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Tabella delle retribuzioni ai fini della costituzione delle rendite decorrenza decreto retribuzione retribuzione retribuzione circolare ministeriale minima minima massima INAIL giornaliera annua annua 10.01.1994 2.3.1994 58.657 17.597.000 32.680.000 14/94 10.01.1996 8.8.1996 64.670 19.401.000 36.031.000 70/96 10.01.1999 4.5.1999 71.274 21.382.000 39.709.000 52/99 01.07.2000 1.8.2000 72.414 21.724.000 40.345.000 72/2000 01.07.2001 09.10.2001 € 38,37 € 11.571,31 € 21.378,22 di pari qualifica; possono godere delle sconto le imprese con non più di 250 dipendenti o consorzi tra medesime imprese, per un periodo non superiore a dodici mesi, la richiesta di ammissione al beneficio va presentata alle agenzie regionali per l’impiego da parte delle ditte interessate (vedi anche paragrafo tutela assicurativa dei dirigenti). 14 Legge 229/2000 conversione del decreto legge 167/2000, sconto del 19% dei premi per le imprese di autotrasporto per conto di terzi limitatamente ai dipendenti addetti alla guida degli automezzi, in vigore per la regolazione 2001 e rata 2002. 15 Per gli apprendisti assunti da imprese industriali o commerciali per l’intera durata del periodo di apprendistato non è dovuto premio, in quanto l’onere per la tutela contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali è compreso nella marca settimanale pagata all’INPS; per le imprese artigiane l’onere è invece a carico delle regioni (legge 845 del 21.12.1978 articolo 16 comma 3) 16 Disciplinati dal decreto legge 148/ 1993 convertito con legge 236/1993, legge 451/1994 e circolare INAIL 11/ 1998. I piani di inserimento professionale sono possibili nelle zone a maggior tensione occupazionale, sulla base di specifici progetti redatti da associazioni di datori di lavoro o ordini professionali. La durata massima è di dodici mesi, per giovani tra i diciannove ed i trentadue anni, elevabili a trentacinque anni per quelli iscritti da almeno ventiquattro mesi nelle liste di collocamento. Il piano di inserimento professionale non costituisce un rapporto di lavoro. Ai giovani viene corrisposto una indennità da parte della Direzione L’Ispettore e la Società 23 provinciale del lavoro. Ai fini INAIL l’assicurazione avviene sulla base della voce di tariffa corrispondente alla lavorazione alla quale i giovani sono adibiti e la retribuzione considerata è quella giornaliera prevista dal minimale per la costituzione delle rendite. L’ultima proroga in vigore prevede la conclusione dei PIP entro il 30.06.2002 (vedi tab.). 4. L’impresa artigiana, la tutela dei titolari delle imprese artigiane, soci artigiani, familiari e associati in partecipazione 4.1 Titolari di imprese artigane 4.2 Soggetti tutelabili 4.3 Premio, classi di rischio e retribuzione 4.4 Società artigiane di capitale 4.5 Sospensione delle prestazioni 4.6 Esclusione dalla indennizzabilità delle attività imprenditoriali (commerciali ed organizzative) del titolare di impresa artigiana 4.7 Determinazione del premio e tabelle (circolare INAIL 45/2002) Legge 443/1995 - legge 133 del 20.05.1997 - legge 57 del 05.03.2001 - circolari: 51/1981 - 58/1981 (terzo paragrafo) - 30/1982 - 61/1986 - lettera-circolare n. 33/1987 - letteracircolare n. 24/1988 - 56/1988 - 28/1993 - notiziario 55/1994 - 70/ 1997 - 97/1997 - 30/1998 - 40/1998 - 1/1999 II parte paragrafo 8 - 61/2000 - lettere della Direzione centrale rischi del 20.11.2000, 20.02.2001, 23.03.2001 - circolari 21, 27 e 45/ 2002. 4.1 Titolari di imprese artigane I titolari delle imprese artigiane sono assicurati secondo quanto specificatamente previsto dall’articolo 4 punto 3 (persone tutelate) del testo unico disciplinato dal decreto del presidente della Repubblica numero 1124 del 30.06.1965. Una delle particolarità consiste nel fatto che rispetto ai soggetti del rapporto assicurativo costituito dall’assicurante, assicurato ed assicuratore, per la tutela dei titolari di imprese artigiane i soggetti si riducono a due in quanto assicurante ed assicurato coincidono. Infatti l’imprenditore artigiano è colui che esercita personalmente, professionalmente ed in qualità di titolare l’impresa artigiana, assumendone la piena responsabilità con tutti gli oneri ed i rischi inerenti la direzione e gestione della impresa, svolgendo in misura prevalente il proprio lavoro anche manuale nel processo produttivo. 4.2 Soggetti tutelabili I soggetti tutelabili sono: 1. i titolari delle imprese artigiane; 2. i soci prestatori d’opera; 3. i familiari coadiuvanti, sia del titolare che dei soci; 4. i familiari del titolare artigiano partecipanti alla impresa familiare ex articolo 230 bis del codice civile; 5. gli associati in partecipazione al titolare di impresa artigiana (Corte costituzionale sentenza numero 332 del 02.07.1992). 4.3 Premio, classi di rischio e retribuzione Alla denuncia di esercizio provvede il titolare della impresa artigiana e lo stesso sceglie la retribuzione utile sia ai fini del pagamento del premio anticipato che per il pagamento delle prestazioni. Dall’01.01.2000 è prevista una tariffa specifica per l’artigianato; sulla base della attività viene individuata la corrispondente voce di tariffa alla quale per il titolare, soci, familiari ed associati corrisponde
24 L’Ispettore e la Società una delle nove classi di rischio, sino al 31.12.1999 erano dieci. Ad esempio la attività della impresa artigiana edile corrisponde alla voce di tariffa 3110 compresa nella classe di rischio 6. La retribuzione convenzionale scelta può essere, a scelta del titolare della impresa artigiana aumentata, e proporzionalmente viene aumentato il premio (vedi allegata tabella numero 3). I premi per titolari, soci, familiari ed associati sono speciali ed unitari, in quanto non vengono calcolati sulla base della retribuzione come per i lavoratori dipendenti e non sono soggetti ad alcuna maggiorazione, comprendono quindi anche l’eventuale premio supplementare per il rischio di silicosi ed asbestosi; i premi sono frazionabili solamente in dodicesimi ovvero quote mensili, pertanto il mese iniziale o finale va sempre considerato per intero. 4.4 Società di capitale artigiane L’attività artigiana può essere svolta in forma societaria, comprese le società di capitale, con la esclusione della società per azioni e la società in accomandita per azioni. In presenza di società la maggioranza dei soci, almeno uno se formata da due soci, deve svolgere in prevalenza lavoro personale, anche manuale, e le attività richieste per l’espletamento del processo produttivo devono essere prevalenti sul capitale. In base alla legge 133 del 20.05.1997, con decorrenza 05.06.1997, l’attività artigiana può essere svolta con società in forma di società a responsabilità limitata (srl), anche con socio unico purché svolga prevalentemente il proprio lavoro, anche manuale, nel processo produttivo. Dalla stessa data del 20.05.1997 in presenza di società in accomandita semplice il socio accomandante può essere assicurato come socio artigiano a differenza della situazione precedente secondo la quale doveva essere considerato socio non artigiano. Vale la pena ricordare che la natura artigiana o meno di una impresa può essere decisa esclusivamente dalla commissione che gestisce l’apposito albo provinciale delle imprese artigiane presso la camera di commercio. La gestione artigiani presso l’INAIL presenta ulteriori specificità per quanto riguarda le prestazioni. Tali eccezioni riguardano esclusivamente i titolari delle imprese artigiane e non i soci d’opera, i familiari e gli associati in partecipazione. 4.5 Sospensione delle prestazioni Dall’01.01.1998 le sole prestazioni economiche dovute ad un artigiano in conseguenza di un infortunio sul lavoro o di una malattia professionale sono soggette alla cosiddetta ‘’sospensione delle prestazioni’’. In presenza di un evento indennizzabile - indennità di temporanea, danno biologico liquidabile in capitale dal 25.07.2000 (6-15%), rendita diretta - se il premio non è stato regolarmente pagato, le prestazioni sono sospese sino alla copertura dei premi (legge numero 449 del 27.12.1997 articolo 59 punto 19 - circolare INAIL 30/ 1998). 4.6 Esclusione dalla indennizzabilità delle attività imprenditoriali (commerciali ed organizzative) del titolare di impresa artigiana Particolare, sempre per il titolare della impresa artigiana, è anche la questione del “requisito dell’opera manuale retribuita”. Si è già detto che per il titolare della impresa artigiana coincidono le due figure dell’assicurante e dell’assicurato ovvero del prestatore d’opera e dell’imprenditore. Sulla base di tale dualismo la giurisprudenza ha dedotto che il titolare artigiano è tutelabile solo per il rischio derivante dalla attività tipica artigianale e non per l’attività di carattere organizzativo e commerciale della azienda artigiana. Pertanto vengono normalmente riconosciuti ed indennizzati gli infortuni che avvengono presso un cliente o durante il tragitto in occasione di misure per preventivi, mentre non vengono riconosciuti gli eventi derivanti dall’accesso in banca per attività finanziarie sia pure relative alla azienda o accessi presso il cliente per ricevere un pagamento o per stipulare un contratto. Allo stesso modo non è indennizzabile l’attività svolta a titolo di cortesia venendo meno il requisito del profitto o presso la abitazione del titolare artigiano medesimo (sentenza 8027/1997 corte di cassazione). La tutela dei titolari artigiani è prossima ad una ulteriore revisione con la introduzione della cosiddetta polizza flessibile. 4.7 Determinazione del premio e tabelle (circolare INAIL 45/2002) Il D.M. 1.2.2001 stabilisce premi annuali a persona in relazione alla retribuzione annua prescelta – non inferiore al minimale giornaliero per la generalità delle retribuzioni effettive moltiplicato per 300 – ed alla classe di rischio in cui è compresa la lavorazione svolta, secondo le 9 classi della “Tariffa artigiani autonomi 2000”. Tali premi annuali sono divisibili in 12 mesi e l’importo mensile così ottenuto va moltiplicato per i mesi di durata dell’attività, dall’inizio alla cessazione definitiva o alla cessazione del rapporto assicurativo (D.M. 4.12.1981, a cui rinvia il D.M. 1.2.2001). Questi premi speciali sono riferiti alle imprese artigiane ai sensi della legge-quadro n. 443/1985 e riguardano le seguenti persone: - titolari “artigiani” (art. 4, n. 3, T.U.); - soci “artigiani” (art. 4, n. 3, T.U.); - familiari coadiuvanti del titolare artigiano (art. 4, n. 6, T.U.); - familiari partecipanti all’impresa familiare ex articolo 230-bis cod. civ., se il titolare è artigiano (art. 4, n. 6, T.U. / Corte Cost. n. 476/1987); - associati in partecipazione ex articoli 2549 e ss. cod. civ., se l’associante è imprenditore artigiano (art. 4, n. 7, T.U. / Corte Cost. n. 332/1992). Gli “artigiani” sono coloro che svolgono lavoro prevalente, anche manuale, nel processo produttivo dell’impresa artigiana (v. articoli 2, 3 e 5 della legge n. 443/1985). Tra le imprese artigiane sono incluse le società cooperative a responsabilità limitata se operano con gli scopi di cui all’articolo 3, comma 1, e nei
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