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Il Fante d'Italia - Associazione Nazionale del Fante

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Caro Brasioli,<br />

la sua domanda circa l’essenza <strong>del</strong><br />

<strong>Fante</strong> e la sua possibile eclissi a causa<br />

<strong>del</strong>l’evoluzione tecnologica operativa,<br />

mi porta a scomodare due<br />

categorie filosofiche: ontologia e fenomenologia.<br />

Categorie che vorrei sforzarmi di<br />

individuare, per quanto possibile,<br />

nei Fanti e nella storia <strong>del</strong> 5° Reggimento<br />

fanteria “Aosta”, che mi onoro<br />

di Comandare.<br />

L’ontologia attiene ad una dimensione<br />

profonda e immutabile <strong>del</strong>l’essere<br />

<strong>Fante</strong>, che accumuna l’oplita greco<br />

al legionario romano, il cittadinosoldato<br />

<strong>del</strong>la Rivoluzione Francese<br />

al volontario, dei nostri giorni, impegnato<br />

in missione di pace. L’importante<br />

è non cadere nella trappola<br />

linguistica di intendere la missione<br />

di pace come una sorta di intervento<br />

civile, che esclude qualsiasi impiego<br />

<strong>del</strong>la forza, rifugge da strategie, tat-<br />

20<br />

I l F a n t e d ’ I t a l i a N . 3 - 2 0 1 1<br />

L’essenza <strong>del</strong> <strong>Fante</strong>:<br />

riflessioni tra il Col. Giovanni Riccioni<br />

ed il Consigliere <strong>Nazionale</strong> Paolo Brasioli<br />

Caro Colonnello, come sa, noi<br />

ci siamo conosciuti nel 1994<br />

quando io da giovane AUC mi<br />

presentai a Lei, allora Capitano<br />

<strong>del</strong>la 4a compagnia <strong>del</strong>la Scuola<br />

di <strong>Fante</strong>ria di Cesano di Roma.<br />

E fu Lei ad avviarmi responsabilmente<br />

al servizio in armi.<br />

Oggi ci siamo rincontrati per<br />

caso dopo 17 anni. Mi permetta<br />

allora, facendo tesoro <strong>del</strong>la Sua<br />

immutata gentilezza e disponibilità<br />

e <strong>del</strong> Suo nuovo prestigioso<br />

ruolo di comandante <strong>del</strong> 5°<br />

Reggimento di <strong>Fante</strong>ria “Aosta”<br />

basato a Messina di stimolarLe<br />

qualche pensiero sull’essenza<br />

<strong>del</strong> <strong>Fante</strong> e <strong>del</strong> ruolo <strong>del</strong>la <strong>Fante</strong>ria<br />

Italiana da donare ai nostri<br />

lettori e soci.<br />

Come sappiamo il <strong>Fante</strong> è da<br />

sempre un uomo umile, dedito al<br />

servizio e al sacrificio, che proviene<br />

dalle più svariate origini<br />

italiche, forse più di ogni altra<br />

Arma. Mi chiedo se il giovane<br />

<strong>Fante</strong> arruolato di oggi percepisce<br />

questo come un valore da<br />

dover manifestare con il proprio<br />

operato? E quale messaggio, ancor<br />

prima <strong>del</strong>la propria azione,<br />

può e deve egli dare a chi lo vede<br />

muoversi ed agire, nei vari scenari<br />

nostrani come nei più lontani<br />

teatri operativi.<br />

Mi interessa capire come la figura<br />

<strong>del</strong> <strong>Fante</strong>, che negli ultimi<br />

cento anni ha avuto un’evoluzione<br />

notevolissima (soprattutto<br />

tecnologico-operativa) mantenga<br />

comunque la componente umana<br />

<strong>del</strong> proprio agire che sembra<br />

<strong>Il</strong> Colonello Riccioni<br />

tiche e logiche operative, rifiuta il<br />

sacrificio e l’asprezza <strong>del</strong>la guerra.<br />

In altre parole, l’essere fante è’ una<br />

dimensione di devozione, dedizione<br />

al servizio ed obbedienza all’autorità<br />

essere, e noi tutti lo speriamo,<br />

immutata e fortemente coesa<br />

a un fiero sentimento umano.<br />

Nel nostro inno <strong>del</strong> <strong>Fante</strong> si<br />

legge:”...non si tocca la bandiera<br />

dove il <strong>Fante</strong> a guardia sta...”.<br />

Certo oggi non basta questo e<br />

anzi con incisiva preziosa e <strong>del</strong>icatissima<br />

azione con la bandiera<br />

, segnacolo di libertà e democrazia,<br />

bisogna spesso avvolgere in<br />

benevolo abbraccio e assistere<br />

altri popoli meno fortunati. E allora,<br />

come non chiederLe, caro<br />

Colonnello, dove stà andando la<br />

<strong>Fante</strong>ria Italiana?<br />

Paolo Brasioli<br />

di seguito la risposta <strong>del</strong>l’interlocutore<br />

costituita che si nutre <strong>del</strong> culto <strong>del</strong>la<br />

Bandiera e degli eroi, che conferisce<br />

ancora senso e valore a parole come<br />

amor di patria, lealtà, coraggio ed<br />

onore. E’ una dimensione propria<br />

<strong>del</strong>lo spirito guerriero che il <strong>Fante</strong>,<br />

con grande umiltà, date le sue<br />

origini e la sua provenienza, più di<br />

ogni altra figura ha sempre incarnato<br />

nella storia. E che, secondo me,<br />

continua ad incarnare poiché, se<br />

così non fosse, verrebbe meno, per<br />

mancanza di essenza costitutiva, la<br />

ragione d’essere <strong>del</strong> difficile mestiere<br />

<strong>del</strong>le armi e ci troveremmo di fronte<br />

ad un lavoro salariato, scandito da<br />

un freddo e rigido orario sindacale<br />

e dominato dal mito <strong>del</strong> burocrate<br />

che attende il grigio trascorrere <strong>del</strong>la<br />

giornata.<br />

La fenomenologia è invece la manifestazione<br />

in differenti epoche<br />

<strong>del</strong> ruolo giocato dalla fanteria in<br />

contesti, scenari, culture, società

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