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P. EUSEBIO NIEREMBERG, S. J. LA VOLONTÀ DI DIO O STRADA ...

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vedendo succedere tutte le cose che desidera? Ora questa buona fortuna e sorte, assai più sicura,<br />

giunge ad avere chi non vuole niente, se non tutto quello che Dio vuole; e chi arriva a questo segno,<br />

non ha più nulla da desiderare, né da pensare più oltre, ma solo troncare tutte le sue cupidigie e<br />

godere della pace del suo cuore e del compimento de' suoi desideri.<br />

CAPO XX.<br />

Quanto importa mortificare i desideri per adempire la volontà di Dio.<br />

Questa mortificazione dei desideri è importantissima: sì perché senza di essa non si ritroverà,<br />

come ho detto, la pace dell'anima, né alcuno arriverà a conformarsi con la volontà di Dio, sì perché<br />

dobbiamo molto tremare di desiderare qualche cosa, non sapendo che alcune volte anche quello che<br />

desideriamo con buon fine e per bene e per servire a Dio, può essere quello che è peggio per noi.<br />

Solo Dio sa quello che ci conviene, e lo desidera più di noi, ed egli solo è potente a darcelo; e però<br />

non si ha che a rimettersi nelle sue mani, e fidarsi di lui solamente, e stare maggiormente contenti<br />

della sua buona volontà e amore che del nostro amar proprio, che tante volte ci ha fatto tradimento;<br />

laddove Dio sempre ci è stato e ci sarà fedele, e piuttosto potremo noi odiare noi medesimi, che non<br />

Dio odii le creature, che egli stesso ha messe al mondo. E quantunque si dia un uomo, che si sia<br />

estremamente amato e voluto bene, non si ritroverà però mai che abbia fatto per sé medesimo quello<br />

che Iddio ha fatto e patito per noi. La causa è che noi non desideriamo tanto il nostro bene, quanto<br />

lo desidera egli. Dall'altra parte non sappiamo quello che è bene per noi e non abbiamo né potere,<br />

né forza per quello; Dio invece sa ed ha il tutto. Quindi è che noi dobbiamo deporre ogni pensiero di<br />

noi medesimi e togliere ogni dominio al nostro amor proprio e troncar da tutte le parti i nostri<br />

desideri.<br />

Ma sebbene questo solo basterebbe a persuadere a porre perpetuo silenzio a tutte le richieste del<br />

nostro cuore e sigillare una volta bene la nostra volontà, affinché non uscisse più fuor di sé, né si<br />

distraesse a desiderio creato, nondimeno non lascerà d'aiutarci il considerare la viltà nostra, non<br />

meritando noi niente, e il danno che risulta dal medesimo desiderare, poiché sono tanto povere e vili<br />

le cose di questa vita, che solo per questo ci dovremmo vergognare di porre in essi gli occhi.<br />

Dall'altra parte noi siamo tanto vili e cattivi e indegni di qualsivoglia bene per i nostri peccati, che,<br />

ancorché le cose fossero grandi in sé stesse, non dovremmo arrischiare di desiderarle, e ci dovrebbe<br />

parere il maggior sproposito del mondo che una cosa tanto vile avesse ardimento di desiderare<br />

onore, gusto o altra cosa. E ancorché le cose fossero per sé stesse grandi e tali fossimo pur noi, è<br />

tanto grande il danno che i desideri portano seco, che per questo solo non dovremmo permetterne<br />

pur uno; essendochè non si può ricompensare, con l’acquisto di tutti i regni del mondo, il male che<br />

ci fanno e il dispiacere che ci apportano, e le sollecitudini e le angosce con le quali ci crocifiggono.<br />

Il che si fa conoscere nei desideri di cose sante e spirituali, come di maggior raccoglimento, di più<br />

orazione, e anche di patire per Dio e della medesima gloria sua: poiché quando sono questi desideri<br />

smoderati, procedendo da amor proprio disordinato, causano ansietà, travagli, tristezze, inquietudini<br />

e disturbano totalmente la pace dell'anima. E però consigliano i santi e i maestri di spirito, che si<br />

devono moderare e conformare con la divina volontà. Se dunque i desideri, anche di cose tanto<br />

sante, possono essere di danno, che saranno i desideri di cose per sé stesse tanto dannose quanto le<br />

temporali?<br />

Per arrivare a questo, fa di mestieri aver conoscenza delle cose, non conforme all'apprensione e<br />

stima fatta dagli uomini, ma secondo la verità e il Vangelo, per penetrare la sostanza di esse,<br />

persuadendosi che l’onore, i gusti, le facoltà non sono quelle che paiono e non sono beni, come

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