Rapporto ambientale 2012 - Enel.com
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geotermico che, in quanto incondensabili, si liberano in<br />
atmosfera allorché il vapore stesso, a seguito dell’espansione<br />
in turbina, subisce la condensazione in sistemi a torri<br />
di raffreddamento.<br />
Si tratta, in particolare, di:<br />
EN20 EN16<br />
> idrogeno solforato (H2S), unica sostanza potenzialmente<br />
inquinante (dal punto di vista olfattivo) presente in<br />
quantità significativa nel fluido geotermico;<br />
> anidride carbonica (CO2). Un ampio dibattito è in corso sull’origine naturale o antropica<br />
delle emissioni di questi gas dovuti ad attività geotermiche.<br />
A favore della prima ipotesi è la tesi dell’International<br />
Geothermal Association, secondo la quale le emissioni<br />
provenienti dagli impianti geotermoelettrici rappresentano<br />
il convogliamento, sotto forma concentrata, di quelle<br />
spontanee presenti in forma diffusa nelle aree geotermiche,<br />
con una conseguente, corrispondente riduzione delle<br />
seconde. Da parte loro, le Linee Guida dell’IPCC per gli<br />
inventari nazionali dei gas serra non annoverano le emissioni<br />
di CO2 della produzione geotermoelettrica tra quelle<br />
da sottoporre a ricognizione. L’Italia, tuttavia, richiede l’inserimento<br />
dei dati su tali emissioni all’interno delle <strong>com</strong>unicazioni<br />
nazionali sui gas serra.<br />
Nel presente <strong>Rapporto</strong> <strong>ambientale</strong> le emissioni di CO2 e di<br />
H2S della produzione geotermoelettrica vengono indicate<br />
per <strong>com</strong>pletezza d’informazione.<br />
Le quantità emesse sono stimate sulla base di rilievi periodici<br />
della portata e della <strong>com</strong>posizione del vapore geotermico<br />
utilizzato dalle centrali.<br />
Grazie agli impianti di abbattimento dell’H2S, le emissioni<br />
di questo gas finiscono con l’essere inferiori a quelle naturali<br />
che sarebbero state <strong>com</strong>unque presenti in assenza<br />
delle centrali geotermoelettriche.<br />
Conformemente ai criteri seguiti dalle Linee Guida<br />
dell’IPCC, non vengono indicate le emissioni di CO2 associate<br />
alla quota di produzione termoelettrica ottenuta con<br />
la <strong>com</strong>bustione di biomassa e della parte biodegradabile<br />
del CDR (contenente carbonio di origine non fossile). Si<br />
tratta, infatti, di restituzione all’atmosfera della CO2 assorbita<br />
durante l’accrescimento della biomassa costituente<br />
la <strong>com</strong>ponente organica dei rifiuti o usata tal quale, con<br />
bilancio <strong>com</strong>plessivamente nullo.<br />
Sono invece indicate le emissioni di CO2 provenienti dalla<br />
<strong>com</strong>bustione della parte non biodegradabile (contenente<br />
carbonio di origine fossile) del suddetto CDR.<br />
Vengono inoltre escluse dal perimetro di calcolo scope 1 le<br />
emissioni di CO2 e CH4 dovute alla de<strong>com</strong>posizione della<br />
materia organica nei bacini idroelettrici gestiti dal Gruppo<br />
e dagli impianti di trattamento delle acque reflue in quanto<br />
non si è ancora individuato un criterio omogeneo e consistente<br />
per riportare queste emissioni a livello di Gruppo.<br />
Le emissioni di CO 2 evitate<br />
Sono un indicatore dei benefíci ambientali derivanti dal<br />
mix delle risorse utilizzate nei processi produttivi e dall’efficienza<br />
che ac<strong>com</strong>pagna le fasi che vanno dal loro impiego<br />
agli usi finali dei vari prodotti.<br />
Sono qui indicate le emissioni di CO2 evitate grazie al ricorso<br />
alla produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili<br />
e da energia nucleare in luogo della produzione termoelettrica<br />
fossile altrimenti necessaria.<br />
Le emissioni evitate sono calcolate moltiplicando la produzione<br />
di energia elettrica ottenuta con ciascuna fonte<br />
rinnovabile o nucleare per l’emissione specifica media di<br />
CO2 della produzione termoelettrica fossile degli impianti<br />
del Gruppo <strong>Enel</strong> presenti nei diversi ambiti territoriali (in<br />
mancanza di impianti termoelettrici del Gruppo viene presa<br />
<strong>com</strong>e riferimento l’emissione specifica media nazionale<br />
tratta dal database Enerdata (http://services.enerdata.eu).<br />
Le emissioni evitate <strong>com</strong>plessive sono calcolate <strong>com</strong>e somma<br />
delle emissioni evitate nei diversi ambiti territoriali.<br />
Nel caso idroelettrico si fa riferimento alla sola produzione da<br />
apporti naturali, escludendo quella da apporti di pompaggio.<br />
Nel <strong>2012</strong>, su tutto il perimetro, le emissioni di CO2 evitate<br />
sono risultate pari a circa 97 milioni di tonnellate (circa<br />
59 milioni di tonnellate da fonti rinnovabili e circa 38<br />
milioni di tonnellate da produzione nucleare). Il rapporto<br />
tra le emissioni <strong>com</strong>plessive di CO2 evitate grazie alla produzione<br />
da fonti rinnovabili e quelle che la produzione di<br />
energia elettrica di <strong>Enel</strong> avrebbe fatto registrare in assenza<br />
del contributo delle fonti rinnovabili [CO2 evitata/(CO2 effettiva+CO2 evitata)] è risultato pari a circa il 32%. Se si<br />
considerano anche le emissioni evitate dovute alla produzione<br />
nucleare, detto rapporto arriva al 43%.<br />
EN20 Le emissioni radioattive in<br />
atmosfera (produzione nucleare)<br />
La fissione nucleare genera isotopi instabili (radioattivi)<br />
che si trasformano, anche attraverso decadimenti successivi,<br />
in isotopi stabili e rilasciano energia sotto forma di<br />
radiazione ionizzante con differenti proprietà e potere di<br />
penetrazione.<br />
L’“attività” è definita <strong>com</strong>e il numero di disintegrazioni che<br />
112 <strong>Enel</strong> <strong>Rapporto</strong> <strong>ambientale</strong> <strong>2012</strong> Risultati ambientali del Gruppo