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Il Fante d'Italia - Associazione Nazionale del Fante

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6<br />

I l F a n t e d ’ I t a l i a N . 3 - 2 0 1 1<br />

2° appuntamento con la città M.O.V.M. che<br />

ospiterà il prossimo Raduno <strong>Nazionale</strong> dei<br />

Fanti d’Italia dal 24 al 27 maggio 2012<br />

<strong>Il</strong> primo centro urbano che sarebbe<br />

diventato poi la città di Ravenna sorgeva<br />

su un gruppo di isolette, era lambito<br />

dal mare, attorniato dalle paludi e<br />

a nord-est e a sud si collegava con la<br />

catena di dossi dunosi.<br />

Con il passare dei secoli e il continuo<br />

apporto di detriti alluvionali da parte<br />

dei vari rami <strong>del</strong> Po, si formò un nuovo<br />

arco dunoso che segnò un ulteriore limite<br />

<strong>del</strong>la spiaggia.<br />

Sulle origini di Ravenna vi sono molte<br />

leggende, ma poche certezze: Dionigi<br />

D’Alicarnasso riferiva che la città fosse<br />

stata fondata sette generazioni prima<br />

<strong>del</strong>la guerra di Troia, secondo Strabone<br />

fu fondata dai Tessali, mentre Plinio la<br />

chiama città dei Sabini.<br />

In tempi storici la città fu occupata<br />

dagli Etruschi e questo può essere<br />

dedotto dal fatto che il suffisso - enna<br />

<strong>del</strong>la voce Ravenna sembra essere tipicamente<br />

etrusco.<br />

Un’altra prova <strong>del</strong>la presenza di questa<br />

civiltà può considerarsi il ritrovamento,<br />

a Ravenna, di alcuni oggetti<br />

di fattura sicuramente etrusca, come<br />

dei bronzetti votivi ed una statuetta di<br />

guerriero che forse risale alla fine <strong>del</strong><br />

VI sec. a.c., con un’iscrizione etrusca,<br />

ora conservata nel Museo di Antichità<br />

di Leida in Olanda.<br />

La storiografia insiste sulla presenza<br />

degli Umbri che in tempi storici si<br />

spinsero fino al Po.<br />

Ravenna Romana<br />

La storia <strong>del</strong>la città è assai poco nota<br />

fino agli ultimi secoli <strong>del</strong> III sec. A.C.,<br />

quando Ravenna entrò nell’orbita di<br />

Roma come civitas foederata.<br />

Per i Romani Ravenna rappresentò<br />

un punto strategico di grandissima importanza:<br />

essa era da più parti isolata<br />

dalla terraferma grazie alla presenza<br />

<strong>del</strong>le paludi, che rappresentavano una<br />

difesa naturale non indifferente, ma<br />

allo stesso tempo aveva diretto acceso<br />

al mare da dove poteva ricevere rifornimenti<br />

e rinforzi.<br />

Mausoleo di Galla Placida<br />

L’età esatta in cui i Romani si impadronirono<br />

di Ravenna non si conosce,<br />

ma è sicuro che la prima flotta romana<br />

di cui a Ravenna sia attestata la presenza<br />

fu quella di Metello, legato di Silla,<br />

che vi sbarcò nell’82 A.C. , forse, periodo<br />

in cui fu insignita <strong>del</strong>la cittadinanza<br />

romana.<br />

La città fu scelta da Cesare come suo<br />

quartiere generale durante le trattative<br />

con il senato che forse, per ragioni militari,<br />

fece compiere qualche lavoro al<br />

porto.<br />

Chiesa di S. Francesco (Cripta)<br />

<strong>Il</strong> Porto di Classe ebbe origine e grande<br />

potenziamento ad opera di Ottaviano<br />

Augusto, che per meglio difendere<br />

l’Adriatico e i mari <strong>del</strong> vicino Oriente,<br />

volle farlo stanza d’una flotta pretoria<br />

composta di 250 navi, diventando la<br />

principale base <strong>del</strong>la flotta <strong>del</strong> Mediterraneo<br />

centrale. Da allora in poi la<br />

vita di Ravenna fu accentrata intorno<br />

al porto e alla flotta, il cui comandante<br />

era l’uomo più prestigioso <strong>del</strong>la città.<br />

Erano fiorenti i traffici (esportazione<br />

di asparagi, di pesce e di legname,<br />

proveniente dall’Italia settentrionale) e<br />

l’industria (cantieri navali).<br />

<strong>Il</strong> Porto sorse a circa 4 Km. a sudest<br />

<strong>del</strong>la città, il suo vasto bacino fu<br />

ricavato nella zona in cui prima era<br />

presente la più recente catena di dossi<br />

dunosi che aveva iniziato a spostarsi<br />

dall’antico cordone litoraneo.<br />

L’imperatore Ottaviano Augusto volle<br />

che il grande porto militare fosse unito<br />

attraverso un largo canale al ramo<br />

meridionale <strong>del</strong> Po. Tale canale è la<br />

Fossa Augusta, che prima di giungere<br />

a Ravenna forse si divideva in due<br />

rami: uno girava intorno alle mura,<br />

rafforzando la difesa <strong>del</strong>la città; l’altro<br />

scorreva in mezzo alle abitazioni, agevolando<br />

così l’attività commerciale.<br />

La città in quell’epoca si presentava<br />

con una struttura topografica veramente<br />

singolare, in quanto era formata<br />

da isolotti collegati fra di loro da diversi<br />

ponti.<br />

<strong>Il</strong> forte sviluppo economico ebbe<br />

come conseguenza l’aumento <strong>del</strong>la popolazione<br />

e l’ampliamento urbanistico.<br />

Come gli antichi oppida municipali<br />

(città fortificata), anche quello di Ravenna<br />

ebbe un perimetro quadrangolare.<br />

Nella cinta muraria, innalzata o restaurata<br />

da Claudio nel 43 d.C., primo<br />

anno <strong>del</strong> suo impero, si aprivano due<br />

porte che furono denominate in epoca<br />

posteriore una Porta Salustra e l’altra<br />

Posterula Latronum.<br />

La Porta Aurea è sicuramente claudiana,<br />

perché sulla fronte di essa correva<br />

l’iscrizione che ricordava Tiberius<br />

Claudius; essa presentava due aperture<br />

ed era fiancheggiata da due torri cilindriche;<br />

la porta è riprodotta nel sigillo<br />

medievale <strong>del</strong>la città e nei disegni<br />

di alcuni architetti rinascimentali, fra<br />

questi il Palladio e il Sangallo.<br />

Le due torri cilindriche furono abbattute<br />

dai Veneziani sullo scorcio <strong>del</strong><br />

XV secolo, la porta vera e propria fu<br />

demolita nel 1582 per fornire <strong>del</strong> semplice<br />

materiale da costruzione .All’inizio<br />

<strong>del</strong> II sec., Traiano fece costruire un

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