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L'Ispettore e la Società L'Ispettore e la Società - Aniv

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gestione e verifica dell’efficacia ed<br />

economicità dell’attività svolta,<br />

nonché efficienza dell’attività<br />

aziendale, intesa quest’ultima come <strong>la</strong><br />

ricerca di un rapporto ottimale fra le<br />

risorse impiegate ed il prodotto<br />

ottenuto e, quindi, <strong>la</strong> razionalità<br />

rispetto allo scopo piuttosto che quel<strong>la</strong><br />

rispetto al<strong>la</strong> norma.<br />

Con il decreto “Bindi” viene<br />

definitivamente assegnata al vertice<br />

del potere gestionale <strong>la</strong> responsabilità<br />

ultima di tutti gli indirizzi presi. Il<br />

collegamento tra potere gestionale e<br />

responsabilità rende il direttore<br />

generale un vero e proprio<br />

imprenditore, in grado di determinare<br />

l’andamento dell’azienda, in rispetto<br />

dei suggerimenti contenuti nei piani<br />

sanitari nazionale e regionale. Viene<br />

così attribuita al direttore generale <strong>la</strong><br />

competenza di maggiore rilevanza in<br />

tema di organizzazione e gestione.<br />

Nul<strong>la</strong> di meno rispetto ad un consueto<br />

imprenditore. All’ampliamento del<br />

potere deve però coincidere<br />

un’adeguata qualificazione<br />

professionale finalizzata all’attività<br />

gestionale. Con l’art. 3-bis aggiunto<br />

al<strong>la</strong> precedente normativa, viene<br />

ultimata <strong>la</strong> privatizzazione dei livelli<br />

apicali dell’azienda e vengono<br />

accuratamente fissate le competenze<br />

di cui il direttore-manager deve essere<br />

in possesso.<br />

È confermato il requisito del<strong>la</strong> <strong>la</strong>urea,<br />

cui si aggiunge <strong>la</strong> garanzia di<br />

un’esperienza dirigenziale,<br />

quinquennale, realmente esplicata in<br />

attività di direzione tecnica o<br />

amministrativa svolta, in posizione<br />

dirigenziale, presso strutture<br />

pubbliche o private, nei dieci anni che<br />

precedono <strong>la</strong> pubblicazione<br />

dell’avviso per <strong>la</strong> selezione. La<br />

qualificazione professionale deve<br />

essere scrupolosamente verificata.<br />

Altro requisito fondamentale è<br />

l’attestazione, da esibire entro 18 mesi<br />

dal<strong>la</strong> nomina, del<strong>la</strong> frequenza di un<br />

opportuno corso di formazione<br />

manageriale di livello universitario in<br />

materia di sanità pubblica e di<br />

organizzazione e gestione sanitaria.<br />

È importante porre l’accento sul<strong>la</strong><br />

necessità del<strong>la</strong> frequenza di corsi di<br />

formazione, perché esso si pone in<br />

linea con <strong>la</strong> pronuncia del<strong>la</strong> Corte<br />

Costituzionale (n. 313/96) che ha<br />

L’Ispettore e <strong>la</strong> <strong>Società</strong> 29<br />

correttamente ritenuto che il buon<br />

funzionamento del<strong>la</strong> Pubblica<br />

Amministrazione, improntata a criteri<br />

di imparzialità non può più fondarsi<br />

sull’autonomia derivante<br />

dall’inamovibilità e stabilità<br />

dell’impiego ma deve essere frutto<br />

dell’introduzione di adeguati<br />

strumenti di formazione dei<br />

funzionari.<br />

Tale sentenza ci porta, nelle sue<br />

premesse di impostazione, ad un<br />

punto cruciale del<strong>la</strong> disciplina del<br />

rapporto di <strong>la</strong>voro del direttore<br />

generale. All’art. 3 bis, infatti, fatta<br />

salva l’autonomia gestionale del<br />

direttore, viene affidato al<strong>la</strong> Regione<br />

il compito di verificare, attraverso<br />

criteri di valutazione stabiliti<br />

preventivamente, il reale<br />

perseguimento degli obiettivi di<br />

efficacia, efficienza e funzionalità dei<br />

servizi sanitari.<br />

La Regione può procedere a risolvere<br />

il contratto del direttore generale se:<br />

- sussistono gravi motivi;<br />

- per un grave disavanzo gestionale;<br />

- per vio<strong>la</strong>zione delle leggi o del<br />

principio di buon andamento e<br />

l’imparzialità dell’amministrazione.<br />

L’accento posto sul<strong>la</strong> piena autonomia<br />

gestionale del direttore generale è<br />

assai significativo, implicando che <strong>la</strong><br />

Regione non può invadere <strong>la</strong> sfera di<br />

competenza propria dello stesso. La<br />

regione ha infatti poteri di indirizzo<br />

politico, <strong>la</strong> cui traduzione spetta al<br />

direttore generale, con <strong>la</strong> conseguenza<br />

che <strong>la</strong> prima non dovrebbe poter<br />

invadere <strong>la</strong> sfera di competenza di<br />

quest’ultimo.<br />

Ma il potere di revoca, in capo alle<br />

regioni, ripropone in maniera evidente<br />

il rischio di ‘politicizzazione’ dello<br />

stesso In effetti, in merito<br />

all’interruzione del rapporto di <strong>la</strong>voro,<br />

<strong>la</strong> legge tende ad escludere quelle<br />

motivazioni riferibili ad ordinarie<br />

disfunzioni che potrebbero<br />

determinare una illegittima ingerenza<br />

del potere politico rispetto<br />

all’autonomia del<strong>la</strong> gestione<br />

manageriale, che comporterebbe <strong>la</strong><br />

revoca di direttori generali “sgraditi”<br />

al<strong>la</strong> Regione. Il riferimento ai “gravi<br />

motivi” sembra invece poter tute<strong>la</strong>re il<br />

direttore generale dal<strong>la</strong> risoluzione<br />

illegittima del contratto.<br />

Se è vero, com’è vero, che<br />

l’istituzione del direttore generale ha<br />

esplicitato, ab origine, <strong>la</strong> necessità di<br />

separare <strong>la</strong> gestione dell’Asl dal<br />

potere politico degli enti locali 6 , il<br />

problema rimane comunque aperto.<br />

Da una parte vi è l’esigenza che <strong>la</strong><br />

gestione aziendalistica del<strong>la</strong> nuova<br />

struttura sanitaria venga garantita<br />

dall’effettiva indipendenza del<strong>la</strong><br />

stessa, e quindi dell’organo di vertice,<br />

dai poteri di ingerenza del<strong>la</strong> Regione;<br />

dall’altro il rilievo che il<br />

riconoscimento al direttore generale di<br />

una stabilità reale snaturerebbe<br />

l’assetto manageriale che pure si<br />

vuole attribuire al<strong>la</strong> sanità pubblica,<br />

allontanando <strong>la</strong> figura del direttore<br />

generale da quel<strong>la</strong> del dirigente<br />

privato, <strong>la</strong> cui stessa cultura ignora le<br />

pretese al<strong>la</strong> permanenza nel posto che<br />

normalmente si riconnettono<br />

all’espletamento di un pubblico<br />

incarico.<br />

È comunque importante sottolineare<br />

che, rispetto al<strong>la</strong> legis<strong>la</strong>zione<br />

precedente il nuovo testo offre<br />

comunque maggiori garanzie. La<br />

valutazione dell’attività svolta dal<br />

direttore generale, determinata<br />

preventivamente, nei criteri, dal<strong>la</strong><br />

Regione, avviene dopo 18 mesi dal<strong>la</strong><br />

nomina, per conto del<strong>la</strong> Regione<br />

unitamente al<strong>la</strong> Conferenza dei<br />

Sindaci, <strong>la</strong> quale (integrata dal<br />

Comune nel caso di direttore<br />

dell’azienda ospedaliera), ha anche<br />

l’autorità di intervenire a sollecitare <strong>la</strong><br />

revoca o <strong>la</strong> conferma del direttore<br />

generale in caso di manifesta<br />

inattuazione delle disposizioni<br />

previste nel Piano attuativo locale.<br />

Rapporto di <strong>la</strong>voro del Direttore<br />

Generale, del Direttore<br />

Amministrativo e del Direttore<br />

Sanitario<br />

In base all’art. 3-bis c. 8, il contratto<br />

di <strong>la</strong>voro del direttore generale è<br />

esclusivo, sussistendo<br />

l’incompatibilità con altri rapporti di<br />

<strong>la</strong>voro indipendente o autonomo, e di<br />

diritto privato, di durata quinquennale<br />

(comunque non inferiore a tre anni),<br />

rinnovabile e, specifica <strong>la</strong> nuova<br />

legge, con una modifica di carattere<br />

decisivo, stipu<strong>la</strong>to in osservanza delle<br />

norme del titolo terzo del libro quinto

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