Scarica il NUMERO 4 – Dicembre 2011-Marzo ... - Banca Don Rizzo
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LA TRADIZIONE E L’INNOVAZIONE<br />
Le tradizioni popolari a Carini<br />
Un popolo si valuta dalla la sua storia ma anche dalle sue<br />
tradizioni ed a ragione <strong>il</strong> Badalamenti nella prefazione<br />
al libro “Carini nelle tradizioni popolari” afferma che le<br />
tradizioni carinesi ”rivelano <strong>il</strong> complesso carattere carinese,<br />
nonché <strong>il</strong> possesso di una cultura che ha le sue radici in tempi<br />
assai remoti”.<br />
Certamente Carini è un territorio in continua evoluzione<br />
ed anche le tradizioni risentono di questo continuo<br />
divenire per cui scompaiono tradizioni antiche e ne<br />
nascono di nuove; vengono dimenticati modi di dire o<br />
di fare ormai desueti ma se ne creano di nuovi che col<br />
tempo diventano tradizione.<br />
Tante sono le tradizioni carinesi che ancora si tramandano<br />
ed hanno grande vitalità; tra queste le feste popolari<br />
legate alla religione hanno una grande importanza.<br />
Ancora nelle nostre chiese durante le festività natalizie si<br />
canta la novena dell’Annuleri con le musiche tradizionali<br />
popolari e <strong>il</strong> testo del settecento; a questa si è affiancata<br />
in questi anni l’iniziativa “Carini paese dei presepi” con<br />
la preparazione, da parte della Pro loco, del presepe<br />
vivente per le vie del borgo medievale e la costruzione di<br />
innumerevoli presepi collocati in diverse parti della città.<br />
Anche per <strong>il</strong> periodo pasquale le tradizioni rimangono<br />
vive soprattutto <strong>il</strong> giovedì santo con la visita dei sepolcri,<br />
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Il territorio: la nostra storia, le nostre città, i personaggi<br />
di Francesco Buzzetta<br />
la processione del Venerdì santo a cui partecipano le<br />
confraternite del paese e in particolare quella dello “Spirito<br />
Santo” e quella dei “Trentatre”, che ancora dopo trecento<br />
anni (la congregazione è sorta con atto notar<strong>il</strong>e del 4<br />
febbraio 1712) esegue i riti tramandati per secoli. Anche<br />
per la domenica delle palme in questi ultimi anni è stata<br />
riproposta una antica tradizione carinese: “la via Crucis<br />
“realizzata per le vie della città con figuranti in costume<br />
d’epoca e su testi del 1741 di Luigi Sarmiento, scrittore<br />
carinese. Naturalmente non si possono dimenticare i tre<br />
giorni della festa patronale del paese (12-14 settembre)<br />
e cioè quella del SS. Crocifisso che come tutte le feste<br />
paesane è piena di luci, musiche, bancarelle e religiosità.<br />
Tante altre sono le tradizioni che si sono conservate anche<br />
collegate con la grande tradizione culinaria del popolo<br />
carinese. Venire a visitare una “Tavolata” (un grande<br />
pranzo preparato con tantissimi variegati piatti per la<br />
sacra famiglia) per la festività di San Giuseppe è come<br />
venire a confronto con una cucina prelibata che lascia<br />
l’acquolina in bocca. E come può un nonno rinunciare<br />
a regalare ai propri nipotini, per la festa dei morti, un<br />
cestello ripieno di frutta martorana con un bel pupo di<br />
zucchero nel mezzo per vedere la felicità nei loro occhi?<br />
I carinesi non rinunciano a queste tradizioni.<br />
<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>