L'Ispettore e la Società L'Ispettore e la Società - Aniv
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4 L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong><br />
L’accesso alle professioni liberali<br />
- Praticanti e tirocinanti -<br />
Scheda informativa: notizie generali e normativa<br />
di Luigi Viviani<br />
Legis<strong>la</strong>zione:<br />
legge 31 marzo 1966, n. 205; legge 27<br />
ottobre 1969 n. 754; legge 21<br />
dicembre 1978, n. 845; legge 22<br />
dicembre 1984, n. 892, art. 6; legge<br />
28 febbraio 1987, n. 56; legge n. 236/<br />
93 (tirocinio di orientamento e<br />
formazione); legge 24 giugno 1997, n.<br />
196, art. 7 e art. 18 (norme in materia<br />
di promozione dell’occupazione);<br />
D.M. 25 marzo 1998 n. 142<br />
Circo<strong>la</strong>ri:<br />
Ministero del <strong>la</strong>voro 9 aprile 1969;<br />
INPS - RCV 1 settembre 1981, n. 567;<br />
INPS – RCV 7 luglio 1995, n. 193;<br />
INPS 12 gennaio 1998, n. 5.<br />
A) Albi, ordini, collegi,<br />
associazioni: riforma in itinere<br />
Come è noto, i prestatori d’opera<br />
intellettuale si distinguono in due<br />
categorie:<br />
1. I PROFESSIONISTI<br />
2. GLI ARTISTI<br />
Mentre agli artisti non è richiesta una<br />
iscrizione ad Albi professionali per lo<br />
svolgimento del<strong>la</strong> loro attività (c.d.<br />
“esercizio del<strong>la</strong> professione”), per i<br />
professionisti si deve ancora<br />
distinguere fra:<br />
a) professionisti che per potere<br />
esercitare <strong>la</strong> loro attività sono tenuti<br />
all’iscrizione in appositi Albi o<br />
Elenchi;<br />
b) professionisti che, invece, per<br />
potere esercitare <strong>la</strong> loro attività non<br />
sono tenuti all’iscrizione in appositi<br />
Albi o Elenchi.<br />
Per gli aspetti che qui interessano,<br />
tratteremo in via specifica dei<br />
“professionisti”.<br />
È forse appena il caso di sottolineare<br />
che, mentre per il professionista<br />
tenuto all’iscrizione all’Albo i<br />
rapporti contrattuali con <strong>la</strong> cliente<strong>la</strong><br />
trovano il loro fondamento giuridico<br />
nell’iscrizione stessa anche ai fini di<br />
una qualsiasi azione nei confronti del<br />
cliente moroso o inadempiente 1 , per il<br />
professionista non tenuto<br />
all’iscrizione all’Albo tutti i rapporti<br />
di natura contrattuale col cliente sono<br />
rego<strong>la</strong>ti dal<strong>la</strong> normativa generale.<br />
Anche se su proposte di unificazioni o<br />
accorpamenti sono in corso, mentre<br />
scriviamo, discussioni e proposte di<br />
modifica dei precedenti assetti,<br />
restano ancora distinti gli “Ordini” e i<br />
“Collegi professionali”.<br />
Gli ORDINI rappresentano le<br />
professioni per il cui esercizio è<br />
richiesto, come condizione<br />
imprescindibile, il c.d. “titolo<br />
accademico”, vale a dire <strong>la</strong> <strong>la</strong>urea.<br />
I COLLEGI riguardano, invece, le<br />
professioni per il cui esercizio è<br />
richiesto, come condizione<br />
imprescindibile, un titolo di studio<br />
inferiore al<strong>la</strong> <strong>la</strong>urea (ma anche per<br />
questa categoria <strong>la</strong> normativa è in<br />
evoluzione verso titoli di studio più<br />
avanzati a carattere universitario,<br />
quali, ad esempio, <strong>la</strong> c.d. “<strong>la</strong>urea<br />
breve” o triennale, etc.).<br />
Con l’iscrizione il professionista<br />
acquisisce lo status di soggetto<br />
abilitato all’esercizio del<strong>la</strong><br />
professione e, contestualmente, <strong>la</strong><br />
legittimazione ad instaurare con <strong>la</strong><br />
cliente<strong>la</strong> dei validi rapporti giuridici<br />
(v. sopra e nota n. 1 a piè di pagina).<br />
Ma l’Ordine e il Collegio, per potere<br />
accogliere <strong>la</strong> domanda di iscrizione,<br />
accertano <strong>la</strong> sussistenza in capo al<br />
soggetto istante delle condizioni<br />
richieste dal<strong>la</strong> legge per l’esplicazione<br />
dell’attività professionale.<br />
Con il varo del<strong>la</strong> riforma universitaria<br />
gli Ordini e i Collegi stanno<br />
chiedendo nuove regole per l’accesso<br />
alle professioni, in re<strong>la</strong>zione al<br />
fenomeno, di assoluta rilevanza, di<br />
nuove figure di “<strong>la</strong>ureati” per i quali è<br />
prevista un’abbreviazione del corso<br />
normale di studi.<br />
Da qualche tempo, il CUP (Comitato<br />
Unitario delle Professioni) ha<br />
avanzato <strong>la</strong> sua proposta di riforma<br />
delle professioni, e in partico<strong>la</strong>re, dei<br />
modi di accesso alle professioni. Si<br />
tratta del tentativo di superare, per<br />
quanto possibile, <strong>la</strong> concezione<br />
tradizionale dell’attività professionale,<br />
tutta incentrata sul<strong>la</strong> figura del<br />
professionista “artigiano” (absit<br />
iniuria verbis) il quale, cioè, svolge <strong>la</strong><br />
sua attività in forma individuale e<br />
“fiduciaria”, a favore di una<br />
concezione più evoluta, quel<strong>la</strong> del<br />
professionista “imprenditore” con<br />
organizzazione di mezzi e <strong>la</strong>voro per<br />
comparti di specializzazioni<br />
(pensiamo, ad esempio, alle<br />
multinazionali del<strong>la</strong> revisione<br />
contabile, agli studi internazionali di<br />
avvocati e ingegneri, etc. che operano,<br />
oramai in tutto il mondo, e, perciò,<br />
anche nel nostro paese).<br />
Quasi contestualmente al<strong>la</strong> proposta<br />
di riforma del CUP, <strong>la</strong> Acb-Group,<br />
società di consulenza che comprende<br />
più di 50 studi di commercialisti e<br />
avvocati italiani, una vera e propria<br />
rete di studi professionali costituita in<br />
forma di società di capitali, è nata con<br />
lo scopo di fronteggiare <strong>la</strong><br />
concorrenza di analoghe iniziative di<br />
oltre confine.<br />
Non c’è dubbio che le attività<br />
professionali vanno velocemente<br />
evolvendosi verso un sempre più<br />
avanzato modello imprenditoriale. Un<br />
rapporto del CENSIS dello scorso 7<br />
giugno sul tema del “professionismo<br />
imprenditoriale” spiega chiaramente<br />
che oramai “le regole di fare azienda”<br />
informano sempre più e orientano le<br />
professioni liberali chiamate a far<br />
fronte all’aumento crescente sia del<strong>la</strong><br />
domanda, sia dell’offerta dei servizi<br />
terziari in un contesto non solo<br />
nazionale o comunitario.<br />
Ma non tutti sono per <strong>la</strong> soluzione<br />
“innovativa”. Restano ancora<br />
numerosi in Italia i professionisti che<br />
scelgono <strong>la</strong> via “tradizionale” e<br />
vengono definiti dagli innovativi, pur<br />
senza ironia, “artigiani del<strong>la</strong><br />
conoscenza”, perciò destinati, prima o<br />
poi, fatalmente ai margini del<strong>la</strong><br />
competizione globale.<br />
Ma tutti rec<strong>la</strong>mano che siano anche<br />
riscritte le regole dei c.d. “esami di<br />
Stato”.<br />
La tendenza prevalente è quel<strong>la</strong> di<br />
creare, nell’ambito degli Albi, due<br />
sezioni, una per i “triennali” e una per<br />
i <strong>la</strong>ureati dei corsi universitari<br />
“tradizionali”.<br />
Si riportano alcuni esempi:<br />
Il CONSIGLIO NAZIONALE DEI<br />
DOTTORI COMMERCIALISTI<br />
propone per l’accesso al<strong>la</strong> professione<br />
tre percorsi formativi e tre sezioni di<br />
un Albo unico:<br />
a. al<strong>la</strong> sezione più elevata che<br />
consente l’esercizio di tutte le attività<br />
previste dall’ordinamento attuale si<br />
accede con <strong>la</strong> <strong>la</strong>urea, un tirocinio<br />
triennale che può essere effettuato<br />
anche prima del conseguimento del<strong>la</strong><br />
<strong>la</strong>urea, e l’esame di Stato;<br />
b. al<strong>la</strong> professione di revisore