Ferdinando Fabbri - Provincia di Rimini
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I TEMPI DI VITA Tra lavoro e organizzazione citta<strong>di</strong>na. Atti del convegno<br />
Siamo, a livello regionale, relativamente all’occupazione delle donne, ad un punto percentuale<br />
in più rispetto all’obiettivo che la Commissione Europea ha fissato per il 2005<br />
per gli stati membri.<br />
Nonostante questo tuttavia, la posizione delle donne nel mercato del lavoro presenta<br />
criticità molto forti perché, nonostante l’elevato livello <strong>di</strong> scolarità e buoni livelli <strong>di</strong> qualificazione,<br />
le possibilità <strong>di</strong> accesso al lavoro per le donne sono sicuramente inferiori<br />
rispetto all’offerta <strong>di</strong> lavoro maschile, e la presenza delle donne nel mercato del lavoro<br />
è caratterizzata da alcune forti contrad<strong>di</strong>zioni.<br />
Si tratta <strong>di</strong> un’offerta ancora abbastanza tra<strong>di</strong>zionale, anche conseguente alla segregazione<br />
orizzontale dei percorsi scolastici e formativi, non è molto aumentata, proporzionalmente<br />
all’aumento dell’occupazione, quella qualificata, e quin<strong>di</strong> le donne si attestano<br />
principalmente nelle aree professionali e settoriali meno qualificate e meno retribuite.<br />
Esiste ancora un <strong>di</strong>fferenziale negativo tra retribuzioni maschili e femminili, che non è<br />
tanto dato da un permanere <strong>di</strong> <strong>di</strong>seguaglianze dal punto <strong>di</strong> vista formale e contrattuale,<br />
quanto dalla collocazione delle donne in fasce meno qualificate oppure dal loro inquadramento<br />
in livelli, anche a parità <strong>di</strong> competenze professionali e <strong>di</strong> titoli, inferiori a quelli<br />
nei quali vengono inquadrati gli uomini.<br />
A questo si aggiungono ovviamente le rigi<strong>di</strong>tà, che qui sono state sottolineate, dell’organizzazione<br />
delle città e dei servizi, nell’organizzazione del lavoro, che non sono<br />
costruite certamente a misura <strong>di</strong> persone la cui <strong>di</strong>mensione <strong>di</strong> vita non si esaurisce nel<br />
tempo <strong>di</strong> lavoro.<br />
Queste rigi<strong>di</strong>tà non riguardano ovviamente solo le donne, ma certamente penalizzano<br />
maggiormente le donne perché, come ci siamo detti e ci <strong>di</strong>remo ancora, la maggior<br />
parte del carico familiare è ancora sulle loro spalle.<br />
Non ci sono in Italia, come invece in altri Paesi, soprattutto del nord Europa, sufficienti<br />
politiche e azioni <strong>di</strong> accompagnamento all’occupazione femminile, in particolare,<br />
appunto, misure <strong>di</strong> sostegno alla cosiddetta conciliazione tra tempo <strong>di</strong> vita e tempo <strong>di</strong><br />
lavoro, misure che si aggiungano a quelle <strong>di</strong> politica attiva del lavoro, e complessivamente<br />
anche l’offerta <strong>di</strong> servizi è assai limitata.<br />
Noi siamo in una Regione ancora attenta ad una forte organizzazione del welfare, ma<br />
con sempre meno risorse <strong>di</strong>sponibili per un ulteriore sviluppo dei servizi <strong>di</strong> cui è a rischio<br />
anche il consolidamento. Se pren<strong>di</strong>amo ad esempio uno dei vanti dello Stato sociale<br />
regionale, l’asilo nido, ci ren<strong>di</strong>amo conto che anche qui è <strong>di</strong>minuita la capacità <strong>di</strong><br />
copertura del fabbisogno, da un 30% raggiunto negli anni del massimo sviluppo siamo<br />
scesi al 27%. Il nido è un esempio emblematico ma ovviamente non più l’unico, della<br />
coniugazione felice tra i servizi alle persone per una migliore qualità della vita, in questo<br />
caso dei bambini, e il supporto al lavoro delle donne.<br />
Per salvare l’equilibrio tra lavoro e famiglia, le donne emiliane, più <strong>di</strong> altre, sono costrette<br />
ad adottare strategie plurime e che comunque si traducono in parziali svantaggi dal<br />
punto <strong>di</strong> vista dello sviluppo professionale e <strong>di</strong> carriera:<br />
- Scelte <strong>di</strong> lavoro maggiormente compatibili con il lavoro <strong>di</strong> cura, per il tipo <strong>di</strong><br />
orario e <strong>di</strong> flessibilità, ad esempio l’impiego pubblico, la scuola e così via.<br />
- Assunzione <strong>di</strong> modelli <strong>di</strong> comportamento più simili a quelli degli uomini, quin-<br />
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