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Scarica il NUMERO 4 – Dicembre 2011-Marzo ... - Banca Don Rizzo

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LA TRADIZIONE E L’INNOVAZIONE<br />

Intervista<br />

6<br />

La Il progetto galassia legalità del credito cooperativo<br />

La galassia del credito<br />

cooperativo: identità e valori.<br />

Intervista ad Alessandro Messina<br />

di Antonio Fundarò<br />

Il Santo Padre Giovanni Paolo II, in una<br />

udienza ai membri dell’Istituto Centrale per<br />

le Banche di Credito Cooperativo (ICCREA), <strong>il</strong><br />

26 Giugno 1998, affermava “ […] La struttura<br />

stessa delle Banche di Credito Cooperativo,<br />

che si fonda su società di persone e non<br />

di capitali, lascia intendere che obiettivo<br />

primario non è <strong>il</strong> lucro, ma <strong>il</strong> soddisfacimento di esigenze di ut<strong>il</strong>ità sociale. Il<br />

cap<strong>il</strong>lare radicamento nel territorio, poi, permette ai soci di conoscere le reciproche<br />

possib<strong>il</strong>ità e capacità, come anche di intervenire efficacemente nell’ambito della<br />

realtà locale. Un significativo servizio viene così reso all’armonia e al benessere<br />

dell’intera società che può avvalersi di qualità e risorse personali, altrimenti esposte<br />

ad essere trascurate. […]”. Lo abbiamo chiesto ad Alessandro Messina responsab<strong>il</strong>e<br />

per le r ni qualitative (soft information) nella valutazione del merito di credito, di<br />

capacità di risposta alle esigenze di famiglie e piccole imprese. Senza dimenticare<br />

la potente attualità della forma cooperativa, che non a caso è celebrata quest’anno<br />

dalle Nazioni Unite».<br />

«Qual è la qualità la mission che contraddistingue <strong>il</strong> credito cooperativo?»<br />

«Certamente la sintesi più efficace è nell’articolo 2 del nostro Statuto tipo, che<br />

finalizza l’attività bancaria allo sv<strong>il</strong>uppo delle comunità di riferimento, enfatizzando<br />

la funzione educativa al risparmio e alla previdenza. Sono temi quanto mai attuali e<br />

r<strong>il</strong>evanti in un Paese in cui ancora è esclusa dai servizi bancari una fetta di popolazione<br />

importante, che la Commissione europea quantifica al 16%. Inclusione finanziaria,<br />

ut<strong>il</strong>izzo dei risparmi per <strong>il</strong> sostegno all’economia dei territori, pratica concreta ed<br />

efficace di democrazia economica. Tutto questo oggi qualifica l’azione delle BCC».<br />

«Quali sono i fondamenti identitari della BCC?»<br />

«Per rispondere a questa domanda servono almeno tre diversi paia d’occhiali. Quello<br />

della «buona banca», che è tale se garantisce l’attenta gestione dei risparmi che<br />

riceve e concede credito con la giusta saggezza. Quello della «buona cooperativa»,<br />

che deve sempre mettere al primo posto i soci, deve preoccuparsi di come gli<br />

strumenti di governance siano adeguati a rappresentare le istanze del territorio,<br />

deve trovare strade di effettività nelle forme di coagulazione del consenso,<br />

dall’assemblea alle consulte, passando per l’ormai ineludib<strong>il</strong>e ut<strong>il</strong>izzo delle nuove<br />

tecnologie. Infine, ma niente affatto ultimi, vi sono gli occhiali di quella «buona<br />

impresa» che una BCC deve comunque essere, fondamentali oggi, tra tempeste<br />

finanziarie globali e crisi dei modelli produttivi. L’efficienza è la strada maestra per<br />

praticare una solidarietà concreta e sostenib<strong>il</strong>e. Tenere insieme queste prospettive<br />

non è sempre semplice. Il rischio è di perdersi nel mare aperto delle emergenze e<br />

delle singole angolazioni, già abbastanza complesse prese una per una. Per aiutare<br />

<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>

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