nell'Italia <strong>napoleonica</strong>, in Storia<br />
dell'Italia religiosa, III, L'etaÁ contemporanea, a<br />
cura di GABRIELE DE ROSA, TULLIO GREGORY,<br />
ANDRE Â VAUCHEZ, Roma-Bari, Laterza, 1995. Vedi<br />
pertanto CARMELO AMEDEO NASELLI, La soppressione<br />
<strong>napoleonica</strong> delle corporazioni religiose.<br />
Il caso dei Passionisti in Italia (1808-1814), Roma,<br />
Pontificia UniversitaÁ gregoriana, 1970 e 1986;<br />
ID., La soppressione <strong>napoleonica</strong> delle corporazioni<br />
religiose: contributo alla storia religiosa del primo<br />
Ottocento italiano: 1808-1814, Roma, Pontificia<br />
UniversitaÁ gregoriana, 1986; PASQUALE VILLANI,<br />
La vendita dei beni nazionali. Una rivoluzione<br />
fondiaria?, in ID., Italia <strong>napoleonica</strong>, Napoli, Guida,<br />
1978, pp. 45-73; MAURIZIO BASSETTI, Note<br />
sull'alienazione dei beni dei grandi enti laici ed ecclesiastici<br />
in Italia tra XVIII e XIX secolo, «Ricerche<br />
Storiche», XII, 1982, pp. 237-256, e, piuÁ di<br />
recente L'«eÂveÂnement le plus important de la ReÂvolution».<br />
La vente des biens nationaux en France<br />
et dans les territoires annexeÂs (1789-1867), par<br />
BERNARD BODINIER et ERIC TEYSSIER, avec la participation<br />
de FRANCË OIS ANTOINE, PreÂface de<br />
JEAN-MARC MORICEAU, Paris, SocieÂte des eÂtudes<br />
robespierristes, E Â dition du CTHS, 2000.<br />
Per singole aree (in ordine geo-politico): per il<br />
Piemonte PAOLA NOTARIO, Politica e finanza pubblica<br />
in Piemonte sotto l'occupazione francese<br />
(1798-<strong>1800</strong>): la legislazione sui beni nazionali,<br />
Torino, Centro studi piemontesi, 1978; EAD.,<br />
Le vendite dei beni nazionali in Piemonte nel periodo<br />
napoleonico (<strong>1800</strong>-1814), Milano, Banca<br />
commerciale italiana, 1980. Per la Lombardia<br />
MARIO PESSINA, L'alienazione dei beni nazionali<br />
in Valtellina: risultati di una ricerca sulla «Confisca<br />
reta» (1797-1838), «Archivio storico lombardo»,<br />
s. XI, a. CX, 1984, vol. I, pp. 92-113. Per<br />
la Toscana MAURIZIO BASSETTI, La vendita dei beni<br />
nazionali in Toscana nel periodo napoleonico<br />
(1808-1814). Prime osservazioni, «Anazetesis.<br />
Quaderni di ricerca», 1981, n. 4-5, pp. 107-113<br />
e vari saggi (di IVO BIAGIANTI, MAURIZIO BASSET-<br />
TI, FRANCESCO MINECCIA) in Cap. IV. CONVEGNI,<br />
1982 PIOMBINO; ANDREA ZAGLI, La privatizzazione<br />
dei patrimoni di manomorta in Toscana fra<br />
'700 e '800: Montevarchi nel Valdarno Superiore,<br />
«Ricerche Storiche», XVII, 1987, pp. 339-398;<br />
GIUSEPPE RASPINI, Gli archivi delle corporazioni<br />
religiose soppresse della diocesi di Fiesole, s.l.<br />
s.e., (Fiesole, Sbolci), 1983. Per il bolognese CAN-<br />
DIDO MESINI, La soppressione degli ordini religiosi<br />
a Bologna durante la Repubblica Cisalpina e il Re-
gno Napoleonico, «Culta Bononia», V, 1973, pp.<br />
71-85 e 161-188. Per ForlõÁ ANTONELLA MENGHI,<br />
La soppressione delle corporazioni religiose ed il<br />
riuso degli edifici ecclesiastici in epoca <strong>napoleonica</strong>:<br />
il caso di ForlõÁ, «Storia urbana», IX, 1985,<br />
n. 31, pp. 57-77. Per le Marche ORIANNA BARAC-<br />
CHI, Le soppressioni napoleoniche del 1811 e il patrimonio<br />
artistico ecclesiastico dei Dipartimenti del<br />
Metauro, del Musone e del Tronto, «Atti e Memorie<br />
della <strong>De</strong>putazione di Storia Patria per le<br />
Marche», XCVIII, 1993, pp. 281-352. Per il<br />
Lazio TOMMASO LECCISOTTI, Note sul ripristino di<br />
monasteri della congregazione cassinese dopo la<br />
soppressione <strong>napoleonica</strong>, «Benedictina», XXV,<br />
1978, pp. 417-435. Per il Regno di Napoli AURE-<br />
LIO LEPRE, Sulla censuazione dei beni dei gesuiti,<br />
«Studi storici», 1970, pp. 279-991; GABRIELE<br />
CUOMO, Le leggi eversive del secolo XIX e le vicende<br />
degli ordini religiosi della provincia di Principato<br />
Citeriore (Ricerche storiche), Pt. I, Le leggi<br />
eversive del governo napoleonico durante l'occupazione<br />
militare francese del Regno di Napoli: 1806-<br />
<strong>1815</strong>, la soppressione degli OO.RR. delle regole di<br />
S. Bernardo e di S. Benedetto, gli inventari e gli<br />
stati amministrativi mensili ordinati ai conventi<br />
e ai monasteri durante il decennio, Mercato S. Severino,<br />
Moriniello, 1971; CHERUBINO TESTA, Ricerche<br />
sulla soppressione dell'Ordine agostiniano<br />
nel Regno di Napoli durante l'occupazione <strong>napoleonica</strong>,<br />
«Analecta augustiniana», XXXIX,<br />
1976, pp. 207-252; ARCHIVIO DI STATO DI TERA-<br />
MO, I francescani nel primo Abruzzo Ulteriore: la<br />
soppressione dell'ordine e la confisca del patrimonio,<br />
1806-1830, Guida alla mostra: documenti,<br />
architettura, 10-20 dicembre 1984, s.l., s.e. (Teramo,<br />
<strong>De</strong>ltagrafica), 1984; ALESSANDRO CRISTOFO-<br />
RO, Conventi cappuccini nel Molise e soppressione<br />
murattiana, «Archivio storico molisano», II-III,<br />
1978-1979, pp. 129-183 e 75-113; ANTONINO<br />
DI IORIO, Le vendite nella provincia di Molise<br />
dei beni immobili appartenenti ad ordini religiosi<br />
soppressi per disposizione <strong>napoleonica</strong>, «Samnium»,<br />
LVIII, 1987, pp. 152-171; PIETRO DI BIA-<br />
SE, La soppressione dei monasteri di Terra di Bari<br />
nel decennio francese, «Archivio storico pugliese»,<br />
XLIV, 1991, pp. 135-161; ANNA e GIUSEPPE<br />
CLEMENTE, La soppressione degli ordini monastici<br />
in Capitanata nel decennio francese, 1806-<strong>1815</strong>,<br />
presentazione di RAFFAELE COLAPIETRA, Bari, Tipografica,<br />
1993; AUGUSTO PLACANICA, Alle origini<br />
dell'egemonia borghese in Calabria. La privatizzazione<br />
delle terre ecclesiastiche (1784-<strong>1815</strong>), Salerno-Catanzaro,<br />
SocietaÁ Editrice Meridionale,<br />
1979. Vedi anche il Cap. VII, 6. IL REGNO DI NA-<br />
POLI, soprattutto nelle sezioni relative alle province.<br />
RENATA DE LORENZO<br />
Ð 474 Ð<br />
f) Le fonti giuridiche e le fonti coeve a stampa di<br />
carattere legislativo e amministrativo (codici, almanacchi,<br />
statuti)<br />
Per un quadro generale vedi ADRIANO CAVAN-<br />
NA, Storia del diritto moderno in Europa, I, Le<br />
fonti e il pensiero giuridico, Milano, GiuffreÁ,<br />
1979. I dibattiti sulle forme costituzionali hanno<br />
dato luogo ad un filone storiografico che va al di<br />
laÁ delle competenze specifiche dei giuristi, per<br />
evidenziare l'influenza della tradizione filangeriana<br />
sulla codificazione <strong>napoleonica</strong>, giaÁ a partire<br />
dal dibattito ideologico francese per la revisione<br />
della costituzione dell'anno III. Ne eÁ derivata la<br />
ristampa dei codici, con interessanti commenti<br />
e introduzioni: ALBERTO SCIUME Á , I tentativi per<br />
la codificazione del diritto commerciale nel regno<br />
italico (1806-1808), Milano, GiuffreÁ, 1982; I progetti<br />
del Codice di commercio del Regno italico:<br />
1806-1808, a cura di ALBERTO SCIUME Á , Milano,<br />
GiuffreÁ, 1999; ETTORE DEZZA, Il codice di procedura<br />
penale del Regno italico (1807). Storia di un<br />
decennio di elaborazione legislativa, Padova, Cedam,<br />
1983; Le fonti del codice di procedura penale<br />
del Regno italico, a cura di ETTORE DEZZA, Milano,<br />
GiuffreÁ, 1985; GIULIANA VOLPI ROSSELLI, Il<br />
progetto di codice di procedura civile del regno d'Italia<br />
(1806), Milano, GiuffreÁ, 1988; Codice di Napoleone<br />
il Grande pel Regno d'Italia: 1806, riedizione<br />
anastatica dell'originale a cura e con presentazione<br />
di GIORGIO CIAN, note storiche introduttive<br />
di PAOLO CAPPELLINI, Padova, Cedam,<br />
1989; ADRIANO CAVANNA - GIANFRANCESCO VAN-<br />
ZELLI, Il primo progetto di Codice penale per la<br />
Lombardia <strong>napoleonica</strong> (1801-1802), Padova, Cedam,<br />
2000; Codice penale per il principato di Lucca<br />
1807, ristampa anastatica con scritti di vari,<br />
raccolti da SERGIO VINCIGUERRA, Padova, Cedam,<br />
1999.<br />
Sul codice di commercio LUIGI BERLINGUER,<br />
Sui progetti di codice di commercio del Regno d'Italia<br />
(1807-1808). Considerazioni su un inedito di<br />
D.A. Azuni, Milano, GiuffreÁ, 1970; ARTURO<br />
BRIENZA, I progetti di codice commerciale nella<br />
Repubblica Cisalpina e nel Regno d'Italia, Milano,<br />
Cisalpino-La goliardica, 1978. Di Domenico Alberto<br />
Azuni (Sassari 1749-1827), esperto di diritto<br />
commerciale e marittimo, autore anche di saggi<br />
sulla Sardegna, membro nel 1806 della commissione<br />
incaricata della preparazione del codice<br />
di commercio, indi presidente della Corte d'appello<br />
di Genova, sono stati ristampati: l'opera<br />
del 1795 Sistema Universale dei Principii del Diritto<br />
Marittimo dell'Europa nella traduzione francese<br />
Droit maritime de l'Europe, Ripr. anast. dell'ed.<br />
Paris, 1805, Torino, Bottega d'Erasmo, 1972; Di-
scorso sui pericoli della libertaÁ di stampa: versione<br />
francese e italiana, a cura di ANTONIA CRISCI, Sassari,<br />
Stamperia artistica, 1998; Trattato sulla libertaÁdi<br />
stampa: versione francese e italiana, Sassari,<br />
Stamperia artistica, 1998. Per la produzione<br />
storiografica in merito vedi, oltre che le introduzioni<br />
alle ristampe, il Cap. III. OPERE GENERALI.<br />
Gli Almanacchi, tra i quali gli Almanacchi Reali<br />
del 1810, 1811 e 1813 durante il regno di<br />
Gioacchino Murat a Napoli, contengono notizie<br />
riguardanti la famiglia reale, la corte, la rappresentanza<br />
diplomatica, il Consiglio dei ministri, i<br />
ministeri e le altre amministrazioni centrali, l'ordine<br />
ecclesiastico, l'ordine giudiziario, l'amministrazione<br />
delle finanze, l'amministrazione civile,<br />
l'esercito e la marina militare, gli ordini cavallereschi,<br />
l'istruzione, la beneficenza, con l'indicazione<br />
dei nomi dei titolari delle cariche. PATRIZIA<br />
CARAMANTI, Gli almanacchi bergamaschi dei secoli<br />
XVIII e XIX, «Bergomum», LXXXII, 1988, n. 4,<br />
pp. 3-191. Importante anche per la storia economica<br />
PAOLO UNGARI, Statuti di compagnie e societaÁ<br />
azionarie italiane, 1638-1808: per la storia delle<br />
societaÁ per azioni in Italia, Milano, GiuffreÁ, 1993.<br />
g) Le fonti diplomatiche<br />
JOSEPH DE MAISTRE, Napoleone, la Russia,<br />
l'Europa: dispacci da Pietroburgo, 1811-1813, introduzione<br />
e cura di ERNESTO GALLI DELLA LOG-<br />
GIA, Roma, Donzelli, 1994; FRANCESCO GIANNET-<br />
TO, La diplomazia del regno d'Italia napoleonico<br />
nei suoi rapporti con l'Impero ottomano, «Clio»,<br />
XVII, 1981, pp. 357-404; ARIANNA ARISI ROTA<br />
MAINARDI, Il Ministero delle Relazioni Estere della<br />
Repubblica Italiana (1802-1805), «Risorgimento»,<br />
XLVIII, 1996, pp. 175-206; EAD., Diplomazia<br />
nell'Italia <strong>napoleonica</strong>: il Ministero delle relazioni<br />
estere dalla Repubblica al Regno, 1802-<br />
1814, Melzo, CENS, Milano, Comune, 1998;<br />
MASSIMILIANO FERRI, Le relazioni tra la Svizzera<br />
e la Lombardia in etaÁ <strong>napoleonica</strong> nei documenti<br />
conservati presso l'Archivio di Stato di Milano<br />
(1797-1814), «Archivio storico lombardo», a.<br />
CXXIII, 1997, s. XII, vol. IV, pp. 427-440; VITO<br />
TIRELLI, L'archivio di Elisa Bonaparte Baciocchi<br />
presso les Archives Nationales di Parigi, cit.; GIU-<br />
SEPPE M. CROCE, Les papiers des cardinaux secreÂtaires<br />
d'eÂtat, de Pie VII aÁ BenoõÃt XV. Dans la seÂrie<br />
des spogli aux Archives secreÁtes Vaticanes, «MeÂlanges<br />
de l'E Â cole francËaise de Rome. Italie et MeÂditerraneÂe»,<br />
CX, 1998, pp. 533-543; MARIA LUI-<br />
SA CAVALCANTI, Alle origini del Risorgimento. Le<br />
relazioni commerciali tra il Regno di Napoli e la<br />
Russia 1777-<strong>1815</strong>. Fatti e teorie, «Cahiers internationaux<br />
d'Histoire E Â conomique et Sociale»,<br />
L'ETA Á NAPOLEONICA (<strong>1800</strong>-<strong>1815</strong>)<br />
Ð 475 Ð<br />
XI, 1979, pp. 1-138; TEOBALDO FILESI, Un secolo<br />
di rapporti tra Napoli e Tripoli, 1734-1835, Napoli,<br />
Giannini, 1983; FRANCESCO GIANNETTO, La<br />
schiavituÁ nel rapporto tra le potenze barbaresche<br />
e il regno napoleonico, «Clio», XX, 1984, pp.<br />
465-488; Stati Uniti e Napoli: rapporti consolari,<br />
1796-1996, a cura di DANIEL SPIKES, Napoli, Filema,<br />
1996. Per altre fonti e singoli diplomatici<br />
vedi la sezione DIPLOMAZIA nei capitoli relativi alle<br />
varie aree geo-politiche.<br />
2. MANOSCRITTI E TESTI DI CONTEMPORANEI<br />
(ANTOLOGIE, DIARI, CRONACHE, LETTERE,<br />
MEMORIE, MANIFESTI, RISTAMPE)<br />
Napoleone dalla Scuola militare alla Rivoluzione:<br />
i manoscritti Ashburnham 1873 della Biblioteca<br />
Mediceo-Laurenziana: con una nota su San Miniato<br />
e le origini dei Bonaparte, catalogo a cura di AL-<br />
BERTO MARIA FORTUNA, con la collaborazione di<br />
PIER ANTONIO BORGHEGGIANI, Firenze, Mori,<br />
1983; Napoleone in Italia 1795, 1796 e <strong>1800</strong>. Il manoscritto<br />
``Saluzzo 248'' della Biblioteca Reale di<br />
Torino e l'Opera grafica di Giuseppe Pietro Bagetti,<br />
Torino, B.L.U., 1997 (autore del ms. eÁ l'ufficiale<br />
francese Joseph-FrancËois-Marie de Martinel).<br />
Una selezione di testi controrivoluzionari, anche<br />
ottocenteschi, eÁ in Le dolci catene. Testi della<br />
controrivoluzione cattolica in Italia, a cura di VIT-<br />
TORIO EMANUELE GIUNTELLA, Roma, Istituto per<br />
la Storia del Risorgimento italiano, 1988 (Fonti,<br />
LXXV), con annesse note biografiche e bibliografiche.<br />
Fonti selezionate sono anche in EDOAR-<br />
DO BRESSAN, PovertaÁ e assistenza in Lombardia<br />
nell'etaÁ<strong>napoleonica</strong>, prefazione di GIORGIO RUMI,<br />
Bari, Cariplo-Laterza, 1985.<br />
Un interessante epistolario eÁ LUIGI CORTESI,<br />
Epistolario di Angelo Mai. Ripresa cronobiografica<br />
degli anni 1782-1819. Additamento all'edizione<br />
Gervasoni: lettere inedite fino al 1819, «Bergomum»,<br />
LXXVII, 1983, n. 1-2, pp. 66-174.<br />
Per diari e carteggi relativi a singoli momenti e<br />
episodi nelle varie aree geografiche si rimanda alle<br />
pagine seguenti, ma vedi per il Veneto: VALEN-<br />
TINO ALBERTI, Il diario dell'oste: la Raccolta storica<br />
cronologica di Valentino Alberti (1796-1834), a<br />
cura di MAURIZIO ZANGARINI, Venezia, Giunta<br />
regionale del Veneto; Vicenza, Associazione veneta<br />
per la storia locale; Verona, Cierre, 1997.<br />
Per la Toscana ARCHIVIO DI STATO DI FIRENZE,<br />
Lettere a Giuseppe Pelli Bencivenni: 1747-1808,<br />
inventario e documenti a cura di MARIA AUGUSTA<br />
TIMPANARO MORELLI, Roma, s.e. (Spoleto, Panetto<br />
& Petrelli), 1976. L'etaÁ rivoluzionaria e <strong>napoleonica</strong><br />
nel diario di Bernardino Vitoni 1789-
1811, a cura di NATALE RAUTY, Pistoia, SocietaÁ<br />
Pistoiese di Storia Patria, 1989. [Diario di un medico,<br />
esponente dell'alta borghesia di Pistoia, che<br />
ebbe incarichi nella pubblica amministrazione fino<br />
al 1810]; DANILO BARSANTI, I Cosi del Voglia:<br />
ascesa e decadenza di una famiglia nobile pisana<br />
attraverso l'Ordine di S. Stefano, con in Appendice<br />
il Memoriale (1765-<strong>1815</strong>) di GIOVANNI VIN-<br />
CENZO e le Lettere dalla Francia (1799-<strong>1800</strong>) del<br />
figlio PIETRO OSTAGGIO, presentazione di RO-<br />
DOLFO BERNARDINI, Pisa, ETS, 2001.<br />
Per lo Stato della Chiesa: ANGELO ANTONIO<br />
BITTARELLI, Gli avvenimenti dell'etaÁ <strong>napoleonica</strong><br />
in alcuni diaristi del camerinese, in Cap. IV. CON-<br />
VEGNI, 1972 TOLENTINO (L'etaÁ <strong>napoleonica</strong> nel<br />
maceratese...), «Studi maceratesi», VIII, 1974,<br />
pp. 500-544, ripubblicato con il titolo Caldarola<br />
tra giacobini e insorgenti. Dal diario Picca alla cronaca<br />
Barlesi, «Quaderni del bicentenario», II,<br />
1996, pp. 139-159; SALVATORE TARTUFERI, Diario<br />
maceratese (1794-1817), a cura di MARCELLO<br />
SGATTONI, Macerata, Litotipo Sangiuseppe,<br />
1979; ADRIANO SPINA, Diario sulla deportazione<br />
in Corsica del canonico di Albano G. Battista Loberti<br />
(1810-1814), «Italia francescana», LIX,<br />
1984, pp. 479-563; MADDALENA PATRIZI-GONDI,<br />
Memorie di famiglia, 1796-<strong>1815</strong>, Roma, Nova<br />
AGEP, 1989; I diari dell'etaÁ giacobina. Le cronache<br />
di Pontelagoscuro di Antonio Dolcetti (1796-<br />
1801), a cura di ROBERTO BALZANI, Bologna,<br />
Analisi, 1993; Diario militare e politico dell'anno<br />
1799 e 1802, opera ordinata da Maria Zanardi<br />
dei Duchi di Camerino, a cura di ROBERTO BALZA-<br />
NI, Bologna, Analisi, 1993; Diario dell'anni funesti<br />
di Roma: dall'anno 1773 al 1814, edizione critica<br />
a cura di M. TERESA BONADONNA RUSSO, presentazione<br />
di LUCIANO MERIGLIANO, Roma, Tip.<br />
del Senato, 1995.<br />
Per la storia di Modena l'ecclesiastico Rovatti<br />
fu attento cronista della sua epoca. La sua Cronaca,<br />
cui sono allegati numerosi documenti, formata<br />
da 32 volumi, relativi agli anni 1796-1818, ha<br />
dato luogo ad una serie di studi: Modena <strong>napoleonica</strong><br />
nella Cronaca di Antonio Rovatti. L'albero<br />
della libertaÁ, 1796-1797, a cura di GIAN PAOLO<br />
BRIZZI, Modena, Fondazione Cassa di Risparmio<br />
di Modena, 1995 (vedi i contributi di GIORGIO<br />
MONTECCHI, Giornali modenesi tra Antico Regime<br />
ed etaÁ <strong>napoleonica</strong>, pp. 28-44; ALBANO BION-<br />
DI, Don Antonio Rovatti e la tradizione delle cronache<br />
modenesi, pp. 45-48; GIAN PAOLO BRIZZI,<br />
Antonio Rovatti e la Cronaca modenese, pp. 49-<br />
63); Modena <strong>napoleonica</strong> nella Cronaca di Antonio<br />
Rovatti. Modena repubblicana, 1798-1799, a<br />
cura di GIAN PAOLO BRIZZI, ELENA CORRADINI,<br />
Modena, Fondazione Cassa di risparmio di Mo-<br />
RENATA DE LORENZO<br />
Ð 476 Ð<br />
dena, 1996; Modena <strong>napoleonica</strong> nella Cronaca<br />
di Antonio Rovatti. Dall'aquila imperiale al ritorno<br />
dei Francesi 1799-1801, a cura di GIAN PAOLO<br />
BRIZZI, Modena, Fondazione Cassa di Risparmio<br />
di Modena - Silvana Editoriale, 1997 (vedi i contributi<br />
ALBANO BIONDI, Don Valentino Contri:<br />
prete e giacobino, pp. 13-27; PIERO CROCIANI,<br />
La Cronaca Rovatti e le sue uniformi, pp. 49-64;<br />
ANGELO SPAGGIARI, Istituzioni modenesi dal<br />
1796 al <strong>1815</strong>, pp. 65-80; ANTONIO ROVATTI, Cronaca<br />
modenese, pp. 83-254); Indici della Cronaca<br />
modenese 1796-1801, a cura di GIAN PAOLO<br />
BRIZZI, Modena, Fondazione Cassa di Risparmio,<br />
1997.<br />
Fra le lettere: WALTER MICHELANGELI, Lettere<br />
dei sacerdoti francesi emigrati a Fermo, 1792-<br />
1802, II, «Quaderni dell'Archivio storico Arcivescovile<br />
di Fermo», 1986, pp. 55-79; JULIE BIL-<br />
LIART, Lettere di santa Giulia Billiart, I:<br />
Luglio 1795 - ottobre 1807; II: Novembre 1807 -<br />
giugno 1809; III: Agosto 1809 - dicembre 1811,<br />
s.l. s.e.; MARCELLIN JOSEPH BENOI Ã T CHAMPA-<br />
GNAT, Lettres de Marcellin J.B. Champagnat<br />
(1789-1840) fondateur de l'Institut des FreÁres maristes,<br />
Roma, Casa generalizia dei Fratelli maristi,<br />
1985 - Opera in piuÁ volumi, II: ReÂpertoires, par<br />
freÁre RAYMOND BORNE et freÁre PAUL SESTER, Rome,<br />
Casa generalizia dei Fratelli maristi, 1987;<br />
EMANUELE PIGNI, L'autobiografia politica di Ferdinando<br />
Marescalchi nelle lettere a G.B. Costabili<br />
Containi, «Atti e Memorie della <strong>De</strong>putazione<br />
Provinciale Ferrarese di Storia Patria», s. IV,<br />
XII, 1996, pp. 289-320.<br />
Per il Regno di Napoli: ANTONIO STASSANO,<br />
Memorie storiche del Regno: 1799-1821, introduzione,<br />
note e a cura di ANTONIO CESTARO, Venosa,<br />
Osanna, 1994, testo edito anche col titolo ID.,<br />
Cronaca, memorie storiche del Regno di Napoli<br />
dal 1798 al 1821, a cura di ROBERTO MARINO e<br />
MARIO THEMELLY, Napoli, Istituto Italiano per<br />
gli Studi Filosofici, 1996; GIUSEPPE MARIA GA-<br />
LANTI, Memorie storiche del mio tempo e altri<br />
scritti di natura autobiografica, 1761-1806, a cura<br />
di AUGUSTO PLACANICA, Cava dei Tirreni, Di<br />
Mauro, 1996; GIUSEPPE DE LORENZO, Nel furore<br />
della reazione del 1799, a cura di BENEDETTO<br />
CROCE, Napoli, Colonnese, 1998 2 ; ID., Memorie,<br />
a cura di PAOLA RUSSO, Introduzione di ANNA<br />
MARIA RAO, Napoli, Istituto Italiano per gli Studi<br />
Filosofici-Vivarium, 1999; CARLO DE NICOLA,<br />
Diario napoletano: 1798-1825, introduzione di<br />
RENATA DE LORENZO, voll. 3, Napoli, Regina,<br />
1999; GABRIELE ROSSETTI, Carteggi, voll. 5, Napoli,<br />
Loffredo, 1984-2001 [Il I (1809-1825), a cura<br />
di TOBIA R. TOSCANO, riflette la partecipazione<br />
del Rossetti alla vita politica del Mezzogiorno].
a) Monete<br />
3. SUSSIDI (MONETE, MEDAGLIE E<br />
TIMBRI, CARTOGRAFIA)<br />
LIBERO MANCINI, Catalogo italiano della cartamoneta,<br />
1746-1966, Bologna, Litosavena, 1976.<br />
Cfr. inoltre Cap. IV. CONVEGNI, 1978 ROMA<br />
(La politica monetaria...) e 1987 RONCIGLIONE<br />
(La Tuscia in etaÁ giacobina e <strong>napoleonica</strong>...), ed<br />
ancora GIUSEPPE FELLONI, Monetary changes<br />
and price in Italy in the Napoleonic Period, «The<br />
Journal of European Economic History», V,<br />
1976, n. 2, pp. 379-390; MARCELLO MISUL, Le monete<br />
d'Italia. Catalogo delle monete emesse da governi<br />
provvisori, Sardegna, Regno, Repubblica, colonie,<br />
Albania, San Marino, Vaticano, Granducato<br />
di Toscana, Napoleone I Re d'Italia, Principato di<br />
Lucca e Piombino, Maria Luigia d'Austria, Repubblica<br />
napoletana, Giuseppe Napoleone, Pio IX, Firenze,<br />
La moneta, International Money, 1963;<br />
ANTONIO PAGANI, Monete italiane dall'invasione<br />
<strong>napoleonica</strong> ai giorni nostri, 1796-1980. Governi<br />
popolari, assedi, occupazioni, Napoleone, Stato<br />
pontificio, regno delle Due Sicilie, napoleonidi, restaurazioni<br />
dopo il Congresso di Vienna, moti per<br />
l'indipendenza, Regno d'Italia, colonie, Albania,<br />
repubblica di San Marino, Stato della CittaÁ del Vaticano,<br />
Repubblica Italiana, Somalia (A.F.I.S.). Catalogo<br />
contenente la descrizione di 5182 monete e<br />
con 1210 illustrazioni. <strong>De</strong>scrizioni, misure, titoli<br />
metallici, gradi di raritaÁ. 3ã ed. corr. ed aggiornata<br />
a cura di RENATO ROCCA, Milano, M. Ratto numismatica,<br />
1982; CLELIO VARESI, Monete italiane<br />
contemporanee: dall'epoca della rivoluzione francese<br />
ai giorni nostri, Pavia, Varesi, 1983.<br />
In merito alle singole zone LUCIO FERRI, La<br />
monetazione in Piemonte durante l'occupazione<br />
<strong>napoleonica</strong> (1798-1814), «Rivista italiana di Numismatica<br />
e Scienze Affini», LXXXIII, 1981, pp.<br />
215-232; GIOVANNI PESCE, GIUSEPPE FELLONI,<br />
Le monete genovesi: storia, arte ed economia nelle<br />
monete di Genova dal 1139 al 1814, Genova,<br />
Cassa di Risparmio di Genova e Imperia, 1975;<br />
La monetazione per Milano nel periodo napoleonico,<br />
Civiche raccolte numismatiche, Milano, Comune,<br />
Settore cultura e spettacolo, 1991; Le monete<br />
di Piombino: dagli etruschi ad Elisa Baciocchi,<br />
1 agosto - 30 settembre 1987, Ospedaletto, Pacini,<br />
1987; Granducato di Toscana; Medici Granduchi<br />
di Toscana 1531-1737; Lorena Granduchi di<br />
Toscana 1737-1859; Borbone Re di Etruria 1801-<br />
1807, Monete in argento e in oro e qualche medaglia,<br />
a cura di ATTILIO MANZONI, Milano, Edizioni<br />
Numismatiche Gima, 2001; SILVANA BALBI DE<br />
CARO, La monetazione pontificia nel secolo XIX<br />
L'ETA Á NAPOLEONICA (<strong>1800</strong>-<strong>1815</strong>)<br />
Ð 477 Ð<br />
(da Pio VII a Gregorio XVI), in SILVANA BALBI<br />
DE CARO - LUIGI LONDEI, Moneta pontificia, Roma,<br />
Quasar, 1984, pp. 137-237; GIOVANNI BOVI,<br />
Una moneta di Murat, «Bollettino del Circolo numismatico<br />
napoletano», LVI, 1971, pp. 11-16;<br />
ID., Le monete per i reali presidi, «Bollettino del<br />
Circolo numismatico napoletano», LVII, 1972,<br />
pp. 3-16; ID., Le monete napoletane del 1804,<br />
«Bollettino del Circolo numismatico napoletano»,<br />
LVIII, 1973, pp. 21-41; MICHELE PANNUTI,<br />
Un esame di saggiatore nella Zecca (1813), ivi, pp.<br />
55-63; ID., Le monete di Ferdinando IV di Borbone<br />
dal 1805 illustrate da documenti inediti e ID., Il<br />
rame repubblicano del 1799 e quello di Ferdinando<br />
IV (1796-1803) illustrate da documenti inediti,<br />
«Bollettino del Circolo numismatico napoletano»,<br />
LXVIII-LXXI, 1983-1986, pp. 33-38 e 38-<br />
48; La monetazione napoletana da Carlo a Francesco<br />
II di Borbone (1734-1860), 23 aprile - 4 maggio<br />
1975, Napoli, Museo Gaetano Filangieri,<br />
1975, Catalogo della Mostra tenuta a Napoli; RO-<br />
MUALDO GIUFFRIDA, La politica monetaria dei<br />
Borbone in Sicilia (1795-1860), Palermo, Cassa<br />
di Risparmio V.E. per le province siciliane, 1974.<br />
b) Medaglie e Timbri<br />
Vedi Cap. IV. CONVEGNI, 1971 MODENA (Mostra<br />
di medaglie napoleoniche...).<br />
MARIO PIZZUTI, Le prime medaglie italiane al<br />
valore militare: 1793-<strong>1815</strong>, s.l. s.e., 1983, contiene<br />
anche ripr. dell'ed.: Regolamento per il distintivo<br />
d'onore da sua maestaÁ stabilito per li bass'uffiziali<br />
e soldati delle regie truppe, e una raccolta di<br />
documenti.<br />
Per singole aree: ROSSELLA PERA, Le medaglie<br />
napoleoniche delle collezioni civiche genovesi, «Atti<br />
della SocietaÁ ligure di Storia Patria», n.s., XXXVII,<br />
1997, n. 2, pp. 331-366; GIGLIOLA DE MARTINI,<br />
Medaglie e gettoni di etaÁfrancese e <strong>napoleonica</strong> nelle<br />
collezioni dei Civici Musei pavesi, «Bollettino della<br />
SocietaÁ pavese di Storia Patria», a. XCIII, 1993,<br />
n.s., vol. XLV, pp. 333-346; Da Napoleone al Fabris:<br />
medaglie dei Civici musei di Udine, a cura di<br />
MAURIZIO BUORA, con la collaborazione di MASSI-<br />
MO LAVARONE, Udine, ER, 1997; GIORGIO MA-<br />
GLIAVACCA, I timbri napoleonici dei dipartimenti<br />
italiani, Milano, Magliavacca, 1977.<br />
c) Cartografia<br />
FULVIO FULVI, I principali geografi italiani della<br />
prima metaÁ dell'Ottocento, «Universo», LXV,<br />
1985, pp. 278-287; Cartografia e istituzioni in etaÁ<br />
moderna, Atti del Convegno, Genova, Imperia,
Albenga, Savona, La Spezia, 3-8 novembre<br />
1986, 2 voll., «Atti della SocietaÁ ligure di storia<br />
patria», n.s., XXVII, 1987; ANNE GODLEWSKA,<br />
Dresser la cartographie napoleÂonienne de l'Italie:<br />
comment et pourquoi?, «Annales Historiques<br />
de la ReÂvolution FrancËaise», n. 320, avril-juin<br />
2000, pp. 197-204. Per i problemi di carattere generale<br />
legati alla guerra e alle divisioni amministrative<br />
EUGENIO LO SARDO, I problemi della divisione<br />
territoriale in epoca <strong>napoleonica</strong> e gli sviluppi<br />
della cartografia. La carte geÂneÂrale du theÂaÃtre de<br />
la guerre en Italie del Bacler d'Albe, «Rassegna<br />
degli Archivi di Stato», XLII, 1982, pp. 110-<br />
120. Sulla produzione e il mercato di atlanti VLA-<br />
DIMIRO VALERIO, Mercato e cultura nella produzione<br />
di atlanti in Italia tra il XVIII e il XIX secolo,<br />
«Universo», LXX, 1990, pp. 298-353.<br />
Per le singole aree geopolitiche: FRANCESCO<br />
BARRERA, La cartografia del Piemonte tra rivoluzione<br />
francese e Congresso di Vienna, Torino, Camera<br />
di commercio industria artigianato e agricoltura,<br />
SocietaÁ degli ingegneri e degli architetti,<br />
1989; ARCHIVIO DI STATO DI MILANO, L'immagine<br />
interessata: territorio e cartografia in Lombardia<br />
tra '500 e '800, Milano, Archivio di Stato,<br />
1984; SILVINO SALGARO, Napoleone e lo sviluppo<br />
della cartografia: alcune considerazioni a margine<br />
del bicentenario della battaglia di Arcole, in Cap.<br />
IV. CONVEGNI, 1996 ARCOLE (La provincia veronese...<br />
pp. 77-111); La cartografia militare dei territori<br />
del Veneto, del Friuli-Venezia Giulia, dell'Istria<br />
e della Dalmazia in etaÁ <strong>napoleonica</strong>, a cura di<br />
FRANCESCO FRASCA, Udine, Arti grafiche friulane,<br />
1996; Documenti cartografici nelle biblioteche e<br />
negli archivi privati e pubblici della Toscana, Firenze,<br />
Leo S. Olschki, 1987; ARCHIVIO DI STATO<br />
DI FIRENZE, I fondi cartografici dell'Archivio di<br />
Stato di Firenze, Firenze, Leo S. Olschki, 1987;<br />
Mostra storico-documentaria Il territorio rappresentato:<br />
temi e problemi della cartografia nelle collezioni<br />
pubbliche parmensi, sec. XIV-XIX, Parma,<br />
Biblioteca Palatina, 20-29 settembre 1979, a cura<br />
di MARZIO DALL'ACQUA, VARO A. VECCHIARELLI,<br />
s.l. s.e. (Parma, La nazionale), 1979; Il territorio<br />
pistoiese e i Lorena tra '700 e '800. ViabilitaÁ e bonifiche.<br />
Repertorio documentario, cartografico e bibliografico,<br />
Pistoia, Amministrazione provinciale,<br />
1987.<br />
Si vedano inoltre Cartografia generale del Mezzogiorno<br />
e della Sicilia, scritti di ROBERTO ALMA-<br />
GIA Á , ERNESTO PONTIERI, ROSARIO LA DUCA, a cura<br />
di ERNESTO MAZZETTI, Napoli, ESI, 1972;<br />
VLADIMIRO VALERIO, Contributo alla storia della<br />
RENATA DE LORENZO<br />
Ð 478 Ð<br />
carta d'Italia e della Sicilia. Una inedita sintesi cartografica<br />
tra il XVIII e il XIX secolo, «Universo»,<br />
LXIII, 1983, pp. 105-126; Fonti cartografiche nell'Archivio<br />
di Stato di Napoli, sala Filangieri, 3 luglio<br />
- 10 ottobre 1987, Catalogo della Mostra;<br />
Cartografia napoletana dal 1781 al 1889: il Regno,<br />
Napoli, la Terra di Bari, a cura di GIANCARLO ALI-<br />
SIO, VLADIMIRO VALERIO, Napoli, Prismi, 1983,<br />
Catalogo della Mostra tenuta a Napoli nel<br />
1983; Il disegno del territorio: istituzioni e cartografia<br />
in Basilicata, 1500-<strong>1800</strong>, Catalogo della<br />
Mostra organizzata dall'Archivio di Stato di Potenza<br />
e dalla <strong>De</strong>putazione di storia patria per la<br />
Lucania, a cura di GREGORIO ANGELICI, Roma,<br />
Bari, 1988; VLADIMIRO VALERIO, SocietaÁ, uomini<br />
e istituzioni cartografiche nel Mezzogiorno d'Italia,<br />
Firenze, Istituto geografico militare, 1993; Cartografia<br />
e territorio in Capitanata dal XVI al XIX secolo:<br />
mostra documentaria, a cura di GIACOMA<br />
DESIMIO, VIVIANO IAZZETTI, MARIA CAROLINA<br />
NARDELLA, MARIA ROSARIA TRITTO, Foggia, Bastogi,<br />
1993; ARCHIVIO DI STATO DI FOGGIA, Cartografia<br />
e territorio in Capitanata dal XVI al<br />
XIX secolo, a cura di GIACOMA DESIMIO... [et<br />
al.], appendice di PASQUALE DI CICCO, Foggia,<br />
Bastogi, 1993. Sulla nascita della moderna cartografia<br />
nel Settecento a Napoli durante il regno di<br />
Ferdinando IV con l'Atlante Geografico di Giovanni<br />
Antonio Rizzi Zannoni e sui successivi sviluppi<br />
GIOVANNI BRANCACCIO, La cartografia napoletana<br />
dal riformismo illuminato all'unitaÁ, «Archivio<br />
storico per le province napoletane», a. C.,<br />
s. III, 1982, vol. XXI, pp. 315-334; ID., Conoscenze<br />
geografiche e cartografiche, in Storia del<br />
Mezzogiorno, voll. 15, Roma, Edizioni del Sole,<br />
1986-1991, X, pp. 495-571; ID., Fra descrizione<br />
e raffigurazione grafica: il Mezzogiorno d'Italia<br />
nella geografia storica, Napoli, s.e., 1990; ID.,<br />
Geografia, cartografia e storia nel Mezzogiorno,<br />
Napoli, Guida, 1991, ID., Il governo del territorio<br />
nel Mezzogiorno moderno, Lanciano, Itinerari,<br />
1996. Sulla cittaÁ di Napoli vedi Cap. IV. CONVE-<br />
GNI, 1990-1991, NAPOLI. Sul Mezzogiorno continentale<br />
e insulare vedi Le mappe della storia. Proposte<br />
per una cartografia del Mezzogiorno e della<br />
Sicilia in etaÁ moderna, a cura di GIUSEPPE GIAR-<br />
RIZZO e ENRICO IACHELLO, Milano, Franco Angeli,<br />
2002 (i contributi di SIMONA LAUDANI, Le carte<br />
del principe, pp. 51-60; ENRICO IACHELLO, La<br />
geografia politico-amministrativa della Sicilia nella<br />
prima metaÁ dell'Ottocento, pp. 71-84; ANGELAN-<br />
TONIO SPAGNOLETTI, La costruzione di un nuovo<br />
spazio amministrativo: il Mezzogiorno continentale<br />
tra 1799 e 1816, pp. 91-98; BIAGIO SALVEMINI<br />
e ANNASTELLA CARRINO, Il territorio flessibile. Flussi<br />
mercantili e spazi meridionali nel Settecento e<br />
nel primo Ottocento, pp. 99-122).
Per la Sicilia LILIANE DUFOUR, Atlante storico<br />
della Sicilia: le cittaÁ costiere nella cartografia manoscritta<br />
1500-1823, presentazione di CESARE DE SE-<br />
TA, introduzione storica di MASSIMO GANCI, Palermo<br />
[etc.], Lombardi, 1992; Imago Siciliae: cartografia<br />
storica della Sicilia 1420-1860, a cura di<br />
LILIANE DUFOUR e ANTONIO LA GUMINA, intro-<br />
II<br />
duzione di GIUSEPPE GIARRIZZO, Catania, Sanfilippo,<br />
1998.<br />
Sulla cartografia militare La cartografia militare<br />
dei territori del Veneto, del Friuli-Venezia Giulia,<br />
dell'Istria e della Dalmazia in etaÁ <strong>napoleonica</strong>, a<br />
cura di FRANCESCO FRASCA, Tavagnacco, Arti<br />
grafiche friulane, 1996.<br />
BIBLIOGRAFIE E RASSEGNE BIBLIOGRAFICHE. STORIOGRAFIA<br />
1. BIBLIOGRAFIE E RASSEGNE BIBLIOGRAFICHE<br />
L'incremento degli studi sullo stimolo del bicentenario<br />
della rivoluzione francese ha dato luogo<br />
ad una serie di bibliografie e lavori di sintesi<br />
francesi, che coinvolgono anche il mondo italiano,<br />
tra i quali: ALFRED FIERRO, Bibliographie analytique<br />
des biographies collectives imprimeÂes de la<br />
France contemporaine (1789-1985), preÂface de<br />
MICHEL FLEURY, Paris, Champion, 1986; Histoire<br />
ed dictionnaire de la ReÂvolution francËaise: 1789-<br />
1799, par JEAN TULARD, JEAN-FRANCË OIS FAYARD,<br />
ALFRED FIERRO, Paris, Laffont, 1987; Les Colloques<br />
du Bicentenaire. ReÂpertoire des rencontres<br />
scientifiques nationales et internationales, preÂsenteÂ<br />
par MICHEL VOVELLE, avec la collaboration de<br />
DANIE Á LE LE MONNIER, Paris, La <strong>De</strong>Âcouverte, Institut<br />
d'histoire de la ReÂvolution francËaise, SocieÂteÂ<br />
des eÂtudes robespierristes, 1991; RONALD J.<br />
CALDWELL, The era of Napoleon: a bibliography<br />
of the history of western civilization, 1799-<strong>1815</strong>,<br />
New York [ecc.], Garland, 1991; JEAN TULARD,<br />
avec la collaboration de JACQUES GARNIER, AL-<br />
FRED FIERRO et CHARLES D'HUART, Nouvelle bibliographie<br />
critique des MeÂmoires sur l'eÂpoque napoleÂonienne,<br />
eÂcrits ou traduits en francËais, GeneÁve,<br />
Droz, nouv. eÂd. revue et enrichie, 1991; AL-<br />
FRED FIERRO, Les francËais vus par eux-meÃmes: le<br />
Consulat et l'Empire, anthologie des meÂmorialistes<br />
du Consulat et de l'Empire, Paris, Laffont, 1998.<br />
Per l'Italia da segnalare «Quaderni del Bicentenario»,<br />
ma vedi anche M. CHIRONI SIMI, Recenti<br />
contributi italiani alla storia della Rivoluzione<br />
Francese, «Ricerche storiche», XXVI, 1996, n.<br />
2, pp. 407-416. La Bibliografia storica nazionale,<br />
Roma-Bari, Laterza, pubblicata dalla Giunta<br />
Centrale per gli Studi Storici, offre il quadro della<br />
pubblicazione di monografie e la selezione di<br />
importanti riviste.<br />
Nell'ambito delle celebrazioni del bicentenario<br />
si collocano L'Italia rivoluzionaria e <strong>napoleonica</strong><br />
nelle raccolte della Biblioteca del Senato, Catalogo<br />
L'ETA Á NAPOLEONICA (<strong>1800</strong>-<strong>1815</strong>)<br />
Ð 479 Ð<br />
della Mostra, Roma, s.e. (Eredi dott. G. Bardi),<br />
1990; I Periodici di ancien reÂgime e del periodo rivoluzionario<br />
nelle biblioteche italiane, a cura di<br />
PAOLA URBANI e ALFREDO DONATO, Roma, s.e.<br />
(Gaeta, Il geroglifico), 1992. Con un piuÁ preciso<br />
ambito tematico sono FelicitaÁ pubblica e dottrine<br />
economiche in Italia fra XVIII e XIX secolo: le raccolte<br />
della Fondazione Feltrinelli, a cura di DAVID<br />
BIDUSSA, Milano, Fondazione Feltrinelli, 1997.<br />
Per le biografie vedi Dictionnaire NapoleÂon,<br />
diretto da JEAN TULARD, Paris, Fayard, 1987; Dizionario<br />
biografico degli Italiani, Roma, Istituto<br />
dell'Enciclopedia italiana, 1960-2002, finora<br />
giunto al vol. LIX (Graziani-Grossi Gondi),<br />
2002, che eÁ tappa obbligata e scontata per tutti<br />
i successivi riferimenti ai personaggi citati.<br />
Indispensabile la consultazione di riviste specializzate.<br />
Molti contributi sull'Italia sono nella<br />
«Revue des eÂtudes napoleÂoniennes» e in «Annales<br />
historiques de la ReÂvolution francËaise». Di carattere<br />
piuÁ documentario che storiografico eÁ la<br />
«Revue des amis du MuseÂe du MareÂchal Murat»,<br />
Roi de Naples, espressione dell'Associazione<br />
Amis du MuseÂe Murat, omonima, creata nel<br />
1957. Il «Bollettino italiano di studi napoleonici»,<br />
Portoferraio, Centro nazionale di studi napoleonici<br />
e di storia dell'Elba, dal 1962 rinominato «Rivista<br />
italiana di studi napoleonici» (non esce negli<br />
anni 1976-1977), eÁ da consultare interamente per<br />
qualsiasi ricerca, data la vastitaÁ degli interessi coperti,<br />
con frequenti numeri monografici. In questa<br />
bibliografia non si citano tutti i contributi,<br />
ma solo quelli rispondenti ai criteri di selezione.<br />
L'indice della rivista eÁ disponibile sul sito del<br />
Centro che patrocina la pubblicazione. Fondamentale<br />
anche la piuÁ recente «Rivista <strong>napoleonica</strong>»,<br />
per la sensibilitaÁ al linguaggio del web, con<br />
l'indicazione, fin dal primo numero (1-2, Alessandria,<br />
Edizioni dell'Orso, 2000), di indirizzi e siti<br />
di istituzioni e centri che si interessano di storia<br />
<strong>napoleonica</strong> a livello internazionale; l'interroga-
zione e la navigazione fra questi indirizzi consente<br />
l'accesso a biblioteche specializzate, nonche di conoscere<br />
iniziative in corso, di partecipare a gruppi<br />
di discussione. Si segnala tra i siti piuÁ esaustivi,<br />
sensibili anche ad una divulgazione di massa della<br />
storiografia <strong>napoleonica</strong>, oltre che specialistica:<br />
<br />
Da controllare le riviste delle Accademie, delle<br />
<strong>De</strong>putazioni e SocietaÁ di Storia Patria, soprattutto<br />
per le ricerche a carattere locale (cfr. Pubblicazioni<br />
delle Accademie e degli Istituti culturali,<br />
«Accademie e biblioteche d'Italia», LXI, 1993,<br />
n. 2, pp. 40-60); il «Bollettino del Museo del Risorgimento»<br />
e le pubblicazioni di organi interessati<br />
alla storia del Risorgimento, tra cui principalmente<br />
la «Rassegna storica del Risorgimento»,<br />
edita dall'Istituto per la Storia del Risorgimento<br />
italiano, e la rivista «Il Risorgimento».<br />
Le riviste provvedono periodicamente a pubblicare<br />
indici delle proprie annate, con aggiornate<br />
bibliografie, spesso molto ampie (ad es. gli Indici<br />
ragionati della «Rassegna storica del Risorgimento»;<br />
Bibliografia, «Rivista di Storia della Chiesa<br />
in Italia», XLII, 1988, pp. 260-348; Bibliografia<br />
historiae pontificiae, «Archivum historiae pontificiae»,<br />
XXV, 1987, pp. 461-736; XXVI, 1988,<br />
pp. 457-725), relative ai propri interessi prevalenti.<br />
Siti di istituzioni universitarie e/o culturali, come<br />
, forniscono gli<br />
indici di molte riviste, con annessi utili links.<br />
Aggiornamenti bibliografici e storiografici sono<br />
variamente disponibili su tematiche circoscritte.<br />
Sul federalismo RICCARDO MARENA - ALBERTO<br />
BUTTERI - VITO CONSOLE, Bibliografia del federalismo<br />
europeo, Bibliography of European federalism:<br />
1776-1984, Milano, Angeli, 1997. Per il<br />
mondo militare vedi Napoleonic military history:<br />
a bibliography, edited by DONALD D. HORWARD,<br />
New York-London, 1986; Bibliografia italiana di<br />
storia e studi militari 1960-1984, Centro universitario<br />
di studi e ricerche storico-militari, Istituto<br />
di elaborazione dell'informazione del CNR, Pisa,<br />
Milano, Angeli, 1987. Per gli aspetti culturali<br />
CARLO CORDIE Â , Quinto contributo bibliografico<br />
sul gruppo di Coppet (Scritti di Madame de StaeÈl,<br />
Sismondi, B. Constant e Ch. V. de Bonstatten apparsi<br />
in Italia e in lingua italiana dal 1803 al<br />
1972), «Archivio della Scuola normale Superiore<br />
di Pisa», s. III, VI, 1976, pp. 1017-1050. Per le<br />
insorgenze FRANCESCO MARIO AGNOLI, Guida introduttiva<br />
alle insorgenze contro-rivoluzionarie in<br />
Italia durante il dominio napoleonico 1796-<strong>1815</strong>,<br />
Pessano, Mimep-Docete, 1996; Guida bibliografica<br />
dell'insorgenza in Lombardia (1796-1814), a<br />
cura di CHIARA BARBESINO, PAOLO MARTINUCCI,<br />
OSCAR SANGUINETTI, Milano, Isin, 1999. Per la<br />
RENATA DE LORENZO<br />
Ð 480 Ð<br />
storia della Chiesa SIMONE BONECHI, Chiesa e societaÁ<br />
nell'Italia <strong>napoleonica</strong>. Rassegna di studi recenti<br />
(1989-1996) e proposte di ricerca, «Cristianesimo<br />
nella Storia», XIX, 1998, pp. 297-332. Per<br />
la storia giuridica MARIA TERESA NAPOLI, La cultura<br />
giuridica europea in Italia: repertorio delle<br />
opere tradotte nel secolo XIX, 3 voll., Napoli, Jovene,<br />
1986-1987; PAOLO ALVAZZI DEL FRATE, Riforme<br />
giudiziarie e rivoluzione francese. Nota bibliografica<br />
sulla piuÁ recente storiografia, «Rivista<br />
di storia del diritto italiano», LXIII, 1990, pp.<br />
459-469.<br />
Per singole aree geopolitiche recenti rassegne,<br />
di carattere bibliografico e storiografico, sono<br />
state pubblicate nel «Bollettino del diciannovesimo<br />
secolo» e su riviste specializzate: SILVANO<br />
MONTALDO, Studi recenti sul Piemonte nell'Ottocento,<br />
«Bollettino del diciannovesimo secolo»,<br />
1994, n. 3, pp. 97-102; GIUSEPPINA FOIS e FRAN-<br />
CESCO SODDU, La Sardegna nella storiografia dell'ultimo<br />
decennio, «Bollettino del diciannovesimo<br />
secolo», 1994, n. 2, pp. 83-89; Bibliografia storica<br />
lombarda 1995, «Storia in Lombardia», XVII,<br />
1998, n. 2-3, pp. 219-286; Fonti per la bibliografia<br />
trentina, a cura di GIANMARIO BALDI, Trento,<br />
Gruppo culturale Civis, 1987; Bibliografia trentina,<br />
Sezione 1, Aspetti economici e sociali, a cura di<br />
GAURO COPPOLA, Trento, SocietaÁ di studi trentini<br />
di scienze storiche, 1992; DANIELA RANDO,<br />
Renzo Tommasi. Bibliografia dell'emigrazione<br />
trentina: 1793-1994, Trento, Giunta della Provincia<br />
autonoma di Trento, 1999. Ampia bibliografia<br />
sul Trentino eÁ anche in HANS VON VOLTELLI-<br />
NI, Le circoscrizioni giudiziarie del Trentino fino al<br />
1803, a cura di EMANUELE CURZEL, Provincia<br />
autonoma di Trento, Servizio beni librari e archivistici,<br />
1999, traduzione dell'opera Das Welsche<br />
SuÈdtirol. Sonderabdruck aus den ErlauÈterungen<br />
zum Historischen Atlas der Osterreichischen AlpenlaÈnder,<br />
Wien, 1918; FRANCESCO INGHIRAMI,<br />
Bibliografia storica della Toscana, Bologna, Li<br />
Causi, 1983, 2 voll., da Storia della Toscana. Ripr.<br />
facs. dell'ed. Fiesole, Poligrafica fiesolana, 1843;<br />
SERGIO CAMERANI, La Toscana nel periodo francese.<br />
Avviamento bibliografico, «Rassegna storica<br />
toscana», XVIII, 1972, pp. 133-154. La «Rassegna<br />
storica toscana» periodicamente pubblica<br />
una Rassegna di pubblicazioni sulla storia toscana<br />
dal 1737 al 1925.<br />
Vedi ancora I mille anni di Palazzolo. Elenco di<br />
libri, opuscoli, e articoli periodici riguardanti la<br />
storia locale dal 1805 al 1982, a cura di FRANCE-<br />
SCO GHIDOTTI, «M. Palazzolo», XXI, 1983, pp.<br />
5-43; EMANUELE PAGANO, Marche e Stato pontificio<br />
nell'Italia franco-<strong>napoleonica</strong> (1796-<strong>1815</strong>),<br />
Rassegna bibliografica, «Quaderni del Bicentena-
io», I, 1995, pp. 149-158; Bollettino bibliografico<br />
per la storia del Mezzogiorno d'Italia, 1961-1970, a<br />
cura di GUIDO D'AGOSTINO, Napoli, SocietaÁ napoletana<br />
di storia patria (Arte tipografica), 1979;<br />
Bollettino bibliografico per la storia del Mezzogiorno<br />
d'Italia (1971-1980), 2 voll., a cura di LAURA<br />
CAPOBIANCO e GUIDO D'AGOSTINO, SocietaÁ Napoletana<br />
di Storia Patria (Arte tipografica),<br />
1991; PAOLO MUZI, L'Abruzzo nella storiografia<br />
dell'ultimo decennio, «Bollettino del diciannovesimo<br />
secolo», 1994, n. 2, pp. 89-94; NICOLA ANTO-<br />
NACCI, La Puglia nella storiografia dell'ultimo decennio,<br />
«Bollettino del diciannovesimo secolo»,<br />
1995, n. 4, pp. 99-105; RAFFAELE LAMACCHIA, Bibliografia<br />
storica essenziale della Basilicata, «Bollettino<br />
storico della Basilicata», III, 1987, pp.<br />
169-188; GIUSEPPE GIOVANNI MONACO, Le fonti<br />
bibliografiche tematiche sulla Basilicata, «Bollettino<br />
storico della Basilicata», IV, 1988, pp. 169-<br />
288; TOMMASO PEDIO, La storiografia della Basilicata<br />
fra l'etaÁdelle riforme e il Risorgimento, «Studi<br />
storici meridionali», XIV, 1994, pp. 255-314;<br />
ADELE DE CARIDI JACONA, Bibliografia del Settecento<br />
e Ottocento calabrese, Roma-Reggio Calabria,<br />
Casa del libro, 1981. Per la Sicilia NINO RE-<br />
CUPERO, Studi recenti sulla Sicilia dell'Ottocento,<br />
«Bollettino del diciannovesimo secolo», 1996, n.<br />
5, pp. 115-117. Per la storia urbana Dieci anni<br />
di storia delle cittaÁ: bibliografia 1983-1992, a cura<br />
di ENRICO ANGIOLINI....[et al.], elaborazione dati<br />
e standardizzazione STEFANO TRAVASONI, Casalecchio<br />
di Reno, Grafis, 1993.<br />
La ricerca eÁ estremamente facilitata dai mezzi<br />
telematici, grazie alle risorse bibliografiche in Internet<br />
e motori di ricerca sui libri in circolazione<br />
(Alice, Amazon...). I grandi cataloghi di biblioteche<br />
italiane o straniere sono oggi interrogabili attraverso<br />
il collegamento via web agli OPAC o ai<br />
MetaOPAC. Si segnalano alcuni OPAC e Me-<br />
L'ETA Á NAPOLEONICA (<strong>1800</strong>-<strong>1815</strong>)<br />
taOPAC che contengono o cataloghi di biblioteche<br />
con un enorme numero di collezioni librarie<br />
(es. Library of Congress), o cataloghi collettivi di<br />
piuÁ biblioteche (es. Indice SBN). Il catalogo collettivo<br />
delle biblioteche italiane aderenti al Servizio<br />
Bibliotecario Nazionale eÁ interrogabile all'indirizzo<br />
e consente di consultare<br />
la piuÁ grande base-dati italiana e soprattutto<br />
la piuÁ eterogenea sul piano disciplinare.<br />
Dopo SBN l'altro grande sistema catalografico<br />
italiano eÁ ALEPH (Automated Library Expandable<br />
Program), presente in modo prevalente nei sistemi<br />
di ateneo. Una lista delle biblioteche interrogabili<br />
eÁ stata fatta dall'UniversitaÁ di Genova all'indirizzo.<br />
Per concludere il panorama italiano,<br />
si deve ricordare il MAI, sigla di MetaOPAC<br />
Azalai Italiano , dove eÁ possibile un'interrogazione cumulativa<br />
e simultanea di tutti i cataloghi italiani<br />
disponibili in Internet. 1<br />
Il controllo sui titoli dei periodici presenti<br />
nelle biblioteche italiane si puoÁ fare nell'Archivio<br />
Collettivo Nazionale dei Periodici (ACNP)<br />
, un progetto curato<br />
dall'UniversitaÁ di Bologna insieme all'Istituto<br />
di Studi sulla Ricerca e Documentazione<br />
Scientifica (ISRDS) del CNR. 2<br />
Tra le biblioteche straniere raggiungibili dal web<br />
in Europa si segnalano il catalogo della British Library,<br />
all'indirizzo , e il Catalogue<br />
collectif de France < http://www.ccfr.bnf.fr>,<br />
liberamente accessibile. I due archivi francesi<br />
Opale e Opaline sono riuniti in questo OPAC, insieme<br />
ai cataloghi municipali e a quelli universitari,<br />
permettendo la localizzazione, ad oggi, di oltre<br />
14 milioni di documenti. Facilmente accessibili sono<br />
ormai la maggior parte delle biblioteche di area<br />
tedesca, spagnola e di altri paesi europei.<br />
<strong>De</strong>lla Library of Congress 3 americana
lcweb.loc.gov>, la piuÁ grande del mondo, eÁ possibile<br />
interrogare il catalogo sul sito .<br />
Si segnala inoltre il MetaOPAC<br />
curato dall'UniversitaÁ di Karlsruhe ,<br />
che offre la possibilitaÁ di interrogare contemporaneamente<br />
e in pochissimi secondi i maggiori<br />
OPAC collettivi europei e americani, oltre che i<br />
cataloghi commerciali delle piuÁ grandi catene distributive<br />
librarie on-line.<br />
Tutti questi cataloghi hanno caratteristiche simili,<br />
ma non esattamente sovrapponibili, per cui<br />
vanno attentamente valutate ± attraverso le pagine<br />
di aiuto e di FAQ, ossia di domande piuÁ frequenti<br />
poste dagli utenti ai responsabili degli<br />
OPAC ± le modalitaÁ di recupero dell'informazione<br />
tipiche di ciascun archivio. Conoscere i criteri<br />
di indicizzazione delle informazioni, cosõÁ come<br />
l'uso degli operatori logici che sono alla base<br />
del linguaggio di questi Meta Motori, daÁ la garanzia<br />
di una ricerca piuÁ efficace e corretta.<br />
Dal sito dell'Associazione Italiana Biblioteche<br />
(AIB) eÁ possibile ricavare le<br />
informazioni che consentono poi di arrivare a<br />
consultare i cataloghi e le bibliografie accessibili<br />
dal web. 4<br />
2. STORIOGRAFIA<br />
Bilanci storiografici sono spesso negli interventi<br />
introduttivi dei convegni citati nel Cap. IV, noncheÂ<br />
al centro di interi convegni come 1989 VENE-<br />
ZIA (L'ereditaÁ dell'Ottantanove e l'Italia...). Sul bicentenario<br />
LUIGI DI STADIO, Il Bicentenario della<br />
Rivoluzione francese in Italia. Alcuni spunti critici,<br />
«Rivista italiana di studi napoleonici», XXXII,<br />
1999, n. 1, pp. 137-152. Per l'impatto delle riforme<br />
francesi sui sistemi sociali degli altri paesi europei,<br />
CHARLES ESDAILE, The Napoleonic Period:<br />
Some Thoughts on Recent Historiography, «European<br />
History Quaterly», 1993, n. 3, pp. 415-432.<br />
La produzione italiana, vista da una prospettiva<br />
francese, eÁ in FERDINAND BOYER, Le Bicentenaire<br />
et les eÂtudes napoleÂoniennes en Italie, «Revue<br />
de l'Institut NapoleÂon», octobre 1970, n.<br />
117, pp. 149-152; ID., Les Etudes napoleÂoniennes<br />
en Italie, «Revue de l'Institut NapoleÂon», juilletseptembre<br />
1972, n. 124, pp. 123-125.<br />
Si veda inoltre PASQUALE VILLANI, Dal 1748 al<br />
<strong>1815</strong>, in La storiografia italiana negli ultimi vent'anni,<br />
2 voll., Milano, Marzorati, 1970, I, pp.<br />
RENATA DE LORENZO<br />
Ð 482 Ð<br />
585-622; IVAN TOGNARINI, Giacobinismo, Rivoluzione,<br />
Risorgimento. Una messa a punto storiografica,<br />
Firenze, La Nuova Italia, 1977.<br />
PASQUALE VILLANI, Premessa alle ricerche (pp.<br />
7-11) e CARLO CAPRA, Nobili, notabili, eÂlites: dal<br />
«modello francese» al caso italiano (pp. 12-42), introducono<br />
«Quaderni storici», XXXVII, 1978,<br />
che rappresenta un punto di riferimento di una<br />
serie di ricerche successive su fisionomie di singoli<br />
funzionari, notabili, personaggi di rilievo<br />
del periodo, indagini tuttavia rimaste piuttosto<br />
frammentarie rispetto alle attese suggerite da<br />
questo numero monografico della rivista. PA-<br />
SQUALE VILLANI, L'etaÁ rivoluzionaria e <strong>napoleonica</strong>,<br />
in La storiografia italiana degli ultimi vent'anni,<br />
relazioni presentate al convegno di Arezzo,<br />
1986, a cura di LUIGI DE ROSA, II, EtaÁ moderna,<br />
Roma-Bari, Laterza, 1989, pp. 163-208; ID., SocietaÁ<br />
rurale e ceti dirigenti, XVIII-XX secolo. Pagine<br />
di storia e storiografia, Napoli, Morano, 1989<br />
(in particolare Le campagne del Mezzogiorno tra<br />
Sette e Ottocento, pp. 31-51, e L'etaÁ rivoluzionaria<br />
e <strong>napoleonica</strong> in Italia, pp. 52-108, giaÁ pubblicato<br />
in La storiografia italiana negli ultimi vent'anni,<br />
cit.); ANNA MARIA RAO, Pouvoir local et<br />
ReÂvolution dans l'Italie jacobine et napoleÂonienne,<br />
in Pouvoir local et ReÂvolution. La frontieÁre inteÂrieure,<br />
Colloque international, Rennes, 28 septembre-1<br />
octobre 1993, sous la direction de RO-<br />
GER DUPUY, Rennes, Presses universitaires de<br />
Rennes, 1995, pp. 495-507; RENATA DE LOREN-<br />
ZO, Dalla scoperta della politica al tempo della politica,<br />
la dimensione italiana in etaÁ <strong>napoleonica</strong>,<br />
«Rassegna storica del Risorgimento», LXXXVII,<br />
2000, pp. 335-356; ANDREA POMELLA, Cantieri<br />
della storiografia <strong>napoleonica</strong>, «Rivista italiana di<br />
studi napoleonici», XXXIII, 2000, n. 1, pp.<br />
115-122. A commento dell'omonimo convegno<br />
vedi MARIA ANTONIETTA DE CRISTOFARO, L'etaÁ<br />
rivoluzionaria e <strong>napoleonica</strong> in Lombardia, nel Veneto<br />
e nel Mezzogiorno (1796-<strong>1815</strong>): un'analisi<br />
comparata, «Bollettino storico della Basilicata»,<br />
XII, 1996, pp. 137-158.<br />
Tra bibliografia e storiografia sono alcuni saggi<br />
di riflessione sul lavoro di storici che hanno dato<br />
molto spazio nella loro produzione all'etaÁ <strong>napoleonica</strong>:<br />
SIMONE CASINI, Un'utopia nella storia:<br />
Carlo Botta e la Storia d'Italia dal 1789 al 1814,<br />
Roma, Bulzoni, 1999; ANGELA MINICUCCI, Uno<br />
storico calabrese dell'etaÁ <strong>napoleonica</strong>. Cesare Minicucci,<br />
«Rivista italiana di studi napoleonici», IX,<br />
4 F. METITIERI-R. RIDI, Biblioteche in rete. Istruzioni per l'uso, Roma-Bari, Laterza, 2002 (Tali indicazioni<br />
sono fornite dalla dott. Francesca Russo, bibliotecaria presso la SocietaÁ Napoletana di Storia Patria).
1970, pp. 48-60; MICHEL RIQUET, Un jeÂsuite<br />
franc-macËon, historien du jacobinisme: le peÁre Augustin<br />
Barruel (1741-1820), «Archivum Historicum<br />
Societatis Jesus», XLIII, 1974, pp. 157-<br />
175; MICHEL RIQUET, de Barruel: un JeÂsuite face<br />
aux Jacobins francs-macËons: 1741-1820, Paris,<br />
Beauchesne, 1989.<br />
Su Carlo Zaghi: PAOLO FRASCANI, Carlo Zaghi<br />
e il suo libro su Napoleone e l`Europa, «Rivista italiana<br />
di studi napoleonici», IX, 1970, pp. 40-47;<br />
GIORGIO VACCARINO, I problemi dell'unitarismo<br />
cisalpino nell'interpretazione di Carlo Zaghi, «Rivista<br />
storica italiana», CV, 1993, pp. 782-793<br />
ed il Convegno Italia giacobina e <strong>napoleonica</strong>.<br />
Giornate di studio per i 90 anni di Carlo Zaghi,<br />
Napoli, 9-10 novembre 2000 i cui atti sono in<br />
corso di pubblicazione, nonche la ristampa di<br />
CARLO ZAGHI, Napoleone e l'Italia, a cura di AL-<br />
DO DI BIASIO, Premessa di LUIGI MASCILLI MI-<br />
GLIORINI, Napoli, La CittaÁ del sole, 2001.<br />
Su Guglielmo Ferrero LORELLA CEDRONI, I<br />
tempi e le opere di Guglielmo Ferrero: saggio di bibliografia<br />
internazionale, prefazione di PAOLO<br />
UNGARI, nota introduttiva di LEO FERRERO RA-<br />
DIOSA, Napoli, ESI, 1993; TOMMASO EDOARDO<br />
FROSINI, Appunti su Ferrero e la sovranitaÁ, «Nuovi<br />
studi politici», XXIII, 1993, n. 2, pp. 39-46;<br />
GENNARO MARIA BARBUTO, Rivoluzione francese<br />
e Napoleone nella ``Trilogia'' di Guglielmo Ferrero.<br />
``Grande paura'' e origini del totalitarismo,<br />
«Rivista italiana di studi napoleonici», XXXII,<br />
1999, n. 1, pp. 41-68.<br />
Ad uno degli storici piuÁ noti sull'etaÁ <strong>napoleonica</strong><br />
eÁ dedicato il numero monografico di «Dimensioni<br />
e problemi della ricerca storica», n. 2,<br />
2000, La vocazione di uno storico. In memoria<br />
di Vittorio Emanuele Giuntella (contiene MARINA<br />
CAFFIERO, Presentazione, pp. 49-50; ALBERTO<br />
MONTICONE, La vocazione dello storico, pp. 51-<br />
54; PIETRO SCOPPOLA, Dall'integralismo alla libertaÁ<br />
di coscienza, pp. 55-61; GUIDO VERUCCI, Cattolici<br />
liberali e cattolici democratici fra Settecento e<br />
Ottocento, pp. 63-72; PIETRO STELLA, Pauperismo<br />
e marginalitaÁ nella storiografia recente. Appunti in<br />
margine ai contributi di Vittorio Emanuele Giuntella,<br />
pp. 73-79; MARINA CAFFIERO, Roma nel Settecento<br />
tra politica e religione. Dibattito storiografico<br />
e nuovi approcci, pp. 81-100; MARIO TOSTI,<br />
La proposta di un Concilio ecumenico alla fine<br />
del Settecento, pp. 101-117; LUTZ KLINKHAMMER,<br />
Il nazismo e i lager nell'interpretazione storiografica<br />
di Vittorio Emanuele Giuntella, pp. 119-129;<br />
ENZO COLLOTTI, Vittorio Emanuele Giuntella testimone<br />
e storico della guerra, pp. 131-135; LUIGI<br />
CAJANI, Vittorio Emanuele Giuntella da testimone<br />
a storico dell'internamento, pp. 137-147; SILVIA<br />
L'ETA Á NAPOLEONICA (<strong>1800</strong>-<strong>1815</strong>)<br />
Ð 483 Ð<br />
BORDINI, La cittaÁ tra storia e arte, pp. 149-152;<br />
CARLO BORDINI, Gli studi di Vittorio Emanuele<br />
Giuntella sulla donna nel Settecento, pp. 153-<br />
156; VITTORIO EMANUELE GIUNTELLA, Il Risorgimento<br />
come problema religioso, pp. 157-171; ID.,<br />
Addio alla ``Sapienza''. Un cammino ``verso la luce'',<br />
pp. 173-179; ID., La biblioteca del lager, pp.<br />
181-185; Bibliografia delle opere di Vittorio Emanuele<br />
Giuntella, pp. 187-197).<br />
Il tema del giacobinismo, giaÁ al centro della stagione<br />
storiografica precedente gli anni Settanta,<br />
ha goduto di attenzioni e riflessioni per una precisazione<br />
linguistica e terminologica, che ha coinvolto<br />
anche l'etaÁ <strong>napoleonica</strong>: SALVO MASTELLO-<br />
NE, Dittatura «giacobina», dittatura «bonapartista»<br />
e dittatura «del proletariato», «Il Pensiero Politico»,<br />
VIII, 1975, pp. 230-234; IVAN TOGNARINI,<br />
Giacobinismo, Rivoluzione, Risorgimento, cit.<br />
L'attenzione al taglio prosopografico, la tendenza<br />
a verificare il tempo della politica nelle vicende<br />
umane, la maggiore contestualizzazione<br />
delle ricerche, hanno prospettato l'esistenza di<br />
modelli diversi da quelli della Francia: MICHEL<br />
VOVELLE, L'emigrazione politica in Francia: il<br />
«modello italiano», «SocietaÁ e storia», XIX,<br />
1996, pp. 139-144 (a commento del lavoro di AN-<br />
NA MARIA RAO, Esuli).<br />
Per altri versi si eÁ precisata la formazione di<br />
miti di lungo periodo, dall'etaÁ rivoluzionaria e <strong>napoleonica</strong><br />
alla prima metaÁ dell'Ottocento e al Risorgimento:<br />
MAURIZIO SERRA, 1789-1948: miti<br />
politici e ricerca storica, «Storia contemporanea»,<br />
XXI, 1990, pp. 689-697; RENATA DE LORENZO,<br />
La tradizione del 1799 nel Risorgimento italiano,<br />
in ARCHIVIO DI STATO DI NAPOLI, La Repubblica<br />
Napoletana del Novantanove. Memoria e mito,<br />
Napoli, G. Macchiaroli, 1999, pp. 91-110.<br />
Rassegne storiografiche settoriali sono: VITTO-<br />
RIO FROSINI, La storiografia giuridica italiana sull'etaÁ<br />
<strong>napoleonica</strong>, «Rivista italiana di studi napoleonici»,<br />
IX, 1970, pp. 104-113; PAOLO ALVAZZI<br />
DEL FRATE, Riforme giudiziarie e rivoluzione francese.<br />
Nota bibliografica sulla piuÁ recente storiografia,<br />
cit. Per la storia della Chiesa SIMONE BONE-<br />
CHI, Chiesa e societaÁ nell'Italia <strong>napoleonica</strong>, cit.<br />
Per la storia militare GIANFRANCO E. DE PAOLI,<br />
Cenni sulla storiografia militare <strong>napoleonica</strong> in<br />
Italia dal 1814 al 1861, «Rassegna storica del Risorgimento»,<br />
LXVII, 1980, pp. 403-416; LUIGI<br />
MASCILLI MIGLIORINI, Amministrazione e societaÁ:<br />
un problema della storiografia <strong>napoleonica</strong>, «Rivista<br />
italiana di studi napoleonici», XX, 1983, n. 2,<br />
pp. 123-126; CENTRO INTERUNIVERSITARIO DI<br />
STUDI E RICERCHE STORICO-MILITARI, La storiografia<br />
militare italiana negli ultimi venti anni, Milano,<br />
Angeli, 1985.
Molte rassegne storiografiche e critiche sono<br />
state condotte su aree regionali. Oltre i citati interventi<br />
sul «Bollettino del diciannovesimo secolo»,<br />
vedi MASSIMO CANNELLA, Appunti e spunti<br />
sulla storiografia veneziana dell'Ottocento, «Archivio<br />
Veneto», a. CVI, 1976, s. V, vol. 106, pp.<br />
73-116; ANTONIO DI VITTORIO, Mezzogiorno d'Italia<br />
e mondo asburgico (1700-1860). Una rassegna<br />
storiografica, «Annali dell'Istituto storico italo-germanico<br />
in Trento», IV, 1978, pp. 295-322;<br />
ALFONSO SCIROCCO, Il Mezzogiorno tra il Sette-<br />
III<br />
cento e l'Ottocento nella recente storiografia, «Studi<br />
storici meridionali», I, 1981, pp. 202-218; AN-<br />
NA MARIA RAO, Temi e tendenze della recente storiografia<br />
sul Mezzogiorno nell'etaÁ rivoluzionaria e<br />
<strong>napoleonica</strong>, in Cap. IV. CONVEGNI, 1990 MARA-<br />
TEA; EAD., Mezzogiorno e rivoluzione: trent'anni<br />
di storiografia, «Studi storici», XXXVII, 1996,<br />
pp. 981-1042; TOMMASO PEDIO, La storiografia<br />
della Basilicata fra l'etaÁ delle riforme e il Risorgimento,<br />
«Studi storici meridionali», XIV, 1994,<br />
pp. 255-314.<br />
OPERE GENERALI<br />
(in ordine cronologico nell'ambito delle rispettive sezioni)<br />
[Vedi Cap. IV. CONVEGNI: 1969 ROMA; 1970<br />
MOSCA; 1974 ROMA; 1981 PORTOFERRAIO; 1984<br />
ROMA; 1988 NAPOLI (A); 1988 NAPOLI (B);<br />
1988 TRENTO; 1989 FONTE AVELLANA; 1989 POR-<br />
TOFERRAIO-RIO NELL'ELBA; 1989 VENEZIA; 1990<br />
ROMA, 1992 ROMA; 1995 CUSSANIO DI FOSSANO;<br />
1995 REGGIO EMILIA; 1996 MESSINA; 1996 RO-<br />
MA; 1997 CITTADELLA DI ALESSANDRIA; 1997 TO-<br />
LENTINO (A); 1997-1998 PASSARIANO; 1998 POR-<br />
TOFERRAIO; 1999 AREZZO; 1999 MILANO; 2000<br />
ALESSANDRIA CITTADELLA (FORUM MARENGO<br />
2000, 12-17 GIUGNO); 2000 PORTOFERRAIO; 2002<br />
PERUGIA; 2002 PARIGI]<br />
Si fa riferimento ai lavori rientranti nell'arco<br />
cronologico esaminato, ma si fa presente che<br />
spesso gli anni 1814 e <strong>1815</strong> sono compresi in<br />
opere che si proiettano sulla fase pre o post<strong>napoleonica</strong>.<br />
In tal caso si rimanda ai contributi della<br />
Bibliografia relativi al Settecento e al periodo della<br />
Restaurazione nei vari Stati italiani.<br />
1. NAPOLEONE BONAPARTE<br />
Sulla figura di Napoleone abbondano gli studi<br />
sia in ambito francese e internazionale che italiano.<br />
L'edizione critica integrale delle opere letterarie<br />
e degli scritti militari del corso eÁ stata pubblicata,<br />
a cura di JEAN TULARD, nel 1967-1969 in<br />
3 voll., da parte della SocieÂte encyclopeÂdique<br />
francËaise. A TULARD si devono, tra l'altro, anche<br />
la Bibliographie critique des meÂmoires sur le Consulat<br />
et l'Empire, eÂcrits ou traduits en francËais, Paris-GeneÁve,<br />
Droz, 1971 e la Nouvelle bibliographie<br />
critique des meÂmoires sur le Consulat et l'Empire,<br />
eÂcrits ou traduits en francËais, GeneÁve, Droz,<br />
1991, nonche la direzione del Dictionnaire Napo-<br />
RENATA DE LORENZO<br />
Ð 484 Ð<br />
leÂon, Paris, Fayard, 1987. In italiano sono disponibili<br />
il romanzo di Napoleone Clisson ed EugeÂnie,<br />
con una nota di LEONARDO SCIASCIA, Palermo,<br />
Sellerio, 1990 e NAPOLEONE BONAPARTE,<br />
Autobiografia, a cura di ANDRE Â MALRAUX, Milano,<br />
Mondadori, 1993 e 1995.<br />
La fonte principale di partenza delle biografie eÁ<br />
Manuscrit venu de Sainte-HeÂleÁne, d'une manieÁre<br />
inconnue. Il manoscritto pervenuto misteriosamente<br />
da Sant'Elena, a cura di SERGIO ROMANO, Milano,<br />
Bompiani, 1982. Utili i manoscritti citati nel<br />
cap. I (Napoleone dalla Scuola militare alla Rivoluzione.<br />
I manoscritti Ashburnham 1873 della Biblioteca<br />
Mediceo-Laurenziana. Con una nota su San<br />
Miniato e l'origine dei Bonaparte, a cura di ALBER-<br />
TO MARIA FORTUNA, con la collaborazione di PIER<br />
ANTONIO BORGHEGGIANI, Firenze, Mori, 1983),<br />
che si aggiungono all'opera di FRE Â DE Â RIC MASSON<br />
e GUIDO BIAGI (NapoleÂon inconnu, 2 voll., 1985,<br />
con manoscritti presenti presso la Biblioteca Laurenziana<br />
di Firenze, relativi alle opere giovanili e<br />
ad appunti ed annotazioni di letture), nonche le<br />
numerosissime ristampe, tra le quali FRANCË OIS-<br />
AUGUSTE-RENE Â DE CHATEAUBRIAND, Napoleone,<br />
con un saggio di GIOVANNI MACCHIA, Firenze,<br />
Sansoni, 1969 e 1981; NIGEL NICOLSON, Napoleone<br />
in Russia, Milano, Rizzoli, 1987, Tit. orig.: Napoleon,<br />
1812; ALEXANDRE DUMAS (peÁre), Napoleone,<br />
prefazione di LUIGI MASCILLI MIGLIORINI,<br />
Napoli, Pironti, 1999; HENRI BEYLE (STENDHAL),<br />
Vita di Napoleone, Milano, Bompiani, 1977, e con<br />
introduzione di LANFRANCO BINNI, Milano, Garzanti,<br />
1999.<br />
Per la sterminata produzione internazionale,<br />
che continuamente si incrementa, sul personaggio<br />
Napoleone si rinvia, a titolo esemplificativo,<br />
al sito o ad altri siti
simili che si interessano della vendita di libri on<br />
line. Fondamentali la biografia di GEORGE LEFEB-<br />
VRE, Napoleone, Roma-Bari, Laterza, 1982, 1991<br />
e 1999, e i lavori di JEAN TULARD [Napoleone e il<br />
grande Impero, Milano, Mondadori, 1985; Napoleone:<br />
il mito del salvatore, Milano, Rusconi,<br />
1980, Biografie Bompiani, 1994 e 2000, traduzioni<br />
dell'opera del 1971, rivista e completata nel<br />
1986 (alle quali si rimanda anche per una piuÁ articolata<br />
bibliografia)]. Importanti per qualificare<br />
l'uomo e il periodo sono ricerche su temi tipicizzanti<br />
quali La corte in Europa, a cura di MARCO<br />
CATTINI e MARZIO A. ROMANI, Brescia, Grafo,<br />
1983; Padrini e clienti nell'Europa moderna (secoli<br />
XV-XIX), a cura di ANTONI MACZAK e MARZIO<br />
A. ROMANI, Parma, Astrea, 1986; L'eroe, carriera<br />
e metamorfosi nel mondo moderno, a cura di CE-<br />
SARE MOZZARELLI, s.l., s.e. (Reggio Emilia, Tip.<br />
Tecnograf), 1986.<br />
Sono stati pubblicati in italiano molti volumi,<br />
spesso traduzioni tardive di opere molto note.<br />
Essi vanno dalla aspirazione ad una biografia<br />
complessiva alla delineazione di particolari aspetti<br />
della fisionomia del corso. Accanto a lavori critici<br />
altri hanno spesso un carattere prevalentemente<br />
divulgativo, secondo un'impostazione<br />
agiografica. VITTORIO FROSINI, Napoleone legislatore,<br />
«Nuova Antologia», a. CV, 1970, vol. 509,<br />
pp. 18-27; JACQUES GODECHOT, Napoleone, Novara,<br />
<strong>De</strong> Agostini, 1970 e 1988; JEAN CHRISTO-<br />
PHER HEROLD, Vita di Napoleone, traduzione di<br />
ALBERTO AQUARONE, Milano, Il Saggiatore,<br />
1982, Tit. orig.: The age of Napoleon, New York,<br />
American Heritage, 1963. E Á ritornato piuÁ volte<br />
sulla biografia GUIDO GEROSA, Napoleone, Novara,<br />
<strong>De</strong> Agostini, 1975; ID., Napoleone: un rivoluzionario<br />
alla conquista di un impero, Milano,<br />
Mondadori, 1995 e 1996; HILAIRE BELLOC, Napoleone,<br />
Milano, Longanesi, 1976 2 ; FRANCË OIS COL-<br />
LAVERI, NapoleÂon, empereur franc-macËon, preÂface<br />
de JEAN TULARD, Paris, Tallandier, 1986, tradotto<br />
in italiano come Napoleone imperatore e massone,<br />
introduzione e traduzione di ALDO ALESSANDRO<br />
Mola, Firenze, Nardini, 1986; LOUIS CHARDIGNY,<br />
Napoleone privato, Milano, Rusconi, 1989; FRANZ<br />
HERRE, Napoleone Bonaparte, Milano, Bompiani,<br />
1989 e 1991; ARNALDO LIBERATI, Napoleone a<br />
Villafranca, 1796-1814, Villafranca di Verona,<br />
Comitato di gestione del Museo del Risorgimento,<br />
1993; ALTEO DOLCINI, Napoleone il bifronte,<br />
Bologna, Calderini, 1996; EVGENIJ VIKTOROVIC Ï<br />
TARLE, Napoleone, Milano, Mursia, 1996; THIER-<br />
RY LENTZ, Napoleone: dalla rivoluzione all'impero,<br />
Torino, Electa/Gallimard, 1999; EMIL LUD-<br />
WIG, Napoleone, Milano, Dall'Oglio, 1991 e ID.,<br />
Napoleone, con una nota di GUGLIELMO SALOTTI,<br />
32<br />
L'ETA Á NAPOLEONICA (<strong>1800</strong>-<strong>1815</strong>)<br />
Ð 485 Ð<br />
Milano, Rizzoli, 1999; MICHEL COVIN, Les mille<br />
visages de NapoleÂon, Paris, L'Harmattan, 1999;<br />
ERNESTO FERRERO, N., Torino, Einaudi, 2000; IS-<br />
SER WOLOCH, Napoleon and his collaborators: the<br />
making of a dictatorship, New York [etc.], W.W.<br />
Norton, 2001; Il rovescio della medaglia: l'antileggenda<br />
<strong>napoleonica</strong> nelle stampe dei musei di<br />
Portoferraio, 19 febbraio - 30 aprile 2000, Museo<br />
della satira e della caricatura, s.l. s.e., 2000; SER-<br />
GIO VALZANIA, Napoleone, introduzione di RAI-<br />
MONDO LURAGHI, Roma, Rai-ERI, 2001; efficace<br />
e rigorosa la sintesi di VITTORIO CRISCUOLO, Napoleone,<br />
Bologna, Il Mulino, 1997; fondamentale<br />
LUIGI MASCILLI MIGLIORINI, Napoleone, Roma,<br />
Salerno, 2001, cui si rimanda anche per l'annessa<br />
bibliografia.<br />
Per la sua azione in Italia e in singoli luoghi<br />
ALDO BERTOLUZZA, Napoleone a Trento. Buonaparte<br />
al Buonconsiglio, Trento, Monuni, 1970;<br />
SANDRO MASSERA, L'incontro con Napoleone a<br />
Mombello delle delegazioni valtellinese, grigiona<br />
e chiavennasca, «Clavenna», XVI, 1977, pp. 92-<br />
116; SILVIO PELLINI, Napoleone in Val d'Aosta,<br />
Aosta, Musumeci, 1979; MARIO PEROLINI, Napoleone<br />
a Crema, Crema, 1981 (Cremona, Tip. padana),<br />
ristampa del volume del 1961; UGO FUGA-<br />
GNOLLO, I dieci giorni di Napoleone I a Venezia:<br />
nel novembre e dicembre 1807, Venezia, Corbo e<br />
Fiore, 1982; GIANNI ROCCA, Il piccolo caporale:<br />
Napoleone alla conquista dell'Italia, 1796-97 e<br />
<strong>1800</strong>, Milano, Mondadori, 1996; SANDRO MASSE-<br />
RA, Napoleone Bonaparte e i valtellinesi: breve<br />
storia di una grande illusione, Sondrio, Credito<br />
valtellinese, 1997; Bonaparte a Verona, a cura<br />
di GIAN PAOLO MARCHI, PAOLA MARINI, Venezia,<br />
Marsilio, 1997. In campo internazionale: NI-<br />
GEL NICOLSON, Napoleone in Russia, Milano,<br />
Rizzoli, 1987; Napoleone Bonaparte in Egitto:<br />
una spedizione tra conquista e conoscenza 1798-<br />
1801, a cura di CRISTINA CANNELLI, GIULIA GOR-<br />
GONE, LUIGI MASCILLI MIGLIORINI, Roma, Gangemi,<br />
2000.<br />
Un aspetto non secondario per ricostruire gli<br />
interessi culturali del corso sono le biblioteche,<br />
su cui vedi ALESSANDRA PALOMBO, Le biblioteche<br />
private di Napoleone, «Rivista italiana di studi napoleonici»,<br />
XXX, 1993, n. 1, pp. 103-115; EAD., I<br />
bibliotecari di Napoleone, «Rivista italiana di studi<br />
napoleonici», XXXI, 1994, n. 1, pp. 93-106.<br />
Fanno parte delle opere che inquadrano il rapporto<br />
di Napoleone con l'Italia: EMANUELE PI-<br />
GNI, La Guardia d'onore italiana di Napoleone,<br />
«Annali di Storia moderna e contemporanea»,<br />
VII, 2001, pp. 296-353 e ID., La Guardia di Napoleone<br />
re d'Italia, prefazione di VIRGILIO ILARI,<br />
Milano, Vita e Pensiero, 2001.
Per rapporti con singoli personaggi MARIO<br />
QUACQUARELLI, Il corsaro di Napoleone, capitan<br />
Bavastro, Illustrazioni di BRUNO FAGANELLO, Milano,<br />
Mursia,1970; RODOLFO FANTINI, Il generale<br />
Bonaparte e il cardinale Oppizzoni, «Culta Bononia»,<br />
1969, 1970, 1971, 1972, 1973, I, pp. 34-<br />
36, 235-261; II, pp. 45-77, 189-211; III, pp.<br />
129-141, 221-233; IV, pp. 45-55, 199-212; V,<br />
pp. 87-96; GIOVANNI FORLINI, Pietro Giordani<br />
e Napoleone (a proposito del panegirico), «Rivista<br />
italiana di studi napoleonici», XI, 1972-1974, n.<br />
31, pp. 37-80.<br />
Per la storiografia su Napoleone vedi la voce<br />
Bonaparte, in Dizionario critico della Rivoluzione<br />
francese, a cura di FRANCË OIS FURET, MONA<br />
OZOUF, con la collaborazione di BRONISLAW<br />
BACZKO... [et al.]; edizione italiana a cura di MAS-<br />
SIMO BOFFA, Milano, Bompiani, 1998. Oltre i numerosi<br />
lavori di Jean Tulard e le periodiche rassegne<br />
critiche in «Rivista italiana di studi napoleonici»<br />
sui diversi percorsi tra agiografia e leggenda<br />
nera, ROBERTA TURCHI, Dalla poesia<br />
politica repubblicana all'encomiastica <strong>napoleonica</strong>.<br />
Linee di ricerca, «Rivista italiana di studi napoleonici»,<br />
XXIX, 1992, n. 1-2, pp. 367-386, ma soprattutto<br />
NATALIE PETITEAU, NapoleÂon de la mythologie<br />
aÁ l'histoire, Paris, E Â ditions du Seuil,<br />
1999, anche per le motivazioni e modalitaÁ di<br />
una storiografia che, a cominciare dal periodo<br />
fra le due guerre, particolarmente in ambito universitario,<br />
appare attenta, piuÁ che all'uomo, all'analisi<br />
dell'impero e della sua storia interna, amministrativa<br />
e sociale.<br />
Vedi ancora BRUNO BERTOLI, Studi passati e recenti<br />
su Napoleone, «Humanitas», n.s., XXVI,<br />
1971, pp. 712-716; Napoleone Bonaparte dalla<br />
politica alla storiografia, a cura di AURELIO LEPRE<br />
e PASQUALE VILLANI, Messina-Firenze, D'Anna,<br />
1973; LUIGI MASCILLI MIGLIORINI, Il mito dell'eroe.<br />
Italia e Francia nell'etaÁ della Restaurazione,<br />
Napoli, Guida, 1984.<br />
Su membri della famiglia che agirono anche in<br />
Italia ANTONIO SPINOSA, Paolina Bonaparte. L'amante<br />
imperiale, Milano, Rusconi, 1981 4 e Milano,<br />
Oscar Mondadori, 2001; GENEVIE Á VE CHASTE-<br />
NET, Paolina Bonaparte: la fedele infedele, Milano,<br />
Mondadori, 1997; RODOLFO FANTINI, Maria Luigia<br />
e la morte di Napoleone, «Aurea Parma»,<br />
LIV, 1970, pp. 173-183; NEDO TAVERA, Elisa Bonaparte<br />
Baciocchi principessa di Piombino, Firenze,<br />
Giuntina, 1982; ANTONELLO PIETROMARCHI,<br />
Luciano Bonaparte, principe romano, Reggio Emilia,<br />
CittaÁ armoniosa, 1981; ID., Luciano Bonaparte:<br />
il fratello nemico di Napoleone, Milano, Mondadori,<br />
1994. Su Giuseppe Bonaparte e Gioacchino<br />
Murat vedi Cap. VII, 6, relativo al Regno<br />
RENATA DE LORENZO<br />
Ð 486 Ð<br />
di Napoli. Cfr. anche per le altre zone la sezione<br />
PERSONAGGI nell'ambito dei rispettivi capitoli.<br />
2. IL PERIODO <strong>1800</strong>-<strong>1815</strong> NELLA STORIA<br />
EUROPEA E MONDIALE<br />
CHARLES ESDAILE, The Napoleonic Period: Some<br />
Thoughts on Recent Historiography, cit., per<br />
l'impatto delle riforme francesi sui sistemi sociali<br />
degli altri paesi europei.<br />
Tra i testi di lungo periodo si segnalano: L'EtaÁ<br />
della rivoluzione europea 1780-1848 di LOUIS<br />
BERGERON, FRANCË OIS FURET, REINHART KOSEL-<br />
LECK, Milano, Feltrinelli, 1970 e 1992; La civiltaÁ<br />
europea nella storia mondiale, Bologna, Il Mulino,<br />
1979, III, L'etaÁ della borghesia e delle rivoluzioni.<br />
XVIII-XIX secolo, di ALBERTO CARACCIOLO,<br />
1979; Histoire geÂneÂrale de l'Europe, Storia d'Europa,<br />
V: Dalla rivoluzione francese all'imperialismo<br />
a cura di GEORGES LIVET, ROLAND MOUSNIER,<br />
Roma-Bari, Laterza, 1982; ROBERT ROSWELL PAL-<br />
MER e JOEL COLTON, Storia del mondo moderno,<br />
II: Dalla Rivoluzione francese alla prima guerra<br />
mondiale, Bibliografia di ALBERTO DE BERNARDI<br />
e SCIPIONE GUARRACINO, Roma, Editori Riuniti,<br />
1985; MASSIMO L. SALVADORI, Storia dell'etaÁ moderna:<br />
dal Cinquecento all'etaÁ <strong>napoleonica</strong>, Torino,<br />
Loescher, 1990; La storia. I grandi problemi<br />
dal Medioevo all'EtaÁ Contemporanea, a cura di<br />
NICOLA TRANFAGLIA e MASSIMO FIRPO, X, L'etaÁ<br />
contemporanea, V, Problemi del mondo contemporaneo,<br />
Torino, Utet, 1986, 1988; GIUSEPPE GA-<br />
LASSO, Storia d'Europa, Roma-Bari, Laterza,<br />
1996, 2001, cap. XXVI; Storia d'Europa, V, L'etaÁ<br />
contemporanea, a cura di PAUL BAIROCH e ERIC J.<br />
HOBSBAWM, Torino, Einaudi, 1996; ALBERTO CA-<br />
DIOLI et al., L'etaÁ del barocco, illuminismo e crisi<br />
dell'Antico regime, l'etaÁ della Rivoluzione francese<br />
e di Napoleone, Romanticismo e Risorgimento,<br />
Ed. blu, Milano, Archimede, 1999.<br />
Per una trattazione cronologica piuÁ circoscritta<br />
SALVO MASTELLONE, Storia e ideologia (1789-<br />
1830), I, Corso universitario, Firenze, CLUSF,<br />
1973; Capitalismo europeo e rivoluzione borghese,<br />
1789-<strong>1815</strong>, a cura di BERNARDINO FAROLFI, Roma-Bari,<br />
Laterza, 1976; WILL e ARIEL DURANT,<br />
Storia della civiltaÁ, Milano, Mondadori, 1978<br />
(Tit. orig.: The story of civilization), XI, L'etaÁ di<br />
Napoleone, 1978; JEAN-ROBERT ARMOGATHE...<br />
(et al.), V, Dall'Ancien ReÂgime all'etaÁ <strong>napoleonica</strong>,<br />
Milano, Jaca Book, 1981; JACQUES GODECHOT,<br />
L'Europa e l'America all'epoca <strong>napoleonica</strong>, <strong>1800</strong>-<br />
<strong>1815</strong>, Milano, Mursia, 1985; SERGIO ROMANO, Disegno<br />
della storia d'Europa: dal 1789 al 1989, Milano,<br />
Longanesi, 1991; La fin de l'Europe napoleÂonienne,<br />
1814: la vacance du pouvoir, sous la direc-
tion de YVES-MARIE BERCE Â , Atti del colloquio,<br />
Reims, 28-29 settembre 1989, Paris, Veyrier,<br />
1990; JOHN STUART WOOLF, Napoleone e la conquista<br />
dell'Europa, Roma-Bari, Laterza, 1990; JA-<br />
VIER PANIAGUA, L'Europa delle rivoluzioni, 1789-<br />
1848, Milano, Fenice 2000, 1996; ERIC J. HOB-<br />
SBAWM, L'etaÁ della rivoluzione, 1789-1848, Milano,<br />
Rizzoli, 1999; MICHAEL BROERS, Europe under<br />
Napoleon, 1799-<strong>1815</strong>, London [etc.], Arnold,<br />
1996; DONALD M.G. SUTHERLAND, Rivoluzione e<br />
controrivoluzione: la Francia dal 1789 al <strong>1815</strong>, Bologna,<br />
Il Mulino, 2000; MICHAEL BROERS, The politics<br />
of religion in Napoleonic Italy: the war against<br />
God, 1801-1814, London-New York, 2002.<br />
In un'ottica internazionale e comparativa vedi<br />
Patriotisme et nationalisme en Europe aÁ l'eÂpoque<br />
de la ReÂvolution francËaise et de NapoleÂon, Actes<br />
du Colloque, Paris, SocieÂte des eÂtudes robespierristes,<br />
1973; RAFFAELE CIAMPINI, Italiani e Russi<br />
nel 1812, «Rivista italiana di studi napoleonici»,<br />
IX, 1970, pp. 202-206; NORMAN E. SAUL, Russia<br />
and the Mediterranean 1797-1807, Chicago-London,<br />
1970, recensione in «Rivista italiana di studi<br />
napoleonici», X, 1971, n. 28-29, pp. 81-84; IST-<br />
VA Á N BIBO Á , Isteria tedesca, paura francese, insicurezza<br />
italiana: psicologia di tre nazioni da Napoleone<br />
a Hitler, Bologna, Il Mulino, 1997 (giaÁ pubbl.<br />
in: «VaÁlogatott tanulmaÁnyok», ed. italiana a cura<br />
di FEDERIGO ARGENTIERI); CARLO GHISALBERTI,<br />
Da Campoformio a Osimo: la frontiera orientale<br />
tra storia e storiografia, Napoli, ESI, 2001, in particolare<br />
capp. 1, 2, 4, 5, 6.<br />
Dictionnaire NapoleÂon, sous la direction de<br />
JEAN TULARD, Paris, Fayard, 1987 et eÂd. rev. et<br />
augm. 1989; NICOLE GOTTERI, Grands dignitaires<br />
du premier Empire. Autographes et notices biographiques,<br />
Paris, Nouvelles Editions Latines, 1990;<br />
ALFRED FIERRO - ANDRE Â PALLUEL GUILLARD -<br />
JEAN TULARD, Histoire et dictionnaire du Consulat<br />
et de l'Empire, Paris, Laffont, 1995, utile non solo<br />
per la situazione francese ma per il quadro internazionale<br />
e per le sintetiche biografie anche<br />
dei personaggi che agirono in Italia. Contiene<br />
inoltre un'interessante appendice su «Historiographie<br />
et filmographie»; JEAN LOUIS HAROUEL,<br />
Les ReÂpubliques soeurs, Paris, Presses Universitaires<br />
de France, 1997; MICHEL VOVELLE, Les reÂpubliques<br />
- súurs sous le reÂgard de la Grande Nation<br />
(1795-1803), Paris, La <strong>De</strong>Âcouverte, 2000.<br />
Sugli effetti del decreto di Berlino 21 novembre<br />
1806, relativo al blocco contro le navi e le<br />
merci inglesi, e sull'occupazione delle coste<br />
(Coastsystem) per colpire il commercio britannico,<br />
MARCEL DUNAN, NapoleÂon, l'Italie et le «SysteÁme<br />
continental», «Revue de l'Institut NapoleÂon»,<br />
n. 96, luglio 1965, pp. 176-190, che sotto-<br />
L'ETA Á NAPOLEONICA (<strong>1800</strong>-<strong>1815</strong>)<br />
Ð 487 Ð<br />
linea il ruolo del sistema continentale, forma di<br />
imperialismo industriale e commerciale a favore<br />
della Francia, ma anche espansione territoriale,<br />
con l'annessione di Roma, dell'Olanda, dei territori<br />
tedeschi e anseatici, nell'ambito quindi di un<br />
piuÁ ampio progetto di carattere istituzionale, militare<br />
e commerciale. Vedi anche ROGER DUFRAIS-<br />
SE, ReÂgime douanier, blocus, SysteÁme continental:<br />
essai de mise au point, «Revue d'histoire eÂconomique<br />
et sociale», XLIV, 1966, n. 4, pp. 533-536;<br />
ID., La politique douanieÁre de NapoleÂon, «Revue<br />
de l'Institut NapoleÂon», 1974, n. 130, pp. 3-25.<br />
3. IL PERIODO <strong>1800</strong>-<strong>1815</strong> NELLA STORIA ITALIANA<br />
Cfr. tutto il Cap. IV CONVEGNI.<br />
VITTORIO FROSINI, Napoleone e la coscienza politica<br />
italiana, «Rassegna storica del Risorgimento»,<br />
LVII, 1970, pp. 499-506; ANDRE Â FUGIER,<br />
Napoleone e l'Italia, introduzione, traduzione e<br />
aggiunte a cura di RAFFAELE CIAMPINI, 2 voll.,<br />
Roma, a cura dell'Ente per la Diffusione e l'Educazione<br />
Storica, 1970; NARCISO NADA, L'Italia<br />
nell'epoca <strong>napoleonica</strong>. Corso di ordinamenti degli<br />
antichi Stati italiani, Anno accademico 1971-<br />
1972, I, La Repubblica italiana (1802-1805), Il<br />
Regno di Italia (1805-1814), Torino, Tirrenia,<br />
1973; JOHN STUART WOOLF, La storia politica e<br />
sociale, in Storia d'Italia, III, Dal primo Settecento<br />
all'UnitaÁ, Torino, Einaudi, 1973, pp. 5-508, ristampato<br />
col titolo Dall'etaÁ delle riforme all'Italia<br />
<strong>napoleonica</strong>, Torino, Einaudi, 1981 e come A history<br />
of Italy 1700-1860: the social constraints of<br />
political change, London, New York, Methuen,<br />
1979 e 1991. Nello stesso volume Storia d'Italia,<br />
III, Dal primo Settecento all'UnitaÁ, cit., vedi anche<br />
FRANCO VENTURI, L'Italia fuori di Italia, pp.<br />
987-1481; GIUSEPPE GALASSO, Potere e istituzioni<br />
in Italia. Dalla caduta dell'Impero romano ad oggi,<br />
Torino, Einaudi, 1974, pp. 160-173; JACQUES<br />
GODECHOT, Histoire de l'Italie moderne 1770-<br />
1870. Le Risorgimento, Roma-Bari, Laterza,<br />
1974; GIUSEPPE GALASSO, Il sistema degli stati italiani<br />
nella politica di Napoleone, «Nuova Antologia»,<br />
1975, pp. 341-346; CARLO CAPRA, EtaÁ <strong>napoleonica</strong><br />
in Il mondo contemporaneo, a cura di FA-<br />
BIO LEVI, UMBERTO LEVRA, NICOLA TRANFAGLIA,<br />
I, Storia d'Italia, Firenze, La Nuova Italia, 1978,<br />
pp. 362-376; ID., L'etaÁ rivoluzionaria e <strong>napoleonica</strong><br />
in Italia, 1796-<strong>1815</strong>, Torino, Loescher, 1978,<br />
rist. 1986. <strong>De</strong>l 1978 eÁ anche il numero monografico<br />
di «Quaderni storici», n. 37, su Notabili e<br />
funzionari nell'Italia <strong>napoleonica</strong>; PASQUALE VIL-<br />
LANI, Italia <strong>napoleonica</strong>, Napoli, Guida, 1979;<br />
MARIO BIGOTTI, Momenti di storia <strong>napoleonica</strong>,<br />
a cura di GIANFRANCO VANAGOLLI, Pisa, Giardi-
ni, 1981; GIAN PIO MATTOGNO, La rivoluzione<br />
borghese in Italia (1700-<strong>1815</strong>), Parma, All'insegna<br />
del Veltro, 1989; Storia dell'Italia religiosa,<br />
a cura di GABRIELE DE ROSA, TULLIO GREGORY,<br />
ANDRE Â VAUCHEZ, Roma-Bari, Laterza, 1994, di<br />
cui vedi II: L'etaÁ moderna, PIETRO CHIAZZA...<br />
[et al.], a cura di GABRIELE DE ROSA e TULLIO<br />
GREGORY.<br />
In L'Italia giacobina e <strong>napoleonica</strong>, vol. XIII<br />
della Storia della societaÁ italiana, Milano, Teti,<br />
1985, vedi in particolare IVO BIAGIANTI, Riforme<br />
ecclesiastiche e pratica religiosa dall'assolutismo illuminato<br />
all'etaÁ <strong>napoleonica</strong>, pp. 105-142; DANIE-<br />
LE MENOZZI, La Chiesa la rivoluzione francese e<br />
l'impero napoleonico, pp. 143-188; RINALDO SAL-<br />
VADORI, Moti antigiacobini e insorgenze antinapoleoniche<br />
in Val Padana, pp. 189-217; GIOVANNI<br />
MONTRONI, L'etaÁ <strong>napoleonica</strong>, pp. 253-282; ID.,<br />
Economia e societaÁ alla fine dell'etaÁ <strong>napoleonica</strong>,<br />
pp. 295-328; FULVIO TESSITORE, Vincenzo Cuoco<br />
e le origini del liberalismo ``moderato'', pp. 329-<br />
369; GIUSEPPE NICOLETTI, Letteratura e politica<br />
fra Rivoluzione e regime napoleonico, pp. 371-<br />
401; LUCIANO PATETTA, Il neoclassicismo, pp.<br />
403-424.<br />
Di CARLO ZAGHI vedi Potere, Chiesa e societaÁ.<br />
Studi e ricerche sull'Italia giacobina e <strong>napoleonica</strong>,<br />
Napoli, Istituto Universitario Orientale, 1984; Il<br />
giacobinismo e il regime napoleonico in Italia, in<br />
La storia. I grandi problemi dal Medioevo all'EtaÁ<br />
Contemporanea, a cura di NICOLA TRANFAGLIA<br />
e MASSIMO FIRPO, Torino, Utet, 1986, pp. 735-<br />
793; L'Italia di Napoleone dalla Cisalpina al Regno,<br />
Torino, Utet, 1986; L'Italia di Napoleone,<br />
Torino, Utet, 1989; Assolutismo, etaÁ <strong>napoleonica</strong>,<br />
vol. VII de L'uomo e il tempo, a cura di ELISABET-<br />
TA BOVO, Milano, Mondadori, 1993; la ristampa<br />
di Napoleone e l'Italia, a cura di ALDO DI BIASIO,<br />
Napoli, La cittaÁ del Sole, 2001.<br />
<strong>De</strong>lla Storia d'Italia, I, Le premesse dell'UnitaÁ.<br />
Dalla fine del Settecento al 1861, a cura di GIO-<br />
VANNI SABBATUCCI e VITTORIO VIDOTTO, Roma-<br />
Bari, Laterza, 1994, vedi in particolare MARCO<br />
MERIGGI, SocietaÁ, istituzioni e ceti dirigenti, pp.<br />
119-130 e ANTONINO DE FRANCESCO, Ideologie<br />
e movimenti, pp. 247-256. I francesi e l'Italia, a<br />
cura di CARLO BERTELLI, Milano, Banco Ambrosiano<br />
Veneto, Scheiwiller, 1994; L'Italia e la formazione<br />
della civiltaÁ europea, Torino, Utet, opera<br />
in piuÁ volumi, di cui il va visto il II: Letteratura e<br />
vita intellettuale, a cura di FRANCESCO BRUNI, Torino,<br />
Utet, 1994; ANNA MARIA RAO, Pouvoir local<br />
et reÂvolution dans l'Italie jacobine et napoleÂonienne,<br />
in Pouvoir local et ReÂvolution. La frontieÁre inteÂrieure,<br />
sous la direction de ROGER DUPUY, Rennes,<br />
Pur, 1995, pp. 497-507.<br />
RENATA DE LORENZO<br />
Ð 488 Ð<br />
Su tutti gli Stati italiani vedi la collana dell'editore<br />
F.M. Ricci: Stati sabaudi, Milano, 1997; II:<br />
Regno di Sardegna. 1720-1859, con un saggio di<br />
ANTONELLO MATTONE (Antichi stati, 1); III: Genovesato.<br />
<strong>1815</strong>-1859, con un saggio di GIOVANNI<br />
ASSERETO (Antichi stati, 1). Il Regno delle Due Sicilie,<br />
Milano, 1996-1997, eÁ diviso in piuÁ volumi:<br />
I: Real cittaÁ di Napoli, 1734-1860, con un saggio<br />
di ANNA MARIA RAO, 1996 (Antichi stati, 13); II:<br />
Principato Ultra e Citra. Terra di Lavoro, 1734-<br />
1860, con un saggio di GIOVANNI MUTO, 1997<br />
(Antichi stati, 13); III: Abruzzo e Molise, 1734-<br />
1860, con un saggio di ANGIOLA DE MATTEIS,<br />
1997 (Antichi stati, 13); IV: Calabria Ultra e Citra,<br />
Basilicata, 1734-1860, con un saggio di ATA-<br />
NASIO MOZZILLO, 1997 (Antichi stati, 13); V: Capitanata,<br />
Terra di Bari, Terra d'Otranto, 1734-<br />
1860, con un saggio di SAVERIO RUSSO, 1997 (Antichi<br />
stati, 13); VI: Sicilia al di laÁ del faro, 1734-<br />
1860, con un saggio di MARCELLO VERGA, 1997<br />
(Antichi stati, 13); Italia asburgica, Milano, Ricci,<br />
1996, 2 voll., di cui I: Trentino e Tirolo meridionale,<br />
1700-1918, con un saggio di CLAUDIO DO-<br />
NATI (Antichi stati, 7); II: Contee di Gorizia e<br />
Gradisca, litorale austriaco, 1700-1918, con un<br />
saggio di CLAUDIO DONATI (Antichi stati, 7).<br />
Ampie sintesi recenti che inglobano la fase <strong>napoleonica</strong><br />
sono ALFONSO SCIROCCO, L'Italia del<br />
Risorgimento <strong>1800</strong>-1860, Bologna, Il Mulino,<br />
1990, e 1993, nuova ed. ampliata fino al 1871,<br />
pp. 11-27; GILLES PE Â COUT, Il lungo Risorgimento.<br />
La nascita dell'Italia contemporanea (1770-<br />
1922), edizione italiana a cura di ROBERTO BALZA-<br />
NI, Milano, Bruno Mondadori, 1999, pp. 56-70;<br />
LUIGI POMA - CARLA RICCARDI, Dall'etaÁ <strong>napoleonica</strong><br />
all'unitaÁ d'Italia, Firenze, Le Monnier, 1999.<br />
Carattere strettamente divulgativo hanno i lavori<br />
di giornalisti sul tipo di INDRO MONTANELLI, Storia<br />
d'Italia. Il tornado napoleonico, Milano, Rizzoli<br />
Mailing, 1975.<br />
Privilegiano un'impostazione comparativa i<br />
convegni Cap. IV, 1996 MILANO, 1999 VENOSA.<br />
4. PERCORSI TEMATICI<br />
Gli studi tra il 1970 ed il 2000 hanno prediletto<br />
alcuni temi, in base alle motivazioni espresse<br />
nelle pagine introduttive. Si tenta qui di delineare<br />
i principali filoni di ricerca, secondo aggregazioni<br />
riproposte, ove possibile, nelle pagine successive<br />
relative alle singole aree geo-politiche.<br />
AGRICOLTURA. Basato sull'uso di categorie<br />
gramsciane eÁ ALBERT SOBOUL, L'Italie jacobine<br />
et napoleÂonienne ou la reÂvolution agraire manqueÂe,<br />
in ID., ProbleÁmes paysans de la ReÂvolution
1789-1848, eÂtudes d'histoire reÂvolutionnaire, Paris,<br />
La <strong>De</strong>Âcouverte, 2001, ristampa dell'opera<br />
del 1976 cit. in Cap. IV. CONVEGNI, 1974 ROMA.<br />
Importanti sono i numerosi contributi di PA-<br />
SQUALE VILLANI, di cui vedi in particolare SocietaÁ<br />
rurale e ceti dirigenti XVIII-XX secolo: pagine di<br />
storia e storiografia, Napoli, Morano, 1989.<br />
Attenti ai molteplici aspetti del settore primario<br />
sono MARIA MADDALENA BUTERA, Le campagne<br />
italiane nell'etaÁ <strong>napoleonica</strong>. La prima inchiesta<br />
agraria dell'Italia moderna, Milano, Angeli,<br />
1981; LUIGI MASCILLI MIGLIORINI, Coscienza<br />
proprietaria e mondo contadino: le campagne italiane<br />
nell'etaÁ <strong>napoleonica</strong>, «Rivista italiana di studi<br />
napoleonici», XVIII, 1981, n. 2, pp. 85-90;<br />
Storia dell'agricoltura italiana in etaÁ contemporanea,<br />
I, Spazi e paesaggi; II, Uomini e classi, III,<br />
Mercati e istituzioni, a cura di PIERO BEVILAC-<br />
QUA, Venezia, Marsilio 1989-1991, cui si rimanda<br />
anche per la bibliografia sul tema. Su alcuni<br />
noti autori di testi agronomici CARLO PONI, Leggere<br />
i testi agronomici: Filippo Re e la costruzione<br />
dell'albero genealogico della nuova agricoltura<br />
(1802-1814), in Fra storia e storiografia: scritti<br />
in onore di Pasquale Villani, a cura di PAOLO<br />
MACRY e ANGELO MASSAFRA, Bologna, Il Mulino,<br />
1995, pp. 709-728. Sullo sviluppo del settore<br />
serico vedi la sezione ECONOMIA. Per aspetti relativi<br />
all'ambiente, all'uso e destinazione del suolo<br />
BRUNO VECCHIO, Il bosco negli scrittori italiani<br />
del Settecento e dell'etaÁ <strong>napoleonica</strong>, Torino, Einaudi,<br />
1974; Vita civile degli italiani, IV, Ambiente<br />
e societaÁ alle origini dell'Italia contemporanea:<br />
1700-1850, a cura di LUCIO GAMBI, Milano,<br />
Electa, 1989; MAURO AMBROSOLI, Alberate imperiali<br />
per le strade d'Italia: la politica dei vegetali di<br />
Napoleone, «Quaderni storici», XXXIII, 1998,<br />
pp. 707-738. Sulla montagna, ``Alpe'' e ``Alpi'':<br />
economie e societaÁ della montagna tra medioevo<br />
e XIX secolo, a cura di MARZIO A. ROMANI, Brescia,<br />
Centro di ricerche storiche e sociali Federico<br />
Odorici, 1987.<br />
ARISTOCRAZIE, NOBILTA Á . GIUSEPPE PAPAGNO, I<br />
feudalesimi: la ricchezza ed il potere politico, in<br />
Storia d'Italia, Annali, I, Dal feudalesimo al capitalismo,<br />
Torino, Einaudi, 1978, pp. 111-184, sulle<br />
modalitaÁ di avvicinamento della nobiltaÁ a Napoleone,<br />
non per calcolo trasformistico, ma in linea<br />
col proprio modo di concepire ``il rapporto<br />
fedeltaÁ-ricchezza''. Per un approccio metodologico<br />
SociabilitaÁ nobiliare, sociabilitaÁ borghese, a cura<br />
di MARIA MALATESTA, Brescia, Centro Federico<br />
Odorici, 1989; I giochi del prestigio: modelli e<br />
pratiche della distinzione sociale, a cura di MARCO<br />
BIANCHINI, Roma, Bulzoni, 1999.<br />
L'ETA Á NAPOLEONICA (<strong>1800</strong>-<strong>1815</strong>)<br />
Ð 489 Ð<br />
ASSISTENZA (povertaÁ, malattie). 7: Malattia e<br />
medicina, a cura di FRANCO DELLA PERUTA, Torino,<br />
Einaudi, 1984 (in particolare i saggi di GIOR-<br />
GIO COSMACINI, Teoria e prassi mediche tra Rivoluzione<br />
e Restaurazione: dall'ideologia giacobina all'ideologia<br />
del primato, pp. 151-205; AURORA SCOT-<br />
TI, Malati e strutture ospedaliere dall'etaÁ dei Lumi<br />
all'UnitaÁ, pp. 233-296; UGO TUCCI, Il vaiolo, tra<br />
epidemia e prevenzione, pp. 391-428); ADRIANA<br />
LAY, I percorsi dell'assistenza tra caritaÁ e diritti,<br />
«SanitaÁ Scienza e Storia», VI, 1989, n. 1, pp.<br />
177-203; STUART J. WOOLF, Problems in the history<br />
of pauperism in Italy, <strong>1800</strong>-<strong>1815</strong>, «Annali della<br />
Biblioteca Statale Libreria Civica di Cremona»,<br />
XXVII-XXX, 1976-1979, pp. 317-329 e in Timore<br />
e caritaÁ: i poveri nell'Italia moderna, Atti del<br />
Convegno Pauperismo e assistenza negli antichi stati<br />
italiani, Cremona, marzo 1980, Cremona, Libreria<br />
del Convegno, 1982; LORENZO DEL PANTA, Le<br />
epidemie nella storia demografica italiana (secoli<br />
XIX-XIX), Torino, Loescher, 1980.<br />
CHIESA. Vedi la omonima sezione nei capitoli<br />
sulle varie aree geopolitiche.<br />
CITTA Á . Utili sono la collana Storia delle cittaÁ<br />
italiane, Roma-Bari, Laterza, e la rivista «Storia<br />
urbana». PAOLO MORACHIELLO e GEORGES TEYS-<br />
SOT, Nascita delle cittaÁ-stato: ingegneri e architetti<br />
sotto il Consolato e l'Impero, appendice di JOSET-<br />
TE SOURISSEAU, Roma, Officina, 1983; SILVANO<br />
TINTORI, Piano e pianificatori dall'etaÁ <strong>napoleonica</strong><br />
al fascismo: per una storia del piano regolatore nella<br />
cittaÁ italiana contemporanea, presentazione di<br />
BERNARDO SECCHI, Milano, Angeli, 1986 2 ; La cittaÁ<br />
<strong>napoleonica</strong> in Italia, Atti del Convegno del<br />
settembre 1984, «Rivista italiana di studi napoleonici»,<br />
n.s., 1986 e 1987 e il Cap. IV. CONVE-<br />
GNI, 1984 ROMA (Villes et territoire...); FRANCE-<br />
SCA SOFIA, Per una definizione di cittaÁ nelle statistiche<br />
descrittive italiane in periodo napoleonico,<br />
«Storia urbana», IX, 1985, n. 30, pp. 3-17; BO<br />
FRANDSEN, Le cittaÁ italiane fra tradizione municipalistica<br />
e gerarchia nazionale durante il Risorgimento,<br />
«Meridiana», 1988, n. 33, pp. 83-106<br />
(in particolare pp. 86-97); Crescita e declino delle<br />
cittaÁ nell'Europa moderna (secoli XIV-XIX), a cura<br />
di MARCO BELFANTI, Brescia, Edizioni Centro<br />
Federico Odorici, 1990.<br />
Le nuove fisionomie urbane dell'etaÁ <strong>napoleonica</strong><br />
sono connesse alle riforme amministrative<br />
e agli interventi sul territorio, per cui si rimanda<br />
anche ai temi dell'amministrazione e del decoro<br />
urbano. Vedi nelle pagine seguenti riferimenti alle<br />
singole realtaÁ cittadine.<br />
CULTURA E ARTI (stampa, editoria, architettu-
a, arti e confische di opere d'arte). Vedi CAP. IV.<br />
CONVEGNI, 2002 ALESSANDRIA. Circa gli influssi<br />
culturali e storiografici della Rivoluzione francese<br />
e del Triennio repubblicano sugli anni napoleonici<br />
e su quelli successivi, vedi il numero monografico<br />
della «Rivista italiana di studi napoleonici»,<br />
XXVIII, 1991, XXIX, 1992, n. 1-2, per il quale<br />
si rimanda al contributo di Anna Maria Rao e<br />
Massimo Cattaneo. Per un quadro complessivo<br />
NICOLA BADALONI, La cultura, in Storia d'Italia,<br />
III, Dal primo Settecento all'UnitaÁ, Torino, Einaudi,<br />
1973, pp. 699-984; FRANCO VENTURI, L'Italia<br />
fuori d'Italia, ivi, pp. 987-1481.<br />
Tra impostazione letteraria e politica vedi<br />
MARCO CERRUTI, Dalla fine dell'antico regime alla<br />
Restaurazione, in Letteratura italiana, I, Il letterato<br />
e le istituzioni, Torino, Einaudi, 1982, pp. 391-<br />
432; LUCIANO PATETTA, Il neoclassicismo, in Storia<br />
della societaÁ italiana, Milano, Teti, 1985, pp.<br />
403-424; ALESSANDRO BARAGONA, L'etaÁ moderna<br />
dalla pace di Lodi al Congresso di Vienna, vol. II<br />
della Storia sociale e culturale d'Italia, coordinamento<br />
editoriale di GUIDO CERIOTTI, Busto Arsizio,<br />
Bramante, 1987. Sugli intellettuali organici al<br />
regime UMBERTO CARPI, Aspetti su ideologia postrivoluzionaria<br />
e riflessione storiografica dopo il<br />
triennio giacobino, in Riflessi della Rivoluzione<br />
dell''89 e del triennio giacobino sulla cultura letteraria<br />
italiana, Atti del Convegno, Portoferraio-<br />
Rio nell'Elba, 28-29-30 settembre 1989, a cura<br />
di GIORGIO VARANINI, Pisa, Giardini, 1993, pp.<br />
41-128, ma vedi tutti i i contributi al Convegno;<br />
CARLO MONGARDINI, La cultura del presente: tempo<br />
e storia nella tarda modernitaÁ, Milano, Angeli,<br />
1993; Ideologie e patrimonio storico-culturale nell'etaÁ<br />
rivoluzionaria e <strong>napoleonica</strong>: a proposito del<br />
trattato di Tolentino, Atti del Convegno, per i<br />
quali si rimanda al Cap. IV. CONVEGNI, 1997 TO-<br />
LENTINO; CESARE SEGRE-CLELIA MARTIGNONI,<br />
L'etaÁ <strong>napoleonica</strong> e il romanticismo, a cura di DO-<br />
NATELLA MARTINELLI, Milano, B. Mondadori,<br />
2001. Esamina un aspetto della cultura che parte<br />
dalla sfera del privato ``Dolce dono graditissimo'':<br />
la lettera privata dal Settecento al Novecento, a cura<br />
di MARIA LUISA BETRI, DANIELA MALDINI<br />
CHIARITO, Milano, Angeli, 2000.<br />
Per la stampa vedi ANDRE Â CABANIS, La presse<br />
sous le Consulat et l'Empire (1799-1814), Paris,<br />
SocieÂte des eÂtudes robespierristes, 1975; VALERIO<br />
CASTRONOVO - GIUSEPPE RICUPERATI - CARLO CA-<br />
PRA, La stampa italiana dal Cinquecento all'Ottocento,<br />
introduzione di NICOLA TRANFAGLIA, Roma-Bari,<br />
Laterza, 1976. Un interessante episodio<br />
di giornalismo eÁ BENJAMIN D'URBAN, The peninsular<br />
journal 1808-1817, with an introduction by I.J.<br />
ROUSSEAU, London, Greenhill Books, 1988. Un<br />
RENATA DE LORENZO<br />
Ð 490 Ð<br />
caso particolare di biblioteca eÁ in LIANA ELDA FU-<br />
NARO, Il decoro delle lettere e la fedeltaÁ alle obbligazioni:<br />
La BibliotheÁque Britannique (1796-<strong>1815</strong>),<br />
«Archivio Storico Italiano», CXLVIII, 1990, pp.<br />
647-676.<br />
Riflettono il clima europeo complessivo dell'immagine<br />
da intellettuale «organico», che Napoleone<br />
ebbe dei filosofi e dei letterati, I Filosofi<br />
e la genesi della coscienza culturale della nuova<br />
Italia, 1799-1900: stato delle ricerche e prospettive<br />
di interpretazione, Atti del convegno di Santa<br />
Margherita Ligure, 23-25 ottobre 1995, a cura<br />
di LUCIANO MATUSA, Napoli, Istituto italiano<br />
per gli studi filosofici, 1997; Napoleone e gli intellettuali:<br />
dotti e 'hommes de lettres' nell'Europa <strong>napoleonica</strong>,<br />
a cura di DANIELA GALLINGANI, Bologna,<br />
Il Mulino, 1996. Per l'Italia sempre utile la<br />
ristampa del classico PAUL HAZARD, Rivoluzione<br />
francese e lettere italiane, 1789-<strong>1815</strong>, a cura di<br />
PIER ANTONIO BORGHEGGIANI, Roma, Bulzoni,<br />
1995.<br />
Sulla cultura scientifica vedi Cap. IV. CONVE-<br />
GNI, 1999, AREZZO (Il ruolo sociale della scienza...);<br />
Storia della scienza moderna e contemporanea,<br />
diretta da PAOLO ROSSI, 3 voll., Torino,<br />
Utet, 1988, II, Dall'etaÁ romantica alla societaÁ industriale,<br />
a cura di FERDINANDO ABBRI... [et al.],<br />
t. 2; La storia delle scienze, a cura di CARLO MAC-<br />
CAGNI e PAOLO FREGUGLIA, presentazione di VIN-<br />
CENZO CAPPELLETTI, 1989; VINCENZO FERRONE,<br />
Clio e Prometeo. La storia della scienza tra illuministi<br />
e positivisti, «Studi storici», XXX, 1989, pp.<br />
339-357; Atti del III convegno nazionale di storia<br />
e fondamenti della chimica, a cura di FERDINANDO<br />
ABBRI, FRANCO CRISPINI, Cosenza, Brenner,<br />
1991; MARIA TERESA BORGATO, On the history<br />
of mathematics in Italy before political unification,<br />
«Archives Internationales d'Histoire des Sciences»,<br />
XLII, 1992, pp. 121-136; MARCO BERETTA,<br />
Le relazioni scientifiche italo-svedesi tra Settecento<br />
e Ottocento, «Medioevo e Rinascimento», X,<br />
1996, n.s., n. 7, pp. 227-252; L'EtaÁ <strong>napoleonica</strong><br />
<strong>1800</strong>-1814, in La matematica in Italia <strong>1800</strong>-<br />
1950. Il giardino di Archimede. Un museo per la<br />
matematica, a cura di ENRICO GIUSTI, LUIGI PE-<br />
PE, Firenze, Polistampa, 2001, pp. 14-18.<br />
Importante luogo di aggregazione e riferimento<br />
politico-scientifico fu l'Accademia fondata a<br />
Verona nel 1782 con la denominazione simbolica<br />
di «SocietaÁ Italiana», dai quaranta piuÁ illustri<br />
scienziati di ogni parte d'Italia, per iniziativa di<br />
Antonio M. Lorgna, matematico e ingegnere<br />
idraulico, diretta poi dall'astronomo Antonio Cagnoli.<br />
Trasferita da Bonaparte a Milano nel 1797,<br />
poi a Modena, la «SocietaÁ Italiana delle Scienze»<br />
ebbe protezione e finanziamento governativo fi-
no alla caduta di Napoleone; a Modena rimase fino<br />
al 1860, quando confluõÁ nel Regno d'Italia e<br />
nel 1875 fu spostata a Roma. Cfr. ACCADEMIA<br />
NAZIONALE DELLE SCIENZE DETTA DEI QUARANTA,<br />
Lo Stato e i Quaranta: documenti: dal generale Bonaparte<br />
ai tempi odierni, a cura di GIOVANNI BAT-<br />
TISTA MARINI BETTO Á LO, Roma, s.e. (Tip. della pace),<br />
1986.<br />
Per altri aspetti dello studio delle Accademie<br />
vedi L'architettura delle Accademie riformate, insegnamento,<br />
dibattito culturale, interventi pubblici,<br />
a cura di GIULIANA RICCI, Milano, Guerini,<br />
1992, con ampia bibliografia sull'etaÁ <strong>napoleonica</strong>.<br />
Sulla formazione dei tecnici ANDRE Â GUILLERME,<br />
La formation des nouveaux eÂdiles, in Cap. IV.<br />
CONVEGNI, 1984 ROMA (Villes et territoire...,<br />
pp. 35-53); DONATA BRIANTA, Stato moderno, corpi<br />
tecnici e accademie minerarie: influenze e scambi<br />
nell'Europa dei Lumi e in etaÁ <strong>napoleonica</strong>, Bologna,<br />
Il Mulino, 2000.<br />
Su singoli scienziati e operatori Pietro Paleocapa<br />
e la grande ingegneria dell'Ottocento, contributi<br />
di CARLO TACCAGNI, ORNELLA SELVAFOLTA, DO-<br />
MENICO ZAMPAGLIONE [et al.], «Bergomum»,<br />
LXXXIV, 1989, n. 1; GABRIELE ROSSI OSSIDA,<br />
Il gigante e le piramidi: nella valle del Nilo con<br />
Giovanni Battista Belzoni (1778-1823) fondatore<br />
dell'egittologia moderna, introduzione di CLAUDIO<br />
CERRETI, Torino, Eri, 1992; ALBERTO GIGLI BER-<br />
ZOLARI, Alessandro Volta e la cultura scientifica e<br />
tecnologica tra '700 e '800, Milano, Cisalpino,<br />
1993.<br />
Molti gli studi su Benjamin Constant, tra cui,<br />
in ambito italiano, STEFANO DE LUCA, Il pensiero<br />
politico di Constant, Roma, Laterza, 1993; FRAN-<br />
CESCA SOFIA, Benjamin Constant e le garanzie della<br />
libertaÁ dei moderni, «Clio», XXIX, 1993, pp.<br />
78-96, sulle possibili soluzioni costituzionali prima<br />
e dopo il 18 brumaio e l'opzione moderata<br />
a favore del modello inglese; BIANCAMARIA FON-<br />
TANA, Benjamin Constant e il pensiero postrivoluzionario,<br />
Milano, Baldini e Castoldi, 1996. Per gli<br />
altri autori francesi EMILIO PASQUINI, Il ``milanese''<br />
Stendhal e le polemiche linguistiche del primo<br />
Ottocento in Italia, «Memorie dell'Accademia<br />
delle Scienze dell'Istituto di Bologna», LXVII,<br />
1972-73, pp. 5-51; EUGENIA PARISE, Passioni e ordine<br />
nella trama del moderno: tra Tocqueville e<br />
Stendhal, Napoli, ESI, 1989; LUCIEN JAUME, La<br />
liberte et la loi. Les origines philosophiques du libeÂralisme,<br />
Paris, Fayard, 2000.<br />
Prospettano il quadro europeo delle arti, nel<br />
primo caso anche in rapporto con l'economia,<br />
MATTHEW CRASKE, Art in Europe 1700-1830: A<br />
History of the Visual Arts in an Era of Unprecedented<br />
Urban Economic Growth, Oxford, New<br />
L'ETA Á NAPOLEONICA (<strong>1800</strong>-<strong>1815</strong>)<br />
Ð 491 Ð<br />
York, 1997; ANTONIO PINELLI, Nel segno di Giano.<br />
Passato e futuro nell'arte europea tra Sette e<br />
Ottocento, Roma, Carocci, 2000.<br />
Sulla pittura L'histoire de NapoleÂon par la peinture,<br />
sous la direction de JEAN TULARD, avec la<br />
collaboration de ALFRED FIERRO et JEAN-MARC<br />
LERI, Paris, 1991; MASSIMILIANO PAVAN, Antonio<br />
Canova e la discussione sugli «Elgin marbles»,<br />
«Rivista dell'Istituto nazionale di Archeologia e<br />
Storia dell'Arte», n.s., XXI-XXII, 1974-1975,<br />
pp. 219-344; ORIETTA ROSSI PINELLI, David e<br />
l'arte della Rivoluzione francese, Firenze, Giunti,<br />
1989; ANNA OTTANI CAVINA, Felice Giani<br />
(1758-1823) e la cultura di fine secolo, voll. 2,<br />
con la collaborazione di ATTILIA SCARLINI, Milano,<br />
Electa, 1999, sul pittore neoclassico; ALAIN<br />
PILLEPICH, Un tableau ceÂleÁbre replace dans son<br />
contexte: Bonaparte franchissant les Alpes au<br />
Grand Saint-Bernard de David, «Rivista Napoleonica»,<br />
2000, n. 1-2, pp. 75-82; LUCETTA LEVI<br />
MOMIGLIANO, I Quadri misteriosi sul passato e<br />
sul futuro destino della Francia, dell'Italia e del<br />
Piemonte, ivi, pp. 99-103; Storia di un retablo<br />
di Rubens fra requisizioni e scambi in etaÁ <strong>napoleonica</strong>,<br />
testi di SANDRA SICOLI, Milano, Electa,<br />
2000; Dal ritratto di corte al ritratto napoleonico:<br />
Domenico Zeni (1762-1819), a cura di MARINA<br />
BOTTERI OTTAVIANI, BERNARDO FALCONI, FER-<br />
NANDO MAZZOCCA, Riva del Garda, Museo civico,<br />
2001; Napoleone in Italia: negli acquarelli di<br />
Giuseppe Pietro Bagetti e nelle cronache di Stendhal<br />
e di Adolphe Thiers, introduzione e schede di<br />
XAVIER SALMON, Milano, Ricci, 2001; Da Lille a<br />
Roma. Jean Baptiste Wicar e l'Italia, disegni dell'Accademia<br />
di Belle Arti di Perugia e del Museo<br />
di Lille, catalogo della mostra (Perugia, Palazzo<br />
della Penna, 26 gennaio - 7 aprile 2002), a cura<br />
di MARIA TERESA CARACCIOLO, introduzione di<br />
PIERRE ROSENBERG, Milano, Electa, 2002.<br />
Sull'antiquariato e la nuova concezione museale<br />
frutto di requisizioni, furti e confische di opere<br />
d'arte ORIETTA ROSSI PINELLI, Carlo Fea e il chirografo<br />
del 1802: cronaca, giudiziaria e non, delle<br />
prime battaglie per la tutela delle ``Belle Arti'',<br />
«Ricerche di Storia dell'Arte», 1979, n. 8, pp.<br />
27-41; PAUL WELCHER, I furti d'arte. Napoleone<br />
e la nascita del Louvre, Torino, Einaudi, 1989;<br />
MARIA LUISA VALACCHI, ELISABETTA GUITARRINI,<br />
Alcune considerazioni sulle confische artistiche in<br />
Italia durante l'occupazione <strong>napoleonica</strong>, «Ricerche<br />
storiche», XXIX, 1999, n. 1, p. 139-158;<br />
MASSIMILIANO DAVID, Le «venerande anticaglie»<br />
nell'etaÁ di Napoleone, Milano, Istituto Lombardo<br />
di scienze e lettere, 1999; MASSIMA CARCIONE,<br />
Napoleone Bonaparte e la concezione moderna di<br />
bene culturale. Dalla requisizione delle opere d'ar-
te al diritto internazionale del patrimonio artistico,<br />
«Rivista Napoleonica», 2001, n. 1, pp. 185-191.<br />
Sugli aspetti architettonici e urbanistici 1: Il<br />
trattato di Teofilo Gallaccini e la concezione architettonica<br />
dei porti dal Rinascimento alla restaurazione,<br />
Firenze, Leo S. Olschki, 1993; Il giardino<br />
paesaggistico tra Settecento e Ottocento in Italia<br />
e Germania: Villa Vigoni e l'opera di Giuseppe<br />
Balzaretto, a cura di PIER FAUSTO BAGATTI VAL-<br />
SECCHI e ANDREAS KIPAR - <strong>De</strong>r Landschaftsgarten<br />
Zwischen dem XVIII und XIX. Jahrundert in Italien<br />
und <strong>De</strong>utschland: Villa Vigoni und das Werk<br />
Giuseppe Balzarettos, Milano, Guerini, 1996;<br />
GIORGIO SIMONCINI, L'organizzazione dell'intervento<br />
pubblico nell'Italia <strong>napoleonica</strong>, in La cultura<br />
architettonica nell'etaÁ della restaurazione, Convegno<br />
con il patrocinio del Ministero dell'Istruzione,<br />
dell'UniversitaÁ e della Ricerca, Milano,<br />
22-23 ottobre 2001, i cui Atti sono di imminente<br />
pubblicazione.<br />
Sul teatro GIOVANNI AZZARONI, La rivoluzione<br />
a teatro. Antinomie del teatro giacobino in Italia,<br />
1796-1805, Bologna, Clueb, 1985; PIETRO THE-<br />
MELLY, Il teatro patriottico tra rivoluzione e impero,<br />
Roma, Bulzoni, 1991. Sulla musica GIORGIO<br />
PESTELLI, L'etaÁ di Mozart e di Beethoven, VI, Storia<br />
della musica, a cura della SocietaÁ italiana di<br />
musicologia, Torino, EDT, 1979.<br />
Per la situazione nelle singole aree regionali vedi<br />
i capitoli successivi ad esse relativi.<br />
DEMOGRAFIA E STORIA DI GENERE. LORENZO<br />
DEL PANTA, Evoluzione demografica e popolamento<br />
nell'Italia dell'Ottocento: 1796-1914, Bologna,<br />
Clueb, 1984.<br />
Per un inquadramento generale della storia<br />
delle donne ANNARITA BUTTAFUOCO, Straniere<br />
in patria. Temi e momenti dell'emancipazione<br />
femminile italiana dalle repubbliche giacobine al<br />
fascismo, in Esperienza storica femminile nell'etaÁ<br />
moderna e contemporanea, Atti del seminario, a<br />
cura di ANNA MARIA CRISPINO, 2 voll., Roma,<br />
Unione Donne Italiane-Circolo ``La Goccia'',<br />
1988-1989, I, pp. 91-123; OLWEN HUFTON, <strong>De</strong>stini<br />
femminili: storia delle donne in Europa,<br />
1500-<strong>1800</strong>, Milano, Mondadori, 1996; Storia delle<br />
donne in Italia, a cura di MICHELA DE GIORGIO<br />
e CHRISTIANE KLAPISCH-ZUBER, Roma-Bari, Laterza,<br />
1996.<br />
PiuÁ circoscritti al periodo in esame sono ANNA<br />
MARIA RAO, L'eÂducation du ``beau sexe'' dans un<br />
texte italo-francËais de 1805, in Les femmes et la<br />
ReÂvolution francËaise, I, Modes d'action et d'expression.<br />
Nouveaux droits-nouveaux devoirs, Actes<br />
du colloque international, 12-13-14 avril<br />
1989, a cura di MARIE-FRANCE BRIVE, Tolosa,<br />
RENATA DE LORENZO<br />
Ð 492 Ð<br />
Presses Universitaires du Mirail, 1989, pp. 455-<br />
460; GABRIELLA FABBRICINO TRIVELLINO, Cultura<br />
femminile tra ancien reÂgime e restaurazione, Napoli<br />
[etc.], Editoriale scientifica, 1992; Il primo<br />
femminismo: 1791-1834, a cura di ANNA ROSSI<br />
DORIA, Milano, Unicopli, 1993; LUCIA MOTTI-<br />
SILVANO SGARIOTO, La cittadinanza asimmetrica:<br />
istruzioni delle donne e diritti di cittadinanza fra<br />
Settecento e Ottocento, Torino, Paravia, 2000.<br />
Sul parto e sul ruolo materno NADIA MARIA FI-<br />
LIPPINI, L'assistenza al parto nel primo Ottocento.<br />
Appunti sull'intervento istituzionale, in Le culture<br />
del parto. Luoghi, pratiche, figure, Milano, Feltrinelli,<br />
1986, pp. 55-63; EAD., Il corpo violato. La<br />
pratica del taglio cesareo nell'Italia di primo Ottocento,<br />
«SocietaÁ e Storia», XI, 1988, n. 40, pp.<br />
295-333 (sul quale vedi ANNA SCATTINO, La nascita<br />
straordinaria, «Passato e presente», XV,<br />
1997, n. 41, pp. 177-184); EAD., La nascita straordinaria:<br />
tra madre e figlio la rivoluzione del taglio<br />
cesareo (sec. XVIII-XIX), Milano, Angeli, 1995,<br />
volume in cui la pratica operatoria eÁ vista come<br />
segno di un piuÁ ampio movimento culturale, religioso,<br />
politico, sociale; Madri. Storia di un ruolo<br />
sociale, a cura di GIOVANNA FIUME, Venezia,<br />
Marsilio, 1995 (vedi in particolare i saggi di MA-<br />
RIA FUBINI LEUZZI, Madri e figli fra tradizione e<br />
rivoluzione. Relazioni parentali di una famiglia patrizia<br />
fiorentina (1770-1848), pp. 175-202; GIOR-<br />
GIA ALESSI, Le gravidanze illegittime e il disagio<br />
dei giuristi (sec. XVII-XIX), pp. 221-245).<br />
Sul giornalismo femminile LAURA PISANO, La<br />
nazione al femminile. Aspetti del giornalismo politico<br />
fra Settecento e Ottocento in Italia e in Francia,<br />
«Annali della FacoltaÁ di Magistero dell'UniversitaÁ<br />
di Cagliari», n.s., XVI, 1993 e «Prometeo»,<br />
a. XII, 1994, vol. XLVI, pp. 26-33; EAD.,<br />
Giornalismo politico delle donne italiane dalle Repubbliche<br />
giacobine all'UnitaÁ, in LAURA PISANO -<br />
CHRISTIANE VEUVY, Parole inascoltate. Le donne<br />
e la costruzione dello Stato-nazione in Italia e in<br />
Francia (1789-1860), Testi e documenti, prefazione<br />
di GINEVRA CONTI ODORISIO, Roma, Editori<br />
Riuniti, 1994, pp. 9-77.<br />
DIRITTO, CODICI, LEGISLAZIONE, RIFORME,<br />
AMMINISTRAZIONE. Per le fonti a stampa MARIA<br />
TERESA NAPOLI, La cultura giuridica europea in<br />
Italia: repertorio delle opere tradotte nel secolo<br />
XIX, 3 voll., I, Tendenze e centri dell'attivitaÁ<br />
scientifica, II, Repertorio, III, Indici, Napoli, Jovene,<br />
1987. Contengono numerosi interventi sul tema<br />
gli Atti dei Congressi internazionali della SocietaÁ<br />
italiana di Storia del diritto, in particolare il<br />
terzo, La formazione storica del diritto moderno in<br />
Europa, Firenze, Leo S. Olschki, 1977 ed il quar-
to, Diritto e potere nella storia europea, Atti in<br />
onore di Bruno Paradisi, Firenze, Leo S. Olschki,<br />
1982. Vedi anche GERHARD WESENBERG - GUN-<br />
TER WESENER, Storia del diritto privato in Europa,<br />
a cura di PAOLO CAPPELLINI e MARIA CRISTINA<br />
DALBOSCO, Padova, Cedam, 1999. Per un profilo<br />
generale degli influssi di vari modelli europei La<br />
dinamica statale austriaca nel XVIII e XIX secolo.<br />
Strutture e tendenze di storia costituzionale prima<br />
e dopo Maria Teresa, a cura di PIERANGELO<br />
SCHIERA, Bologna, Il Mulino, 1981 (Istituto storico<br />
italo-germanico in Trento, Quaderni, 7); MA-<br />
RIA ROSA DI SIMONE, La cultura pubblicistica in<br />
Austria e la sua influenza in Italia dall'antico regime<br />
alla Restaurazione, «Clio», XXIII, 1987, pp.<br />
423-446; EAD., Sull'influenza della cultura giuridica<br />
austriaca tra Settecento e Ottocento, «Clio»,<br />
XXVI, 1990, pp. 33-48; CARLO RICOTTI, Il costituzionalismo<br />
britannico nel Mediterraneo (1794-<br />
1818). Fra Whigs e Tories: le istanze costituzionali<br />
a Malta, «Clio», XXIX, 1993, pp. 213-282; Il modello<br />
costituzionale inglese e la sua recezione nell'area<br />
mediterranea tra la fine del '700 e la prima<br />
metaÁ dell''800, Atti del Seminario internazionale<br />
di studi in memoria di Francisco TomaÁs y Valiente<br />
(Messina, 14-16 novembre 1996), a cura di<br />
ANDREA ROMANO, Milano, GiuffreÁ, 1998 per il<br />
quale vedi il Cap. IV. CONVEGNI, 1996 MESSINA.<br />
Sul prevalente influsso francese CARLO GHISAL-<br />
BERTI, L'influsso della Francia <strong>napoleonica</strong> sul sistema<br />
giuridico ed amministrativo dell'Italia, «Rivista<br />
di storia del diritto italiano», XLVIII, 1975,<br />
pp. 5-26, ID., Il modello giuridico-amministrativo<br />
della Francia <strong>napoleonica</strong> e i territori alpini,<br />
«Clio», XXI, 1985, n. 2, pp. 267-279; Influence<br />
du modeÁle judiciaire francËais en Europe sous la ReÂvolution<br />
et l'Empire, Colloque organise par le<br />
Centre d'Histoire Judiciaire de l'Universite de<br />
Lille II - Juin 1998, Lille, L'Espace juridique,<br />
1999 (in cui eÁ PAOLO ALVAZZI DEL FRATE, Juridictions<br />
ordinaires et juridictions extraordinaires<br />
en matieÁre criminelle dans l'Italie napoleÂonienne).<br />
LUIGI LACCHE Â , L'Europe et la reÂvolution du droit:<br />
breÁves reÂflexions, «Annales Historiques de la ReÂvolution<br />
FrancËaise», avril-juin 2002, n. 328, pp.<br />
153-169. Prevale il quadro europeo comparativo<br />
sul rapporto tra amministrazione giudiziaria e<br />
struttura costituzionale in Napoleonische Herrschaft<br />
in <strong>De</strong>utschland und Italien Verwaltung<br />
und Justiz, hrsg. CHRISTOF DIPPER, WOLFGANG<br />
SCHIEDER, REINER SCHULZE, Berlin, Duncker<br />
und Humblot, 1995; ReÂvolutions et justice peÂnale<br />
en Europe. ModeÁles francËais et traditions nationales.<br />
1780-1830, Actes du colloque, Louvain-la-<br />
Neuve et Namur, 1995, sous la direction de XA-<br />
VIER ROUSSEAU, MARIE-SYLVIE DUPONT-BOU-<br />
L'ETA Á NAPOLEONICA (<strong>1800</strong>-<strong>1815</strong>)<br />
Ð 493 Ð<br />
CHAT, CLAUDE VAEL, Paris, Montreal, 1999 [in<br />
cui vedi MARIO DA PASSANO, La codification du<br />
droit peÂnal dans l'Italie ``jacobine'' et ``napoleÂonienne'',<br />
pp. 85-100; ANTONIO GRILLI, L'organisation<br />
judiciaire sur la rive gauche du Rhin et dans<br />
l'Italie francËaise de <strong>1800</strong> aÁ 1814, pp. 159-178; MI-<br />
CHAEÈ L BROERS, La gendarmerie et le maintien de<br />
l'ordre public dans l'Italie napoleÂonienne (<strong>1800</strong>-<br />
1814). Institutions francËaises et socieÂte baroque;<br />
la culture et la police, pp. 179-188]; MARIO DA<br />
PASSANO, Emendare o intimidire? La codificazione<br />
del diritto penale in Francia e in Italia durante<br />
la rivoluzione e l'impero, Torino, Giappichelli,<br />
2000.<br />
Su codici e costituzioni vedi Cap. I, FONTI;<br />
ROBERTO BONINI, Appunti di storia delle codificazioni<br />
moderne e contemporanee, Bologna, PatroÁn,<br />
1993 3 ; Codici: una riflessione di fine millennio,<br />
Atti dell'incontro di studio, Firenze, 26-28 ottobre<br />
2000, a cura di PAOLO CAPPELLINI e BERNAR-<br />
DO SORDI, Milano, GiuffreÁ, 2002. Sul periodo napoleonico<br />
cfr. GUIDO ASTUTI, Il Code NapoleÂon<br />
in Italia e la sua influenza sui codici degli stati italiani<br />
successori, in Cap. IV CONVEGNI, 1969 ROMA<br />
(anche in «Annali di Storia del Diritto», XIV-<br />
XVII, 1970-1973, pp. 1-87 e in ID, Tradizione romanistica<br />
e civiltaÁ giuridica europea, II, Napoli,<br />
ESI, 1984, pp. 752 sgg.); CARLO GHISALBERTI,<br />
Dall'antico regime al 1848: le origini costituzionali<br />
dell'Italia moderna, Roma-Bari, Laterza, 1974 e<br />
1987; MARIA GUERCIO, Sulla codificazione penale<br />
<strong>napoleonica</strong>, «Annali della scuola speciale per Archivisti<br />
e Bibliotecari dell'UniversitaÁ di Roma»,<br />
XV-XVI, 1975-1976, pp. 157-180; NARCISO NA-<br />
DA, Le Costituzioni italiane dal 1796 al <strong>1815</strong>: appunti<br />
raccolti da un gruppo di studenti di Storia<br />
del Risorgimento (A. 1980-81), Torino, Tirrenia,<br />
1981; ID., Diritti fondamentali nelle costituzioni<br />
italiane dall'epoca giacobina al 1848, s.e., 1982;<br />
ROBERTO BONINI, La «costituzionalizzazione» del<br />
problema e i codici in Italia tra fine Settecento e<br />
inizi Ottocento, «Archivio Giuridico Filippo Serafini»,<br />
CCIX, 1989, pp. 75-92; ANTONINO DE<br />
FRANCESCO, Rivoluzione e costituzioni: saggi sul<br />
democratismo politico nell'Italia <strong>napoleonica</strong>,<br />
1796-1821, Napoli, ESI, 1996; FRANCESCA SOFIA,<br />
Antico e moderno nel costituzionalismo di P.C.F.<br />
Daunou, commissario civile a Roma, «Clio»,<br />
XXXIII, 1997, n. 1, pp. 41-58; LUCA MANNORI,<br />
Uno stato per Romagnosi, 2 voll., Milano, GiuffreÁ,<br />
1984-1987, sul rapporto tra giurisdizione, legislazione<br />
e diritto naturale.<br />
Sulla giustizia amministrativa vedi Cap. IV.<br />
CONVEGNI, 1969, ROMA (Napoleone e l'Italia...,<br />
il saggio di GUIDO LANDI); PIERO AIMO, Un<br />
«chef-d'oeuvre juridique»: la genesi della giustizia
amministrativa, «Amministrare», XVI, 1986, pp.<br />
375-400; ID., Le origini della giustizia amministrativa.<br />
Consigli di prefettura e Consiglio di Stato nell'Italia<br />
<strong>napoleonica</strong>, Milano, GiuffreÁ, 1990.<br />
Sulla magistratura vedi Cap. IV. CONVEGNI,<br />
1974 ROMA (Colloquio internazionale... il saggio<br />
di YVES-MARIE BERCE Â ); MARIA ROSARIA FERRARE-<br />
SE, Magistratura e stato nel modello napoleonico,<br />
«Materiali per una storia della cultura giuridica»,<br />
XII, 1982, pp. 463-475; LUCA MANNORI, Giustizia<br />
e amministrazione tra antico e nuovo regime<br />
e ALFREDO VIAGGIANO, I «tiranni dei tribunali»<br />
e i «filosofi legislatori». Magistratura e politica in<br />
etaÁ<strong>napoleonica</strong>: l'esempio veneziano, in Magistrati<br />
e potere nella storia europea, a cura di RAFFAELE<br />
ROMANELLI, Bologna, Il Mulino, 1997, rispettivamente<br />
pp. 39-65 e 147-168. Sui giudici di pace:<br />
ELIO GIANNETTI, Il giudicato di pace: la riforma<br />
della giustizia nell'etaÁ <strong>napoleonica</strong>, Ortona, s.e.,<br />
1996.<br />
Sul diritto di famiglia PAOLO UNGARI, Il diritto<br />
di famiglia in Italia. Dalle Costituzioni «giacobine»<br />
al Codice civile del 1942, Bologna, Il Mulino,<br />
1970; ID., Storia del diritto di famiglia in Italia:<br />
1796-1975, Bologna, Il Mulino, 1974, nuova ed.<br />
a cura di FRANCESCA SOFIA, Bologna, Il Mulino,<br />
2002; MARIA TERESA SILLANO, Il Consiglio di famiglia<br />
nel Codice Napoleone, «Archivio storico<br />
lombardo», a. CI, 1975, s. X, vol. I, pp. 346-<br />
354; ANNE LEFEBVRE-TEILLARD, <strong>De</strong>bolezza tollerata,<br />
crimine imperdonabile: la filiazione nel codice<br />
Napoleone, «Archivio Giuridico Filippo Serafini»,<br />
1997, vol. 217, pp. 55-70; ELISA MANGIANO,<br />
Patrimonio e affetti: la successione legittima nell'etaÁ<br />
dei codici, Torino, Giappichelli, 1999. Su altri<br />
aspetti MAURIZIO BUONOCORE CACCIALUPI, Istruzione,<br />
educazione e cultura nelle costituzioni giacobine<br />
italiane e nelle successive carte preunitarie,<br />
«Rivista italiana di studi napoleonici», n.s.,<br />
XXI, 1984, pp. 107-160; SILVIA ZENATI, Il ministero<br />
per il culto nell'etaÁ <strong>napoleonica</strong>: lineamenti<br />
di scienza dell'amministrazione in materia ecclesiastica,<br />
Verona, s.e. (Fiorini), 1988.<br />
Anche in campo amministrativo, come in quello<br />
costituzionale, uno dei temi piuÁ dibattuti eÁ il<br />
rapporto col modello istituzionale francese per<br />
cui vedi JACQUES GODECHOT, Les institutions de<br />
la France sous la ReÂvolution et l'Empire, Paris,<br />
PUF, 1985 3 , ma anche ID., Originalite et imitation...<br />
in Cap. IV. CONVEGNI, 1974 ROMA, testo<br />
tradotto in italiano in Dagli stati preunitari d'antico<br />
regime all'unificazione, a cura di NICOLA RAPO-<br />
NI, Bologna, Il Mulino, 1991, pp. 191-205; PIERRE<br />
VILLARD, Histoire des institutions publiques de la<br />
France (de 1789 aÁ nos jours), Paris, Dallos,<br />
1980 2 . Varie sono le pubblicazioni sulla storia del-<br />
RENATA DE LORENZO<br />
Ð 494 Ð<br />
le istituzioni e dell'amministrazione francese, da<br />
quella di GE Â RARD SAUTEL, Histoire des institutions<br />
publiques: depuis la ReÂvolution francËaise: administration<br />
- justice - finances, Paris, Dalloz, 1990 7 ,<br />
e GE Â RARD SAUTEL, JEAN-LOUIS HAROUEL, Histoire<br />
des institutions publiques depuis la ReÂvolution<br />
francËaise, Paris, Dalloz, 1997 8 , a quella di RO-<br />
MUALD SZRAMKIEWICZ - JACQUES BOUINEAU, Histoire<br />
des institutions: 1750-1914. Droit et socieÂteÂ<br />
en France de la fin de l'Ancien ReÂgime aÁ la premieÁre<br />
guerre mondiale, Paris, Litec, 1989, a L'amministrazione<br />
nell'Europa continentale: storiografie.<br />
Francia, «L'amministrazione nella storia moderna»<br />
(Archivio ISAP), II, 1985, pp. 2169-2242,<br />
con introduzione di PIERO AIMO, pp. 541-573.<br />
Oltre quella di Aimo, vedi anche l'introduzione<br />
di ETTORE ROTELLI al primo volume dell'opera.<br />
Per la descrizione degli ordinamenti istituzionali<br />
nei vari Stati MARIA ROSA DI SIMONE, Istituzioni<br />
e fonti normative in Italia dall'antico regime<br />
all'UnitaÁ, Torino, Giappichelli, 1999; LUCA MAN-<br />
NORI, Uno Stato per Romagnosi, 2 voll., Milano,<br />
GiuffreÁ, 1984-1987; PIERO AIMO, Introduzione<br />
a L'Italia <strong>napoleonica</strong>: l'amministrazione come<br />
amministrazione dello Stato, in L'Italia <strong>napoleonica</strong>:<br />
l'amministrazione come amministrazione dello<br />
Stato, «Archivio ISAP», III, L'Amministrazione<br />
nella storia moderna, Milano, GiuffreÁ, 1985. Un<br />
agile saggio, che parte dalle premesse francesi,<br />
si deve a MARCO MERIGGI, Gli Stati italiani prima<br />
dell'UnitaÁ. Una storia istituzionale, Bologna, Il<br />
Mulino, 2002 (in particolare pp. 7-110).<br />
Sulla giustizia amministrativa PIERO AIMO, Alle<br />
origini della giustizia amministrativa: consigli di<br />
Prefettura e Consiglio di Stato nell'Italia <strong>napoleonica</strong>,<br />
Milano, GiuffreÁ, 1990. Sulla statistica come<br />
scienza, espressione dell'amministrazione e ad essa<br />
funzionale, FRANCESCA SOFIA, La statistica come<br />
scienza politica e dell'amministrazione, in<br />
L'amministrazione nella storia moderna, «Archivio<br />
ISAP», 1985, pp. 575-665; EAD., Una scienza<br />
per l'amministrazione. Statistica e pubblici apparati<br />
tra etaÁ rivoluzionaria e restaurazione, I, Roma,<br />
Carucci, 1988; EAD., La statistica <strong>napoleonica</strong> come<br />
fonte delle trasformazioni istituzionali, in Cap.<br />
IV. CONVEGNI, 1991 SALERNO (Il Principato Citeriore<br />
tra Ancien ReÂgime e conquista francese...),<br />
pp. 87-99.<br />
Su alcuni settori dell'organizzazione dello Stato<br />
ROBERTO RUFFILLI, Ipotesi sullo sviluppo dello<br />
stato in epoca postrivoluzionaria «Annali dell'Istituto<br />
storico italo-germanico», IX, 1983, pp. 357-<br />
389; ROSARIA V. BONANNO, Prefetti e potere in<br />
Italia: storia dell'ordinamento territoriale italiano<br />
dall'etaÁ <strong>napoleonica</strong> all'autonomia regionale siciliana,<br />
1801-1947: studio e testi, s.l., La medusa,
1987; La polizia in Italia nell'etaÁ moderna: seminario<br />
di studi, Messina, 26-27 febbraio 1999, a cura<br />
di LIVIO ANTONIELLI, Soveria Mannelli, Rubbettino,<br />
2001.<br />
EBRAISMO. L'emancipazione dal 1791, stabilita<br />
in base alla Dichiarazione dei diritti dell'uomo e<br />
del cittadino insieme alla parificazione degli ebrei<br />
in terra di Francia, comportoÁ la loro adesione alla<br />
rivoluzione e la conseguente frequenza di agitazioni<br />
e tumulti contro la minoranza ebraica da<br />
parte dei controrivoluzionari del basso popolo.<br />
Per la situazione internazionale vedi Stato nazionale<br />
ed emancipazione ebraica, Atti del Convegno<br />
Stato nazionale, societaÁ civile e minoranze religiose:<br />
l'emancipazione degli ebrei in Francia, Germania<br />
e Italia tra rigenerazione morale e intolleranza,<br />
Roma, 23-25 ottobre 1991, a cura di FRANCESCA<br />
SOFIA e MARIO TOSCANO, ROMA, Bonacci, 1992;<br />
La questione ebraica dall'illuminismo all'impero,<br />
1700-<strong>1815</strong>, Atti del Convegno della SocietaÁ italiana<br />
di studi sul secolo XVIII, Roma, 25-26 maggio<br />
1992, a cura di PAOLO ALATRI e SILVIA GRASSI,<br />
Napoli, ESI, 1994. Per l'Italia Ebrei in Italia, a<br />
cura di SOFIA BOESCH GAJANO e MICHELE LUZZA-<br />
TI, «Quaderni storici», 1983, n. 24, pp. 780-<br />
1109; Italia judaica, Gli ebrei in Italia dalla segregazione<br />
alla prima emancipazione, Atti del III<br />
Convegno internazionale, Tel Aviv, 15-20 giugno<br />
1986, Roma, s.e. (Palombi), 1989; CORRADO VI-<br />
VANTI, Storia degli ebrei in Italia e storia d'Italia,<br />
«Studi Storici», 1990, n. 2, pp. 350-393; Storia<br />
d'Italia, Annali, 11/2, Gli Ebrei in Italia dall'emancipazione<br />
ad oggi, a cura di CORRADO VIVAN-<br />
TI, Torino, Einaudi, 1997. Sul periodo napoleonico<br />
GUIDO FUBINI, La condizione giuridica dell'Ebraismo<br />
italiano dal periodo napoleonico all'unitaÁ<br />
d'Italia, «La Rassegna mensile di Israel», XXXVI,<br />
1970, pp. 472-490; ID., La condizione giuridica<br />
dell'ebraismo italiano. Dal periodo napoleonico alla<br />
Repubblica, presentazione di ARTURO CARLO<br />
JEMOLO, Firenze, La nuova Italia, 1974; Napoleone<br />
e gli ebrei: atti dell'assemblea degli israeliti di<br />
Parigi e dei verbali del Gran sinedrio, con le lettere<br />
di Iacopo Carmi introdotte da Andrea Balletti,<br />
1806-1807, prefazione di PHILIPPE ROGER, a cura<br />
di DANIELE GALLINGANI, Bologna, Analisi, 1991;<br />
FRANCESCA SOFIA, L'immagine dell'ebreo nelle<br />
statistiche napoleoniche, «Clio», XXVIII, 1992,<br />
pp. 519-534 e in La questione ebraica dall'illuminismo<br />
all'impero, cit., pp. 279-293; PAOLO MAL-<br />
TESE, Nazionalismo arabo e nazionalismo ebraico,<br />
1798-1992: storia e problemi, Milano, Mursia,<br />
1992; GADI LUZZATTO VOGHERA, Il prezzo dell'eguaglianza:<br />
il dibattito sull'emancipazione degli<br />
ebrei in Italia, 1781-1848, Milano, Angeli, 1998.<br />
L'ETA Á NAPOLEONICA (<strong>1800</strong>-<strong>1815</strong>)<br />
Ð 495 Ð<br />
ECONOMIA E FINANZA. Per un quadro generale<br />
del periodo PASQUALE VILLANI, Qualche aspetto<br />
dell'economia italiana nell'etaÁ <strong>napoleonica</strong> e JEAN<br />
GEORGELIN, E Â tude compareÂe du prix des ceÂreÂales<br />
en France et en Italie aÁ l'eÂpoque napoleÂonienne<br />
(1806-1813), «Annuario dell'Istituto storico italiano<br />
per l'EtaÁ moderna e contemporanea»,<br />
XXIII-XXIV, 1971-1972, pp. 13-44 e pp. 221-<br />
238; GIOVANNI DE MARIA - DAVIDE CANTARELLI<br />
- ACHILLE AGNATI - ALDO MONTESANO, L'economia<br />
italiana nell'etaÁ <strong>napoleonica</strong>, Padova, Cedam,<br />
1973; Cap. IV, CONVEGNI, 1974 ROMA; Formazione<br />
e trasformazione dei sistemi economici in<br />
Europa dal feudalesimo al capitalismo: saggi di storia<br />
economica, raccolti a cura di CIRO MANCA, Padova,<br />
Cedam, 1987, 1999; PAOLO PINI, Progresso<br />
tecnico e occupazione: analisi economica degli effetti<br />
di compensazione agli inizi dell'Ottocento,<br />
Bologna, Il Mulino, 1991; Atlante storico-economico:<br />
la penisola italiana dal 1796 al 1914, a cura<br />
di GIANCARLO GALLI e PIERLUIGI TAVECCHIO,<br />
prefazione di SERGIO ZANINELLI, Torino, Giappichelli,<br />
1994; GUIDO PESCOSOLIDO, UnitaÁ nazionale<br />
e sviluppo economico 1750-1913, Roma-Bari,<br />
Laterza, 1998.<br />
Tra le fonti si segnalano Le riviste di economia<br />
in Italia, 1700-1900: dai giornali scientifico-letterari<br />
ai periodici specialistici, a cura di MASSIMO<br />
M. AUGELLO, MARCO BIANCHINI e MARCO E.L.<br />
GUIDI, Milano, Angeli, 1996.<br />
L'associazionismo economico eÁ apparso un filone<br />
di studi rivisitato in ampie convergenze con<br />
la storia sociale, per cui vedi SociabilitaÁ nobiliare,<br />
sociabilitaÁ borghese, a cura di MARIA MALATESTA,<br />
Brescia, Centro Federico Odorici, 1989; Associazionismo<br />
economico e diffusione dell'economia politica<br />
nell'Italia dell'Ottocento: dalle societaÁ economico-agrarie<br />
alle associazioni di economisti, a cura<br />
di MASSIMO M. AUGELLO, MARCO E.L. GUIDI<br />
con la collaborazione di TERENZIO MACCABELLI<br />
e LUCA NICHELINI, Milano, Angeli, 2000; The<br />
spread of political economy and the professionalisation<br />
of economists: economic societies in Europe,<br />
America and Japon in the nineteenth century, edited<br />
by MASSIMO AUGELLO and MARCO E. L. GUI-<br />
DI, London, New York, 2001. Per singole esperienze<br />
associazionistiche si rimanda alla sezione<br />
ECONOMIA delle varie aree geopolitiche.<br />
Sullo sviluppo di alcuni settori produttivi LU-<br />
CIANO CAFAGNA, L'occasione del filugello. Note<br />
sul settore serico nella prospettiva di una esplorazione<br />
delle pluriattivitaÁ nella storia delle economie<br />
regionali italiane tra Sette e Ottocento, «Annali<br />
Cervi», 1989, n. 11, pp. 79-86; GIULIANA BIAGIO-<br />
LI, Soie et soieries nell'Impero napoleonico, «Quaderni<br />
storici», XXV, 1990, n.s., n. 73, pp. 55-92;
ROBERTO TOLAINI, Istituzioni, mercato, fiducia. Le<br />
misure della seta nell'Ottocento, «Quaderni storici»,<br />
1997, pp. 769-793; ID., Agronomi e vivaisti<br />
nella prima metaÁ dell'Ottocento: Mathieu Bonafous<br />
e la diffusione del gelso nelle Filippine, «SocietaÁ<br />
e Storia», XIII, 1990, pp. 567-592; ID., Filande,<br />
mercato e innovazioni nell'industria serica<br />
italiana: gli Scoti di Pescia, 1750-1860, Firenze,<br />
Leo S. Olschki, 1997; RENE Â BOUDARD, Il traffico<br />
della canapa tra l'Emilia, Genova e Tolone dal<br />
1795 al 1806 (secondo dei documenti inediti), «Rivista<br />
italiana di studi napoleonici», XVIII, 1981,<br />
n. 2, pp. 53-82.<br />
Sul credito e sulle pratiche creditizie ARMAND<br />
BIZAGUET, Les origines des institutions et des meÂcanismes<br />
bancaires en Europe occidentale: de la banque<br />
romaine aÁ l'empire napoleÂonien, «Revue internationale<br />
d'histoire de la banque», IX, 1974, pp.<br />
17-79; Credito e sviluppo economico in Italia dal<br />
Medio Evo all'etaÁ contemporanea, Atti del primo<br />
Convegno nazionale, 4-6 giugno 1987, SocietaÁ italiana<br />
degli storici dell'economia, Verona, Fiorini,<br />
1988; PIERRE FRANCË OIS PINAUD, Le istituzioni finanziarie<br />
dell'Italia <strong>napoleonica</strong>, «Ricerche storiche»,<br />
XXII, 1992, n. 2, pp. 343-354; ID., Les francËais<br />
et les finances italiennes: assistance ou rapt?<br />
1792-1814, «Ricerche storiche», XXIX, 1999, n.<br />
1, pp. 125-138; The rise of the fiscal state in Europe:<br />
c. 1200-<strong>1815</strong>, edited by RICHARD BONNEY, Oxford,<br />
New York, 1999.<br />
INFRASTRUTTURE, BONIFICHE E POSTA. Vedi<br />
Strade e vie di comunicazione nell'Italia <strong>napoleonica</strong>,<br />
a cura di ALDO DI BIASIO, «Rivista italiana<br />
di studi napoleonici», XXXIV, 2001, n. 1-2 (AL-<br />
DO DI BIASIO, Introduzione, pp. 7-10; GIOVANNI<br />
BRANCACCIO, Strade di terra, di mare e di acque:<br />
verso un sistema integrato, pp. 11-40; ALDO CA-<br />
RERA, ContinuitaÁ e discontinuitaÁ: la viabilitaÁ lombarda<br />
e veneta in etaÁ francese, pp. 41-72; LAURO<br />
A. ROSSI, La rivoluzione difficile. Il rinnovamento<br />
della viabilitaÁ ligure fra antico regime ed etaÁ <strong>napoleonica</strong>,<br />
pp. 73-110; ELISA BARSI, Le strade del<br />
Piemonte in epoca <strong>napoleonica</strong>, pp. 111-124; AN-<br />
TONIO STOPANI, Le strade del Granducato di Toscana<br />
nell'etaÁ <strong>napoleonica</strong>, pp. 125-158; C. PAOLA<br />
SCAVIZZI, Progetti e realtaÁ dell'amministrazione<br />
francese negli Stati romani, pp. 159-186; GIUSEP-<br />
PE FOSCARI, Le strade del regno di Napoli: le riforme,<br />
le istituzioni, il dibattito, pp. 187-208; ALDO<br />
DI BIASIO, Ingegneri e territorio. La strada europea<br />
tra Settecento e Ottocento. L'Italia. Tecnica,<br />
tecnologia e scienza, pp. 209-276; MASSIMO QUAI-<br />
NI, L.A.G. Bacler d'Albe e G.A. Rizzi Zannoni:<br />
due carriere e due contributi cartografici a confronto,<br />
pp. 277-296; MARIA TERESA BORGATO, I porti<br />
RENATA DE LORENZO<br />
Ð 496 Ð<br />
dell'Adriatico all'inizio del Regno d'Italia in una<br />
relazione inedita di Rolland e BruyeÁre, pp. 297-<br />
330; ROBERTO PARISI, Come «macchine per circolare».<br />
L'architettura dei ponti nell'Italia <strong>napoleonica</strong><br />
(1796-<strong>1815</strong>), pp. 331-360; CLEMENTE FEDE-<br />
LE, Strade e Poste tra Sette e Ottocento, pp. 361<br />
sgg.). Sulle bonifiche FRANCO CAZZOLA, Le bonifiche<br />
nella storia d'Italia tra etaÁmoderna e contemporanea,<br />
in Il territorio pistoiese e i Lorena tra<br />
'700 e '800: viabilitaÁ e bonifiche, a cura di IVAN<br />
TOGNARINI, Napoli, ESI, 1990, pp. 43-60. Sul sistema<br />
postale EDOARDO P. OHNMEISS, Metodi e<br />
bolli postali napoleonici dei dipartimenti francesi<br />
d'Italia: storia e catalogazione, Vignola, Vaccari,<br />
1989; FEDERICO BORROMEO - CLEMENTE FEDELE,<br />
Storia postale dell'Italia <strong>napoleonica</strong>, Prato, Istituto<br />
di studi storici postali; CLEMENTE FEDELE, 1:<br />
La voce della posta: comunicazioni e societaÁ nell'Italia<br />
<strong>napoleonica</strong>, prefazione di GIULIO GUDER-<br />
ZO, Prato, Istituto di studi storici postali, 1996;<br />
ID., Carta geografica postale italiana con le stazioni<br />
della posta cavalli (1790-<strong>1815</strong>), Prato, Istituto di<br />
studi storici postali, 1996.<br />
ISTRUZIONE. ProbleÁmes d'histoire de l'eÂducation,<br />
Actes des seÂminaires organiseÂs par l'E Â cole<br />
francËaise de Rome et l'UniversitaÁ di Roma La Sapienza:<br />
janvier-mai 1985, Roma, E Â cole francËaise<br />
de Rome, 1988. Sulle linee generali del riformismo<br />
napoleonico del sistema scolastico GERT<br />
SCHUBRING, The impact of the Napoleonic structural<br />
reforms of the educational system in Europe,<br />
«Annali dell'Istituto storico italo-germanico in<br />
Trento», XXI, 1995, pp. 435-443. Per il caso italiano<br />
NASANTE BUCCI, La scuola italiana nell'etaÁ<br />
<strong>napoleonica</strong>: il sistema educativo e scolastico francese<br />
nel Regno d'Italia, Roma, Bulzoni, 1976;<br />
MAURIZIO BUONOCORE CACCIALUPI, Istruzione,<br />
educazione e cultura nelle costituzioni giacobine<br />
italiane e nelle successive carte preunitarie, «Rivista<br />
italiana di studi napoleonici», n.s., XXI,<br />
1984, pp. 107-160; LUIGI AMBROSOLI, Educazione<br />
e societaÁ tra rivoluzione e restaurazione, Verona,<br />
Libreria universitaria editrice, 1987; CARMELA<br />
COVATO, Sapere e pregiudizio. L'educazione delle<br />
donne tra '700 e '800, Roma, Archivio Guido Izzi,<br />
1991; ELENA BRAMBILLA, UniversitaÁ, scuole e<br />
professioni in Italia dal primo '700 alla Restaurazione.<br />
Dalla ``Costituzione per ordini'' alle borghesie<br />
ottocentesche, «Annali dell'Istituto storico italo-germanico<br />
in Trento», XXIII, 1997, pp. 153-<br />
208; MARINA ROGGERO, L'alfabeto conquistato:<br />
apprendere e insegnare nell'Italia tra Sette e Ottocento,<br />
Bologna, Il Mulino, 1999. Sulla istituzione<br />
scolastica GAETANO BONETTA, Storia della scuola<br />
e delle istituzioni educative: scuola e processi for-
mativi in Italia dal XVIII al XX secolo, Firenze,<br />
Giunti, 1997; Leggere e scrivere tra '700 e '800,<br />
a cura di GIOVANNI GENOVESI, Parma, Ricerche<br />
pedagogiche, 2000; GIOVANNI GENOVESI, Storia<br />
della scuola in Italia dal Settecento a oggi, Roma-Bari,<br />
Laterza, 2001 4 ; Formazione tra illuminismo<br />
vecchio e nuovo, a cura di GIOVANNI GENO-<br />
VESI, Milano, Angeli, 2002. Sui libri di testo<br />
CLAUDIA SALMINI, Libri di testo tra antico regime<br />
e restaurazione, «Ricerche di Storia sociale e religiosa»,<br />
XXI, 1992, n.s., n. 41, pp. 145-155.<br />
L'interesse per la storia delle istituzioni, ma soprattutto<br />
per la formazione dei gruppi dirigenti,<br />
ha incrementato gli studi sulle universitaÁ e sui<br />
percorsi formativi che portano alle professioni e<br />
a coprire ruoli di livello medio-alto. Si vedano<br />
in merito gli «Annali di storia delle universitaÁ italiane»,<br />
editi dalla fine degli anni Novanta, e RENE Â<br />
BOUDARD, ExpeÂriences francËaises de l'Italie napoleÂonienne:<br />
Rome dans le systeÁme universitaire napoleÂonien<br />
et l'organisation des acadeÂmies et universiteÂs<br />
de Pise, Parme et Turin, 1806-1814, Roma,<br />
Edizioni dell'Ateneo, 1988; ANNE MARIE<br />
VOUTYRAS, Les faculteÂs de droit dans les deÂpartements<br />
eÂtrangers de l'Empire NapoleÂonien, «Revue<br />
d'histoire des faculteÂs de droit et de la science juridique»,<br />
XIII, 1992, pp. 127-157. Per un settore<br />
che ebbe grande sviluppo in etaÁ <strong>napoleonica</strong> La<br />
matematica in Italia, <strong>1800</strong>-1950, a cura di ENRICO<br />
GIUSTI, LUIGI PEPE, Firenze, Polistampa, 2001,<br />
nonche la Bibliografia italiana di storia delle matematiche,<br />
1961-1990, a cura di FRANCESCO BARBIE-<br />
RI, LUIGI PEPE, s.l. (Compositori), 1993.<br />
Inseriamo in questa sezione anche FERDINAND<br />
BRUNOT, Le francËais au dehors sous la ReÂvolution,<br />
le Consulat et l'Empire, avant-propos et bibliographie<br />
de JACQUES GODECHOT, vol. 11 della Histoire<br />
de la langue francËaise des origines aÁ nos<br />
jours, preÂface de la nouvelle eÂdition par GE Â RALD<br />
ANTOINE, Paris, Colin, 1967, studio di linguistica<br />
storica, con annessi problemi di comunicazione<br />
politica.<br />
MASSONERIA E SOCIETA Á SEGRETE. Vedi Cap.<br />
IV. CONVEGNI, 1995 CUSSANIO DI FOSSANO (LibertaÁ<br />
e modernizzazione: massoni in Italia nell'etaÁ<br />
<strong>napoleonica</strong>...); Secreta. Collezione di documenti<br />
riguardanti le societaÁ segrete conosciute in Italia<br />
dall'anno <strong>1800</strong> al 1819, Firenze, Cardini, Centro<br />
internazionale del libro, 1981; CARLO FRANCO-<br />
VICH, Massoneria settecentesca e <strong>napoleonica</strong>: rassegna<br />
bibliografica, in Scritti in memoria di Mario<br />
Bigotti, «Rivista italiana di studi napoleonici»,<br />
XXI, 1984, n. 1-2, pp. 37-50; ID., Prospettive politiche<br />
delle societaÁ segrete in Italia durante il periodo<br />
napoleonico e la restaurazione, «Rivista ita-<br />
L'ETA Á NAPOLEONICA (<strong>1800</strong>-<strong>1815</strong>)<br />
Ð 497 Ð<br />
liana di studi napoleonici», XXIII, 1986, n. 2,<br />
pp. 9-18; GUGLIELMO ADILARDI, Un'antica condanna:<br />
le origini di un conflitto fra Chiesa cattolica<br />
e massoneria, Foggia, Bastogi, 1989. Vedi anche i<br />
capitoli sulle singole aree regionali.<br />
NOTABILI, ELITES, BUROCRAZIE, PROFESSIONI.<br />
Utili sono state su questo tema le suggestioni dell'antropologia<br />
storica del classico SIDNEY TAR-<br />
ROW, Tra centro e periferia. Il ruolo degli amministratori<br />
locali in Italia e in Francia, Bologna, Il<br />
Mulino, 1979. Per individuare e definire i contorni<br />
di nuovi gruppi dirigenti su lungo periodo I ceti<br />
dirigenti in Italia in etaÁ moderna e contemporanea,<br />
Atti del Convegno, Cividale del Friuli, 10-12<br />
settembre 1983, a cura di AMELIO TAGLIAFERRI,<br />
Udine, <strong>De</strong>l Bianco, 1984.<br />
Gli studi sulla nascita di ``uomini nuovi'', con<br />
conseguente difficoltaÁ di definizione del notabilato<br />
secondo parametri di ricchezza, proprietaÁ, status,<br />
virtuÁ amministrative, capacitaÁ intellettuali, ed<br />
altri ancora individuabili nel perfezionamento<br />
delle ricerche, hanno trovato uno stimolo iniziale<br />
nelle riflessioni di ARMANDO SAITTA, Spunti per<br />
uno studio degli atteggiamenti politici e dei gruppi<br />
sociali nell'Italia giacobina e <strong>napoleonica</strong>, «Annali<br />
dell'Istituto Storico italiano per l'EtaÁ moderna e<br />
contemporanea», XXIII-XXIV, 1971-1972, pp.<br />
269-292 e ID., Appunti per una ricerca sui notabili<br />
nell'Italia <strong>napoleonica</strong>, «Critica storica», IX,<br />
1972, n.s., pp. 53-71, per proseguire con il giaÁ citato<br />
numero monografico di «Quaderni storici»,<br />
XIII, 1978, n. 37 (Contiene: CARLO CAPRA, Nobili,<br />
notabili, eÂlites: dal modello francese al caso italiano,<br />
pp. 12-42; ROSALBA DAVICO, L'aristocrazia<br />
imperiale: i ``citoyens'' piemontesi tra rivoluzione e<br />
restaurazione, pp. 42-72; GIOVANNI ASSERETO, I<br />
gruppi dirigenti liguri tra la fine dell'Antico Regime<br />
e l'annessione all'impero napoleonico, pp. 73-<br />
101; ALFONSO SCIROCCO, I corpi rappresentativi<br />
del Mezzogiorno dal «<strong>De</strong>cennio» alla Restaurazione:<br />
il personale dei Consigli provinciali, pp. 102-<br />
125; RENZO PACI, Un notabile marchigiano: il conte<br />
Girolamo Spada tra agronomia e politica, pp.<br />
126-164; CESARE MOZZARELLI, Modelli amministrativi<br />
e struttura sociale: prospettive di ricerca sulla<br />
burocrazia milanese, pp. 165-195; LIVIO ANTO-<br />
NIELLI, Alcuni aspetti dell'apparato amministrativo<br />
periferico nella Repubblica e nel Regno d'Italia,<br />
pp. 196-227; GIUSEPPE CIVILE, Appunti per una<br />
ricerca sull'amministrazione civile nelle province<br />
napoletane, pp. 228-263; RENATA DE LORENZO,<br />
Il personale delle finanze nel Regno di Napoli durante<br />
il <strong>De</strong>cennio francese, pp. 264-283; MICHELE<br />
MIELE, Il clero nel Regno di Napoli, 1806-<strong>1815</strong>,<br />
pp. 284-313); ROSALBA DAVICO, L'Europa dei no-
tabili: antropologia di una eÂlite, «Rivista italiana di<br />
studi napoleonici», XVIII, 1981, n. 1, pp. 39-72.<br />
Sul carattere urbano di una parte di queste eÂlites,<br />
con riflessi sul «lungo Ottocento», MARIA MALA-<br />
TESTA, La deruralizzazione delle eÂlites. Il caso italiano<br />
nel contesto europeo <strong>1800</strong>-1914, «Fondazione<br />
Giangiacomo Feltrinelli», XXIX, 1993, pp.<br />
157-194. Per una recente riflessione sul tema, su<br />
un ampio arco cronologico, Le Italie dei notabili:<br />
il punto della situazione, Atti del Convegno, Pescara<br />
5-8 marzo 1998, Napoli, ESI, 2001.<br />
L'ampliamento delle categorie di definizione<br />
delle borghesie ha comportato studi sulle burocrazie<br />
direttamente legate allo Stato amministrativo,<br />
ma anche sulle professioni, molte delle quali<br />
legate al servizio dello Stato, e sui modi di formazione<br />
delle loro competenze: MASSIMO COSTANTI-<br />
NI, La formazione professionale dal tramonto delle<br />
corporazioni di mestiere al sorgere del sistema di<br />
fabbrica, «Studi Storici Luigi Simeoni», XLI,<br />
1991, pp. 129-135; MASSIMO QUAINI, IdentitaÁ<br />
professionale e pratica cognitiva dello spazio: il caso<br />
dell'ingegnere cartografo nelle periferie dell'impero<br />
napoleonico, «Quaderni storici», XXX,<br />
1995, pp. 679-696; Avvocati, medici, ingegneri:<br />
alle origini delle professioni moderne, secoli XVI-<br />
XIX, a cura di MARIA LUISA BETRI e ALESSANDRO<br />
PASTORE, Bologna, Clueb, 1997 (per un quadro<br />
complessivo d'insieme vedi in particolare FRAN-<br />
CESCA SOFIA, Le professioni prima delle «libere<br />
professioni»: gli ordinamenti dell'etaÁ <strong>napoleonica</strong>,<br />
pp. 69-80); ELENA BRAMBILLA, UniversitaÁ, scuole<br />
e professioni in Italia dal primo '700 alla Restaurazione.<br />
Dalla ``Costituzione per ordini'' alle borghesie<br />
ottocentesche, «Annali dell'Istituto storico italo-germanico<br />
in Trento», XXIII, 1997, pp. 153-<br />
208; Amministrazione, formazione e professione:<br />
gli ingegneri in Italia tra Sette e Ottocento, a cura<br />
di LUIGI BLANCO, Bologna, Il Mulino, 2000; LUI-<br />
GI BLANCO, Amministrazione, ingegneri e territorio<br />
nell'Italia <strong>napoleonica</strong>, in Le storie e la memoria.<br />
In onore di Arnold Esch, a cura di ROBERTO<br />
DELLE DONNE e ANDREA ZORZI, Firenze, Reti<br />
Medievali, Firenze, University Press, 2002, pp.<br />
171-193. Molti dei funzionari dello Stato furono<br />
inoltre scienziati.<br />
PROPRIETA Á . RENATO ZANGHERI, Gli anni francesi<br />
in Italia: le nuove condizioni della proprietaÁ,<br />
«Studi storici», XX, 1979, pp. 5-26; CARLO ZA-<br />
GHI, ProprietaÁ e classe dirigente nell'Italia giacobina<br />
e <strong>napoleonica</strong>, «Annuario dell'Istituto storico<br />
italiano per l'etaÁ moderna e contemporanea»,<br />
XXIII-XXIV, 1971-1972, pp. 105-220 e in Istituzioni<br />
e societaÁ nella storia d'Italia, opera coordinata<br />
da ETTORE ROTELLI, IV, Dagli stati preunitari<br />
RENATA DE LORENZO<br />
Ð 498 Ð<br />
d'antico regime all'unificazione, a cura di NICOLA<br />
RAPONI, Bologna, Il Mulino, 1981, pp. 257-294.<br />
STATISTICHE. Per i principi che ispirarono il sistema<br />
francese, modello delle statistiche italiane,<br />
MARIE NOEÈ LLE BOURGUET, Dal diverso all'uniforme:<br />
le pratiche descrittive nella statistica dipartimentale<br />
<strong>napoleonica</strong>, «Quaderni storici», XIX,<br />
n.s., 1984, pp. 193-230; FRANCESCA SOFIA, I<br />
«commissari osservatori» di Garat. Polizia e amministrazione<br />
agli albori delle statistiche regionali<br />
francesi, «Clio», XXI, 1985, n. 1, pp. 77-97;<br />
EAD., Per una definizione di cittaÁ nelle statistiche<br />
descrittive italiane in periodo napoleonico, «Storia<br />
urbana», IX, 1985, n. 30, pp. 3-18; EAD., Una<br />
scienza per l'amministrazione. Statistica e pubblici<br />
apparati tra etaÁ rivoluzionaria e restaurazione,<br />
I, Roma, Carucci, 1988; EAD., L'immagine dell'ebreo<br />
nelle statistiche napoleoniche, «Clio»,<br />
XXVIII, 1992, pp. 519-534; EAD., Verso l'autonomia<br />
della scienza statistica: cultura e organizzazione<br />
tra Sette e Ottocento, Roma, ISTAT,<br />
1994; EAD., Manoscritti coperti e riscoperti: le statistiche<br />
dipartimentali di Melchiorre Gioia, in Nei<br />
cantieri della ricerca: incontri con Lucio Gambi, a<br />
cura di FRANCO CAZZOLA, Bologna, Clueb, 1997;<br />
Statistica, storia e nazione: la statistica ufficiale tra<br />
passato e futuro: una prospettiva comparata, a cura<br />
di FRANCESCA SOFIA e PAOLO GARONNA, Roma,<br />
Istituto Nazionale di Statistica, 1997. Sui complessi<br />
compiti della statistica ALFIO SIGNORELLI,<br />
La statistica preunitaria tra «assunto civile» e funzione<br />
burocratica, s.e., Catania, 1983. Per le statistiche<br />
nei vari Stati vedi i rispettivi capitoli.<br />
TUMULTI E INSORGENZE. Vedi Cap. VI, 3.<br />
VITA QUOTIDIANA. JOHN ROSSELLI, Governi appaltatori<br />
e giochi d'azzardo nell'Italia <strong>napoleonica</strong>,<br />
«Rivista storica italiana», XCIII, 1981, pp. 346-<br />
383; CARLO BERTELLI, Il collezionista pubblico<br />
in etaÁ <strong>napoleonica</strong>, «Ateneo veneto», XXII,<br />
1984, n. 1-2, pp. 55-68; Gli archivi per la storia<br />
dell'alimentazione, Atti del Convegno, Potenza-<br />
Matera, 5-8 settembre 1988, Roma, Ministero<br />
per i beni culturali e ambientali, Ufficio centrale<br />
per i beni archivistici, 1995.<br />
VIAGGI. Data la diffusione e la varia tipologia<br />
dei viaggiatori, i resoconti di viaggi rappresentano<br />
sia una fonte che un oggetto specifico di studio.<br />
Per la bibliografia vedi VITO CASTIGLIONE<br />
MINISCHETTI - GIOVANNI DOTOLI - ROGER MU-<br />
SNIK, Bibliographie du voyage francËais en Italie<br />
du moyen age aÁ 1900, Fasano, Schena, 2002. Rispetto<br />
alla sterminata produzione si citano solo<br />
THE AGE OF THE GRAND TOUR, La bella Europa.
Costume, vita sociale ed usanze di Francia, Olanda,<br />
Germania, Svizzera e Italia nelle lettere, diari<br />
e scritti dei piuÁ celebri viaggiatori tra gli anni<br />
1720 e 1820, con descrizioni delle piuÁ illustri antichitaÁ<br />
e curiositaÁ di questi paesi insieme con la<br />
storia del grand tour di Anthony Burgess Wilson<br />
e un saggio sull'arte dell'Europa del Settecento di<br />
Francis Askell, Roma, Editalia, 1970; Les voyages<br />
en Italie (1804): journal d'un compagnon d'exile<br />
de Lucien Bonaparte, a cura di HUGUETTE<br />
VALLET, prefazione di CARLO PIETRANGELI, [Napoli],<br />
Centre Jean BeÂrard, Institut francËais de<br />
Naples, Roma, Istituto nazionale di archeologia<br />
IV<br />
e storia dell'arte, 1986; GINO BENZONI, Italiani<br />
in viaggio (fine secolo XVIII - inizio secolo<br />
XIX), «Ateneo Veneto», XXVI, 1988, pp. 281-<br />
291; VINCENZO CLEMENTE, Grand tour d'Italia<br />
ed Adriatico tra Rivoluzione e Restaurazione,<br />
«Storia e civiltaÁ», VI, 1990, pp. 153-188; ALBER-<br />
TO GIGLI BELZOLARI, Luigi Valentino Brugnatelli:<br />
Diario del viaggio in Svizzera e in Francia con<br />
Alessandro Volta nel 1801, Bologna, Cisalpino,<br />
1997; Le istruzioni scientifiche per i viaggiatori<br />
XVII-XIX secolo: antologia di testi, a cura di SIL-<br />
VIA COLLINI e ANTONELLA VANNONI, Firenze,<br />
Polistampa, 1997.<br />
ATTI DI CONVEGNI E CATALOGHI DI MOSTRE<br />
(con l'indicazione in maiuscoletto del luogo e dell'anno del convegno)<br />
La celebrazione del bicentenario della Rivoluzione<br />
e quella in corso dell'etaÁ <strong>napoleonica</strong> sono<br />
state di stimolo al moltiplicarsi di manifestazioni,<br />
soprattutto a partire dalla fine degli anni Ottanta,<br />
con periodiche rassegne (Vedi MICHEL VOVELLE,<br />
preÂsente par, Les Colloques du Bicentenaire. ReÂpertoire<br />
des rencontres scientifiques nationales et<br />
internationales, avec la collaboration de DANIE Á LE<br />
LE MONNIER, 1991; NICOLA RAPONI, Cronache<br />
del Bicentenario. Rassegna dei convegni e delle<br />
manifestazioni scientifiche e culturali del 1997,<br />
«Quaderni del Bicentenario», IV, 1998, pp.<br />
199-208; LUIGI DI STADIO, Il Bicentenario della<br />
Rivoluzione francese in Italia. Alcuni spunti critici,<br />
«Rivista italiana di studi napoleonici», XXXII,<br />
1999, n. 1, pp. 137-152; GIULIA GORGONE, Rassegna<br />
delle mostre napoleoniche, «Rivista <strong>napoleonica</strong>»,<br />
2001, n. 1, pp. 179-185).<br />
1969 ROMA: Atti del Convegno sul tema: Napoleone<br />
e l'Italia (Roma, 8-13 ottobre 1969), Roma,<br />
Accademia nazionale dei Lincei, 1973 [I: ALBERTO<br />
MARIA GHISALBERTI, L'era <strong>napoleonica</strong> e il Risorgimento<br />
italiano, pp. 13-24; FRANCO VALSECCHI,<br />
Le questioni italiane nella diplomazia <strong>napoleonica</strong>,<br />
pp. 25-37; ANGELO JACHINO, Il potere marittimo<br />
nelle guerre napoleoniche, pp. 41-82; ENZO AVAL-<br />
LONE, Le campagne napoleoniche in Italia, pp. 83-<br />
120; ENRICO CERULLI, Intervento sulla relazione<br />
del colonnello E. Avallone, pp. 121-122; EMILIO<br />
FALDELLA, Gli italiani negli eserciti napoleonici,<br />
pp. 123-152; ENRICO CERULLI, Parole di apertura<br />
della II seduta, pp. 153-154; GUIDO LANDI, L'influenza<br />
della legislazione e della tradizione napo-<br />
L'ETA Á NAPOLEONICA (<strong>1800</strong>-<strong>1815</strong>)<br />
Ð 499 Ð<br />
leonica sugli organi di giustizia amministrativa e<br />
di controllo degli Stati italiani, pp. 155-172; ENRI-<br />
CO CERULLI, Intervento sulla relazione del prof. G.<br />
Landi, pp. 173-174; GUIDO ASTUTI, Il code NapoleÂon<br />
in Italia e la sua influenza sui codici degli Stati<br />
italiani successori, pp. 175-237; ENRICO CERUL-<br />
LI, Intervento sulla relazione del prof. G. Astuti,<br />
pp. 238-242; PASQUALE VILLANI, Il Regno di Napoli<br />
nell'etaÁ <strong>napoleonica</strong>, pp. 243-254; SERGIO<br />
CAMERANI, La Toscana nell'era <strong>napoleonica</strong>, pp.<br />
255-262; ALBERTO MARIA GHISALBERTI, Intervento<br />
sulla relazione del prof. S. Camerani, pp. 263-<br />
264; RUGGERO MOSCATI, La tradizione dell'accentramento<br />
«napoleonico» negli Stati italiani della<br />
Restaurazione, pp. 265-273; Discussione, pp.<br />
274-278; GIORGIO VACCARINO, Il Piemonte nel<br />
periodo napoleonico, pp. 279-308; CARLO COR-<br />
DIE Á , Il giornalismo letterario nell'etaÁ <strong>napoleonica</strong>,<br />
pp. 309-333; BRUNO MIGLIORINI, Intervento sulla<br />
relazione del prof. C. CordieÁ, pp. 334-335; CARLO<br />
CAPRA, Il giornalismo politico nella repubblica Cisalpina<br />
e nel Regno Italico (1796-1814), pp. 335-<br />
353; BRUNO MIGLIORINI, Intervento sulla relazione<br />
del prof. C. Capra, pp. 353-356; VITTORIO<br />
EMANUELE GIUNTELLA, Roma nell'etaÁ <strong>napoleonica</strong>,<br />
pp. 357-364; Discussione, pp. 365-370; BRUNO<br />
MIGLIORINI, La lingua italiana nell'etaÁ <strong>napoleonica</strong>,<br />
pp. 371-388; PAOLO TOSCHI, Intervento sulla<br />
relazione del prof. B. Migliorini, pp. 388-390; MA-<br />
RIO PRAZ, Arte neoclassica nel periodo napoleonico,<br />
pp. 391-412; ANNA MARIA BRIZIO, Interventi<br />
urbanistici e architettonici a Milano durante il periodo<br />
napoleonico, pp. 413-427; ELENA BASSI,<br />
L'arte neoclassica nel Veneto, pp. 429-438; MARIO
PRAZ, Intervento sulla relazione della prof. E. Bassi,<br />
p. 438; GIOVANNI CALO Á , La scuola nell'era <strong>napoleonica</strong>,<br />
pp. 439-459; AUGUSTO GUZZO, Intervento<br />
sulla relazione del prof. G. CaloÁ, pp. 459-<br />
460; NINO CORTESE, La storiografia meridionale<br />
del primo Ottocento (Vincenzo Cuoco, Pietro Colletta,<br />
Luigi Blanch, Francesco e Vincenzo Pignatelli<br />
di Strongoli, ecc.), pp. 461-469; Discussione, pp.<br />
470-472; ELENA GANAPINI BRAMBILLA, Le Accademie<br />
nella repubblica Cisalpina e nel Regno Italico<br />
con particolare riguardo all'Istituto Nazionale,<br />
pp. 474-490; Discussione, pp. 491-492; RAFFAELE<br />
CANTARELLA, Napoleone e i Greci di Corsica, pp.<br />
493-494; II: La dinamica dei prezzi e dei redditi in<br />
Italia e nei maggiori paesi del mondo durante il<br />
quarantennio 1780-1820, a cura di GIOVANNI DE<br />
MARIA, pp. 5-46; <strong>De</strong>terminazione dell'efficienza<br />
economica dei maggiori settori esogeni nel periodo<br />
1780-1820, a cura di DAVIDE CANTARELLI, pp.<br />
47-69; <strong>De</strong>terminazione dell'efficienza economica<br />
del settore monetario, bancario, finanziario nel periodo<br />
1780-1820, a cura di ACHILLE AGNATI, pp.<br />
71-94; <strong>De</strong>terminazione econometrica dei fattori<br />
causali del movimento dei prezzi nei maggiori stati<br />
italiani dal 1780 al 1820, a cura di ALDO MONTE-<br />
SANO, pp. 95-166; DOMENICO DE MARCO, L'economia<br />
e la societaÁ nel regno meridionale dei napoleonidi,<br />
pp. 171-211].<br />
1970 MONTALBANO JONICO-MATERA: Francesco<br />
Lomonaco un giacobino del Sud, Atti del II<br />
Convegno nazionale di Storiografia Lucana<br />
(Montalbano Jonico-Matera, 10-14 settembre<br />
1970), a cura di PIETRO BORRARO, Galatina, Congedo,<br />
1976.<br />
1971 MODENA: Mostra di medaglie napoleoniche,<br />
a cura delle Direzioni dei Musei civici di storia<br />
e arte medioevale e moderna e del Risorgimento,<br />
Modena, s.e., 1971.<br />
1972 MACERATA: L'etaÁ <strong>napoleonica</strong> nel Maceratese.<br />
Atti dell'VIII Convegno di studi maceratesi,<br />
Tolentino, 28-29 ottobre 1972, Macerata, Centro<br />
di studi storici maceratesi, 1974 [PIO CARTECHI-<br />
NI, L'etaÁ <strong>napoleonica</strong> nel maceratese, pp. V-VIII;<br />
ROBERTO MASSI, Il saluto della cittaÁ di Tolentino,<br />
pp. IX-X; ALBERTO M. GHISALBERTI, Introduzione;<br />
MARIA LUISA SCARNI, Cenni preliminari sullo sviluppo<br />
urbano di Tolentino, pp. 1-9; BANDINO G.<br />
ZENOBI, La classe dirigente della Marca alla vigilia<br />
della caduta dell'antico regime, pp. 10-84; MA-<br />
RIELLA TROSCE Â , Macerata negli ultimi decenni<br />
del secolo XVIII: struttura economica, classi sociali<br />
e proprietaÁfondiaria, pp. 85-115; LORENZO CIOCI,<br />
Popolazioni e classi sociali in Macerata tra Sette e<br />
Ottocento, pp. 116-124; MARIA GILI, Camerino<br />
RENATA DE LORENZO<br />
Ð 500 Ð<br />
ed il Camerinese nel 1798-1799, pp. 125-150;<br />
DANTE CECCHI, L'organizzazione amministrativa<br />
nella <strong>De</strong>legazione apostolica di Macerata durante<br />
la 1 a Restaurazione, pp. 151-323; PIO CARTECHI-<br />
NI, Organi ed uffici dell'amministrazione <strong>napoleonica</strong><br />
a Macerata dal 1809 al <strong>1815</strong>, pp. 325-499;<br />
ANGELO A. BITTARELLI, Gli avvenimenti dell'etaÁ<br />
<strong>napoleonica</strong> in alcuni diaristi del Camerinese,<br />
pp. 500-544; CARLO VERDUCCI, Un periodico maceratese<br />
dell'etaÁ <strong>napoleonica</strong>: «Il Redattore del<br />
Musone», pp. 545-553; RITA ANDRENELLI CAP-<br />
PELLETTI, Gli avvenimenti nel Dipartimento del<br />
Musone (1808-<strong>1815</strong>) attraverso i manifesti pubblicati<br />
a Macerata, pp. 554-568; EMILIO CANU, Le<br />
operazioni di guerra nelle Marche nel 1797 e nel<br />
<strong>1815</strong> nella «Gazette nationale ou le Moniteur universel»,<br />
pp. 569-578; ALFREDA BARTOCCI, La battaglia<br />
di Tolentino: armamento e composizione<br />
delle armate napoletana ed austriaca, pp. 579-<br />
587; ANDREA BUSIRI-VICI, Opere neoclassiche di<br />
Andrea Vici a Treia, pp. 588-593].<br />
1974 FAENZA: Giuseppe Pistocchi, 1744-1814,<br />
architetto giacobino, Catalogo della mostra (Faenza,<br />
Palazzo delle Esposizioni, 24 novembre - 22<br />
dicembre 1974), a cura di EZIO GODOLI, Firenze,<br />
Rotografica fiorentina, 1974.<br />
1974 ROMA: Colloquio internazionale sulla storia<br />
dell'Italia giacobina e <strong>napoleonica</strong> (Roma, 25-<br />
27 marzo 1974), «Annuario dell'Istituto storico<br />
italiano per l'etaÁ moderna e contemporanea»,<br />
XXIII-XXIV, 1971-1972, Roma, Istituto storico<br />
italiano per l'etaÁ moderna e contemporanea,<br />
1975 [ARMANDO SAITTA, Premessa; Lavori della<br />
prima giornata, 25 marzo 1974, FeudalitaÁ, proprietaÁ<br />
ed economia nell'Italia giacobina e <strong>napoleonica</strong>.<br />
Relazioni: PASQUALE VILLANI, Qualche aspetto<br />
dell'economia italiana nell'etaÁ <strong>napoleonica</strong>, pp.<br />
13-44; ALBERT SOBOUL, L'Italie jacobine et NapoleÂonienne<br />
ou «La reÂvolution agraire manqueÂe»,<br />
pp. 45-63. Comunicazioni: MAURICE AYMARD,<br />
L'abolition de la feÂodalite en Sicile: le sens d'une<br />
reÂforme, pp. 67-85; GE Â RARD DELILLE, Cadastre<br />
napoleÂonien et structures eÂconomiques et sociales<br />
dans le Royaume de Naples, pp. 87-104; CARLO<br />
ZAGHI, ProprietaÁ e classe dirigente nell'Italia giacobina<br />
e <strong>napoleonica</strong>, pp. 105-220; JEAN GEORGE-<br />
LIN, E Â tude compareÂe du prix des ceÂreÂales en France<br />
et en Italie aÁ l'eÂpoque napoleÂonienne (1806-1813),<br />
pp. 221-238; ANNALUCIA FORTI MESSINA, La legislazione<br />
del lavoro in Lombardia nell'etaÁ <strong>napoleonica</strong>,<br />
pp. 239-256. Lavori della seconda giornata,<br />
26 marzo 1974, Atteggiamenti politici e gruppi sociali<br />
nell'Italia giacobina e <strong>napoleonica</strong>. Relazione:<br />
ARMANDO SAITTA, Spunti per uno studio degli at-
teggiamenti politici e dei gruppi sociali nell'Italia<br />
giacobina e <strong>napoleonica</strong>, pp. 269-292. Comunicazioni:<br />
MARIO LEONARDI, <strong>De</strong>mocratici e masse popolari<br />
a Bologna dal 1796 al 1802, pp. 295-307;<br />
WALTER MARKOV, Dalmazia e Illiria, pp. 309-<br />
314; LOUIS BERGERON, La place des gens d'affaires<br />
dans les listes de notables du premier Empire d'apreÁs<br />
les exemples du PieÂmont et de la Ligurie,<br />
pp. 315-330; JEAN-PIERRE FILIPPINI, Ralliement<br />
et opposition des notables Toscans aÁ l'Empire francËais,<br />
pp. 331-356; FRANCO DELLA PERUTA, La Rivoluzione<br />
francese nel giudizio dei democratici italiani<br />
nel Risorgimento, pp. 357-370; PAOLO VIO-<br />
LA, La Repubblica Romana nel giornale di un aristocratico<br />
di Todi, pp. 371-390. Lavori della terza<br />
giornata, 27 marzo 1974, Istituzioni dell'Italia giacobina<br />
e <strong>napoleonica</strong>. Relazione: JACQUES GODE-<br />
CHOT, Originalite et imitation dans les institutions<br />
italiennes de l'eÂpoque NapoleÂonienne, pp. 391-<br />
406; Comunicazioni: JACQUES GUYARD, Les francËais<br />
et le systeÁme politique romain aÁ la fin du dixhuitieÁme<br />
sieÁcle, pp. 407-420; YVES-MARIE BERCE Â ,<br />
L'organisation judiciaire et le recrutement des Magistrats<br />
dans les <strong>De</strong>Âpartements de l'E Â tat eccleÂsiastique<br />
(1809-1813), pp. 421-434; STUART J. WOOLF,<br />
The treatment of the Poor in Napoleonic Tuscany<br />
1808-1814, pp. 435-474; CARLO CAPRA, Una ricerca<br />
in corso. I collegi elettorali della Repubblica italiana<br />
e del Regno Italico, pp. 475-498; LIVIO AN-<br />
TONIELLI, Criteri di scelta dei prefetti nei Napoleonici<br />
Repubblica e Regno d'Italia, pp. 499-520;<br />
JEAN-CHRISTIAN TAUTIL, La presse de la premieÁre<br />
ReÂpublique romaine, pp. 521-538].<br />
1977 CATANZARO: La Calabria dalle riforme alla<br />
Restaurazione, Atti del VI Congresso storico<br />
calabrese, Catanzaro, 29 ottobre - 1 novembre<br />
1977, 2 voll., Salerno-Catanzaro, SocietaÁ editrice<br />
meridionale, 1981. [Vedi i contributi I: GAETANO<br />
CINGARI, La Calabria fra Settecento e Ottocento:<br />
fermenti ideologici e spinte rivoluzionarie, pp.<br />
103-116; PASQUALE VILLANI, Le imposte dirette<br />
e la distribuzione del reddito nel Regno di Napoli<br />
e nella Calabria <strong>napoleonica</strong>, pp. 235-256; II:<br />
FRANCESCO BARRA, Il brigantaggio del decennio<br />
in Calabria in due cronache inedite, pp. 11-14;<br />
MICHE Á LE BENAITEAU, Les deÂpendances feÂodales<br />
des di Tocco en Calabre CiteÂrieure 1788-1810,<br />
pp. 15-26; PASQUALE ALBERTO DE LISIO, Per l'edizione<br />
delle opere di Francesco Saverio Salfi, pp.<br />
145-150; CARLO LONGO, Il collegio teologico reggino<br />
dei domenicani dal 1740 al 1805, pp. 341-<br />
352; FRANCESCO TIGANI SAVA, Antonio Jerocades:<br />
contributo bibliografico, pp. 635-713; EMILIA ZIN-<br />
ZI, Contributo alla storia urbana di Catanzaro fra<br />
tardo Settecento e primo Ottocento. Intervento<br />
33<br />
L'ETA Á NAPOLEONICA (<strong>1800</strong>-<strong>1815</strong>)<br />
Ð 501 Ð<br />
pubblico e realtaÁ locale: orientamenti, forme, problemi,<br />
pp. 771-845].<br />
1977 FIRENZE: Florence et la France: rapports<br />
sous la reÂvolution et l'empire, Actes du Colloque<br />
2-3-4 juin 1977, organise par l'Institut francËais de<br />
Florence, la Surintendance aux biens artistiques<br />
et historiques de Florence et Pistoia et le MuseÂe<br />
du Louvre. Firenze, Centro Di, Paris, Editart<br />
Quatre-chemins, 1979 (LUISA BANDERA, Preludio<br />
parmense, pp. 1-14; O. PANICHI, Il rinnovamento<br />
dell'architettura e della decorazione d'interni a Firenze<br />
nell'etaÁ Leopoldina, pp. 15-38; ROBERTA<br />
ROANI VILLANI, Giovanni Battista Capezzoli: due<br />
opere, pp. 39-50; ALVAR GONZALEZ-PALACIOS,<br />
Commessi granducali e ambizioni galliche (e note<br />
sulle pietre dure ai Gobelins e a Firenze nel Settecento),<br />
pp. 51-114; BIRGITTA SANDSTRO È M, BeÂnigne<br />
Gagneraux aÁ Florence, pp. 115-128; PIERRE<br />
ROSENBERG, Les relations artistiques entre la Toscane<br />
et la France sous la ReÂvolution: aÁ propos<br />
de l'eÂchange d'un Le Sueur, pp. 129-150; A. GIO-<br />
VANNELLI, Disegni neoclassici di paesaggio nella<br />
collezione degli Uffizi, pp. 151-158; L. PELLICER,<br />
FrancËois Xavier Fabre et la peinture italienne, pp.<br />
159-186; PHILIPPE BORDES, Les peintres Fabre et<br />
Benvenuti et la Cour d'Elisa Bonaparte, pp. 187-<br />
208; R. RYSZKIEWICZ - J.K. OSTROWSKI, Fabre e<br />
la colonia polacca a Firenze, pp. 209-214 ; G. IN-<br />
CERPI, I restauri sui quadri fiorentini portati a Parigi,<br />
pp. 215-236; G.E. MA Ã LE, Le seÂjour aÁ Paris<br />
entre 1799 et <strong>1815</strong> de quelques tableaux du palais<br />
Pitti, pp. 237-250; GE Â RARD HUBERT, Un portrait<br />
en mosaõÈque de NapoleÂon par Belloni d'apreÁs GeÂrard.<br />
Contribution aÁ l'eÂtude de l'eÂcole impeÂriale de<br />
mosaõÈque de Paris et des manifactures italiennes,<br />
pp. 251-272; A. OTTAVI CAVINA, Felice Giani e<br />
la Francia. La decorazione di palazzo Baciocchi,<br />
pp. 273-288; PIERRE ARIZZOLI-CLE Â MENTEL, Les<br />
projets d'ameÂnagement inteÂrieur et de deÂcoration<br />
du palais Pitti pour NapoleÂon Ier et Marie-Louise<br />
1810-1814, pp. 289-340; G. MOROLLI, L'attivitaÁ<br />
giovanile di <strong>Lorenzo</strong> Nottolini a Lucca, pp. 341-<br />
386; M.V. CRESTI, Disegni di J.B. Wicar all'Accademia<br />
di Belle Arti di Perugia: una galleria di ritratti<br />
napoleonici, pp. 387-398; FERNANDO MAZ-<br />
ZOCCA, Canova e Wicar, pp. 399-436; N. WOL-<br />
FERS, La formazione di Giuseppe Martelli e la<br />
Francia, pp. 437 e sgg.].<br />
1977 REGGIO EMILIA: Reggio e i territori estensi<br />
dall'antico regime all'etaÁ <strong>napoleonica</strong>, Atti del<br />
convegno di studi (Reggio Emilia, 18-20 marzo<br />
1977), 2 voll., a cura di MARINO BERENGO e SER-<br />
GIO ROMAGNOLI, Parma, Pratiche, 1979 [Relazioni<br />
generali: CARLO CAPRA, SocietaÁ e stato nell'etaÁ
<strong>napoleonica</strong>, pp. 11-28; SERGIO ROMAGNOLI, Impegno<br />
e forma nella cultura letteraria estense,<br />
pp. 31-51; ODOARDO ROMBALDI, L'economia dei<br />
territori nei ducati estensi, pp. 53-100. Istituzioni<br />
e societaÁ civile: LAZZARO PADOA, Le UniversitaÁ<br />
ebraiche di Reggio e Modena nel periodo 1796-<br />
1814, pp. 103-136; ANGELO SPAGGIARI, Amministrazione<br />
e archivi nei Dipartimenti del Crostolo e<br />
del Panaro, pp. 137-148; LIVIO ANTONIELLI, Le<br />
Prefetture del Crostoslo e del Panaro (1802-<br />
1814), pp. 149-175. Vita economica e sociale:<br />
ANDREA SCHIAFFINO, Coscrizione e nuzialitaÁ in<br />
etaÁ <strong>napoleonica</strong>, pp. 179-196; FABRIZIO SPAGGIA-<br />
RI, La distribuzione della proprietaÁ fondiaria nella<br />
pianura reggiana (1791-1804-1814), pp. 197-218;<br />
DANIELE STERPOS, Le strade del Ducato (1766-<br />
1814), pp. 219-232; MARIA MADDALENA BUFERA,<br />
Forme di conduzione e problemi sociali nella pianura<br />
reggiana (1770-1820), pp. 233-251; ATTILIO<br />
REGGIANI, Sommosse contadine a Modena e Reggio,<br />
pp. 253-270; LUIGI PUCCI, Indagini sul brigantaggio<br />
nel Dipartimento del Panaro e del Crostolo,<br />
pp. 271-294; ERMANNO CAVAZZONI, Pazzi,<br />
mentecatti, furiosi negli stati estensi tra etaÁ delle<br />
riforme ed etaÁ <strong>napoleonica</strong>, pp. 295-328. Ideologia<br />
e cultura: GIUSEPPE ARMANI, Aspetti della diffusione<br />
delle idee illuministiche nei territori estensi,<br />
pp. 345-371; WILLIAM SPAGGIARI, Aspetti della<br />
fortuna di Cesare Beccaria nel Ducato estense, pp.<br />
373-397; MARIA FRANCA SPALLANZANI, Per una<br />
storia della scienza nelle istituzioni culturali, pp.<br />
399-431; LUCIANO SERRA, Filippo Re «vegetabile»<br />
e «arlecchino», pp. 433-448; DANIELE MENOZZI,<br />
Dall'agostinismo al cattolicesimo democratico: p.<br />
Riccardo Bartoli, pp. 449-477; ROBERTA TURCHI,<br />
Dalle accademie ai circoli patriottici, pp. 479-<br />
503; LUIGI BALSAMO, Editoria e biblioteche della<br />
seconda metaÁ del settecento negli stati estensi,<br />
pp. 505-531; GIORGIO MONTECCHI, Il giornalismo<br />
politico a Modena nel triennio repubblicano,<br />
pp. 533-555; GIAN PAOLO BRIZZI, Un'istituzione<br />
educativa d'antico regime tra rivoluzione e restaurazione<br />
sociale: il collegio di Modena, pp. 557-<br />
582; ELENA BRAMBILLA, Istituzione e alfabetizzazione<br />
nei Dipartimenti estensi dal <strong>1800</strong> al 1814,<br />
pp. 583-612; MARCO CERRUTI, Luoghi dell'utopia<br />
nella scrittura del triennio, pp. 613-632; GIANNI<br />
VENTURI, La civiltaÁ di villa nel reggiano tra l'antico<br />
regime e la rivoluzione, pp. 633-651; MARINO<br />
BERENGO, Conclusioni, pp. 653-661].<br />
1978 ROMA: Colloquio italo-francese. La politica<br />
monetaria della rivoluzione francese dall'assignat<br />
al marengo, Roma, 12 aprile 1978, Roma,<br />
Accademia nazionale dei Lincei, 1979.<br />
RENATA DE LORENZO<br />
Ð 502 Ð<br />
1978-1979 MILANO: Neoclassicismo e Troubadour<br />
nelle miniature di Giambattista Gigola, Milano,<br />
Museo Poldi Pezzoli, 25 ottobre 1978-14<br />
gennaio 1979, a cura di FERNANDO MAZZOCCA,<br />
Firenze, Centro Di, 1978, Catalogo della mostra.<br />
1979 BARI: Il decennio francese in Puglia, 1806-<br />
<strong>1815</strong>, Atti del II Convegno di studi sul Risorgimento<br />
in Puglia, 12-14 ottobre 1979, ediz. promossa<br />
dalla Cassa di risparmio di Puglia, Bari,<br />
Bracciodieta, 1981 [PASQUALE VILLANI, Prolusione,<br />
pp. 29-45; TOMMASO PEDIO, L'eversione della<br />
feudalitaÁ, pp. 47-116; DOMENICO DEMARCO, Il decennio<br />
francese in Puglia: il momento economico,<br />
pp. 117-153; GIOVANNI CASSANDRO, La Costituzione<br />
del regno di Napoli sotto i Napoleonidi,<br />
pp. 155-188; ERNESTO BOSNA, Scuola e societaÁ<br />
in Capitanata e in Terra di Bari agli inizi del<br />
XIX secolo, pp. 189-224; FULVIO BRAMATO, Le<br />
logge massoniche in Terra di Bari in etaÁ murattiana,<br />
pp. 225-233; GIUSEPPE CONIGLIO, La censuazione<br />
del Tavoliere, pp. 235-240; VITO MASELLIS,<br />
Bari e il decennio francese, pp. 241-248; SALVATO-<br />
RE PALESE, Vicari capitolari e conventi soppressi:<br />
problemi della storia religiosa del decennio francese<br />
in Terra d'Otranto, pp. 249-269; LORENZO PA-<br />
LUMBO, I salari dei contadini in Terra di Bari durante<br />
il decennio francese, pp. 271-280; GIOVANNI<br />
PAPARELLA, Alcuni episodi di brigantaggio a Gravina<br />
nel 1810, pp. 281-289; MASSIMILIANO PEZZI,<br />
Metodi e sistemi adottati dall'armata francese nel<br />
regno di Napoli durante il decennio. Il brigadiere<br />
Rodio nel 1806, pp. 291-297; MARIA PAOLA RA-<br />
MAGLIA, Il borgo murattiano, pp. 299-310; ANGE-<br />
LANTONIO SPAGNOLETTI, Dalla separazione di ceto<br />
al regime censitario. L'amministrazione locale a<br />
Bari, Molfetta e Mola tra XVIII e XIX secolo,<br />
pp. 311-323].<br />
1980 COSENZA: Francesco Saverio Salfi, un calabrese<br />
per l'Europa, Atti del Convegno di Cosenza,<br />
23-24 febbraio 1980, a cura di PASQUALE ALBER-<br />
TO DE LISIO, Napoli, SocietaÁ editrice napoletana,<br />
1981.<br />
1981 FERRARA (A): BIBLIOTECA COMUNALE<br />
ARIOSTEA, Mostra di opere matematiche della Pubblica<br />
biblioteca di Ferrara, 1753-<strong>1815</strong>, Catalogo a<br />
cura di MARIA TERESA BORGATO... [e altri], Ferrara,<br />
s.e., (Ferrara, Tip. Artigiana), 1981.<br />
1981 FERRARA (B): Gianfrancesco Malfatti nella<br />
cultura del suo tempo, Atti del Convegno, Ferrara,<br />
23-24 ottobre 1981, Ferrara, UniversitaÁ degli<br />
studi, 1982.<br />
1981 PIOMBINO: La Toscana nell'etaÁ rivoluzio-
naria e <strong>napoleonica</strong>. Fonti e problemi di interpretazione,<br />
Atti del Convegno di studi, Piombino<br />
23 maggio 1981, «Anazetenis. Quaderni di ricerca»,<br />
1981, n. 4-5, pp. 74-129.<br />
1981 PORTOFERRAIO: Il risveglio delle nazionalitaÁ<br />
nel periodo napoleonico, Atti del Convegno<br />
internazionale organizzato dal Centro nazionale<br />
di studi napoleonici e di storia dell'Elba e dalla<br />
SocietaÁ toscana per la storia del Risorgimento,<br />
Portoferraio, 21-23 febbraio 1981, Pisa, Giardini,<br />
1982 [CARLO FRANCOVICH, Presentazione, p. VII;<br />
GIOVANNI SPADOLINI, Saluto del Presidente della<br />
SocietaÁ toscana per la storia del Risorgimento,<br />
pp. 1-4; CARLO FRANCOVICH, L'insorgenza nazionale<br />
nell'Impero napoleonico, pp. 5-16; JACQUES<br />
GODECHOT, La France et l'eÂveil des nationaliteÂs<br />
aÁ l'eÂpoque reÂvolutionnaire et impeÂriale, pp. 17-<br />
38; ROBERT O.J. VAN NUFFEL, Il risveglio della nazionalitaÁ<br />
negli antichi Paesi Bassi, pp. 39-68; RE-<br />
NATO RISALITI, L'ascesa del sentimento nazionale<br />
russo durante il periodo napoleonico, pp. 69-94;<br />
RICCARDO CASIMIRO LEWAN Â SKI, La Polonia dalla<br />
«nazione nobiliare» alla patria di tutti i ceti sociali,<br />
pp. 95-118; FRANCESCO GUIDA, Problemi del risveglio<br />
delle nazionalitaÁ balcaniche durante l'epoca<br />
<strong>napoleonica</strong>, pp. 119-146; GIANFRANCO E. DE<br />
PAOLI, L'amministrazione Dandolo in Dalmazia<br />
e il concetto di nazionalitaÁ illirica, pp. 147-184;<br />
JEAN-CHARLES BIAUDET, L'eÂveil du sentiment national<br />
en Suisse, pp. 185-196; MANUEL ESPADAS<br />
BURGOS, La Spagna <strong>napoleonica</strong> e il nuovo senso<br />
della nazionalitaÁ, pp. 197-204; LUIGI MASCILLI<br />
MIGLIORINI, La patria e la guerra. Appunti sulla<br />
memorialistica <strong>napoleonica</strong>, pp. 205-220; FRANCO<br />
VALSECCHI, Conclusioni del Convegno, p. 221 e<br />
sgg.].<br />
1982 PIOMBINO: La Toscana nell'etaÁ rivoluzionaria<br />
e <strong>napoleonica</strong>, Atti del Convegno (Piombino,<br />
22-25 settembre 1982), a cura di IVAN TO-<br />
GNARINI, Napoli, ESI, 1985 [IVAN TOGNARINI,<br />
Presentazione, pp. 11-13; JOHN STUART WOOLF,<br />
Introduction, pp. 15-16. La politica, l'economia<br />
e la societaÁ: IVAN TOGNARINI, Il quadro politico,<br />
pp. 19-26; JOHN STUART WOOLF, Economy and<br />
Finances in Tuscany in the Revolutionary-Napoleonic<br />
Period, pp. 27-37; LOUIS BERGERON, La socieÂteÂet<br />
les institutions, pp. 39-47. Politica toscana<br />
e contesto internazionale: ARNALDO SALVESTRINI,<br />
La Toscana tra due imperi, pp. 51-78; JOHN A.<br />
DAVIS, Revolutionary and Napoleonic Tuscany<br />
seen from Naples, pp. 79-88; RENATO PASTA,<br />
Tra politica e pubblica amministrazione: la carriera<br />
di Giovanni Fabbroni in etaÁ <strong>napoleonica</strong> (<strong>1800</strong>-<br />
1814), pp. 89-129; CARLO MANGIO, Il movimento<br />
L'ETA Á NAPOLEONICA (<strong>1800</strong>-<strong>1815</strong>)<br />
Ð 503 Ð<br />
patriottico toscano (1790-1801), pp. 131-156;<br />
GIORGIO TORI, I partiti lucchesi al momento della<br />
Costituzione repubblicana del 1802, pp. 157-171.<br />
Tensioni sociali e lotta politica: CARLA NASSINI,<br />
Moti popolari e criminalitaÁ in Arezzo tra fine<br />
'700 e inizio '800, pp. 175-198; VITTORIA ARDI-<br />
TO, Le brigandage dans le <strong>De</strong>Âpartement de l'Ombrone<br />
(1808-1814), pp. 199-222; GIAMPAOLO<br />
FENZI, Brigantaggio e protesta popolare nel Dipartimento<br />
dell'Arno 1808-1814, pp. 223-266; CESA-<br />
RE CIANO, Il problema dei forzati liberati nella Toscana<br />
<strong>napoleonica</strong>, pp. 267-275. Commercio agricoltura<br />
manifattura: VIERI BECAGLI, La tariffa doganale<br />
del 1791 e il dibattito sulla libertaÁ del<br />
commercio, pp. 279-292; GIOVANNI ASSERETO,<br />
La politica economica francese in Toscana e «le<br />
perfectionnement des manufactures», pp. 293-<br />
305; IVAN TOGNARINI, Siderurgia e «guerra marittima».<br />
Iniziative e insuccessi di uno dei «meilleurs<br />
meÂcaniciens de France» all'isola d'Elba (1803-<br />
1810), pp. 307-320; JEAN-PIERRE FILIPPINI, Le<br />
conseguenze economiche e sociali della dominazione<br />
francese sulla vita del porto di Livorno, pp.<br />
321-337; ORIANA GOTI, L'agricoltura toscana nel<br />
periodo rivoluzionario e napoleonico: alcuni<br />
«biens de la couronne» in Valdichiana, pp. 339-<br />
390; CARLA NASSINI, Il patrimonio della famiglia<br />
Griffoli e la fattoria di Fabbriche, pp. 391-405;<br />
ORIANA GOTI, Fabbriche: una indagine iniziale<br />
su una fattoria privata in Valdichiana, pp. 407-<br />
429; GIOVANNI GOZZINI, Il censimento fiorentino<br />
del 1810: un'ipotesi di ricerca, pp. 431-439. Soppressione<br />
dei conventi e vendita dei beni nazionali:<br />
IVO BIAGIANTI, La soppressione dei conventi<br />
in etaÁ <strong>napoleonica</strong>, pp. 443-469; MAURIZIO BAS-<br />
SETTI, La vendita dei beni nazionali in Toscana<br />
nel periodo napoleonico: il Dipartimento dell'Arno,<br />
pp. 471-509; FRANCESCO MINECCIA, La vendita<br />
dei beni nazionali in Toscana (1808-1814): i Dipartimenti<br />
dell'Ombrone e del Mediterraneo, pp.<br />
511-550. Istituzioni amministrazione finanze:<br />
GIUSEPPE PANSINI, I mutamenti nell'amministrazione<br />
della Toscana durante la dominazione <strong>napoleonica</strong>,<br />
pp. 553-579; PIERRE FRANCË OIS PINAUD,<br />
L'administration civile des Pays annexeÂs. Le personnel<br />
preÂfectoral en Toscane 1808 aÁ 1814, pp.<br />
581-594; YVES-MARIE BERCE Â , L'introduction de<br />
la vaccination antivariolique en Toscane, 1801-<br />
<strong>1815</strong>, pp. 595-611; MICHEL BRUGUIE Á RE, Les finances<br />
de la Toscane impeÂriale, pp. 613-620; MA-<br />
TILDE CARLA TIRELLI, Le istituzioni di assistenza<br />
nel Dipartimento del Mediterraneo, pp. 621-626.<br />
Cultura e mentalitaÁ: ROMANO ROSA, La biblioteca<br />
del vescovo di Fiesole Ranieri Mancini (1776-<br />
1814). Aspetti della cultura di un prelato toscano<br />
tra Settecento ed etaÁ <strong>napoleonica</strong>, pp. 629-649;
GIAMPAOLO FENZI, Appunti per uno studio della<br />
religiositaÁ popolare in Toscana alla fine del Settecento:<br />
un «miracolo» in Valdelsa nell'aprile del<br />
'99, pp. 651-657; LUIGI MASCILLI MIGLIORINI, I<br />
«reduci» nella Toscana post<strong>napoleonica</strong>. Ordinamenti<br />
militari e problemi di mentalitaÁ, pp. 659-<br />
670; GIOVANNI CIPRIANI, La leggenda <strong>napoleonica</strong><br />
nella Toscana della Restaurazione 1814-1829, pp.<br />
671-692].<br />
1982 SAVONA-MILLESIMO: Il dipartimento di<br />
Montenotte nell'etaÁ <strong>napoleonica</strong>, Atti del IV Convegno<br />
storico savonese (Savona, 8-9 ottobre<br />
1982; Millesimo, 10 ottobre 1982), «Atti e Memorie<br />
della SocietaÁ Savonese di Storia patria»,<br />
n.s. XIX, 1984-1985 [I: RAIMONDO LURAGHI,<br />
Apertura di seduta, pp. 9-12; JACQUES GODE-<br />
CHOT, La Ligurie aÁ l'epoque reÂvolutionnaire et napoleÂonienne,<br />
pp. 13-38; VITTORIO E. GIUNTELLA,<br />
Giacobini e Giacobinismo in Liguria e in Italia,<br />
pp. 39-56; GIORGIO VARANINI, Apertura di seduta,<br />
pp. 57-58; LORENZO VIVALDO, Pio VII in Savona<br />
e la Chiesa savonese in etaÁ <strong>napoleonica</strong>,<br />
pp. 59-76; BERNARD PLONGERON, Au coeur de<br />
la crise du sacerdoce et de l'empire les deux deÂputations<br />
francËaises aÁ Savone (1811-1812), pp. 77-<br />
120; JACQUES GODECHOT, Apertura di seduta,<br />
pp. 123-126; JEAN TULARD, Chabrol d'apreÁs ses<br />
meÂmoires ineÂdits, pp. 127-134; RENE Â BOUDARD,<br />
L'action du preÂfet Chabrol de Volvic aÁ Savone<br />
(1806-1812), pp. 135-150; GAETANO FERRO, I<br />
fondamenti di geografia politica della rinascita economica<br />
nel savonese in etaÁ <strong>napoleonica</strong>, pp. 151-<br />
160. FILIPPO FRASSATI, Apertura di seduta, pp.<br />
163-164; RINALDO CRUCCU, La battaglia <strong>napoleonica</strong><br />
del 1796 nel Montenotte, pp. 165-179. II:<br />
MARCO BOLOGNA, L'Archivio della Prefettura<br />
del Dipartimento di Montenotte nell'Archivio di<br />
Stato di Savona (1805-1814), pp. 7-50; RENE Â BOU-<br />
DARD, Le Port et la ReÂgion de Savone d'apreÁs un<br />
rapport du consul TheÂdenat, commissaire des affaires<br />
commerciales en Ligurie en l'an X, pp. 51-64;<br />
FRANCË OIS BUTTNER, La compagnie de reÂserve du<br />
<strong>De</strong>Âpartement de Montenotte (1806-1814), pp.<br />
65-74; RICCARDO MUSSO, Il servizio postale nel<br />
Dipartimento di Montenotte, pp. 75-84; GIACO-<br />
MO PIGNATA, Sulla produzione bellica francese<br />
nel periodo napoleonico, pp. 85-94; LEONELLO<br />
OLIVERI, Il periodo napoleonico in Val Bormida:<br />
gli anni della fame e della morte (1799-<strong>1800</strong>),<br />
pp. 95-104; VINCENZO SCAGLIONE, Note sullo stato<br />
degli Archivi di S. Giulia (<strong>De</strong>go) in etaÁ <strong>napoleonica</strong>,<br />
pp. 105-110; GIOVANNI CONTERNO, Una<br />
cronaca inedita di etaÁ <strong>napoleonica</strong> (1794-1796)<br />
in Valbormida, pp. 111-125; ANITA GINELLA,<br />
Le Confraternite del Cantone di Albenga tra rivo-<br />
RENATA DE LORENZO<br />
Ð 504 Ð<br />
luzione democratica e impero, pp. 125-138; GIAN-<br />
NI DE MORO, Place NapoleÂon a Porto Maurizio<br />
(1806-1811) un'interpretazione provinciale della<br />
``Grandeur ImpeÂrielle'', pp. 139-148; ROSALINA<br />
COLLU, L'iconografia <strong>napoleonica</strong> nell'opera di<br />
Paolo Gerolamo Brusco, pp. 149-160; CECILIA<br />
CHILOSI, Le battaglie napoleoniche nel Montenotte<br />
nelle stampe della prima metaÁ dell''800, pp.<br />
161-173; Dibattito, pp. 175-198].<br />
1984 ARCOLE: Napoleone e Arcole, Atti del<br />
Convegno tenuto ad Arcole il 26 maggio 1984,<br />
a cura di GIANCARLO VOLPATO, Arcole, Comune<br />
di Arcole, 1985 [GIANCARLO VOLPATO, Un ponte<br />
ed una battaglia nella gloria di un paese, pp. 9-18;<br />
LINO BALLARIN, Arcole nel Settecento, pp. 19-36;<br />
FRANCO ANDREIS, Strategia e tattica nelle battaglie<br />
napoleoniche, pp. 67-78; MARCELLA VECCHIATO,<br />
La battaglia di Arcole nei dispacci di Antonio M.<br />
Priuli, capitano e vicepodestaÁ di Verona, pp. 79-<br />
104; LAURA CASTELLAZZI, Una testimonianza inedita<br />
della battaglia di Arcole, pp. 105-112; DINO<br />
S. COLTRO, La tradizione orale, gli avvenimenti<br />
storici e Napoleone, pp. 113-130; GUSTAVO A.<br />
ANTONELLI, Il Museo napoleonico di Arcole, giustificazioni<br />
e genesi d'una realizzazione, pp. 131-<br />
156; LICISCO MAGAGNATO, Musei del territorio<br />
come centri di cultura. Il Museo di Arcole, pp.<br />
157-165].<br />
1984 LUCCA: Il principato napoleonico dei Baciocchi,<br />
1805-1814: riforma dello stato e societaÁ,<br />
Atti del Convegno internazionale (Lucca, 10-12<br />
maggio 1984), a cura di VITO TIRELLI, Lucca,<br />
Banca del Monte, Pacini Fazzi, 1986 [VITO TI-<br />
RELLI, Prolusione al Convegno, pp. 15-30; PA-<br />
SQUALE VILLANI, L'etaÁ francese in Italia, pp. 31-<br />
40; ROGER DUFRAISSE, Le roÃle de l'Italie dans la<br />
politique napoleÂonienne, pp. 41-94; CHANTAL<br />
TOURTIER DE BONAZZI, Les Archives NapoleÂon<br />
aux Archives Nationales: leur histoire et leur inteÂreÃt<br />
pour l'eÂtude d'Elisa Bonaparte, princesse Baciocchi,<br />
pp. 95-110; ARNALDO D'ADDARIO, Il problema<br />
degli archivi nella direttiva politica del principato<br />
dei Baciocchi, pp. 111-124; GIORGIO TORI,<br />
Dai verbali del Consiglio di Stato e del Senato:<br />
idee e progetti di riforme sociali ed istituzionali durante<br />
il principato dei Baciocchi a Lucca, pp. 125-<br />
158; PIER GIORGIO CAMAIANI, Il patriziato lucchese<br />
durante il periodo napoleonico, pp. 159-178;<br />
MATILDE CARLI TIRELLI, La pubblica beneficenza<br />
durante il principato dei Baciocchi a Lucca, pp.<br />
179-208; VITTORIO BIOTTI, Aspetti della politica<br />
assistenziale dei Baciocchi nel territorio di Massa,<br />
pp. 209-274; LAURINA BUSTI, L'istruzione femminile<br />
a Lucca nel periodo baciocchiano, pp. 275-
290; ANTONIO ROMITI, Rapporti fra parrocchia e<br />
autoritaÁ civile nel contado lucchese all'epoca del<br />
principato napoleonico dei Baciocchi, pp. 291-<br />
326; RENZO SABBATINI, Le cartiere lucchesi in etaÁ<br />
<strong>napoleonica</strong>: problemi produttivi, organizzazione<br />
del lavoro e strutture familiari, pp. 327-342; SER-<br />
GIO NELLI, La manifattura della seta a Lucca sotto<br />
il governo dei Baciocchi, pp. 343-364; MARCO<br />
DELLA PINA, Carrara e il marmo nella politica<br />
dei principi Baciocchi: la Banca Elisiana (1807-<br />
1811), (Testo non pervenuto); GIOVANNA TANTI,<br />
«Le vicinanze» di Carrara: un complesso gioco di<br />
interessi a confronto con la politica dei Baciocchi,<br />
pp. 365-374; ISA BELLI BARSALI, Pier Stefano Tofanelli<br />
``primo pittore'' di Sua Altezza Imperiale,<br />
pp. 375-436; RENATO CAROZZI, Artisti e artigiani<br />
sotto il segno dell'impero a Carrara, pp. 437-450;<br />
GIOVANNA PIANCASTELLI POLITI, Le arti e l'architettura<br />
durante il principato dei Baciocchi, pp.<br />
451-456; STUART J. WOOLF, Conclusioni, pp.<br />
457 sgg.].<br />
1984 ROMA: Villes et territoire pendant la peÂriode<br />
napoleÂonienne: France et Italie, Actes du<br />
Colloque organise par l'E  cole francËaise de Rome<br />
e l'Assessorato alla cultura de la Ville de Rome<br />
avec la participation de la Maison des sciences<br />
de l'homme, Paris - Rome, 3-4 et 5 mai 1984, Roma,<br />
E Â cole francËaise de Rome, 1987 [Introduction<br />
geÂneÂrale: GIORGIO SIMONCINI, Aspetti della politica<br />
<strong>napoleonica</strong> dei lavori pubblici in Italia, pp. 1-<br />
21. Organisation et controÃle administratif: JOHN<br />
STUART WOOLF, L'administration centrale et le<br />
deÂveloppement de l'urbanisme aÁ l'eÂpoque napoleÂonienne,<br />
pp. 25-33; ANDRE Â GUILLERME, La formation<br />
des nouveaux eÂdiles: ingeÂnieurs des ponts et<br />
chausseÂes et architectes (1804-<strong>1815</strong>), pp. 35-59.<br />
Instruments d'analyse et ameÂnagement du territoire:<br />
GIULIANA BIAGIOLI, Analisi di alcune fonti<br />
toscane: catasti, statistiche, censimenti, pp. 61-<br />
97; ISABELLA MASSABO Á RICCI et MARCO CARASSI,<br />
I catasti napoleonicõÂin Piemonte, pp. 99-120; EU-<br />
GENIO LO SARDO, La cartografia dello Stato pontificio<br />
in epoca <strong>napoleonica</strong>, pp. 121-131; PATRIZIA<br />
CHIERICI et LAURA PALMUCCI, Per una storia del<br />
patrimonio industriale in Piemonte: il periodo napoleonico,<br />
pp. 133-160; NICOLA OSTUNI, Riforme<br />
amministrative e viabilitaÁ nel Regno di Napoli durante<br />
il periodo francese, pp. 161-181; LUCIANO<br />
RE, La costruzione del ponte napoleonico sul Po<br />
a Torino (1808-1814), pp. 183-197. Instruments<br />
d'analyse et interventions sur la structure urbaine:<br />
MARCEL RONCAJOLO, Population agglomeÂreÂe,<br />
villes et bourgs en France: reÂflexions sur les enqueÃtes<br />
de 1809-1811, pp. 201-219; GIOVANNI GOZZI-<br />
NI, Il censimento del 1810 a Firenze, pp. 221-229;<br />
L'ETA Á NAPOLEONICA (<strong>1800</strong>-<strong>1815</strong>)<br />
Ð 505 Ð<br />
GEORGES TEYSSOT, Types, programmes et reÂgulariteÂs.<br />
La diffusion des principes architecturaux au<br />
sein du Conseil des baÃtiments civils sous le Consulat<br />
et l'Empire, pp. 231-245; VITTORIA CALZOLA-<br />
RI, Il parco nella struttura urbana, pp. 247-258.<br />
Projets et reÂalisations: PATRIZIA GIUDICELLI FAL-<br />
GUIE Á RES, Espace prive et espace public aÁ Milan<br />
(1796-1814), pp. 261-284; PAOLO MORACHIELLO,<br />
Napoleone, la marina militare, il porto e l'arsenale<br />
di Venezia, pp. 285-293; VERA COMOLI MAN-<br />
DRACCI, Pianificazione urbanistica e costruzione<br />
della cittaÁ in periodo napoleonico a Torino, pp.<br />
295-314; LUIGI ZANGHERI, Firenze e la Toscana<br />
nel periodo napoleonico. Progetti e realizzazioni,<br />
pp. 315-325; JOHN A. DAVIS, Naples during the<br />
french «decennio»: a problem unresolved?, pp.<br />
327-354; ENRICA DI CIOMMO, Piccole e medie cittaÁ<br />
meridionali tra antico regime e periodo napoleonico,<br />
pp. 355-421. Rome capitale napoleÂonienne:<br />
ENRICO GUIDONI, La politica urbanistica a Roma<br />
nel periodo francese (1809-1814): giudizi e pregiudizi<br />
storiografici, pp. 425-442; ANGELA MARINO,<br />
Cultura archeologica e cultura architettonica a Roma<br />
nel periodo napoleonico, pp. 443-471; PAOLO<br />
BUONORA, L'incameramento dei beni dei conventi<br />
romani nella vita della cittaÁ e nei progetti di trasformazione<br />
urbana, pp. 473-497; JOSELITA RASPI<br />
SERRA, Disegni e progetti per architetture ed apparati<br />
romani, pp. 499-517; ELISA DEBENEDETTI,<br />
Valadier e Napoleone: diario architettonico, pp.<br />
519-556].<br />
1984 TERAMO: ARCHIVIO DI STATO DI TERAMO,<br />
I francescani nel primo Abruzzo Ulteriore: la soppressione<br />
dell'ordine e la confisca del patrimonio,<br />
1806-1830, Guida alla mostra: documenti, architettura,<br />
10-20 dicembre 1984, s.l. s.e. (Teramo,<br />
<strong>De</strong>ltagrafica), 1984.<br />
1986 ARCOLE: Arcole nella storia <strong>napoleonica</strong>,<br />
Atti del Convegno tenuto ad Arcole il 15 novembre<br />
1986, a cura di GIANCARLO VOLPATO, Arcole,<br />
Comune di Arcole, 1987 [ANGELO VARNI, Presentazione,<br />
pp. 11-16; GIOVANNI ZALIN, Le condizioni<br />
economiche e sociali del mondo veronese alla<br />
vigilia dell'invasione francese, pp. 17-22; GUSTA-<br />
VO A. ANTONELLI, 1796: le vicende che prepararono<br />
la battaglia di Arcole, pp. 23-38; SILVIO POZ-<br />
ZANI, Motivazioni e ragioni ideali dei fautori italiani<br />
di Napoleone, pp. 39-50; FRANCESCO VECCHIA-<br />
TO, Arcole: popolazioni venete al bivio, pp. 51-72;<br />
FRANCO DELLA PERUTA, L'armata del napoleonico<br />
Regno d'Italia, pp. 73-98; GIANCARLO VOLPATO,<br />
Fu ad Arcole che il vessillo tricolore ebbe il battesimo<br />
di fuoco, pp. 99-114; MASSIMO BRIGNOLI,<br />
Da Arcole alle battaglie pre-risorgimentali: lo sten-
dardo tricolore come vessillo d'italianitaÁ, pp. 115-<br />
126; MARISTELLA VECCHIATO, Dalla vicinia veneta<br />
al municipio napoleonico. L'esperienza di Arcole,<br />
pp. 127-142; LUIGI LUGARESI, Arcole e il cantone<br />
di San Bonifacio secondo l'inchiesta statistica<br />
del 1807, pp. 143-166; PAOLO RIGOLI, Feste, spettacoli,<br />
«apparati» a Verona dal giugno 1796 al<br />
maggio 1801 in onore dei francesi e/o degli austriaci,<br />
pp. 167-189].<br />
1986 CHANTILLY: Pratiques religieuses, mentaliteÂs<br />
et spiritualiteÂs dans l'Europe reÂvolutionnaire:<br />
1770-1820, Actes du colloque, Chantilly, 27-29<br />
novembre 1986, reÂunis par PAULE LEROU et RAY-<br />
MOND DARTEVELLE, sous la direction de BERNARD<br />
PLONGERON, Turnhout, Repols, 1988 [Vedi i<br />
contributi di FILIBERTO AGOSTINI, Clero e vita religiosa<br />
nella diocesi di Adria durante la Repubblica<br />
cisalpina, pp. 85-95; GABRIELE DE ROSA, La vita<br />
religiosa nel mezzogiorno durante la dominazione<br />
francese, pp. 104-111; JEAN-LUC QUOY-BODIN,<br />
Une religion laõÈque: la Franc-MacËonnerie dans<br />
les armeÂes (1793-1808), pp. 419-425; MARIUS HU-<br />
DRY, CateÂcheÁse et enseignement en Savoie (1793-<br />
1801), pp. 484-490].<br />
1986 ROMA: Mito e storia nei «Fasti di Napoleone»<br />
di Andrea Appiani. La traduzione grafica<br />
di un ciclo scomparso, a cura di MARIA ELISA TIT-<br />
TONI, Roma, <strong>De</strong> Luca, 1986. Catalogo della mostra<br />
tenuta a Roma, Museo Napoleonico, 15 febbraio<br />
- 15 maggio 1986.<br />
1987 CARPI: Chiese locali in epoca <strong>napoleonica</strong><br />
(1789-1823), Atti del convegno di Carpi (1987),<br />
Centro studi e ricerche sulla antica provincia ecclesiastica<br />
ravennate, Cesena, Badia di Santa Maria<br />
del Monte, 1993 [Presentazione, p. 5-10; Introduzione,<br />
pp. 11-14; UMBERTO MARCELLI, La<br />
tradizione religiosa e i giacobini, pp. 15-26; ANTO-<br />
NIO BELLINI, La diocesi di Carpi durante la dominazione<br />
di Napoleone Bonaparte, pp. 27-36; AL-<br />
FONSO GARUTI, La dispersione dei patrimonio artistico<br />
a Carpi durante le soppressioni napoleoniche,<br />
pp. 37-54; MARIO PECORARO, La Chiesa carpigiana<br />
di fronte al problema dell'assistenza all'infanzia<br />
abbandonata: l'Ospedale dei bastardini dalle origini<br />
all'avvento di Napoleone, pp. 55-62; ROMANO<br />
PELLONI, La presenza di Baldassarre Peruzzi nel<br />
progetto per la cattedrale di Carpi, pp. 63-70; MA-<br />
RIO BIZZOCCOLI, Cappella musicale ed istituzione<br />
pubblica tra il 1795 e il 1825, pp. 71-84; GIACO-<br />
MO ZACCARIA, I carpigiani e i meldolesi, pp. 85-<br />
92; GIULIO CESARE MENGOZZI, Rapporti tra Rimini<br />
e Carpi nella storia, pp. 93-98; GRAZIELLA<br />
MARTINELLI BRAGLIA, Arte e controriforma a Mirandola<br />
tra Cinquecento e Seicento, pp. 99-116;<br />
RENATA DE LORENZO<br />
Ð 506 Ð<br />
GIAN DOMENICO GORDINI, Una polemica sul celibato<br />
del clero a Bologna alla fine del secolo XVIII,<br />
pp. 117-146; ENRICO RIZZO, Clero, borghesia e<br />
popolo della Pieve di S. Marino (Bologna) di fronte<br />
alla Rivoluzione francese, pp. 147-166; IDA<br />
SCHIASSI, Francesco Zacchiroli e lo Spirito de'<br />
giornali ecclesiastici (1790-1793), pp. 167-184;<br />
FRANCO ZAGHINI, Napoleone ed alcune diocesi romagnole:<br />
la provocazione della razionalitaÁ, pp.<br />
185-200; DANIELA CIANI - SERENA ZATTONI, ComunitaÁ<br />
monastiche femminili forlivesi nel passaggio<br />
tra antico e nuovo regime, pp. 201-232; VIT-<br />
TORIO BASSETTI, Le suore agostiniane di Forlimpopoli<br />
negli anni della bufera <strong>napoleonica</strong>, pp. 233-<br />
248; PINO RICCI, L'insorgenza nella vallata del Savio<br />
e del Bidente, pp. 249-274; GIULIO CESARE<br />
MENGOZZI, Chiesa locale in epoca <strong>napoleonica</strong> a<br />
Rimini, pp. 275-284; STEFANO VERSARI, L'archivio<br />
parrocchiale di S. Maria in Gloria di Voltre,<br />
p. 285 e sgg.].<br />
1987 FIRENZE: I Lorena in Toscana, Convegno<br />
internazionale di studi: Firenze, 20-21-22 novembre<br />
1987, a cura di CLEMENTINA ROTONDI, Firenze,<br />
Leo S. Olschki, 1989 [GIOVANNI SPADOLINI,<br />
Prolusione, pp. 5-12; FURIO DIAZ, La Reggenza,<br />
pp. 13-30; ADAM WANDRUSZKA, Pietro Leopoldo,<br />
pp. 31-44; DANILO MARRARA, NobiltaÁ civica e patriziato<br />
nella Toscana lorenese del Settecento, pp.<br />
45-54; CARLO MANGIO, I patrioti toscani negli anni<br />
della rivoluzione, pp. 55-66; FRANZ PESENDOR-<br />
FER, Ferdinando III (1791-1824). Una battaglia<br />
per la Toscana, pp. 67-80; ROMANO PAOLO COPPI-<br />
NI, Restaurazione e ceti dirigenti in Toscana, pp.<br />
81-106; ANGELO VARNI, Leopoldo II, pp. 107-<br />
120; ZEFFIRO CIUFFOLETTI, I moderati toscani e<br />
la tradizione leopoldina, pp. 121-138; ILDEBRAN-<br />
DO IMBERCIADORI, L'agricoltura al tempo dei Lorena,<br />
pp. 139-158; CLEMENTINA ROTONDI, La stampa<br />
toscana dalla restaurazione all'unitaÁ, pp. 159-<br />
182; COSIMO CECCUTI, L'editoria e il problema<br />
della libertaÁ di stampa dall'«Antologia» al 1847,<br />
pp. 183-200; LUIGI LOTTI, Il '48-'49 e il decennio<br />
finale, pp. 201-214; MARIA VENTURI, La «ComunitaÁ<br />
dei Lorena»: nuove proposte per la ricerca storica,<br />
pp. 215-242; FRANCESCO DE FEO, Gli ultimi<br />
anni e la morte di Leopoldo II di Lorena nei carteggi<br />
del Granduca di Toscana con Giovanni DupreÂ<br />
e con Luca Bourbon <strong>De</strong>l Monte in una cronaca<br />
di Camillo Mari, pp. 243-270].<br />
1987 GROSSETO: La Toscana dei Lorena: riforme,<br />
territorio, societaÁ, Atti del Convegno di studi,<br />
Grosseto 27-29 novembre 1987, a cura di ZEFFI-<br />
RO CIUFFOLETTI e LEONARDO ROMBAI, Firenze,<br />
Leo S. Olschki, 1989 [in particolare vedi i saggi
di JEAN-PIERRE FILIPPINI, Il movimento del porto<br />
di Livorno durante il primo periodo lorenese<br />
(1737-1801), pp. 49-80; STEFANO VITALI, Stato,<br />
proprietaÁ fondiaria e industria mineraria in Toscana<br />
nella prima metaÁ dell'Ottocento, pp. 137-167;<br />
FABIO BERTINI, E Â lites dirigenti e quadri burocratici<br />
nel passaggio dalla Toscana <strong>napoleonica</strong> alla Restaurazione,<br />
pp. 587-603].<br />
1987 MILANO-LECCO-GALBIATE: Pietro Custodi<br />
tra Rivoluzione e Restaurazione, Atti del primo<br />
Convegno nazionale (Milano-Lecco-Galbiate 2-3<br />
ottobre 1987), a cura di DANIELA ROTA, Lecco,<br />
Cattaneo, 1989. Per il contenuto si rimanda nel<br />
presente volume al saggio di A.M. RAO e M. CAT-<br />
TANEO).<br />
1987 NAPOLI: Esercito e societaÁ nell'etaÁ rivoluzionaria<br />
e <strong>napoleonica</strong>, Atti del seminario del 16 e<br />
17 novembre 1987, a cura di ANNA MARIA RAO,<br />
Napoli, Morano, 1990 [STUART J. WOOLF, The<br />
«Grande ArmeÂe»: Army and Society in the Revolutionary<br />
- Napoleonic Era, pp. 9-26; FRANCO DELLA<br />
PERUTA, L'armata del napoleonico Regno d'Italia,<br />
pp. 27-55; LIVIO ANTONIELLI, Tra polizia e militare:<br />
la Guardia nazionale della Repubblica Cisalpina,<br />
pp. 57-125; VINCENZO FERRONE, L'apparato militare<br />
sabaudo tra l'antico regime e l'etaÁ <strong>napoleonica</strong>,<br />
pp. 127-150; JOHN A. DAVIS, The Political Role<br />
of the Neapolitan Army during the <strong>De</strong>cennio Francese,<br />
pp. 151-171; GIOVANNI BRANCACCIO, Fra «razionalitaÁ»<br />
civile e «razionalitaÁ» militare: la Reale<br />
Officina Topografica dal 1781 al 1814, pp. 173-<br />
185; ANNA MARIA RAO, Guerra e politica nel «giacobinismo»<br />
napoletano, pp. 187-245; RENATA DE<br />
LORENZO, Esercito, amministrazione, finanze nel<br />
Mezzogiorno durante il <strong>De</strong>cennio francese, pp.<br />
247-288; LUIGI MASCILLI MIGLIORINI, La «cultura<br />
delle armi»: appunti su Luigi Blanch, pp. 289-300].<br />
1987 RONCIGLIONE: La Tuscia in etaÁ giacobina<br />
e <strong>napoleonica</strong> (1798-<strong>1815</strong>), Atti del Convegno<br />
(Ronciglione, 23-24 maggio 1987), «Archivi e<br />
Cultura», XXI-XXII, 1988-1989 [vedi i contributi<br />
di VITTORIO EMANUELE GIUNTELLA, La Tuscia<br />
tra Rivoluzione e Restaurazione, pp. 7-14;<br />
LUIGI LONDEI, L'organizzazione delle zecche e la<br />
monetazione nel dipartimento del Cimino, pp.<br />
69-80; RAFFAELE SANTORO, ViabilitaÁ e acque nel<br />
ducato di Castro e Ronciglione durante la Repubblica<br />
romana e la prima Restaurazione, pp. 81-90;<br />
GIOVANNI RISSONE, La zecca di Ronciglione, pp.<br />
91-98; OSVALDO PALAZZI, La soppressione degli<br />
Enti religiosi maschili della Tuscia nel periodo napoleonico,<br />
pp. 99-114; CLAUDIO CANONICI, Il giuramento<br />
del clero della Tuscia in epoca <strong>napoleonica</strong>:<br />
problemi, statistica, incidenza sociale, pp. 115-<br />
L'ETA Á NAPOLEONICA (<strong>1800</strong>-<strong>1815</strong>)<br />
Ð 507 Ð<br />
128; GIUSEPPE BIANCHINI, Nota su Fabrica, pp.<br />
129-130; VITTORIO EMANUELE GIUNTELLA, L'ora<br />
eÁ tarda, pp. 131-132]. La Tuscia nell'etaÁ giacobina<br />
e <strong>napoleonica</strong>, 1798-<strong>1815</strong>, Mostra documentaria:<br />
disegni, incisioni, monete, libri, manifesti, manoscritti<br />
(1793-<strong>1815</strong>), a cura del Centro ricerche e<br />
studi, s.l. (Ronciglione, Grafica 2000), 1987.<br />
1988 ISOLA D'ELBA: La «Rivista italiana di studi<br />
napoleonici», n. 1, 1988 e n. 1, 1989, riporta<br />
gli Atti del Convegno Le Armate napoleoniche e<br />
l'Europa. L'esercito in Italia. Contenuto del n. 1<br />
1988: PARTE PRIMA: GIOVANNI SPADOLINI, Messaggio<br />
di saluto del ministro della Difesa, pp.<br />
13-16; PIERLUIGI BERTINARIA, Il contributo italiano<br />
alla Grande ArmeÂe, pp. 17-46; FRANCO DELLA<br />
PERUTA, La coscrizione obbligatoria e la leva nella<br />
repubblica italiana (parte seconda), pp. 47-92; AN-<br />
NA MARIA RAO, Esercito e societaÁ a Napoli nelle<br />
riforme del secondo Settecento, pp. 93-160; JOHN<br />
A. DAVIS, The Neapolitan Army during the decennio<br />
francese, pp. 161-178; ORESTE BOVIO,<br />
La Nunziatella nel periodo napoleonico, pp. 179-<br />
206; LUIGI MASCILLI MIGLIORINI, Un paradigma<br />
per la societaÁ ottocentesca: l'esercito napoleonico,<br />
pp. 207-225. Contenuto del n. 1 1989: PARTE SE-<br />
CONDA: PIERO DEL NEGRO, Per una storia della leva<br />
militare nel Veneto napoleonico, pp. 13-54;<br />
YVES-MARIE BERCE Â , Les reÂgiments d'insoumis<br />
dans les deÂpartements italiens (1803-1814), pp.<br />
55-76; WALTER BARBERIS, L'artiglieria sabauda<br />
di fronte alle armate napoleoniche: fra tecnologia<br />
militare e strategia politica, pp. 77-86; ENEA CER-<br />
QUETTI, L'organizzazione e l'impiego delle forze<br />
armate nella esperienza militare dei cisalpino-italici,<br />
pp. 87-96; PIERO CROCIANI, L'incorporazione<br />
dell'esercito pontifico nelle armate napoleoniche,<br />
pp. 97-102; GIOVANNI LUSERONI, La Toscana nell'impero<br />
napoleonico. Alcune notizie sulla resistenza<br />
alla coscrizione e sugli atteggiamenti di fronte<br />
alla guerra, pp. 103-124; JEAN-PIERRE FILIPPINI,<br />
Diserzione e brigantaggio nella Toscana <strong>napoleonica</strong>,<br />
pp. 125-146; AULO GASPARRI, La coscrizione<br />
militare e la partecipazione degli elbani alle imprese<br />
napoleoniche, pp. 147-163.<br />
1988 NAPOLI (A): PovertaÁ e beneficenza tra Rivoluzione<br />
e Restaurazione, Atti del seminario del<br />
4 e 5 febbraio 1988, a cura di GABRIELLA BOTTI-<br />
LAURA GUIDI-LUCIA VALENZI, Napoli, Morano,<br />
1990 [MURIEL JEORGER, La ReÂvolution FrancËaise,<br />
les hoÃpitaux et les enfants trouveÂs: une longue nuit<br />
ou une aube nouvelle, pp. 15-41; PAOLA NOTA-<br />
RIO, L'infanzia abbandonata a Torino nel periodo<br />
francese, pp. 43-62; PINA CATALANOTTO, «Sotto<br />
la Real protezione»: l'infanzia abbandonata nella
Sicilia del Sette-Ottocento, pp. 63-78; SILVANA<br />
RAFFAELE, Infanzia abbandonata: la normativa<br />
nel <strong>De</strong>cennio francese, pp. 79-94; LUCIA VALENZI,<br />
I lazzari nella letteratura di viaggio a Napoli<br />
(XVIII-XIX sec.), pp. 95-123; DOMINIQUE GODI-<br />
NEAU, Les secours aux indigents: un droit ou une<br />
faveur?, pp. 125-142; HAIM BURSTIN, L'Ospedale<br />
della SalpeÃtrieÁre di fronte alla Rivoluzione, pp.<br />
143-164; ANGELA GROPPI, Tutela dell'onore e assistenza.<br />
I conservatori romani tra fine Settecento e<br />
inizio Ottocento, pp. 165-182; LAURA GUIDI,<br />
Condizione femminile e istituzioni a Napoli nel<br />
<strong>De</strong>cennio francese, pp. 183-196; GIOVANNA FIU-<br />
ME, Il controllo di polizia sul costume pubblico nella<br />
Sicilia di primo Ottocento, pp. 197-206; ANNA<br />
LUCIA FORTI MESSINA, L'ospedale militare nel Regno<br />
Italico, pp. 207-237; GABRIELLA BOTTI, Da<br />
ospedale-ricovero a ospedale clinico: il Collegio<br />
medico-cerusico degli Incurabili a Napoli, pp.<br />
239-257; VITTORIO DONATO CATAPANO, Aspetti<br />
singolari della riforma murattiana del regime sanitario<br />
dei matti, pp. 259-289; GERMANA AGNETTI,<br />
ANGELO BARBATO, Le origini e i primi sviluppi<br />
della psichiatria in Sicilia, pp. 291-314; MARIE JO-<br />
SE Â IMBAULT-HUART, Conclusions, pp. 315-339].<br />
1988 NAPOLI (B): L'organizzazione dello Stato<br />
al tramonto dell'Antico Regime, Atti del seminario<br />
del 14 e 15 dicembre 1988, a cura di RENATA<br />
DE LORENZO, Napoli, Morano, 1990 [FRANCESCA<br />
SOFIA, Il diritto naturale in uno Stato repubblicano.<br />
Ginevra alla fine dell'ancien reÂgime, pp. 9-<br />
44; ROSALBA DAVICO, Dal «Theatrum Sabaudiae»<br />
ai baroni dell'Impero. Miti e realtaÁ dello Stato Sabaudo,<br />
pp. 45-60; CESARE MOZZARELLI, Le Intendenze<br />
politiche della Lombardia austriaca (1786-<br />
1791), pp. 61-118; ANTONIO COCO, La Sicilia di<br />
Caramanico fra «ardita novitaÁ» e crisi di fine secolo,<br />
pp. 119-128; RENATA DE LORENZO, Strategie<br />
del territorio e indagini statistiche nel Mezzogiorno<br />
fra Settecento e Ottocento, pp. 129-185; AR-<br />
MANDO DE MARTINO, Giustizia e Polizia a Napoli<br />
nella crisi dell'Antico Regime: il Codice di Polizia,<br />
pp. 187-216].<br />
1988 TRENTO: Grandi e piccole patrie contro<br />
Napoleone, Atti del Convegno storico internazionale.<br />
Opposizione anti<strong>napoleonica</strong>, indipendenza<br />
nazionale, autonomia, dalla pace di Presburgo alla<br />
pace di SchoÈnbrunn 1805-1809, Trento, 2-5 giugno<br />
1988, a cura di SERGIO BENVENUTI, Trento,<br />
SocietaÁ di studi trentini di scienze storiche,<br />
1991 [UMBERTO CORSINI, Da Presburgo a SchoÈnbrunn<br />
si infiamma in Europa il confronto e lo<br />
scontro tra il vecchio e il nuovo, pp. 7-14; EBER-<br />
HARD WEIS, Bayern, <strong>De</strong>utschland und Napoleon<br />
RENATA DE LORENZO<br />
Ð 508 Ð<br />
1805-1809, pp. 15-28; ID., La Baviera, la Germania<br />
e Napoleone 1805-1809 (Traduzione di DAVI-<br />
DE ZAFFI), pp. 29-40; ROGER DUFRAISSE, L'opposition<br />
anti-napoleÂonienne en Allemagne 1805-<br />
1809, pp. 41-64; ID., L'opposizione anti<strong>napoleonica</strong><br />
in Germania 1805-1809 (Traduzione di DAVI-<br />
DE ZAFFI), pp. 65-88; JOHANN RAINER, Il Tirolo<br />
sotto il dominio bavarese, pp. 89-98; MEINRAD<br />
PIZZININI, Andreas Hofer und die tiroler Erhebung<br />
1809, pp. 99-108; ID., Andreas Hofer e la<br />
sollevazione tirolese (Traduzione di DAVIDE ZAF-<br />
FI), pp. 109-118; ALDO BERSELLI, L'Inghilterra e<br />
l'insurrezione tirolese del 1809, pp. 119-134; AL-<br />
BERTO GIL NOVALES, La resistenza antinapoleÂonica<br />
en EspanÄa en los anÄos 1806-1810, pp. 135-146;<br />
ID., La resistenza anti<strong>napoleonica</strong> in Spagna negli<br />
anni 1806-1810 (Traduzione di DAVIDE ZAFFI),<br />
pp. 147-158; CARLO GHISALBERTI, L'opposizione<br />
alle istituzioni franco-napoleoniche, pp. 159-176;<br />
MARCO MERIGGI, Patria, nazione, sovranitaÁ nell'epoca<br />
<strong>napoleonica</strong>. Austria e Regno d'Italia a confronto,<br />
pp. 177-196. COMUNICAZIONI: GIULIO<br />
CERVANI, Trieste e il litorale austriaco di fronte<br />
ai fatti di Francia, pp. 197-202; UMBERTO CORSI-<br />
NI, Patrioti, insorti, banditi e briganti nel Trentino<br />
del 1809, pp. 203-222].<br />
1988-1989 MONDOVI Á: MondovõÁnel periodo napoleonico<br />
(1796-1803), Atti dei Convegni di studi<br />
storici, 19 novembre 1988 - 12 novembre 1989, a<br />
cura di ARMANDO MAZZUCCHI e GIUSEPPE GRISE-<br />
RI, MondovõÁ, Citta di MondovõÁ, Assessorato alla<br />
cultura, 1994 [PIER LUIGI GASCO, Prefazione,<br />
pp. 3-4. CONVEGNO DI STUDI PER IL QUINDICEN-<br />
NALE DELL'INSEDIAMENTO DELLA GUARDIA DI FI-<br />
NANZA NELLA «CITTADELLA» DI MONDOVI Á, MON-<br />
DOVI Á PIAZZA, 19 NOVEMBRE 1988: ESPEDITO FE-<br />
NIZIO, Le origini piemontesi della Guardia di Finanza,<br />
pp. 7-12; MARIO PIZZUTI, La battaglia di<br />
MondovõÁ, pp. 13-24; GIUSEPPE GRISERI, I giacobini<br />
a MondovõÁ durante l'occupazione francese<br />
(1796-1799), 1ã parte: 21 aprile - 20 giugno<br />
1796, pp. 25 sgg. CONVEGNO DI STUDI SU MON-<br />
DOVI Á NEL PERIODO NAPOLEONICO, MONDOVI Á PIAZ-<br />
ZA, ANTICO PALAZZO DI CITTA Á , 12 NOVEMBRE<br />
1989: PIER LUIGI GASCO, Introduzione, pp. 43-<br />
46; ROBERTA ROSSI, Gli Itinerari napoleonici, un'iniziativa<br />
tra cultura e turismo, pp. 47-48; ETTORE<br />
FILI, La battaglia di MondovõÁ del 19-21 aprile<br />
1796, pp. 49-58; GIANCARLO MICHELUCCI, Il Reggimento<br />
provinciale e le milizie di MondovõÁ, pp.<br />
59-68; RENZO AMEDEO, MondovõÁ nelle inedite<br />
«Memorie statistiche e militari» della relazione<br />
Martinel: 19 giugno 1803, pp. 69-88; GIORGIO<br />
VACCARINO, Felice Bongioanni e il giacobinismo<br />
piemontese, pp. 89-94; GIUSEPPE GRISERI, I giaco-
ini a MondovõÁ durante l'occupazione francese<br />
(1796-1799), 2ã parte: 21 giugno 1796-31 maggio<br />
1799, pp. 95-164; GIAMPAOLO LAUGERO, La soppressione<br />
dei monasteri, dei conventi, delle case religiose<br />
a MondovõÁ durante l'etaÁ <strong>napoleonica</strong>, pp.<br />
165-174; CHRISTIAN DAZIANO, Saluto, pp. 175-<br />
176; PIER LUIGI GASCO, Conclusione, pp. 177-<br />
178].<br />
1989 ABRUZZO: V Settimana Beni Culturali e<br />
Ambientali. (Archivi di Stato: Chieti, L'Aquila,<br />
Pescara, Teramo. Associazione nazionale archivistica<br />
italiana sez. Abruzzo. Centro abruzzese di ricerche<br />
storiche Teramo), Dalla Rivoluzione francese<br />
alla fine del governo napoleonico in Abruzzo.<br />
Mostre documentarie, 4-22 dicembre 1989,<br />
«Aprutium», XCVIII, 1990, n. 1-2, pp. 11-100.<br />
1989 AOSTA: La ReÂvolution francËaise et la ValleÂe<br />
d'Aoste / La Rivoluzione francese e la Valle<br />
d'Aosta, Actes du Colloque international (Aoste,<br />
le 19 mai 1989), Aoste, PreÂsidence du Gouvernement<br />
de la ReÂgion autonome du Val d'Aoste,<br />
1989 [da vedere i contributi di FILIPPO BONFANT,<br />
Il Primo Console Bonaparte in Valle d'Aosta, pp.<br />
43-52; LIN COLLIARD, Les sources de l'histoire eccleÂsiastique<br />
valdoÃtaine, pp. 53-61; JEAN-LOUIS<br />
DARCEL, Pourquoi Joseph de Maistre est-il devenu<br />
contre-reÂvolutionnaire?, pp. 63-68; MONIQUE<br />
BOYER, Les repreÂsentants en mission dans le deÂpartement<br />
du Mont Blanc, pp. 69-74].<br />
1989 BRESCIA: La rivoluzione francese e i suoi<br />
riflessi a Brescia dal 1797 al <strong>1815</strong>: Catalogo della<br />
mostra, Comune di Brescia-Assessorato alla cultura,<br />
Direzione dei Civici musei d'arte e storia,<br />
s.l. s.e. (Brescia, M. Squassino), 1989.<br />
1989 CALTANISSETTA: Ripensare la Rivoluzione<br />
francese. Gli echi in Sicilia, a cura di GIOVANNI<br />
MILAZZO e CLAUDIO TORRISI, Atti del seminario<br />
di studi (Caltanissetta, 20 dicembre 1989), Caltanissetta-Roma,<br />
Sciascia, 1991 [vedi in particolare<br />
i contributi di SALVO MASTELLONE, Il dibattito<br />
sulle forme di governo in Italia (1796-1848), pp.<br />
87-97; GIUSEPPE BARONE, La Rivoluzione e il<br />
Mezzogiorno. Monarchia amministrativa e nuove<br />
eÂlites borghesi, pp. 175-198; CLAUDIO TORRISI,<br />
Dalla Rivoluzione... gli archivi, pp. 199-213].<br />
1989 FONTE AVELLANA: Cultura e societaÁ nel<br />
Settecento, IV, Le ripercussioni della Rivoluzione<br />
francese in Italia, in particolare nelle Marche, Atti<br />
del XIII convegno di studi avellaniti, Fonte Avellana,<br />
Centro studi avellaniti, 1989 (ma stampato<br />
nel 1990) [Vedi i contributi di NICOLA RAPONI,<br />
Riflessioni sul bicentenario. La resistenza al dispo-<br />
L'ETA Á NAPOLEONICA (<strong>1800</strong>-<strong>1815</strong>)<br />
Ð 509 Ð<br />
tismo napoleonico e le origini del cattolicesimo liberale,<br />
pp. 23-39; PIER GIOVANNI CARON, La<br />
Chiesa marchigiana durante il periodo napoleonico,<br />
pp. 113-122; SANDRO CORRADINI, Le asportazioni<br />
delle opere d'arte dalle Marche durante il periodo<br />
napoleonico, pp. 133-169; FRANCA SINATTI<br />
D'AMICO, La centralitaÁ della giustizia civile nella<br />
restaurazione di Pio VII, pp. 171-192].<br />
1989 MILANO: Esercito e societaÁ nell'Italia <strong>napoleonica</strong>,<br />
Catalogo della mostra (Milano, Caserma<br />
Pietro Teulie, 21 dicembre 1989 - 15 febbraio<br />
1990), Milano, Electa, 1989.<br />
1989 PATRICA: Gli anni rivoluzionari nel Lazio<br />
meridionale (1789-<strong>1815</strong>), Atti del Convegno di<br />
Patrica (29 ottobre 1989), Patrica, Istituto di storia<br />
e di arte del Lazio meridionale. Centro di<br />
Anagni, 1990 [Vedi i contributi di GIOACCHINO<br />
GIAMMARIA, Premessa, pp. 5-8; ID., Uomini e fatti<br />
delle rivoluzioni a Patrica, pp. 69-82; PAOLO BUO-<br />
NORA, Il comune durante il periodo napoleonico:<br />
istituzioni francesi, stato moderno e controllo del<br />
territorio, pp. 165-176; MICHELE COLAGIOVANNI,<br />
Clero e idee rivoluzionarie nel Basso Lazio: un prelato<br />
patricano, pp. 177-224; VIVIANA FONTANA,<br />
Un episodio di brigantaggio durante il periodo dell'impero<br />
francese, pp. 225-232; RAFFAELE SANTO-<br />
RO, Conclusioni, pp. 247-250].<br />
1989 PAVIA: Pavia e i suoi territori in etaÁ francese,<br />
Atti del Convegno di studi (Pavia, 12-14 ottobre<br />
1989), «Annali di Storia Pavese», XX,<br />
1991, pp. 5-306; XXI, 1992, pp. 5-402 [Parte<br />
I: [ROBERTO SCHMID, Saluto dell'UniversitaÁ di Pavia,<br />
p. 8; TULLIO MONTAGNA, Saluto dell'Amministrazione<br />
provinciale di Pavia, p. 9; GIORGIO<br />
RONDINI, Inaugurando il convegno, pp. 10-11;<br />
GIULIO GUDERZO, Territori `storici' pavesi dall'Ancien<br />
ReÂgime al Congresso di Vienna, pp. 13-<br />
22; GIGLIOLA DE MARTINI, Governo del territorio<br />
e trasformazione del volto urbano di Pavia francese,<br />
pp. 23-39; LUISA ERBA, Architettura neoclassica<br />
in etaÁ francese (1796-1814), pp. 41-55; SUSAN-<br />
NA ZATTI, Arti figurative a Pavia in etaÁ francese:<br />
un patrimonio depauperato, pp. 57-70; ADRIANA<br />
SARTORI, La politica dei beni culturali in etaÁ francese<br />
e il caso Certosa, pp. 71-81; ALBERTO GIGLI<br />
BERZOLARI, L'UniversitaÁdi Pavia e la ricerca scientifica<br />
tra Sette e Ottocento, pp. 83-89; LUCIANO<br />
MASSELLI, Da Tamburini a Foscolo: la FacoltaÁ legale<br />
pavese tra didattica giuridica e suggestioni di<br />
cultura globale, pp. 91-101; ETTORE DEZZA, La<br />
scuola penalistica pavese tra Sette e Ottocento,<br />
pp. 103-121; ANNIBALE ZAMBARBIERI, Giansenismo<br />
e Rivoluzione. Francesco Alpruni, pp. 123-<br />
146; GIORGIO COSMACINI, Rasori e Moscati: una
polemica giacobina, pp. 147-152; RICCARDO MILA-<br />
NI, La zoologia a Pavia tra '700 e '800, pp. 153-<br />
166; AUGUSTO PIROLA, L'«Orto» e l'insegnamento<br />
della Botanica a Pavia tra Sette e Ottocento, pp.<br />
167-174; DONATA BRIANTA, La cattedra di Agraria<br />
a Pavia tra etaÁ francese e Restaurazione, pp. 175-<br />
197; FABIO BEVILACQUA e ALESSANDRA FERRARE-<br />
SI, Per una storia dello sviluppo della matematica<br />
e della fisica a Parigi e a Pavia nell'etaÁ della rivoluzione,<br />
pp. 199-249; Inserto, p. 251; GIULIANO<br />
BELLODI, Strumenti `storici' del gabinetto di Fisica<br />
dell'UniversitaÁ di Pavia, pp. 253-264; LUCIO FRE-<br />
GONESE, Lo studio delle interazioni elettrostatiche<br />
a Pavia, in Italia e all'estero tra la fine del XVIII e<br />
l'inizio del XIX secolo, pp. 265-276; ALBERTO<br />
GABBA, Studi e professioni degli ingegneri in Pavia<br />
tra la riforma del 1785 e il ``Regolamento Generale''<br />
del 1825, pp. 277-286; STEFANO NUTINI, Studenti<br />
e Rivoluzione francese: il caso pavese, pp.<br />
287-294; GIUSEPPE NEGRO, Presenze ticinesi a Pavia<br />
tra Sette e Ottocento, pp. 295-306. Parte II:<br />
FRANCO DELLA PERUTA, L'armata del napoleonico<br />
Regno d'Italia, pp. 9-19; LIVIO ANTONIELLI, La<br />
Guardia nazionale di Pavia: i primi anni (1796-<br />
1799), pp. 21-52; GIANFRANCO E. DE PAOLI, Alcune<br />
notizie sull'ordine pubblico a Pavia di etaÁ<br />
francese, pp. 53-54; FABIO ZUCCA, Pavia e la struttura<br />
militare <strong>napoleonica</strong> (1802-1814): l'incidenza<br />
dell'intervento militare sul territorio, pp. 55-88;<br />
GIANFRANCO E. DE PAOLI, Pavia tra Rivoluzione<br />
e Controrivoluzione nel maggio 1796, pp. 89-95;<br />
STEFANO NUTINI, Club e attivitaÁ «patriottiche» a<br />
Pavia nel triennio, pp. 97-105; CHIARA PORQUED-<br />
DU, L'istituto provinciale al tramonto dell'ancien<br />
reÂgime, pp. 107-115; TERENZIO SARASSO, Presenze<br />
massoniche a Pavia in etaÁ francese, pp. 117-121;<br />
ALBERTO COVA, L'economia padana in etaÁ francese,<br />
pp. 123-137; SERGIO MATTIA, Caratteri della<br />
politica fiscale per i beni immobili in area lombarda<br />
tra Sette e Ottocento, pp. 139-153; MARCO<br />
BIANCHI, Bilanci comunali in etaÁ francese: il caso<br />
di Vigevano, pp. 155-175; SERGIO BISCOSSA, Dal<br />
Collegio dei Mercanti alla Camera di Commercio<br />
di Pavia: analisi della transizione, pp. 177-191;<br />
Pavia in etaÁ francese. Documenti e testimonianze,<br />
a cura di GIGLIOLA DE MARTINI, pp. 195-208;<br />
ANTONIA PASI-DANTE ZANETTI, L'ospedale San<br />
Matteo dalle riforme austriache alla prima Cisalpina,<br />
pp. 209-221; ANNALUCIA FORTI MESSINA, La<br />
sanitaÁ militare a Pavia e i suoi problemi, pp.<br />
223-254; ANITA MALAMANI, Vaiolo e vaccinazioni<br />
in Lomellina agli inizi del secolo XIX, pp. 255-<br />
268; EDOARDO BRESSAN, L'assistenza tra utopia rivoluzionaria<br />
e regime napoleonico (1796-1808),<br />
pp. 269-281; FRANCESCA RIZZI CEOLA, Carceri e<br />
carcerati nella Lomellina `francese', pp. 283-293;<br />
RENATA DE LORENZO<br />
Ð 510 Ð<br />
XENIO TOSCANI, L'ABC della LibertaÁ: alfabetismo<br />
a Pavia in etaÁ <strong>napoleonica</strong>, pp. 295-308; ANNA<br />
GIULIA LAVAGNA, «Il produrre testo proprio stampato<br />
eÁ un impegnarsi con tutto il mondo»: produzione<br />
libraria, editoria e letture nel secondo Settecento<br />
pavese, pp. 309-327; FELICE MILANI, L'Accademia<br />
della Baslaetta, pp. 329-337; GIOVANNI<br />
ZAFFIGNANI, La Rivoluzione a Pavia nelle fonti<br />
dell'Archivio civico, pp. 339-363; CIRO GIORDA-<br />
NO, Bibliografia pavese dell'etaÁ rivoluzionaria e<br />
<strong>napoleonica</strong>, pp. 365-376; ALESSANDRO SAVINI,<br />
Risultanze e valore didattico di un'attivitaÁ di ricerca<br />
su fonti locali lomelline, pp. 377-380; GILBER-<br />
TO GARBI, Esiti e possibile significato 'esemplare'<br />
di una ricerca in archivi vogheresi, pp. 381-402].<br />
1989 PISTOIA-AREZZO: La Toscana e la Rivoluzione<br />
francese, Atti del Convegno (Pistoia e Arezzo,<br />
24/25/26 novembre 1989), a cura di IVAN TO-<br />
GNARINI, Napoli, ESI, 1994 [Prefazione di IVAN<br />
TOGNARINI, p. VII; IVAN TOGNARINI, La repubblica<br />
negata. La Toscana e la rivoluzione francese,<br />
pp. XV e sgg. Parte Prima - LA RIVOLUZIONE RI-<br />
FIUTATA? IL «VIVA MARIA» E LE INSORGENZE: vedi<br />
i contributi di ANDREA ZAGLI, Montevarchi nella<br />
crisi di fine secolo fra rivoluzione e reazione (1790-<br />
1808), pp. 83-174; GIULIANO LASTRAIOLI, Preti e<br />
notabili empolesi dall'Insorgenza alla Restaurazione,<br />
pp. 203-235; RENZO SABBATINI, Pescia fra<br />
Granducato e periodo napoleonico, pp. 289-302;<br />
METELLO BONANNO, Fenomeni democratici ed opposizioni<br />
al nuovo a Pescia fra Settecento e Ottocento,<br />
pp. 303-325; CATHERINE OCTAU, La deÂlinquence<br />
feÂminine aÁ Lucques (1788-1813), pp. 361-<br />
378; RENATO GIOVAGNOLI, Il conflitto tra il Senato<br />
fiorentino e la Suprema <strong>De</strong>putazione di Arezzo;<br />
le ripercussioni nella provincia inferiore senese,<br />
pp. 421-448; GAETANO GRECO, Chiesa locale e<br />
clero secolare in Toscana fra la fine del Settecento<br />
e gli inizi dell'Ottocento. Il caso pisano, pp. 449-<br />
473; ROBERTO G. SALVADORI, Gli ebrei in Toscana<br />
nel passaggio dal Granducato al Regno d'Etruria,<br />
pp. 475-498; MARIE-JOSE Â PINAUD PACITTO,<br />
La reÂsistance aÁ la conscription en Toscane: motivations<br />
et formes de refus, pp. 499-511. Parte Seconda<br />
- E Â LITES E SOCIETA Á FRA PIETRO LEOPOLDO<br />
E NAPOLEONE: FABIO BERTINI, Vecchi e nuovi affaristi<br />
in Toscana, tra il Settecento e l'etaÁ <strong>napoleonica</strong>,<br />
pp. 545-558; ANDREA GIUNTINI, Genesi di<br />
un uomo di successo: gli affari di Emanuele Fenzi<br />
negli anni francesi, pp. 559-568; IVO BIAGIANTI, Il<br />
ministro Vittorio Fossombroni tra Lorena e Governo<br />
francese, pp. 569-595; SIMONETTA BARTO-<br />
LOZZI BATIGNANI, La Toscana all'inizio dell'invasione<br />
francese in un saggio di Sismondi, pp. 597-<br />
607; GIOVANNI GOZZINI, Modernizzazione e go-
verno napoleonico: statistica e vaccinazione di<br />
massa nella Firenze di primo Ottocento, pp.<br />
609-628; CARLA NASSINI, Donne e bambini nell'Arezzo<br />
di fine '700 (1785-1805), pp. 629-644;<br />
RODOLFO TAIANI, Cambiamento e conservazione<br />
nella Toscana del primo Ottocento: amministratori,<br />
medici e popolazione di fronte all'epidemia livornese<br />
del 1804, pp. 645-688].<br />
1989 PORTOFERRAIO-RIO NELL'ELBA: I riflessi<br />
della Rivoluzione dell''89 e del triennio giacobino<br />
sulla cultura letteraria italiana, Atti del Convegno<br />
di Portoferraio-Rio nell'Elba (28-29-30 settembre<br />
1989), a cura di GIORGIO VARANINI, «Rivista italiana<br />
di studi napoleonici», n.s., XXIX, 1992<br />
[Vedi i contributi di GENNARO BARBARISI, La Rivoluzione<br />
francese e Napoli nella riflessione del<br />
Foscolo in Inghilterra, pp. 27-40; UMBERTO CAR-<br />
PI, Appunti su ideologie postrivoluzionarie e riflessione<br />
storiografica dopo il triennio giacobino, pp.<br />
41-128; ALFONSO PREZIOSI, Venti sonetti antibonapartisti<br />
di un notabile elbano, pp. 309-324; DA-<br />
NIELA ROTA, Il barone Pietro Custodi: un intellettuale<br />
di opposizione, pp. 325-366; ROBERTA TUR-<br />
CHI, Dalla poesia politica repubblicana all'encomiastica<br />
<strong>napoleonica</strong>. Linee di ricerca, pp. 367-<br />
386].<br />
1989 TORINO: Dal trono all'albero della libertaÁ:<br />
trasformazioni e continuitaÁistituzionali nei territori<br />
del Regno di Sardegna dall'antico regime all'etaÁ<br />
rivoluzionaria (1789-1802), Atti del Convegno,<br />
Torino 11-13 settembre 1989, 2 tomi, Roma, Ministero<br />
per i Beni culturali e ambientali, Ufficio<br />
centrale per i beni archivistici, 1991 [Vedi i contributi:<br />
ISIDORO SOFFIETTI, Dall'Antico Regime all'annessione<br />
del Piemonte alla Francia: le fonti del<br />
diritto, pp. 145-159; Archivio di Stato di Torino,<br />
Ordinamento giudiziario in epoca francese, a cura<br />
di MARIA PAOLA NICCOLI, pp. 207-219; GIAN SA-<br />
VINO PENE VIDARI, Consolati di commercio e Tribunali<br />
commerciali, pp. 221-254; MARCO CUAZ, Il<br />
Ducato d'Aosta tra riforme e Rivoluzione, pp.<br />
315-324; HENRI COSTAMAGNA, CommunauteÂs et<br />
pouvoir central: du comte de Nice au <strong>De</strong>Âpartement<br />
des Alpes-Maritimes (1700-<strong>1800</strong>), pp. 421-443].<br />
1989 VENEZIA: L'ereditaÁ dell'Ottantanove e l'Italia,<br />
a cura di RENZO ZORZI, Firenze, Leo S.<br />
Olschki, 1992, Relazioni presentate a un corso tenuto<br />
a Venezia nel 1989 [Tra i contributi: ALES-<br />
SANDRO GALANTE GARRONE, Papi, Balbo, Manzoni,<br />
e la Rivoluzione francese, pp. 159-168; GIU-<br />
SEPPE GIARRIZZO, Alla ricerca del giacobinismo<br />
italiano, pp. 227-236; FRANCO DELLA PERUTA,<br />
Armi e societaÁ nell'Italia <strong>napoleonica</strong>. L'esperienza<br />
della repubblica e del regno d'Italia, pp. 237-244;<br />
L'ETA Á NAPOLEONICA (<strong>1800</strong>-<strong>1815</strong>)<br />
Ð 511 Ð<br />
FRANCO BARBIERI, Canova e l'ereditaÁ dell'Ottantanove:<br />
da «l'architecture parlante» alla «architecture<br />
moraliseÂe», pp. 245-260; JACQUES JOLY, Il «capo»<br />
e la «nazione» nel melodramma francese e italiano<br />
della Rivoluzione e dell'Impero, pp. 279-<br />
290; GIUSEPPE GULLINO, La nuova cultura e l'economia.<br />
Dalle Accademie agrarie all'attivazione dell'Istituto<br />
Reale di Scienze, Lettere ed Arti (1768-<br />
1812), pp. 371-384].<br />
1989 VICENZA (A): Il Vicentino tra rivoluzione<br />
giacobina ed etaÁ <strong>napoleonica</strong>, 1797-1813, Catalogo<br />
della mostra (Vicenza, 1989), a cura di RENATO<br />
ZIRONDA, in collaborazione con GIOVANNI MAR-<br />
CADELLA, MAURO PASSARIN, ERMENEGILDO REA-<br />
TO, Vicenza, Biblioteca civica Bertoliana, 1989.<br />
1989 VICENZA (B): Vita religiosa e cultura in<br />
Lombardia e nel Veneto nell'etaÁ <strong>napoleonica</strong>, a<br />
cura di GABRIELE DE ROSA e FILIBERTO AGOSTI-<br />
NI, Roma-Bari, Laterza, 1990, Atti del Convegno<br />
Veneto e Lombardia tra rivoluzione giacobina ed<br />
etaÁ <strong>napoleonica</strong>. Istituzioni ecclesiastiche, cultura<br />
e vita religiosa (Vicenza, 24-26 novembre 1989)<br />
[GABRIELE DE ROSA, Introduzione, pp. V-XII;<br />
ID., I rapporti del nunzio di Venezia al papa sull'occupazione<br />
<strong>napoleonica</strong> della Lombardia e del<br />
Veneto, pp. 3-28; FILIBERTO AGOSTINI, Il ministero<br />
per il Culto negli anni della Repubblica e del<br />
Regno d'Italia (1802-1814), pp. 29-54; ALDO<br />
STELLA, Reminiscenze machiavelliane e realismo<br />
politico nel pensiero e nell'azione di Francesco<br />
Melzi d'Eril, pp. 55-68; GIOVANNI VIAN, L'atteggiamento<br />
del clero a Venezia durante la MunicipalitaÁ<br />
democratica, pp. 69-87; LUISA MENEGHINI, La<br />
Politica ecclesiastica delle MunicipalitaÁ nella loro<br />
breve stagione veneta: il caso padovano, pp. 89-<br />
103; XENIO TOSCANI, Alfabetismo e scuole elementari<br />
in Lombardia dall'antico regime al tramonto<br />
del Regno Italico, pp. 105-160; ANGELO<br />
BIANCHI, L'istruzione mediosuperiore in Lombardia<br />
durante il periodo rivoluzionario e napoleonico,<br />
pp. 161-182; RINO CONA, Parrocchia urbana,<br />
riforma <strong>napoleonica</strong> e nuove fondazioni religiose<br />
a Verona, pp. 183-211; FERRUCCIO TASSIN, Il clero<br />
nella diocesi di Gorizia in etaÁ <strong>napoleonica</strong>, pp.<br />
213-229; CARLO MONACO, Matrimoni e separazione<br />
dei beni a Vicenza in etaÁ <strong>napoleonica</strong>. Contributo<br />
per una storia della famiglia a Vicenza tra Settecento<br />
e Ottocento, pp. 231-272; ALESSANDRA<br />
FERRARESI, Giuseppe Gaspare Belcredi: un intellettuale<br />
di periferia tra riforme e Rivoluzione, pp.<br />
273-294; SERGIO BONATO, Il catechismo del<br />
1812 in lingua cimbra nell'altopiano dei Sette Comuni,<br />
pp. 295-299; FRANCESCO FRASCA, La coscrizione<br />
militare nell'Italia <strong>napoleonica</strong>, pp. 301-