27.05.2013 Views

P. EUSEBIO NIEREMBERG, S. J. LA VOLONTÀ DI DIO O STRADA ...

P. EUSEBIO NIEREMBERG, S. J. LA VOLONTÀ DI DIO O STRADA ...

P. EUSEBIO NIEREMBERG, S. J. LA VOLONTÀ DI DIO O STRADA ...

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Possiamo ricordarci di Lot, quanto male gli cagionò il suo gusto e 1'elezione che fece per propria<br />

volontà della terra, nella quale doveva abitare, sebbene fosse cosa lecita, e gli fosse domandata da<br />

Abramo suo zio. Questi, che era gran santo, non volle eleggere, né cercare nulla per sé, ma<br />

giudicando che per la quiete e la pace bisognava che egli e Lot, suo nipote, si separassero, lasciò al<br />

nipote la scelta del sito dove voleva vivere, riserbando per sé l'altra parte: ancorché fosse peggiore,<br />

umiliandosi così e cedendo le sue ragioni a chi era minore di bisogno, e da chi doveva essere<br />

rispettato. Fece Lot la scelta, ma gli sortì tanto male il far la propria volontà che in breve fu preso e<br />

fatto schiavo, e forzato a fuggire di là, dove aveva eletto di vivere, e perdendo la sua casa e la sua<br />

moglie, vide cose molto lagrimevoli, e gli successero altre grandi disgrazie.<br />

Che potrà rispondere a tutto questo la malizia umana? Dire che non vuol far quello che per mille<br />

obblighi e titoli deve a Dio, questo è il peggior termine del mondo. Dire che non vuole l'onore che<br />

in ciò si ritrova, è la maggior villania e il più grande disprezzo di Dio. Dire che non vuol gustare la<br />

dolcezza e il contento che in ciò si contiene; qual cosa più da disperato e quale stoltezza maggiore?<br />

Dire che non vuole il suo vantaggio e la sua utilità, qual maggiore prodigalità e spreco? Voler<br />

resistere a Dio e scegliere per meglio il pentirsi poi e patire le pene del purgatorio, piuttosto che<br />

voler dar gusto al Creatore, qual maggior ingratitudine e sfacciataggine? Finalmente colui che con<br />

tutte le ragioni che abbiamo dette non resterà persuaso, non ha che dire con la lingua, come lo dice<br />

con l'opera, che né per bene, né per male, vuol far quello che piace a Dio: sicché non può trovarsi<br />

maggior bestemmia.<br />

Questo chiunque consideri (ch'io lo prego per il sangue prezioso di Gesù Cristo), chiunque avrà<br />

dato un'occhiata a questi discorsi, e di grazia ponderi bene tutte le ragioni addotte: e se non gli<br />

faranno forza, lo prego che torni a rileggerle, e se questo ancora non basterà, faccia alquanto di<br />

orazione sopra di loro, servendosene per punti di meditazione, e con l'intimo del cuore domandi a<br />

Dio lume e forza di conoscere questa verità e di abbracciarla.<br />

CAPO VIII.<br />

Quanto Cristo stimi colui che fa la volontà di Dio.<br />

Quanto ho detto, voglio anche confermare con l'autorità, affinché sempre più sia dimostrata la sua<br />

importanza. Sebbene nella S. Scrittura, in più luoghi, si inculchi grandemente questo esercizio, e<br />

Davide dica che la vita stava nella volontà di Dio, e che con la sua volontà Dio diede virtù alla<br />

bellezza dell'anima sua, nondimeno chi maggiormente ce l'inculca è il Maestro della vita, Gesù<br />

Cristo, dicendo che non era venuto se non per fare la volontà di suo Padre. Tanto sublime è questa<br />

occupazione che essa sola merita tanta grande spesa, quanto è il discendere un Figliuolo di Dio dal<br />

cielo per adempirla.<br />

In un altro luogo disse che il suo cibo era il fare la volontà di suo Padre, significando il gusto, che<br />

è in questo e la sua necessità e importanza, non meno di quello che il mangiare sia necessario per<br />

vivere. Ma sopra tutto raccomandò questa occupazione, quando disse: Chiunque farà la volontà di<br />

mio Padre, che sta nei cieli, questi sarà mio fratello, sorella e madre (Marc. 3. 35). Prego tutti a<br />

considerare queste parole e chi le disse e quello che significano, a tenerle fisse nel Cuore e a non<br />

cercare al tra maggior premio del rinnegare sé stessi e far la volontà di Dio, che quello che Cristo<br />

con tali parole promise: perché chi le disse fu il Figliuol di Dio, sapienza e verità eterna, che non si<br />

poté ingannare, né disse esagerazione, alla quale mancasse un minimo che di verità: e però non si<br />

hanno a udire queste parole, come eccesso di esagerazione, ma come dette con ischiettezza e verità,<br />

e che veramente il fìgliuol di Dio tiene per fratello, per sorella e per madre chi fa la volontà di suo<br />

Padre: cioè che gli porta amore di fratello e di figlio, il quale vincolo di amore è più stretto di quello

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!